Come si calcola il rischio reale per il tumore al seno
Perche' dovrei arrabbiarmi. Mi dispiace per Lei.
Infatti e' una tasca sottomuscolare .
Buonasera,
innanzi tutto grazie per l'invito , riposto qui il mio quesito e aggiungo alcuni dati su di me:
Ho 56 anni e sono in menupausa da circa 18 mesi. Ho sempre controllato il seno per alcuni fibroadenomi. Ho sofferto di endometriosi, tenuta brillantemente sotto controllo con l'utilizzo della pillola anticoncezionale (Fedra) che ho assunto fino a 53 anni. A 37 anni ho avuto un figlio che ho allattato per 5 mesi. In famiglia ci sono stati due casi di carcinoma mammario da parte di 2 cugine paterne di primo caso (in entrambi i casi, anche se diversi tra loro, l'esito è stato favorevole e senza recidive).
Durante il consueto screening mammografico presso la ASL della mia città (nel mese di Aprile c.a.) sono state evidenziate delle microcalcificazioni. Dai medici radiologi mi è stata prescritta subito una biopsia mediante Mammotome ma, dal momento che ritenevano difficile eseguirla a causa del mio seno piccolo (II misura) e del loro macchinario che poneva la paziente seduta, mi sono rivolta ad un ospedale di Roma dove avevano il macchinario che mi poneva in posizione prona e dove sono riusciti a fare il prelievo.
Il referto è stato:
- FRUSTOLI AGOBIOPTICIDI PROLIFERAZIONE BIFASICA A TIPO DI FIBROADEMA SCLEROTICO CON MICROCALCIFICAZIONI E FOCALE IPERPLASIA DUTTALE ATIPICA IN B.
Questo referto mi è stato consegnato in corridoio da una ragazza (credo una dottoressa) che mi ha detto: "Lei non ha un tumore, senza fretta si metta in contatto con il medico che la segue per gli ulteriori controlli".
Ho inviato, come richiestomi, il referto alla Asl della mia città. Mi hanno telefonato il pomeriggio dopo per chiedermi come intendevano procedere a Roma, dal momento che potevo avere un carcinoma in situ. Le risparmio il seguito tranne che ho immediatamente chiesto un colloquio con il Dottore che mi aveva inserito nella struttura romana spiegandogli cosa mi avevano detto. La sua opinione è stata: "Io non posso dirle cosa deve fare, le linee guida parlano di intervento ma per me può andare a controllo. Decida lei."
Così ho chiesto una seconda opinione in un altro ospedale di un'altra città dove hanno voluto revisionare i vetrini. Il secondo responso è stato:
- FRUSTOLI CON ASPETTI MORFOLOGICI E IMMUNOFENOTIPICI COMPATIBILI CON IPERPLASIA FIBROADENOMATOIDE ASSOCIATA A FOCOLAI IPERPLASIA LOBULARE ATIPICA (LIN 1) ED A FOCALI MODIFICAZIONI A CELLULE COLONNARI.
SONO PRESENTI MICROCALCIFICAZIONI.
IMMUNOREATTIVITA' PER CITOCHERATINA 14, E-CADERINA E RECETTORI PER ESTROGENI COERENTE CON LA DIAGNOSI.
Mi hanno confermato esplicitamente la benignità della situazione, dicendomi di stare tranquilla e prescrivendomi controlli monolaterali a 6 mesi.
Oggi ho riconsegnato i vetrini al primo ospedale insieme al nuovo referto (come da prassi), mi hanno chiesto di parlare con il medico che aveva stilato il primo che mi ha detto che per loro la classificazione LIN 1 (quella che ha fatto decidere definitivamente per una diagnosi di benignità il medico interpellato per la seconda opinione) ormai è superflua e che loro potrebbero avere visto delle cellule che nelle sezioni successive alle prime ore, non sono più visibili nei vetrini.
Per la seconda volta trovo chi smonta una diagnosi di benignità; perchè? Può aiutarmi a fare luce?
P.S. Non ho problemi a fare un intervento ne a controllarmi ogni 6 mesi, solo non vorrei più sentirmi come una pallina da tennis che rimbalza tra un'opinione e l'altra. Questa storia va avanti da Aprile...
Grazie Infinite
linova
P.S. Ho corretto alcuni termini dei referti che precedentemente avevo trascritto male.
Sì è vero. Ma mi sembra così tanto strano che in tre posti differenti anche come zona e Ospedali hanno pareri diversi. Se già mi ero fatta seguire da un unico medico / radiologo ci stava che provavo altrove ma così non saprei. L'unico che vede il nodulo è il primo ecografista in pratica e il senologo vedendo l'eco e leggendo il referto si fida perché dice "se l'ha visto si vede che c'è poi magari non è niente". Mentre altri non vedono nulla di anomalo se non una struttura più "strana" del tessuto ma non nodulo.
Benvenuta Linova . Potrebbe scrivere la sua eta' e se ci sono stati casi di tumore al seno in famiglia sino alle cugine di primo grado. Importante scrivere l'eta' di insorgenza del tumore.
In serata-notte Le rispondero' senz'altro
Benvenuta Rossi83.
Potrebbe scrivere se lo sa a quale eta' e' stato tolro il seno della cugina ?
E anche a Lei rispondero' in serata appena possibile.
Dott quindi le tasche sono due gran pettorale e piccolo pettorale e poi il chirurgo sceglie tra queste 2 tasche x mettere la protesi??
Così vado preparata dal chirurgo..
E poi cosa ne pensa della risposta del consulto online ?
E grazie xché so che mi vuole bene anche se sono rompiglioni ..
Dott e dura ma capisco che ho sempre un corpo estraneo e magari il mio corpo non l ho accetta ..
Grazie xché so che le dispiace x me un abbraccio
pollon
Il.tuo racconto finale mi ha commosso...
È bellissimo...
angy, aspettiamo con te i risultati
Benvenuta linova
raffa come procede, tesoro? Pensiero (e non solo) levàto!!
Ragazze aiuto
Per il mio cranio pruriginoso e bollicioso, che posso fare?
Qualcuna sa di una pomata lenitiva miracolosa?
Ciao ! Prova a mettere dell aloe oppure la crema emolliente per pelli atopiche dell SVR...
Ecco il mio questionario
Questionario blog "Ragazze Fuori di Seno"
Al momento della diagnosi quali sono state le sue reazioni emotive? Ne parli pure per esteso
Paure
Tante, tante, un'infinità: la paura di lasciare mio marito, di non potere vedere mia nipote crescere, di non potere più viaggiare, di non potere litigare con le persone care per poi farci pace, di non vedere realizzati i tanti sogni buttati lì in quel cassetto, mai chiuso e lasciato sempre aperto, la paura di non potere più ridere, scherzare, piangere, incazzarmi per le cazzate...insomma paura di smettere di respirare la vita.
Speranze
La paura e la speranza sono state e sono buone compagne e hanno sempre viaggiato insieme.
Altre emozioni
Dolore, rabbia, depressione, tristezza.
Ha cercato informazioni cliniche? X Sì No Nel caso abbia risposto affermativamente, dove le ha cercate?
Nel Web X ; Da un medico X ; Da una persona che ha vissuto la sua stessa esperienza X ;
Altro X (specificare la voce "altro"):
da vari forum su fb o su internet.
Perché ha fatto questa scelta?
Sono una persona che ama dare nome, cognome e natali a ciò che ha davanti e pertanto quando ho incontrato Mr Cancro ho voluto sapere tutto di lui nel bene e nel male. Prima di andare in battaglia, devi conoscere il tuo nemico!
Ci sono stati cambiamenti nella sua visione della realtà dopo aver conosciuto la diagnosi?
Sì No Se sì, quali?
Sto imparando, perché è sempre tutto molto work in progress, a vivere più in armonia con me stessa, ad essere più onesta e rispettosa della mia persona.
Ha sentito il bisogno di parlarne con qualcuno? X Sì X No
Nel caso abbia risposto affermativamente, con chi ne ha parlato?
La prima volta che ho avuto il tumore NO, perché rifiutavo l'idea di essermi ammalata, che il mio corpo si fosse ribellato e minacciasse la mia vita. Inoltre, non volevo essere trattata dagli altri come una "malata". In poche parole, volevo semplicemente che la vita scorresse tutta come prima.
La seconda volta SÌ. Ho fatto un vero e proprio outing. Mi ricordo che era una domenica, ho aperto la pagina fb ed ho scritto "Chemio non mi fai paura, solo poco poco".
Non volevo nascondermi più e ne ho parlato e tanto. Tuttora ne parlo quando capita ed anche con chi capita (amici, conoscenti, gente incontrata per caso) con molta disinvoltura, ma mi guardo bene dal farlo con i cosiddetti "avvoltoi" del "hai saputo cosa è successo a..."
Le è servito parlarne? Esprima il suo parere con un numero da 1 (per nulla) a 10 (moltissimo)
10
Perché le è stato utile?
Parlare è catartico, è sbrecciare la pelle e far uscire tutti i veleni, ma anche ridimensionare, riportare le cose nella giusta prospettiva, o cercare la quadratura del cerchio.
Si è modificato il modo in cui si era percepita fino ad allora? X Sì No
Nel caso abbia risposto affermativamente, come si è modificato?
Sto imparando a conoscermi, ad accettarmi e a volermi più bene.
È cambiata la sua relazione con il partner? X Sì No
Nel caso abbia risposto affermativamente, come è cambiata?
Dal punto di vista affettivo, la malattia ha consolidato il nostro rapporto. Lui è stato ed è la mia roccia. Mi ha sempre sostenuto con la sua presenza, allegria e leggerezza. Senza i suoi sorrisi, le sue risate, il suo modo giocoso di vivere tutto, la vita sarebbe in bianco e nero, lui la colora ogni giorno.
Da un punto di vista sessuale, il nostro rapporto ha subito un forte calo, ma non da parte di mio marito, da parte mia. Purtroppo, debbo ancora accettare la nuova "me". Mi sento colpita nel mio essere donna e su questo ci sto ancora lavorando.
Sono cambiate le sue abitudini di vita? X Sì No
Nel caso abbia risposto affermativamente, come sono cambiate?
L'alimentazione è la cosa che ha subito forti cambiamenti.
Si è confrontata con persone che hanno avuto la sua stessa malattia? X Sì No
Se questo confronto c'è stato, è stato importante?X Sì No
Spieghi per favore perché è stato importante.
A volte ci si dispera perché ci si sente soli, ci si sente come gli unici "sfigati" a cui capitano certe cose su questa terra, ma poi ci si rende conto che su questa barca, o meglio, su questo pullman, così abbiamo definito il nostro blog, non si è soli e confrontandoci si possono condividere tante cose, non solo quelle che fanno più male.
È ricorsa all'aiuto di uno psicologo? X Sì No
Perché vi ha / non vi ha fatto ricorso?
La prima volta che ho avuto un tumore sì, come dire era compreso nel pacchetto, ma non è stato così determinante nel percorso di metabolizzazione.
Eppure penso che sia una figura centrale quando si vive un'esperienza così forte.
Se vi ha fatto ricorso, come valuta l'intervento dello psicologo?
Ho risposto nella domanda precedente.
A quali terapie pre e/o post intervento si è dovuta sottoporre? (chemioterapia ecc.).
La prima volta, dopo quadrantectomia, radioterapia e terapia ormonale per 5 anni
La seconda volta, dopo mastectomia, chemioterapia (4 rosse e 12 di taxolo)
Ne parli liberamente (ricadute fisiche, emozioni ecc.)
La ricaduta fisica più importante è avere una tetta di proprietà in meno.
Beh poi seguono le altre, stanchezza fisica, dolori muscoli articolari, nausea, dissenteria, emicranie, neuropatie agli arti periferici e chi più ne ha più ne metta.
Le emozioni sono sempre state ballerine, contrastanti. Io cerco di non pensare e di non fare paragoni col passato. Su questo devo ancora lavorare molto.
Ora passiamo al blog. Quali vantaggi e insegnamenti per sé ha tratto dall'esperienza del blog?
Il blog è stato la mia salvezza, l'ancora a cui mi sono aggrappata per non farmi trascinare dalle onde. Chiamarlo blog è riduttivo, è una famiglia allargata che mi ha adottato, che si è presa cura di me mentre vagavo in preda al panico, che mi coccola e riscalda come una calda coperta, che mi incoraggia, che m'insegna tutti i giorni che mi debbo riprendere quello che è mio di diritto, la vita.
Perché ha deciso di entrare nel blog?
In realtà non ci sono entrata subito. Il Dott. Catania mi aveva invitato a farlo ed anche altre RFS mi avevano contattato, ma io non ci credevo molto. Ero iscritta a tanti forum, soprattutto su fb, ma molto sterili a livello emotivo e psicologico e pensavo che anche questo fosse come uno dei tanti.
Poi, dopo l'ultima volta che chiesi un consulto, su Medicitalia, al Dott. Catania, mi decisi a farlo e mai decisione è stata più saggia e felice.
Quali aspetti le sono sembrati positivi del blog?
Il supportarsi continuamente, anche per le banalità, il parlare di tutto senza freni sia a livello di argomenti che linguistico. Praticamente qui noi siamo NOI allo stato puro. Forse l'anonimato aiuta un po', ma questa affermazione lascia il tempo che trova perché molte rfs finiscono per conoscersi.
Quali aspetti le sono sembrati negativi del blog o quali limiti ha percepito in questo tipo di comunicazione?
Beh la negatività principale è la virtualità. Mi manca non potere abbracciare un'amica, stringerle la mano, sentire il suono delle parole o delle sue risate. Mi manca il contatto fisico.
Certo essendo uno spazio virtuale realizzato interamente per iscritto, manca tutta la parte paralinguistica, ossia i toni della voce, che danno alle parole diverse sfumatura di significato, la gestualità. Questo fa sì che bisogna costantemente stare attenti ad esprimersi nel modo giusto per non creare fraintendimenti.
Consiglierebbe il blog a donne a cui è stata diagnosticata la malattia? X Sì No Perché?
Perché ci si sente a casa. Il blog è una coperta che ti avvolge, dandoti calore e protezione. Ma non è solo un luogo in cui rifugiarsi, il blog è, e questo grazie al lavoro che fa costantemente il nostro dott. Catania come medico/oncologo, il posto dove veniamo continuamente edotte, in maniera meticolosa e puntuale, sulle nostre situazioni cliniche, il posto dove tutti i dubbi e le domande, a cui non danno risposta, per negligenza, per semplice non volontà o per qualsivoglia motivo, i medici di riferimento dei nostri percorsi.
Ha pensato di incontrare fuori dal blog alcune delle donne con cui si è confrontata nel blog?
X Sì No Perché?
Mi sembrerebbe la continuazione naturale di questa conoscenza virtuale, supportata da tanta voglia di farlo.
Se ha incontrare fuori dal blog qualche donna con cui si è confrontata nel blog, parli di questa sua esperienza.
Assolutamente mi piacerebbe.
L'anonimato e l'invisibilità del web l'hanno aiutata o li ha considerati dei limiti? Perché?
All'inizio sì. Non è facilissimo aprirsi appieno con chi non si conosce. La paura di essere giudicato o di non essere compreso a fondo c'è sempre. Però è solo un fatto iniziale. Ora se pure avessi un volto per loro, non sarei meno dei quella che sono sempre stata.
Le seguenti domande sono rivolte solo a chi ha già subito l'intervento chirurgico.
Qual è stato il suo rapporto con i medici?
Con l'oncologo
Il rapporto è sempre un rapporto molto formale "medico-paziente", mi manca l'aspetto affettivo-emotivo.
Con il chirurgo
Vedi oncologo.
Con un altro medico (specificare quale)
Il mio medico di base. La mia dottoressa è speciale, è una persona che per me c'è sempre stata in qualsiasi momento e per qualsiasi motivo.
Qual e stato il rapporto con gli infermieri / con le infermiere?
Buono. Ho sempre, per fortuna, incontrato, infermieri e infermiere molto empatici.
Le sono stati di conforto i suoi famigliari durante e dopo il ricovero per l'intervento?
X Sì No Perché?
La famiglia è tutto. Anche se io personalmente non ho un buon rapporto con i miei genitori, ho sentito tutto il loro affetto e il loro dolore.
Mia sorella è stata splendida sia emotivamente che praticamente (mi faceva la spesa, mi puliva casa, si occupava del cane, mi portava da mangiare ecc.)
Le sono stati di conforto i suoi amici durante e dopo il ricovero per l'intervento?
X Sì No Perché?
Pochi amici, ma buoni e soprattutto selezionati. La cosa di cui sono grata loro è che mi hanno fatto sentire sempre "normale". Mai musi lunghi o frasi di circostanza, ma tante risate e tanta quotidianità, perché di questo abbiamo bisogno, di normalità.
Le seguenti domande sono rivolte solo a chi ha già subito l'intervento di chirurgia ricostruttiva.
È stata soddisfatta dell'intervento di chirurgia estetica? Sì No Perché?
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Come giudica il suo chirurgo estetico?
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Consiglierebbe questo tipo di intervento a chi ha avuto problemi simili ai suoi?
Sì No Perché?
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A questo punto, in conclusione, le chiediamo di scrivere un raccontino di immaginazione in cui uno dei personaggi è una donna che ha avuto una malattia simile alla sua. Si ricordi che è una storia di fantasia e che la trama quindi può sganciarsi in parte o del tutto dalla sua esperienza reale, così può aggiungere personaggi, cambiare l'ambientazione... Insomma, ha la più completa libertà.
Giulia cammina, la testa sembra perdere peso, vaga senza meta, macinando chilometri. Tutto le sembra estraneo, minaccioso. Pensa, ma in realtà non pensa, la sua testa è il vuoto circondato dal nulla. Tutto azzerato, pensieri, emozioni. Torna a casa, nessuno ad aspettarla, solo lui, il piccolo cucciolo, tanto piccolo da non capire il dramma. Le corre incontro felice, mordendola perché ha fame. Lo scricciolo la fa ripiombare nella realtà.
Non c'è tempo da perdere. Esami infiniti, lunghe attese, un intervento che si porta via pezzi di lei, terapie salvavita, che sì le salvano la vita, ma le tolgono la dignità. Non c'è tempo per pensare a queste cose, Giulia lo sa, la priorità è salvare il culo. Dopo la pioggia, che sembrava non volere mai smettere di cadere giù, una strana calma fa capolino nella sua vita. Giulia è stanca, non vuole più fare la guerra.
Le notti si confondono con i giorni e le settimane si susseguono. Un giorno fa la valigia, va in aeroporto e prende un volo che la porta lontano. Quanto deve essere lontano "lontano"? si chiede.
Si ritrova così là, in un luogo non preciso della terra, un luogo che anche le più minuziose carte geografiche non segnalano, un luogo dove cielo e terra si fondono, dove le stelle toccano la terra, dove l'immenso non ha confini e dove il sole abbracciala luna. La bellezza è qui, pensa Giulia e il suo cuore torna battere al ritmo della vita.
7.9.2009
Carcinoma duttale infiltrante tipo NAS G2 di 1.3 cm
ER95%
PgR 85%
c-Erb-B2 1+
Ki67 20%
22.9.2009
LN sentinella e parasentinella negativi
Stadio pT1C n0 Mx G2
Terapia
Radioterapia 30
Tamoxifene + enantone x 5 anni
22.11.2017
Carcinoma duttale infiltrante poco differenziato G3 sec Elston e Ellis
Stadio patologico: pT1c pN0 (sn) (mol-)
Linfonodo sentinella libero da neoplasia
Rec estrogenei: negativi
Rec progestinici: negativi
Ki67-Mib1: 75% delle cellule neoplastiche
Her-2 ++ (Fish neg)
Mastectomia sx semplice
Chemioterapia adiuvante con EC x 4 cicli + Paclitaxel x 12 settimane
Graziel
Angy dolorosa tanto?posso chiederti come mai hai fatto questa biopsia?sono nuova e non vi conosco ancora....io devo farla il 14 dicembre
evvaiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii alla grande Dada
Eccomi qui....
ho cercato di modificare il messaggio aggiungendo i dati mancanti ma non ho fatto in tempo...dunque:
ho 56 anni ed ho avuto due cugine paterne, sorelle tra loro, che hanno avuto un tumore al seno.
- La prima nel 2001, all'età di 45 anni; era un tumore bilaterale diffuso per il quale le sono state asportate e ricostruite entrambe le mammelle più linfonodi ascellari. Non è stato necessario fare chemio, ne radio. A tutt'oggi non ci sono state recidive e prosegue con regolari controlli.
- La sorella credo abbia subito un intervento nel 2008 (57 anni) e uno lo scorso anno (66 anni). Il primo forse per carcinoma in situ, il secondo lo stesso oppure per indagine chirurgica. Non posso essere più chiara, è assolutamente restia a raccontare di se. In ogni caso sta bene ed esegue controlli regolari.
In famiglia non risultano casi di tumore delle ovaie.
P.S. forse può essere di ulteriore interesse sapere che anche la mamma delle mie cugine (moglie del fratello di mio padre, zia acquisita) ha avuto un tumore al seno all'età di 80 anni, le è stato asportato ed ha fatto un ciclo di radio. E' deceduta a 94 anni per tutt'altri motivi.
Ancora un Saluto
linova