Come si calcola il rischio reale per il tumore al seno
Buonasera a tutti, rieccomi ho finalmente avuto il risultato del mio esame ed è tutto a posto! " Materiale proteinaceo e sparsi istiociti".
Dott. Catania ha vinto la scommessa ( la ringrazio infinitamente per avermi tranquillizzata... e non avermi lasciata nel silenzio del senologo.)
Sono stati giorni particolari... siete tutte eccezionali e fortissime
Vi seguo.
Guardi che Le ho numerato i questionari gia' compilati in modo che li possa trovare piu' facilmente per salvarli.
Fantastico, tra l'altro bellissimi questi numeri colorati! La ringrazio dottore, come sempre tempestivo, cortese e disponibile.
Andiamo avanti cosi' e ci aggiorni se lo desidera ad ogni passo che fa.
Maddy domani hai la visita o dopodomani?
Benvenuta Farfallina Rosa, un abbraccio virtuale, resta con noi nella palestra della resilienza.
Buonanotte mondo Rfs!
Con il copia incolla le riporto dove ho letto io
Cancer. 1992 May 1;69(9):2267-70.Mondor's disease and breast cancer.
Catania S1, Zurrida S, Veronesi P, Galimberti V, Bono A, Pluchinotta A.
Author information1Second Division of Surgery, Ospedale Vittore Buzzi, Milan, Italy.
Abstract Mondor's disease or thrombophlebitis of the subcutaneous veins of the chest region is an uncommon condition and is rarely associated with breast cancer. From January 1980 to June 1990, 63 cases of Mondor's disease were diagnosed (57 women and 6 men). In 31 patients, no apparent cause was determined (primary disease), whereas in 32 cases, the disease was secondary because the etiopathogenesis could be discerned. The identified potential causes were three cases of myentasis (all in men), eight cases of accidental local trauma (seven in women), seven cases of iatrogenic origin (three surgical breast biopsies, one skin biopsy, one needle biopsy, one mastectomy, and one reconstruction operation), six cases of inflammatory process, and eight cases associated with breast cancer (all females). Three of the tumors were less than 1 cm in diameter. The authors performed conservative surgery in four patients and demolitive in the other four. In this series, the incidence of breast cancer in association with Mondor's disease was the highest yet reported (12.7%). It was concluded that Mondor's disease may at times be caused by breast carcinoma. This association is by no means exceptional and implies that mammography should always be performed for Mondor's disease, even when the results of a physical examination are negative.PMID:1562972[Indexed for MEDLINE]
Emma avendo eseguito mammografia ed ecografia da quanto descrive puo' stare ASSOLUTAMENTE TRANQUILLA.
Verissimo che io sia stato il primo autore al mondo ad avere segnalato la possibilita' di un carcinoma che si puo' presentare solo con i segni della tromboflebite toraco-epigastrica, cioe' apprezzabile con un cordone duro e dolente nella parte laterale della mammella e che puo' estendersi sino alla parete addominale.
Ma in quello studio , che risale a 26 anni fa (mi fa un certo effetto rileggere che tra gli autori secondari ci fossero oltre a Paolo Veronesi anche Viviana Galimberti che oggi ha operato Onde ) si trattava di tromboflebiti trasversali e non perpendicolari come la sua, per la quale o non farei nulla o la tratterei con dei salicilati.
cliccare per ingrandire
Nel suo caso da quanto descrive potremmo parlare di una
SINDROME DI MONDOR
Nulla di preoccupante ! e non si fa praticamente nulla salvo che sia fastidiosa e allora e' indicata una terapia con salicilati e applicazioni calde sulla cute.
Si tratta di una tromboflebite delle vene superficiali della mammella . Generalmente e' interessata la vena toraco-epigastrica. La vena superficiale (toraco) comunica con la vena superficiale dell'addome (epigastrica) e pertanto il cordoncino si puo' palpare nettamente a livello toracico e dell'addome.
Questo puo' accadere a seguito di un trauma, ma anche a seguito di un intervento o della radioterapia. Mondor descrisse questa sindrome addirittura nel 1890.
NULLA DI PREOCCUPANTE (anche se il termine tromboflebite spaventa)
Si faccia fare una foto : appoggiando un dito nella parte bassa del cordoncino ...tiri verso il basso il cordoncino che si evidenziera' ancora di piu' come un infossamento.
Mi mandi la foto (salvo.catania@libero.it)
La sindrome di Mondor ha precedenti illustri nell'arte ancora piu' antichi della descrizione fatta da Mondor.
ingrandire
Peter Paul Rubens (1577-1640) è stato uno dei grandi Maestri barocchi fiamminghi appartenente alla Scuola dei Realisti.
Ha dipinto ritratti, paesaggi, scene mitologiche e bibliche e sono frequenti nelle sue opere i nudi femminili.
Agli inizi del 1600 era pittore di corte dell' Arciduca d'Austria e la moglie Helene Fourment posava spesso come modella per le sue opere.
Anche nella rappresentazione della moglie quindi il realismo era evidente al punto da permettere ad un occhio esperto di indentificare dettagli molto particolari nei suoi dipinti.
Tra il 1609 ed il 1610 ad esempio realizzò 'Sansone e Dalila' , episodio del Vecchio Testamento nel quale Sansone, innamorato di Dalila, le confida che il segreto della sua forza è nei capelli ed il quadro rappresenta il momento in cui un servo taglia i capelli a Sansone addormentato tra le braccia di Dalila.
In questa opera il modello per Dalila fu appunto la moglie di Rubens che è ritratta a seno scoperto.
La stessa Helene Fourment si presta a modella per un' altra opera 'Le Tre Grazie' dove sono rappresentate le tre figlie di Zeus della mitologia greca e anche qui si tratta di tre nudi con il seno destro bene evidente nel soggetto a destra.
All' occhio esperto di un chirurgo non può sfuggire che in entrambe le opere, nel quadrante inferiore esterno della mammella destra della modella è presente una deformazione della cute obliqua lineare che raggiunge il capezzolo senza altri segni tipici del cancro .
Nelle Tre Grazie inoltre il medio, anulare e mignolo della mano destra della stessa modella appaiono flessi e deformati come tipicamente si verifica nell' artrite reumatoide!
Helen aveva 23 anni all' epoca dei dipinti e verosimilmente era affetta dalla cosiddetta malattia di Mondor ovvero una tromboflebite superficiale della parete toracica laterale che tipicamente si associa ad artrite reumatoide, descritta per la prima volta da Fagge nel 1869 e diventata poi nota nel 1939 come malattia di Mondor dall' Autore che ne descrisse quattro casi all' Accademia di Chirurgia Francese.
La malattia può essere secondaria a trauma , interventi chirurgici , raramente neoplasia o spesso insorgere in modo spontaneo ed in genere si risolve senza terapia specifica.
p.s.
il suo cordoncino sparira' lentamente.
Sino a che ce l'ha si consideri una paziente-modella molto interessante : lo mostri in giro il suo cordoncino con queste spiegazioni, nel ruolo di Grazia Moderna, perche' molti medici non sanno cosa sia la Sindrome di Mondor
Al momento della diagnosi quali sono state le sue reazioni emotive?
Paure: paura dell'ignoto, di tutto quello che avrei dovuto affrontare. Paura del dolore
fisico e del dolore che avrei causato alle mie figlie. Paura di non vederle crescere e di non poter condividere con loro i momenti importanti della loro vita. Paura delle donne che sarebbero diventate crescendo senza la mamma.
Speranze
speranza che si potesse trattare solamente di una brutta parentesi da riuscire a chiudere definitivamente
Altre emozioni
La mattina quando mi alzavo dal letto mi sentivo come una tenaglia che mi afferrava lo stomaco e questa sensazione passava solamente quando riuscivo ad addormentarmi
Ha cercato informazioni cliniche? si
Nel caso abbia risposto affermativamente, dove le ha cercate?
nel web. Ho letto praticamente tutte le pagine internet che parlano di tumore al seno
Perché ha fatto questa scelta?
volevo sapere, pensavo che la conoscenza avrebbe portato ad un maggior controllo di quanto mi stava accadendo. Confrontavo storie e istologici per capire quante possibilità avessi di cavarmela.
Ci sono stati cambiamenti nella sua visione della realtà dopo aver conosciuto la diagnosi?
si
non sono ancora in grado di godermi a pieno il presente senza pensare al futuro ma sto facendo dei giganti passi in avanti, mi sto impegnando seriamente per riuscirci
Ha sentito il bisogno di parlarne con qualcuno?
si
Nel caso abbia risposto affermativamente, con chi ne ha parlato?
con mio suocero, medico chirurgo che ha partecipato all'operazione e con la mia psicologa
Le è servito parlarne? Esprima il suo parere con un numero da 1 (per nulla) a 10 (moltissimo)
8
Perché le è stato utile?
avevo bisogno di essere rassicurata
Si è modificato il modo in cui si era percepita fino ad allora?
No
Nel caso abbia risposto affermativamente, come si è modificato?
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È cambiata la sua relazione con il partner?
In parte si
Nel caso abbia risposto affermativamente, come è cambiata?
ci siamo uniti moltissimo come coppia ma fisicamente allontanati
Sono cambiate le sue abitudini di vita?
si. Sto cercando di condurre una vita più attiva e da un punto di vista alimentare più sana
Si è confrontata con persone che hanno avuto la sua stessa malattia?
si
Se questo confronto c'è stato, è stato importante?
si
Spieghi per favore perché è stato importante.
condividere la mia esperienza mi ha aiutato a comprendere che c'è una vita possibile anche convivendo con il cancro, cosa che dopo la scoperta delle metastasi, non ritenevo possibile
È ricorsa all'aiuto di uno psicologo?
si
Perché vi ha / non vi ha fatto ricorso?
gia da prima della malattia andavo da una psicologa, il suo supporto dopo la scoperta della malattia è stato importantissimo per aiutarmi a riprendere confidenza con il corpo che mi aveva tradito, mi ha insegnato ad amarmi di più. Dopo la scoperta delle metastasi è stata ed è fondamentale ad aiutarmi a gestire l'ansia della convivenza con la malattia e della paura della morte.
A quali terapie pre e/o post intervento si è dovuta sottoporre? (chemioterapia ecc.).
chemioterapia, radioterapia, terapia ormonale, bifosfonati
Ne parli liberamente (ricadute fisiche, emozioni ecc.)
Fisicamente mi sento invecchiata di una ventina di anni, dolori articolari, stanchezza, crollo del desiderio ma sto imparando a conviverci e ad accettare con tenerezza questa nuova fase della mia vita. Non è facile per me dal momento che il mio corpo è sempre stato un grande alleato, mi ha sorretto e supportato in un sacco di sciocchezze che ho fatto, oggi sto imparando a prendermene cura.
Ora passiamo al blog. Quali vantaggi e insegnamenti per sé ha tratto dall'esperienza del blog?
Le parole del dott.catania, i suoi insegnamenti sulla resilienza, mi hanno aperto gli occhi su come ho gestito il mio primo incontro con il tumore. Ho capito che "fare finta di nulla" non vuol dire essere forti ma solamente mettere la testa sotto la sabbia e non è così che si affrontano le difficoltà. Ho capito che non sono un numero con una percentuale dopo ma una persona con una storia e con una testa che deve imparare a convivere con un rischio che non è poi così diverso da quello di tutte le altre persone che non hanno avuto un tumore.
Perché ha deciso di entrare nel blog?
L'ho fatto quando ho avuto la diagnosi di metastasi, mi mancava il respiro dalla paura e non sapevo con chi parlare, le amiche con cui avevo condiviso il percorso di chemioterapia si erano allontanate forse per paura di guardarmi negli occhi e vedere la personificazione delle loro più grandi paure così mi sono iscritta
Quali aspetti le sono sembrati positivi del blog?
La condivisione con chi vive il tuo stesso problema e può davvero capire fino in fondo quello di cui sto parlando. La presenza costante del dottor catania che riesce a dettare i tempi delle discussioni, a rassicurare, incoraggiare e anche rimproverare, sempre con un modo pertinente e incoraggiante. Le mani tese di tutte le donne pronte ad incoraggiare e a sostenere tutti in ogni momento.
Quali aspetti le sono sembrati negativi del blog o quali limiti ha percepito in questo tipo di comunicazione?
non ne ho riscontrati
Consiglierebbe il blog a donne a cui è stata diagnosticata la malattia?
si
Perché?
a me ha aiutato moltissimo
Ha pensato di incontrare fuori dal blog alcune delle donne con cui si è confrontata nel blog?
si, se capiterà ne sarò felicissima
Perché?
mi piacerebbe dare un volto alle bellissime parole di incoraggiamento che ho ricevuto
Se ha incontrare fuori dal blog qualche donna con cui si è confrontata nel blog, parli di questa sua esperienza.
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L'anonimato e l'invisibilità del web l'hanno aiutata o li ha considerati dei limiti? Perché?
inizialmente mi hanno aiutata ad aprirmi, sono una persona piuttosto chiusa quindi forse non sarei riuscita ad esprimere le mie paure in modo così aperto. Oggi non mi sento più così, non avrei problemi a metterci anche il viso.
Le seguenti domande sono rivolte solo a chi ha già subito l'intervento chirurgico.
Qual è stato il suo rapporto con i medici?
Con l'oncologo
con la prima oncologa che mi ha seguito formalmente sereno ma ne ho sempre pensato malissimo, fino a che mi ha seguito privatamente era splendida anche se sempre molto saccente, da quando mi segue in ospedale è una persona diversa e questo mi ha spinto a cambiare. Oggi continuo ad andare in ospedale solo a prendere mensilmente le medicine ma mi faccio seguire da un altro oncologo che vedo poco ma ogni volta che esco dal suo studio mi sento rassicurata.
Con il chirurgo
buono
Con un altro medico (specificare quale)
il mio medico di base è stato una grande scoperta, una persona che mi sta seguendo come fosse un padre.
Qual e stato il rapporto con gli infermieri / con le infermiere?
ottimo
Le sono stati di conforto i suoi famigliari durante e dopo il ricovero per l'intervento?
si e no
Perchè?
mi hanno aiutata e mi seguono moltissimo io però vivo l'ambivalenza del disagio di dargli tante preoccupazioni e dolori
Le sono stati di conforto i suoi amici durante e dopo il ricovero per l'intervento?
non in modo particolare
Perchè?
in parte per colpa mia che mi sono chiusa molto ma devo dire che la maggior parte degli amici non è che abbia fatto questi grandi sforzi per riuscire a forzare il muro che avevo tirato su
Le seguenti domande sono rivolte solo a chi ha già subito l'intervento di chirurgia ricostruttiva.
È stata soddisfatta dell'intervento di chirurgia estetica? Sì No
Come giudica il suo chirurgo estetico?
Consiglierebbe questo tipo di intervento a chi ha avuto problemi simili ai suoi?
Perché?
A questo punto, in conclusione, le chiediamo di scrivere un raccontino di immaginazione in cui uno dei personaggi è una donna che ha avuto una malattia simile alla sua. Si ricordi che è una storia di fantasia e che la trama quindi può sganciarsi in parte o del tutto dalla sua esperienza reale, così può aggiungere personaggi, cambiare l'ambientazione... Insomma, ha la più completa libertà.
Camilla non aveva mai avuto un buon rapporto con il suo corpo, in modo particolare era il suo seno ad averla sempre messa a disagio. Troppo grande prima, troppo moscio dopo due gravidanze. Inutile oltretutto perché nonostante le dimensioni non era stato in grado nemmeno di produrre il latte per le sue bambine. Chissà perché però quel pomeriggio d'estate in cui per la prima volta aveva sentito una pallina che poco prima non c'era non aveva nemmeno lontanamente preso in considerazione che quel seno tanto odiato potesse tradirla in questo modo, in fondo fin da bambina aveva sempre dato tutto molto per scontato. Un corpo un po' troppo ingombrante secondo i canoni estetici si ma robusto, resistente, forte... mai ammalata, mai una febbre. Un brutto incidente da ragazza ma una capacità di recupero sorprendente che nonostante punti e ossa rotte le aveva consentito una ripresa in tempi strabilianti. Una pallina nel seno non poteva essere niente di pericoloso, non a luglio, non davanti ad un incredibile tramonto su una terrazza a positano. E invece qualcosa di brutto lo era, ed era brutto, grande e anche parecchio aggressivo. Proprio come il suo seno. E allora quel tramonto a positano diventa solo un ricordo, e precipita in un vortice scuro, una discesa a precipizio verso un baratro di dolore, disperazione e pessimismo. Il futuro un incognita, il presente solo dolore. Camilla vorrebbe tanto che la sua storia potesse finire con lei che esce dal vortice e che piano piano si lascia alle spalle tutto il dolore passato, purtroppo non è così, la storia della sua nuova vita, perché di questo si tratta, di un nuovo modo di concepire e vivere la vita è appena iniziata ma è vita e sarà vita e di questo ne inizia ad essere sicura.
Data scoperta malattia: luglio 2016
Esame istologico: T2N0M0 3,2 cm carcinoma duttale infiltrante G3 con componente intraduttale G3 ER 80% PGR 60% KI67 60%
Tipo di intervento: quadrantectomia + dissezione ascellare eseguita per incertezza di radicalita
Terapia: chemioterapia EC x 4 cicli seguita da Docetaxel per 4 cicli, 30 radioterapie, enantone mensile e Tamoxifene fino a febbraio 2018 poi Femara + palbociclib e denosumab
Metastasi: scoperte metastasi ossee febbraio 2018 da PET TAC eseguita per rialzo marcatore ca 15.3
Ieri mattina ci siamo incontrati e Lei portava in mano il dischetto della sua "sentenza".
La prima cosa che presuntuosamente mi e' venuta da dirle vedendola piangere che sarei riuscito a farla sorridere uscendo dal mio studio mentre mi apprestavo ad andare in sala operatoria.
Ho cercato di spiegarle che la prima cosa da fare sarebbe stata quella di "aprirsi"
invitandola qui, certissimo che non l'avrebbe fatto.
Grazie a Lei per avermi smentito pubblicamente !
Nell'attesa dell'intervento provi a non isolarsi e saranno contenti anche suo marito e sua figlia, che possa esserci uno spazio pronto ad accoglierla.
Pertanto
Donna di poca fede che Le dicevo ?
Ma che c'entra la Tac ! L'ispessimento endometriale lo vede la ecografia transvaginale.
E cosa aspettano oncologa e ginecologa a dirle che un ispessimento di 7 mm e ancora NORMALE !
Il resto appartiene al fantastico mondo delle paturnie
" mi sento dire che non è detto che non ci sia nulla, è che non ha rilevato niente (*)."
(sic e risic !!!)
" mi sento dire che non è detto che non ci sia nulla, è che non ha rilevato nulla."
Ma voi oltre che fuori di seno avete deciso di farmi uscire di testa ? Lo so che non e' colpa vostra !
Se non ha rilevato nulla secondo voi vuol dire che ci sia qualcosa ???????????????????
Sa che Le dico ?
Aumentare urgentemente la dose da una a 3 cps al giorno di
(*)
Ma questa e' proprio la nottata delle paturnie, ma non vostre , ma di chi vi segue.
Le ricordo che la mia competenza non arriva a quella del Padre Eterno, ma a S.Benigno ci arrivo !
Se la conclusione diagnostica del radiologo e' B2, non parliamo di un possibile, labile, precario .......benigno, ma di un perentorio Benigno.
Ma che vuol dire ? Certo che parliamo al momento dell'esame !
E poiche' non abbiamo altre alternative la valutazione al momento dell'esame deve essere di dubbio, sospetto o certezza !
E nel suo caso la diagnosi e' di microcalcificazioni benigne
AL MOMENTO DELL'ESAME .
Anche quando ci si sposa si e' certi AL MOMENTO DEL MATRIMONIO di amare ed essere fedeli con certezza....sino a che morte non ci separi.
Poi il 35% delle coppie divorzia e prima di farlo un altro 35 % non e' fedele a quel giuramento
E' la quarta di voi consecutiva cui replico con la tentazione di
e ovviamente non per colpa vostra !
Riassumiamo la sua storia !
1) Comprendo il disagio (chiamiamola rottura degli zebedei) per dover ripetere l'esame. Ma non e' la fine del mondo.
2) Ingiustificata la sua ansia per la natura della lesione. E questa se la potrebbe risparmiare se andasse a rileggersi tutte le precedenti risposte che Le ho dato che riassumo qui e sono pronto a scommetterci la reputazione.
*Sono certo di averle scritto che quando una lesione
e' cosi' complessa
ma secondo me complicata dai diagnosti che la seguono.
*Quando il materiale prelevato e' cosi' scarso per la elevata componente fibrosa
mentre i tumori hanno una elevata componente cellulare che viene facilmente aspirata.
*Quando non ci sono ne' diagnosi presunte e nemmeno ipotesi diagnostiche
* Quando come per Marea (ed in parte Maddy)
tutto possiamo attenderci salvo che un tumore maligno la cui diagnosi e' piu' semplice
Sono certo che con il dipinto delle TRE GRAZIE di avere incuriosito Maddy .
La informo che l'arte e' piena di sculture e dipinti dove gli artisti riprendevano (grandi conoscenze di anatomia) tumori del seno che per l'epoca erano spesso ritratti in fase avanzata.
Un esempio tra i piu' celebri ce l'ha vicino a casa
Esistono proprio degli studi ad hoc. per cercare di comprendere quale sia stata la prevalenza del tumore maligno del seno nelle diverse epoche storiche.
I piu' celebri sono il dipinto La notte (Galleria Colonna, Roma) dipinta da Michele di Rodolfo del Ghirlandaio, trasposizione ad olio su tavola dell'omonima statua scolpita in marmo da Michelangelo Buonarroti (, chiesa di San Lorenzo, Firenze, ),
Buongiorno famiglia RFS,
Il mio pensiero di oggi è per Raffa che finalmente si libererà dell'intruso... Saremo tutte lì con te e non ti molleremo un istante!!!!! Un super mega in culo al baleniere e miliardi di ASF ASF ASF ASF ASF...... Aggiornaci appena puoi
Buona giornata famiglia RFS