Come si calcola il rischio reale per il tumore al seno
Eppure ricordo benissimo quando , qualche giorno prima della dimissione, mi propose l’acquisto del libro e guardandomi fisso mi disse che lei non ci avrebbe guadagnato nulla, che gli introiti sarebbero andati in beneficenza
Per quel che mi riguarda, le voglio sottolineare ancora una volta il mio dispiacere per il suo attuale stato d’animo.
Lori qualche sera fa’ l’ha esortata a “Passare oltre” e a considerare tutto l’affetto che noi abbiamo nei suoi confronti
Lo so che è difficile, ma l’arte del kintsugi ce l’ha insegnata lei in questo blog....
Ho finito
Buonanotte dottore
#502.138 Scritto: Oggi 00:36
E' quello che stiamo facendo : stiamo raccogliendo tutti i cocci del vaso rotto , eliminare quei frammenti estranei al vaso primitivo , e incollarli con il metallo pregiato dell'empatia.
Perchè una opera del Kintsugi assurga alla dignità di opera artistica e unica , occorre tempo. Ci stiamo lavorando.
Le ricordo che dal blog mi sono allontanato sfinito solo due volte e con propositi di non tornare più. L'ultima a fine agosto e la prima ad agosto del 2019.
Le ragioni del mio distacco ? Le stesse identiche di quelle di agosto 2022.
Solo che allora irresponsabilmente cedetti alle richieste di "mettere la polvere sotto il tappeto" ed ora invece sono determinatissimo a rifondare il blog aspirando tutto quello che è estraneo al clima del nostro blog.
Perchè chi c'è c'è e chi non c'è non serve.
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ma con il serbatoio della passione al minimo .
e per tante altre ragioni che vi spiegherò in dettaglio.
Rientro molto perplesso perchè
Quindi appena rientrerò in piena forma è necessario un completo degli accadimenti di agosto che hanno lasciato molte scorie non tutte rimosse.
E attraverso una RIFONDAZIONE del blog o almeno un restauro
ripartire con le nostre 7 R
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Quando facevo sport estremo dinnanzi a decisioni drammatiche in cui ci poteva andare di mezzo la mia vita (sono stato anche abbandonato nel deserto del Tenere' dai Tuareg) occupavo la mente con un giochino personale !
Mi dicevo dinnanzi allo shock improvviso e di fronte a decisioni cruciali per la mia vita "Salvo ora devi fare il pieno di
R : Rifletti, Rilassati, Riprendi il controllo della situazione, Riposati, Resetta e Riparti.
prima di lasciarti andare allo sconforto'
ifletti !
ilassati
.
iprendi il controllo della situazione
.
iposati
cercando di
esettare il piu' possibile quanto di nuovo e' accaduto
.
e ora
iparti
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Facile a dire RIPARTI ...ma ripartire da dove ?
Il blog viaggia a gonfie vele considerando il numero di commenti e quello stratosferico di visitatori. , ma io non lo riconosco più nei contenuti
Questo blog non mi piace più perchè ha perso di vista i suoi obiettivi principali di AUTO-MUTUO-AIUTO .
E la cosa mi fa arrabbiare ancora di più perchè sono arrivate nell'ultimo anno numerose RFS
con elevato indice di resilienza ed elevato Quoziente Empatico
Allo stesso tempo nell'ultimo mese abbiamo letto contenuti di cui come facilitatore-moderatore del blog mi vergogno.
Possiamo senz'altro ripartire ma se si salta la fase di
esettare il piu' possibile quanto di nuovo e' accaduto
non andremo lontano o andremo avanti con con un blog di Storytelling ma non di Medicina Narrativa e io non sono interessato ad occuparmi a tempo pieno di Storytelling, utile come diversivo, ma poco efficace in senso terapeutico.
Qui ancora non c'è una elevata consapevolezza di cosa sia l'empatia e di conseguenza il fenomeno del ghosting. Non sono fissato con il ghosting, che è solo un sintomo di un Quoziente empatico che trova posto nello spettro dell'empatia con un valore 0-2 max che è riservato nella diagnostica all'autismo e Sindrome di Asperger, che nulla hanno a che vedere con la crisi di identità che è invece è una reazione adattiva reversibile e curabile.
Inoltre su questo tema saremo chiamati in futuro a rispondere con i fatti ( contenuti)
Alcune di voi mi hanno chiesto perchè tanto accanimento di Salvo Catania per questo fenomeno.
Perchè RESILIENZA EMPATIA sono i muri portanti di tutto il blog e molti guardano e guarderanno i nostri contenuti . Lo sapete che se voi digitate " cancer ghosting tumore seno"
tutti i motori di ricerca ci riportano non solo al primo posto, ma ci vedono occupare tutta la prima pagina di Google? E questa è una bella responsabilità visto che siamo letti da milioni di utenti anche se non iscritti al blog.
https://www.bing.com/search?FORM=DCCFC&PC=DCC7&q=cancer+ghosting+tumore+seno
Pertanto poichè è necessario un RESET ed una RIPARTENZA ho deciso anche per rispetto
delle RFS sempre presenti e delle RFS relativamente nuove , che non sanno interpretare gli ultimi accadimenti, di riscrivere a puntate ogni giorno molto brevemente un pezzo della storia del blog con i suoi scopi, le perturbazioni che ha attraversato, recenti ed antiche.
Inserirò anche pezzi della vita di Lara che non c'è più e che è stata chiamata in causa ingiustamente per arrivare ai giorni nostri , per mostrare come la crisi di identità nulla ha a che vedere con l'indice di resilienza ed il Quoziente di empatizzazione.
Non sarà facile perchè abbiamo scritto contenuti equivalenti nel cartaceo a 906 volumi di 225 pag/cad.
Ripartiamo per comprendere la storia del blog e dei suoi protagonisti cercando di chiarire una volta per tutte cosa sia l'empatia secondo Salvo Catania e poi comprenderete perchè la tiro in ballo ancora prima di raccontare la storia del blog
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STORIA DEL BLOG-STORIA DI LARA-IL GHOSTING NEGATO
Empatia e crisi identità
Per definire l'empatia mettiamo da parte le definizioni della psicologia che hanno scarse basi scientifiche (del resto esistono decine di correnti della psicologia) e consideriamo solo quelle prodotte dai neuroscienziati che hanno speso tutta la loro vita occupandosi di empatia a partire da Simon Baron-Cohen e che hanno utilizzato la Risonanza Magnetica Funzionale Cerebrale per identificare la sede e meccanismo del circuito dell'empatizzazione.
L'idea chiave è che tutti noi ci troviamo in qualche punto all'interno di uno spettro di empatia , da bassa (livello 0 ) ad alta (livello 6).
Ci sono tanti modi di definirla : c'è empatia quando smettiamo di focalizzare la nostra attenzione in modo univoco ( single-minded ) per adottare invece un tipo di attenzione doppia (Double-minded).
Focalizzare la nostra attenzione “in modo univoco” significa prestare attenzione solo alla propria mente, ai propri pensieri o alle proprie percezioni. Avere un'attenzione doppia significa tenere presente allo stesso tempo anche la mente di qualcun altro.
Quando l'empatia è spenta pensiamo solo ai nostri interessi, quando è accesa ci concentriamo anche sugli interessi di altre persone. Pertanto l'empatia è la nostra capacità di identificare ciò che qualcun altro sta pensando o provando, e di rispondere a questi pensieri e sentimenti con una emozione corrispondente.
Qualcuno ha chiamato in causa la metafora del faretto : la nostra attenzione può essere illuminata da un faro singolo (livello di empatia da 0 a 2) che illumina solo i nostri interessi o può comprendere un secondo riflettore
, che illumina contemporaneamente gli interessi di qualcun altro..
Se il secondo faro funziona possiamo non solo chiedere a qualcuno come sta e come si sente, ma anche di evitarne con tatto di urtarne la sensibilità, pensare a come farlo sentire a suo agio e ponderare l'impatto su di lui o altri su ciò che diciamo o facciamo.
Ecco perchè ai livelli bassi di empatia gli individuo con zero empatia non se ne rendono conto di avere il secondo faro spento. E quindi non possono recuperare l'empatia perchè avendo il secondo faro spento sono imprigionate nel proprio e nel proprio essere concentrate su di sé. Per loro focalizzarsi su sé stesse è tutto ciò che possono fare, come se nel loro computer cerebrale mancasse un chip. Loro le altre persone non le vedono proprio.
Chi ha il secondo faro acceso permette di farsi amici cari e veri e di prendersi cura dell'amicizia.
L'empatia evita il rischio di fraintendimenti e di problemi di comunicazione perchè il secondo faro consente di capire costantemente cosa potrebbe intendere l'altra persona. Con il secondo faro acceso non c'è necessità di chiarirsi salvo rare eccezioni . E in caso di fraintendimenti chi ha il secondo faro acceso non si dà pace sino ad un chiarimento rapido e definitivo.
Chi ha il secondo faro spento non si accorge della necessità di dover chiarire per portare avanti la relazione e paradossalmente si sente vittima e nella maggior parte dei casi sparisce senza dare spiegazioni persino offeso.
Possiamo pensare , confermato dagli studi con l'utilizzo della Risonanza Magnetica Funzionale, che nel cervello ci sia un circuito, chiamato meccanismo di empatizzazione, che determina il livello di empatia o QE (Quoziente Empatia), che risulta sottoattivato nelle persone che commettono atti di crudeltà e in coloro che hanno molte difficoltà per entrare in empatia.
Circuito dell'empatia
Tutti i neuroscienziati che si occupano del tema da mezzo secolo concordano sul fatto che nell'empatia non è coinvolto l'intero cervello, ma solo una decina di aree cerebrali tra loro connesse.
Tra esse : 1) La corteccia mediale prefrontale : che si può pensare come un “hub” per l'elaborazione dell'informazione sociale per confrontare il proprio punto di vista con quello di qualcun altro
2) La corteccia orbitofrontale
3) Il giro frontale inferiore : la Risonanza Magnetica ha svelato che questa regione risponde a 4 emozioni importanti (felicità, tristezza, rabbia e disgusto)
4)
5) La corteccia cingolata anteriore: considerata la matrice del dolore, si attiva quando si prova dolore e in quelli che hanno il secondo faretto si attiva anche osservando il dolore altrui.
6) Molti esperimenti su questa area con la Risonanza Magnetica sono state fatti su coppie affiatate e si è visto che si attiva sia provando dolore in prima persona sia che sia provato dalla persona amata. E molto interessante che gli studi abbiano dimostrato una sostanziale differenza tra uomini e donne. Mentre uomini e donne mostrano più empatia verso le persone simpatiche che soffrono. Ma in generale queste aree del circuito si attivano in maggior misura nelle donne rispetto agli uomini.
7) La giunzione temporolo-parietale :
8) Il solco temporale superiore
9) La corteccia somatosensoriale : è coinvolta non soltanto nella codifica di una esperienza tattile , ma anche nella semplice osservazione che altri vengano toccati. Ciò soprattutto quando vediamo un altro farsi male [ chi ha il secondo faro spento filma l'ambulante nigeriano ucciso a botte]
10) Il lobulo parietale inferiore: fa parte del sistema dei neuroni a specchio che si attivano sia quando si esegue un'azione sia quando si osserva qualcun altro che esegua la stessa azione.
11) L'amigdala : l'ultima regione ma per molti versi il gioiello della corona nel circuito dell'empatia è coinvolta nell'apprendimento emotivo e nella regolazione delle emozioni. Il fascino esercitato dall'amigdala e il suo amore per la musica spinsero un neuroscienziato americano a formare una band musicale chiamata The Amygdaloids
Essere collocati nello spettro dell'empatia con quoziente di empatia 0-1 non è affatto una offesa anzi .....
Non è una offesa alla loro intelligenza quasi sempre eccellente , e nessuno si sogna di pensare a deficit cognitivi , ma semplicemente che quelle persone non c'entrano nulla con un gruppo di
Ecco perchè io scrivo
CHI C'E' C'E'
e
CHI NON C'E' NON SERVE
incapaci di relazionarsi con il prossimo, assorbiti completamente dal loro lavoro e concentrati solo su sè stessi: un identikit che calza su molti personaggi che hanno fatto la Storia con la "S" maiuscola. Ma tutti con il secondo faro spento
Michelangelo Buonarroti
Wolfgang Amadeus Mozart
Isaac Newton
Charles Darwin
Albert Einstein
Alfred Joseph Hichcock
Steve Jobs
Greta Thunberg
Tim Burton
ecc ecc
QUOZIENTE DI EMPATIZZAZIONE (QE)
Livelli
*ZERO : è il grado estremo più basso. La persona che non ha alcuna empatia anche quando gli si fa notare che hanno ferito un'altra persona, questo non significa nulla per loro.
*UNO: La persona è in qualche misura in grado di riflettere su ciò che ha fatto e di mostrare pur se raramente rammarico , ma i sentimenti delle altre persone non sono nei loro radar. Secondo faro spento.
*DUE : ha ancora notevoli difficoltà con l'empatia, ma ne possiede quanto basta per avere un barlume di come si sentirebbe l'altra persona e inibire quindi un'aggressione fisica. Secondo faro spento.
*TRE : sa di avere difficoltà con l'empatia e può tentare di mascherarla, magari evitando posti di lavoro o relazioni, in cui ci siano continue richieste di empatia. Quando tornano a casa, il sollievo di non dover più fingere come tutti gli altri è enorme : vogliono stare soli, e finalmente essere sè stessi.
*QUATTRO : Si sente più a suo agio quando la conversazione si sposta verso argomenti che non riguardano le emozioni. A questo livello ci sono più uomini che donne. Preferiscono offrirsi di sistemare qualcosa da un punto di vista pratico o tecnico piuttosto che affrontare discussioni sui sentimenti. Fondano le relazioni-amicizie più su attività (es.sport) e interessi condivisi che su una intimità emotiva.
* CINQUE : livello di empatia leggermente superiore alla media e in questo livello ci sono più donne che uomini. Qui le amicizie sono basate sull'intimità emotiva, sulla condivisione di confidenze e sul sostegno reciproco.
Concedono tempo agli altri anche se hanno molte altre cose da fare.
*SEI : A questo livello si parla di super-empatia perchè si è continuamente focalizzati sui sentimenti degli altri , quasi uscendo da sè per controllarli ed essere di conforto. E' come se il loro circuito dell'empatia fosse in un stato di costante ipereccitazione .
A cappello della storia del blog rivisitata dopo 12 anni dai suoi primi vagiti allego un documento privato di Salvo Catania indirizzato recentemente ad una laureata in psicologia Ghost del blog .
Come per la Medicina distinguo sempre il medico dal laureato in medicina , sono professioni diverse e altrettanto distinguo sempre il laureato in Psicologia dallo psicologo.
Ecco la mia mail indirizzata a RFS laureata in psicologia che ha scritto non molti post , ma per la singolarità della sua storia che ha scritto sul blog era stata invitata a parlare sul palco di Lecco al nostro Convegno Nazionale del 2017. Non solo non si fece viva, ma non diede alcuna spiegazione. Nè Salvo Catania glielo fece mai notare. Invitata a parlare al nostro convegno di Parma
L'ultimo suo post sul blog " allora ci vediamo a Parma". febbraio 2019
E poi
Siamo nel 2019 aprile.
L'avete vista ? Nessuna spiegazione.
Sui social attivissima sempre.
Ecco lo scambio di questi giorni ! Ovviamente per chiarire si muove sempre Salvo Catania, MAI il ghost.
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Il 21/09/2022 00:20 salvo.catania@#########.it ha scritto:
Buona sera
Come sta ? Non è necessario che mi risponda anche perchè dopo più di 2 anni la toppa sarebbe peggiore del buco.
Non abbiamo contatti da tanto tempo.
L'ultima volta da parte sua per un consiglio tecnico con una mail del 15/9/ 2020 alla quale educatamente ho risposto immediatamente.
Il 18 marzo, il 24 marzo e 28 marzo 2021 le ho scritto per una richiesta di un piccolo contributo sul blog sul tema del Ki 67 come spunto per dare speranza perchè la sua esperienza sin dal primo giorno era stata di utilissimo punto di riferimento
Nessuna risposta ! Neanche un micragnoso riscontro di ricevimento delle mail.
Ovviamente il mio EGO narciso non la prese bene, perchè si è fatto delle domande, ma poichè non si può pretendere da tutti un livello di educazione di pari grado e avendo a disposizione tombini sempre efficienti e tasto ignore del mouse sempre attivo , ho fatto spallucce , ho abbozzato un sorriso e sono andato oltre.
Purtroppo da 40 anni sto studiando per rispondere a questa domanda
"Perchè tra due pazienti che non hanno deficit immunitari e hanno un identico istologico e praticano la stessa terapia , una delle due muore e l'altra no ?"
Ci lavoro da 40 anni , e se ne parlo con Curigliano che all'IEO si occupa degli outliers , cioè dei survivors indipendentemente dalle terapie, non solo mi ascolta interessatissimo ma mi propone di continuare a studiare questa situazione insieme. E un certo Umberto Veronesi non solo mi ascoltava affascinato, ma sulle mie idee strampalate ci ha messo la faccia con la sua prefazione in 8/10 libri dei quali sono stato autore..
Uno di questi libri con prefazione di U.Veronesi è stato tradotto in 5 lingue. E un capitolo di questo libro si occupa delle mie invenzioni
https://www.medicitalia.it/libri/senologia/117-breast-cytology-in-clinical-practice.html
i cui perfezionamenti hanno portato alla realizzazione di strumenti diagnostici diffusi in tutto il mondo e di cui ha certamente usufruito anche lei (Mammotome, VABB, agoaspiratore automatico...)
La ricerca di cui parlavo prima, mi obbliga a verificare il tasso di mortalità tra le pazienti sotto studio ogni anno. Una volta era compito difficile, perchè si scrivevano lettere, ora è più semplice perchè basta verificare i profili social, che tutte, come lei del resto , hanno. Oppure inviando una mail.
Ecco perchè ogni tanto sbircio sui profili delle ex-RFS che non danno più notizia di sè.
Alle ex-pazienti come lei evidentemente non interessa questo tema marginale " perchè di cancro si può morire oppure no "
Ora è vero che Salvo Catania sia un antipatico pragmatico Aiace Telamonio "[i]taglia e cuci" , ma mi fa sorridere ancora amaramente quando poi ho a che fare con chi pensa di avere in mano la"verità" imparata sui libri di psicologia senza tener conto che poi nei sondaggi tra le pazienti oncologiche emerge che una su due abbandona il supporto psicologico prima del terzo incontro.
Chissà perchè ! Ma questo ci porterebbe fuori tema.
Facendo questi controlli mi sono imbattuto il 27 maggio dello stesso anno nel suo profilo e nella sua scoperta dell'acqua calda ( controlli se racconto bufale) . Lei scrive " Non lo posso sopportare che due persone non si parlino più. Non lo sopporto"
Da che pulpito !
Da che pulpito
Ho avuto la tentazione di inviarle un cadeau (v.allegato) ,
ma poi ho fatto spallucce e ho tirato diritto .
Mi sono detto "############ ##### CHI ??" e sono andato avanti !
Nel 2022 ho letto i titoli che espone nei suoi numerosi profili "Formazione presso Istituto Tumori di Milano" e mi ha strappato un altro sorriso
Mi sono detto "Se ########### ######## facesse una ricerca seria su PubMed scoprirebbe che tutta una serie di acquisizioni ormai consolidate e quindi storiche l'Istituto dei Tumori le acquisite attraverso almeno una decina di studi promossi da un certo Salvo Catania con la collaborazione dell'amico Marcello Tamburini , padre della psiconcologia italiana, e Primario all'Istituto, e pubblicate sulle riviste internazional più impattanti del momento.
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/3354063/
Poi ho letto anche la sua lectio magistralis sull'empatia e sono stato tentato di inviarle questo (vedi secondo allegato)
Anche perchè da tempo lei era sparita dal blog.
Libera e legittima scelta , ma se nei confronti di Salvo Catania è solo una ulteriore dimostrazione che l'educazione non tutti ce l'hanno, nei confronti del blog recitare il ruolo del ghost , sparendo senza alcuna spiegazione, è un atto che denota un livello di empatia imbarazzante. Se legge la definizione di ghost i sinonimi sono per la verità ancora più severi
E stavolta le invio volentieri l'ultimo articolo che ho scritto
https://www.medicitalia.it/blog/senologia/8973-uomini-ominicchi-e-cancer-ghosting.html
E come spunto di riflessione le lascio queste domande
Dando per scontato che queste omissioni nei confronti del blog ( echissssssenefrega nei confronti di Salvo Catania ) e dando per scontate le attenuanti (crisi di identità adattiva senza segnali di disturbo dissociativo della identità e di personalità multipla ???)
Lei mi vorrebbe far credere che il livello di empatia mostrata nei nostri confronti è da attribuire alla crisi d'identità e che questa possa essere la causa
# del Brain Fog post-terapia, che in realtà è transitorio e reversibile ?
# azzeramento del QE (Quoziente di empatizzazione) a livello dello spettro dell'empatia a livello 0-1, cioè il livello dell'autismo-Sindrome di Asperger ?
# della disconnessione del circuito dell'empatizzazione ?
# della menopausa iatrogena precoce dell'amigdala ?
Buona fortuna con tanti saluti
Salvo Catania
[/i]
Replica
Il 21/09/2022 10:48 ############ ##### it ha scritto:
Caro Dott. Catania,
mi chiedo quale empatia ci sia in una mail come quella mandata stanotte. Dovrebbe sapere che fa parte del normale processo di guarigione il bisogno di allontanarsi a un certo punto da tutto quello che riguarda la malattia. Con le ragazze con cui ho condiviso il percorso sul forum sono rimasta in contatto su altri canali. Con alcune ci seguiaimo sui social, senza bisogno di dire nulla. Vediamo che stiamo bene e questo ci basta.
Non credo di dovermi giustificare dicendole cosa c'è stato in questi due anni nella mia vita. La merda non prende solo la forma del cancro.
Resto grata a a lei e a quello che il forum mi ha dato nel momento più duro della mia vita ed ho più volte espresso questa gratitudine, non mi sento in colpa per aver avuto bisogno di allontanarmene.
Esistono parole buone, che curano e accompagnano. E parole tossiche da rispedire al mittente.
Non sappiamo nulla della vita delle persone che incontriamo dietro una schermo e questo non sapere dovrebbe portarci tutti ad approciarsi sempre in punta di piedi, soprattutto a chi, di fatto, non conosciamo.
Mi dispiace davvero.
#############
Controreplica
--- Messaggio originale ----------
Da: salvo.catania@#########
A: #################
Data: 21/09/2022 14:07
Oggetto: Re: L'empatia questa sconosciuta
E te pareva che la laureata in psicologa non ci mettesse la toppa peggiore del buco !
Non faccia finta di non avere capito !
1) Nessuno ha MAI messo in dubbio il diritto di allontanarsi e seguire altre forme di relazione . Anzi sono il primo a raccomandarle con una gigantografia che presento in tutti i miei convegni
LE TERAPIE CURANO, LE RELAZIONI GUARISCONO
quindi non mi attribuisca cose che non mi appartengono.
2) Questo suo bisogno , anche in presenza di merda oltre il cancro, non giustifica l'inelegante silenzio verso il dr. Catania che tra l'altro non se lo merita. Non giri intorno alle parole per spiegare un certo non edificante comportamento sul piano della educazione.
Le avevo inviate 3 mail senza neanche un micragnoso riscontro di ricevimento ! Ma questo resta un problema suo.
4) Nessuno le ha contestato il bisogno ipertrofico di relazionarsi con altre fuori del blog. Ma l'empatia per definizione non è empatia se il circuito limbico si accende solo per quelle che ci piacciono dimenticando, prima di sparire, persino di salutare le escluse che si sentono discriminate .
Quando le scrissi quelle mail perchè , oltre che per una esigenza mia personale, diversi Tripli Negativi con Ki 67 alle stelle mi scrivevano "dottore ha notizie di ############ ?":
Che io ho sempre tamponato con falso obbligato " [i]mi ha scritto che sta bene ma ha scelto di prendersi una pausa " . Che tristezza : bugiardo obbligato per un fantasma !
Sono loro , cui lei ha girato le spalle senza dare spiegazioni che l'hanno definita GHOST, non certo Salvo Catania , che non ha nulla contro i suoi profili condominiali, visto che il blog in questo momento ha un milione di visitatori al mese.
Quindi non faccia finta di non avere capito il senso delle mie parole che lei vede come tossiche, mentre le sue ovviamente per me sarebbero empaticamente mielose '?
E se lo studi meglio il fenomeno del Ghosting, perchè di quello stiamo parlando, e perchè qui non è una questione di torto o ragione, da parte di ########### o Salvo Catania, perchè sbagliare o semplicemente essere superficiali è umano e non importa mai da che parte stia il torto o la ragione.
Quel che conta è solo la capacità di riconoscere di avere sbagliato dinnanzi alla evidenza.
Che faccia fatica a comprenderlo una laureata in psicologia non mi stupisce, ma sempre per la mia regola di vita [ pessimisti sulla diagnosi-ottimisti sulla prognosi] mi auguro e le auguro di rifletterci e comportarsi di conseguenza almeno con le pazienti che si rivolgeranno a lei per un supporto...tra l'altro non AGGRATIS .
E su
"Esistono parole buone, che curano e accompagnano. E parole tossiche da rispedire al mittente." (##############)
Verissimo ! Verissimo ! Verissimo !
Ma evidentemente i suoi libri di psicologia sui quali ha studiato non contemplano che
Le parole tossiche, le mie, possono fare anche male , ma danno sempre la possibilità di disintossicarsi offrendo il pretesto per un chiarimento costruttivo.
I silenzi , i suoi, invece uccidono ogni relazione perchè ostacolando ogni chiarimento di conseguenza negano che quella relazione sia mai esistita.
(Salvo C...omplicazioni)
FACTA NON VERBA !!
[/i]
P.S. Su quel che penso della laurea in psicologia e l'essere psicologo mi ero già esposto duramente sul blog
https://www.medicitalia.it/spazioutenti/forum-rfs-100/come-si-calcola-il-rischio-reale-per-il-tumore-al-seno-44-9395.html#msg504801
( Vedi post # 149.911 -1 Nov.2019)
Quel post era rivolto ad un altro laureato in psicologia e soprattutto ad una a me cara (*) laureata in psicologia con la quale stavamo scrivendo un libro a 4 mani..
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N.B.
(*) Quel post dell'1 Nov.2019 dimostra, ma lo spiegherò meglio raccontando la storia di Lara, che io ero da sempre a conoscenza di quella chat-parallela . E se vi imbattete in tanti miei post-approfondimenti, alcuni sono firmati con questa vignetta
che indicavano a Lara , secondo accordi presi, di salvare quel post per discuterne insieme su come utilizzarlo per il libro. In particolar modo quando la pensavamo diversamente.
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Breve storia del blog
Laureato in Medicina a Catania mi traferii subito a Milano per intraprendere la professione di chirurgo oncologo. Ero consapevole che al mio desiderio naturale di aiutare gli altri la facoltà di Medicina aveva contrapposto l'insegnamento a mantenere la distanza dal paziente , piuttosto che fornirmi indicazioni sul modo migliore per comunicare con una persona ammalata.
Per la verità io potevo considerarmi uno studente di Medicina "fortunato" perchè proprio nella fase di formazione professionale avevo avuto modo di toccare con mano la paura, il senso di disagio, l'isolamento e la perdita di controllo coi loro familiari quando sono consapevoli di essere stati colpiti da una grave malattia.
A me e non a mia madre direttamente, venne comunicata la sentenza di morte (allora quasi inevitabile) per un cancro non della mammella.
Mia madre, che in realtà morì 40 anni dopo e non di cancro, ebbe quella sentenza come verità assoluta da un giovane e preparato medico sempre sorridente e sempre pronto a dire un niente affatto tranquillizzante "stia tranquilla signora".
Senza dubbio era garbato e gentile , ma con pretesto di avere "tanto da fare a curare le malattie" in realtà atterrito sfuggiva il mio sguardo che lo inseguiva per i corridoi dell'ospedale. In tale circostanza ebbi la netta percezione che quando un medico parla di " verità", e si pone il problema se dirla o no , e a quell'epoca si raccomandava di non dirla per prevenire intenti suicidari, si tratta quasi sempre di cattive notizie , o comunque di qualcosa verificata con una indagine cito-istologica, con gli ultrasuoni o i raggi X.
Anche se queste verità sono esatte , il che non sempre si verifica, sono solo una parte di ciò che il malato o il familiare percepisce rispetto al cancro. Se si vuole infatti che la "verità" abbia un uguale significato per entrambe le parti , è indispensabile che il medico parli CON un malato e non AD un recettore passivo.
Pertanto quando nel 1976 varcai la soglia di AttiveComePrima, che aveva la sede presso l'Istituto dei Tumori sapevo già cosa cercare.
Tutto ciò accadeva mentre il tumore della mammella subiva un radicale rinnovamento diagnostico e terapeutico. Infatti considerato sino a quel momento come praticamente incurabile, le poche guarigioni erano ottenute al prezzo di dolorose mutilazioni e di terapie radiologiche aggressive e invalidanti .
Ho conosciuto Ada Burrone e da quel momento fui mandato allo sbaraglio con incontri periodici a confrontarmi con le donne operate e con quelle più battagliere dell'Associazione.
Dovremmo organizzare un intero convegno per spiegare cosa abbia imparato frequentando Ada, sia parlando direttamente con Lei sia attraverso le lettere che mi ha inviato per 38 anni, sempre a Natale o in occasione della morte di conoscenti comuni.
Certamente, cosa non marginale, ha spostato i miei pensieri focalizzati sulla paura della morte verso quelli della vita, aiutandomi ad elaborare la mia morte al punto che quando potevo la mia vita la andavo a rischiare nei deserti di tutto il mondo o cimentandomi con gli sport estremi più pericolosi.
Conservo molti di questi documenti che un giorno mi piacerebbe pubblicare perché sono molto importanti per un training oncologico.
Mi ha insegnato che il cancro non è solo una guerra ad oltranza contro un nemico da bombardare, distruggere ed affamare, il che non si allinea con la cultura sanitaria che in tutte le metafore guerriere non si rende conto di avere persino coniato il termine di "arruolati" per i pazienti che partecipano a studi clinici controllati.
Quando entusiasta ero motivato a guarire TUTTI ad ogni costo Ada mi ridimensionò da subito dicendomi che nessuno può sostituirsi a Dio e che nessuno ci ha chiesto di farlo.
Con Ada abbiamo parlato per 38 anni non solo di alleanza con la scienza medica, ma anche di tutto ciò che va oltre la scienza medica. Soprattutto del cambiamento che segue alla scoperta della malattia. Della crescita che è una opportunità che non tutti sanno cogliere dopo il cancro e infine della saggezza che si acquisisce quando si è consapevoli di essere ormai tra i sopravvissuti.
La prognosi che Ada ha scoperto sulla sua malattia era INFAUSTA, anzi ad essere precisi...LETALE. Ada dopo 40 anni è morta di polmonite e non di cancro ed ha avuto il triste compito di partecipare ai funerali dei due chirurghi che l'avevano operata e che avevano formulata quella prognosi infausta.
La saggezza acquisita da Ada la portava a non dare mai consigli salvo che nella scelta del medico quando le veniva richiesto. Mi è rimasto impresso il consiglio dato ad una donna che filtrava dalla porta socchiusa dello studio di Ada. Ad una paziente che chiedeva "da quale medico dovrei farmi curare?" Ada rispondeva: "Non consultare troppi medici in cerca di conferme: avrai solo pareri diversi. Scegli chi possiede speranza e te la può trasmettere mentre ti sta curando con scienza e coscienza."
Ho imparato molto da Ada , ma anche da tante altre donne che provenivano da altre regioni in cerca di una speranza,
Tra queste Anna che io avevo operata e relegata inconsciamente dal mio modo oggettivo di concepire il cancro tra le donne destinate a morire in breve tempo.
http://www.senosalvo.com/mai_perdere_la_speranza.htm
ma questa era solo la mia verità assoluta, quella biologica, che veniva annualmente smentita da Anna con grande senso di umorismo.
Giovane ed inesperto chirurgo ebbi la fortuna di sperimentare con le donne dell'Associazione un vero training formativo . Tra queste Rita, bionda giovane e carina. Sorrideva sempre , registrava i miei incontri del venerdì con le donne operate ma dopo 3-4 giorni mi faceva pervenire una montagna di cartelle dattiloscritte, con le infuocate osservazioni sulle cose dette da me e che l'avevano spaventata. Questo mi mandò in crisi ma quando ormai avevo deciso di rinunciare a quell'incarico ritenendomi non idoneo in e per quel ruolo, Rita mi aiutò ad uscire dalla crisi riducendo le cartelle a pochi fogli, restituendomi così la consapevolezza di avere imparato molto sulla vera natura della professione medica.
Da queste esperienze nacque il mio primo libro , con la prefazione di Umberto Veronesi attraverso la narrazione di 300 lettere di pazienti da me operate.
1989
e non mi resi conto di avere scritto il primo libro di Medicina Narrativa ( locuzione allora sconosciuta ) in Italia.
Prima dell'avvento di Internet la diffusione di questi racconti, quando e se riuscivano ad essere pubblicati, erano possibili solo nei limiti di una produzione editoriale di nicchia, che difficilmente riuscivano a raggiungere molti lettori, a meno che l'autore non fosse uno scrittore già affermato o un personaggio famoso.
Narrare l'esperienza di malattia e' una strategia che può aiutare il paziente a rimettere insieme "i suoi pezzi ", le parti di quel sé che la malattia ha prepotentemente frammentato. L'atto narrativo , dalle preziose potenzialità terapeutiche , è però reso possibile non solo dal soggetto che racconta la malattia, ma anche da quello che ascolta : il medico o l'operatore sanitario.
Per tale ragione fu necessario nel nuovo secolo adeguarsi alla tecnologia per raggiungere in tempi reali milioni di lettori affidandosi alla rete.
E così nel 2010 pubblicai questo blog.
Il neologismo Ragazze Fuori di Seno mi venne indirettamente suggerito da Adriana Pagnoni , nota psicoterapeuta e poetessa milanese, che io avevo operata nel 1995 e che aveva trasformato la sua esperienza in una creazione narrativa e artistica.
Un diario di poesie sulla sua malattia e sul suo oncologo e con questo volume vinse un premio letterario nazionale.
https://www.medicitalia.it/spazioutenti/forum-rfs-100/come-si-calcola-il-rischio-reale-per-il-tumore-al-seno-44-4746.html
Nella sua prefazione Adriana fa una analisi impietosa della relazione con il suo oncologo Salvo Catania definendolo "pazzo perchè crede nella vita "
Apprezzai molto il complimento.
Dati del blog e Convegni
https://www.medicitalia.it/blog/senologia/8072-ragazze-fuori-di-seno-primo-blog-al-mondo-di-medicina-narrativa.html
https://www.medicitalia.it/blog/senologia/8326-il-blog-ragazze-fuori-di-seno-visto-dai-media.html
https://www.medicitalia.it/blog/senologia/8609-le-ragazze-fuori-di-seno-sul-corriere-della-sera.html
Il blog è nato come gruppo di
In maggioranza le utenti entrano nel blog per un parere tecnico riportando il loro istologico e chiedono quante possibilità hanno di farcela. Noi in realtà ci rifiutiamo di dare risposte basate sulle statistiche, ma riportiamo con la narrazio casi analoghi riguardo ai fattori prognostici di persone vive e vegete pur con prognosi particolarmente sfavorevole.
In tal modo coltiviamo la speranza.
http://www.senosalvo.com/mai_perdere_la_speranza.htm
Buongiorno blog!Caffettino per tutte servito nelle tazze arcobaleno 🌈 aspettando la colazione della nostra Annina e.della nostra Didi . Juventina ma.il tuo caffè in capsule dal gusto alternativo?Ieri me lo sono perso o hai deciso di berlo tutto tu?😜
Buongiorno Rfs e Dottore, io ci sono!
Buongiorno Claretta, aspetto con te il caffè…
Buongiorno Meraviglie del creato Io ci sono
Buongiorno ragazze
Buongiorno ragazzi
Buongiorno dottore
Auguro a tutti una serena giornata e vi abbraccio forte 😚😚😚😚😚
buona giornata a tutti
Tesoro ieri ha preso la tachi e la febbre è un po' calata, ma finché non troviamo la causa purtroppo continuerà.....speriamo di capirci qualcosa presto. Grazie
Buongiorno a tutti e fili colorati a chi ha visite e terapie
Io ci sono 🌺
Buongiorno dott. Catania ❤️
Buongiorno Claretta ❤️
Buongiorno Sara Padova ❤️
Buongiorno Paola79 ❤️
Buongiorno Rosix❤️
Buongiorno Annina ❤️
Buongiorno Lost83 ❤️
Buongiorno a tutta la family ❤️