Come si calcola il rischio reale per il tumore al seno
Buongiorno in questa fredda giornata di sole la prospettiva è buona: abbiamo tutto un anno davanti. Di sicuro continuerò a viaggiare sul mio doppio binario, dal quale non sempre riesco a vedere chiaro, mi accontento di proseguire un po' alla volta, di mese in mese. Ho apprezzato molto il brano proposto da Roberto e le parole del Dott. Salvo. Pare paradossale trovare la forza in quello stato di alterata coscienza, perchè la razionalità ci porta a scavare nei meandri della ragione e scava scava ci accorgiamo che le spiegazioni che possiamo darci sono infinite, e tuttavia alcune rimangono insoddisfacenti. Così anche i dubbi alla fine si trasformano in certezze. Se non fossimo dubbiosi ci arrenderemmo sempre all'evidenza, ma quando gli eventi ce lo consentono possiamo provare ad andare oltre quello che ci è dato come scontato. Ci possiamo provare. Nella malattia la paura prende tante forme. Ne ho contate diverse durante il mio percorso, ma non credo che ci sia una formula per imprigionarle una volta per tutte "Perché fra le persone che conosco e che ho conosciuto non c'è nessuno - ma proprio nessuno - che sia fiero della propria paura: noi siamo gente che la paura ci fa venire il cagotto" "Anche se poi ci sono giorni in cui mi scopro paralizzato in un ostinato silenzio". Ecco mi rivedo in queste parole rivolte a M. Petit nella consapevolezza che forse saremmo tutti potenziali funamboli se ci rendessimo conto di quanto sia più sana una dose di follia per affrontare la vita e di come ci aiuterebbe a non perderci del tutto. Alla luce di queste considerazioni mi chiedo se forse nel mio piccolo non abbia intrapreso anch'io simili peripezie, quando già da bambina mi allenavo a camminare sui tubi che portavano il vapore alla centrale geotermoelettrica del mio paese. Una volta sono caduta vaneggiando di essere morta. E invece no. C'è un cammino che inizia molto prima di quello di cui abbiamo memoria.
@Anita, avevo letto il pensiero del piccolo Antonio su fb e mi sono sentita di rispondergli nel rispetto di quel vuoto che la morte della mamma ha lasciato. Ieri sono stata triste tutto il pomeriggio pensando alla famiglia di Donatella e a tutte quelle dove ci sono dei bambini rimasti senza una mamma. Un mese fa si è trasferita anche una ragazza del mio paese, con due figlie. COme non poter pensare con profonda tenerezza ad Antonio e a tutti i nostri figli?Ma come dice il dottor Salvo, non avrebbe senso dare risposte che rimandano alla sfortuna perchè forse i drammi della vita sono eventi molto più tragicamente naturali di quello che la nostra cultura ci porta a pensare. Ahimè.
Nadine, prendo spunto da queste ultime parole [confesso che è per pigrizia di andare a leggere bene gli altri post... ma ahimè oggi la mia giornata è iniziata alle 0300 e praticamente non si è fermata...].
Le parole sono queste: Una volta sono caduta vaneggiando di essere morta. E invece no.
Che ci dicono queste parole? Che non tutti i pensieri del cervello sono veri.
Così come il cuore batte per tenersi in attività, anche il cervello per tenersi in attività deve pensare. Solo che pensieri, immaginazione e fantasia sono la stessa cosa per una parte del cervello.
Anita, la paura prima dei controlli è normale. C'è in gioco tanto. E' come il giocatore che ha puntato alla roulette ed è in ansia mentre la pallina gira prima di depositarsi nel numero.
Di anormale c'è appunto che in realtà il risultato degli esami è una fantasia, poichè non è la realtà del qui e ora.
Ma il cervello non si rende conto che sta fantasticando su una data tra due settimane!
E sai cosa frega il cervello? L'emozione.
Perchè?
Perchè l'emozione è reale, è presente, è qui e ora.
E anche con i pensieri dobbiamo fare pulizia.
Come il funanbolo. Se sta cadendo a destra, sposta il peso a sinistra e bilancia.
Alcuni pensieri sono spazzatura... e con la spazzatura che ci facciamo? La buttiamo.
Alcuni pensieri sono solo una delle possibilità. E quindi è bene controbilanciare pensieri che pendono da una parte, con pensieri che pendono dall'altro lato. Dobbiamo distribuire.
Alcuni pensieri sono preparatori. Cioè ci permettono di arrivare preparati alla situazione.
In italiano c'è un bel gioco di parole: la mente, mente.
O meglio, una parte della mente da un valore eccessivo ad alcuni pensieri!
Buongiorno ed un 2015 splendido che rechi con se tanta serenità, dalla "lontana" Sardegna, da parte di Francesco ed Elena. Anche per noi c'é un appuntamento per il 19 gennaio con la Tac periodica di controllo e già comincia la giostra dei pensieri, delle ansie dei turbamenti... Ormai l'ansia e il batticuore fan parte di noi, compagni di viaggio che mai avremmo desiderato avere.
L'augurio é che almeno esse, ci abbandonino per questo 2015 al quale affidiamo le nostre aspettative.
Una domanda per il Dottor Salvo ( ed altri che vorranno rispondere)... É di oggi su tutti i giornali la notizia della ricerca pubblicata dalla John Hopkins di Baltimora ove si afferma che 2/3 dei tumori circa non dipendono (solo) dallo stile di vita ( alcool, fumo, vita sedentaria, alimentazione), ma dalla SFORTUNA...!!
Insomma cosa ci dite?
Grazie, Francesco ed Elena, Sassari
Ciao, a Tutte , a Tutti!
Francesco ha anticipato di poco il mio stesso pensiero riguardo agli studi recentemente pubblicati...
Ho letto anch'io quanto lui accenna e pensavo proprio di condividerne i contenuti sul nostro Blog!
http://www.news-medical.net/news/20150102/86/Italian.aspx
Io mi sono detta che in ogni caso un terzo di "cancri" rimane ancora, almeno in parte da attribuire alle abitudini di vita sane o meno...quello al seno, ad esempio, non fa parte della percentuale dei due terzi...
Ho anche pensato che le Persone che sono assimilabili alla percentuale dei due terzi e che quindi hanno la "sfortuna" di incappare nelle mutazioni delle cellule staminali più di altri, sarebbero ancor prima soggetti all'azione dal granchio se conducessero la loro esistenza in maniera poco sana...
Quindi, percentuali a parte, alle quali abbiamo imparato a non dare troppa importanza, io decido di continuare a "coccolare" il buono che c'è in me per goderne il più a lungo possibile...
Lunga vita al re, lunga vita alla regina e... lunga vita anche al Popolo!
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Anita... Nadine....
ciao!
La Paura... maledetta, ma gestibile...
E, come giustamente ha scritto il Dottor Bellizzi, occorre trovare il giusto equilibrio delle emozioni per superarla in qualche modo...
Facile a dirsi, certo, ma si può fare!
Personalmente, leggendo i post precedenti (grazie, Roberto!), mi sono nuovamente immersa in quella realtà che mi appartiene e cioè quella in cui sfodero dal taschino la "Rosella di riserva" alla quale riesco ad affidare le sensazioni più negative per salvare dalla sofferenza la Rosella che più amo, quella sorridente e positiva.
Si tratta di un escamotage automatico, che mi ha aiutata in molte situazioni e che mi preserva dal dolore troppo acuto che sovente provoca l'attesa dell'ignoto...
Mi sono anche chiesta se, per via della vicinanza al confine con il Paese natìo di M. Petit, io possa vantare una sorta di "parentela occulta" con lui, dal momento in cui egli stesso (come più modestamente provo a fare io nella mia lotta quotidiana) riesce così bene nella sua attitudine: il funambulismo e quindi... stare in equilibrio, non cadere... insomma: uscirne vincente!
Non appartiene anche a me, a NOI, forse, L'EQUILIBRIO SULLA FOLLIA?
Sebbene questa sia la mia storia e rappresenti la mia "carta vincente"... io credo che ognuno di noi possa trovare il modo di occupare la sua mente in altre azioni o in altri pensieri...
Il "QUI e ORA" è importante per non dimenticarsi mai che ...la vita è adesso, non è ieri e non è domani... perché rovinarla in attesa di qualcosa che neppure vorremmo fosse?
Rosella
leggere i pensieri di antonio è stato come un'esplosione... di tristezza di rabbia di dolore di senso di impotenza di fronte ad un qualcosa di troppo forte per chiunque ma soprattutto per un bambino. le dolci e profonde parole di antonio mi hanno riportata a quello che provo anche io ogni giorno dal 31 dicembre di 8 anni fa, quando ho perso il mio papà. e mi sono sentita piccola io che queste parole non le ho dette, di fronte all'anima limpida di antonio .... piccolino e già tanto grande, ha parlato con il cuore pieno di amore per la sua mamma, una stella splendente, anima bella, che veglia su di lui, sui fratellini e suo suo papà ...
di fronte a tutto questo non ho troppe parole, esperienze forti a tal punto da lasciare solchi e fratture profonde ...
un abbraccio forte
ps: sono stata felice di risentirti anto giallodorato! la strada più tortuosa è quella che porta ai più grandi spettacoli...
elisa
Dinnanzi al lacerante messaggio di Antonio tutti noi ci sentiremmo disarmati ed inadeguati, impreparati a parlargli guardandolo negli occhi, se pensiamo un solo istante a "quanto sei stato sfortunato Antonio".
Ho conosciuto nella mia quarantennale esperienza oncologica tante mamme che prima dell'esperienza del tumore avevano abbandonato i loro bambini , non dico ad un orfanatrofio (ci sono anche quelle), ma anche solo ad una tata o baby sitter a tempo pieno per occuparsi solo di sé stesse, dei loro vestiti, relazioni sociali, dei mille interventi per modificare il loro corpo, senza accorgersi di avere uno o più figli a casa (quelli sì sfortunati)
Ho fatto solo un esempio, ma vi assicuro che ci sia anche di peggio.
Per tutte queste ragioni non avrei difficoltà a parlare con Antonio invece di" quanto sia stato fortunato" pensando alla sua mamma presente sino agli ultimi istanti della sua vita.
http://www.senosalvo.com/riappropriarsi_della_morte.htm
e quindi non mi sarebbe difficile spiegare [=non lenire il dolore]che si possa morire quindi "per" gli altri, per quelli che restano, testimoni della nostra esistenza nel suo momento più solenne e importante.
L'ultimo gesto d'amore dell'individuo nella sua esistenza terrena è quella di "regalare" la propria morte, dando un senso che gli altri possano accogliere.
Il paradosso della morte è che così questa diventi positiva perché il morente fino all'ultimo non pensa a sé stesso, ma agli altri, a quello che sarà il significato della sua morte per gli altri.
In quanto erede Antonio è fortunato e sono sicuro anche consapevole !
Sono spiegazioni semplici, perché arrampicarsi sugli specchi delle spiegazioni complicate che amplificherebbero il sospetto che qualcuno voglia rimuovere un accadimento tragico che invece è accaduto????
Non c'è più insopportabile verità di cercare di fargli credere che "nulla sia accaduto".
Non stiamo parlando con un bambino ma con un adulto.
Antonio è diventato adulto e saggio come un vecchio perché è cresciuto con la malattia e la guida di Donatella.
Se lo trattassimo da bambino non ce lo perdonerebbe mai.
Sarebbero visti i nostri buoni propositi solo come maldestri tentativi di minimizzare o peggio ancora banalizzare
il più grande ed insopportabile dramma della sua vita.
Sarebbe bello che chi se la sente ........potesse scrivergli senza preoccuparsi di COSA DIRE, dimenticando i suggerimenti dell'emisfero razionale. Perché Antonio non deve fare una tesi sulla "morte della mamma" e pertanto non ha bisogno di spiegazioni sul sesso degli angeli.
Antonio vuole solo capire come si possa riprendere a vivere SENZA la mamma.
Il nostro cuore non potrà mai suggerire che quel SENZA sia poco importante edulcorandone il significato : non saremmo credibili !
Il nostro cuore potrà dare un aiuto solo se quel SENZA, che significa SENZA per tutta la vita, può essere trasformato in un valore aggiunto per riprendere a vivere, aiutato dal ruolo vicariante del padre, che ha ANCHE LUI tanto bisogno di Antonio per riprendere a vivere INSIEME.
Se su Facebook Antonio scrive che non trova scopi SENZA, Gianluca o Anita potrebbero chiedere al Padre di scrivere ad Antonio (" scrivere perché "verba volant").... che anche LUI ha bisogno dell'aiuto dei figli per riprendere a vivere......
Poiché ho ricevuto diverse richieste di spiegazioni sullo studio
http://www.news-medical.net/news/20150102/86/Italian.aspx
al più presto risponderò con maggiori dettagli (quando torno a casa).
Intanto , a riprova che il gruppo Fuori di seno , funziona a meraviglia, ci ha pensato Antonia con la sua staffilata "solo nove" a replicare in modo esaustivo
https://www.medicitalia.it/blog/oncologia-medica/2253-fermi-tutti-la-dieta-anticancro-si-rimangia-le-regole.html
Prima della mia replica sarebbe interessante leggere anche il vostro parere sul "SOLO NOVE/31 "
Da riportare ovviamente su
https://www.medicitalia.it/blog/oncologia-medica/2253-fermi-tutti-la-dieta-anticancro-si-rimangia-le-regole.html
Dottor Catania...
personalmente ho già espresso qui sopra il mio parere in relazione allo studio che ha gettato nell'incredulità ( e nello sconforto...) un sacco di Persone...
Mi sono espressa in maniera volutamente "leggera" ed anche piuttosto ironica, ma credo di aver fatto ben comprendere quanto sia importante non relegare nel dimenticatoio tutto quanto fin'ora ci è stato insegnato e che abbiamo ben compreso non solo assorbendo gratuitamente i vari concetti, bensì facendo seguire al buon senso e all'intelligenza ogni lettura ed ogni studio che ci è stato proposto, soprattutto da Lei sul Suo personale sito e partecipando ai differenti Blog su Medicitalia.
Il "SOLO" che la nostra Antonia ha espresso è decisamente più incisivo delle parole che io ho usato, posso però assicurare che il mio pensiero in merito viaggia parallelamente a quello di Antonia!
Potrebbe non essere così?
Sfortuna a parte, teniamoci la "fortuna" di appartenere al gruppo di Persone che usano anche la razionalità, oltre alle emozioni che provoca il primo impatto!
Fuoridiseno va bene!
Pazze e sconsiderate, un po' meno!
Farò copia-incolla del mio intervenento, trasferendolo sul Blog "Fermi tutti..."
Rosella
Sono assolutamente d'accordo con Antonia e Rosella nell'intervento sul Blog Fermi tutti
Ho ribadito questo.
Ho riletto con calma, dopo una fine 2014 un pò burrascosa, i nostri post, a partire da quello di Roberto, che in parte non avevo compreso bene.
Io non vedo nulla di "eroico" nel comportamento di Donatella. E so di star scrivendo qualcosa di strano.
Non è stato "eroico", non nel senso degli eroi senza macchi e senza paura, alla Leonida o alla Superman.
Donatella era una persona, con le sue fragilità, le sue emozioni, le sue difficoltà. Umana, nè meno nè più che umana.
Il cancro lo ha colto non come un'occasione propizia, ma come un fatto della sua vita. Non le piaceva, attenzione; era arrabbiata, non amava di certo essere una paziente oncologica, nè le cure, le procedure, i ricoveri, le limitazioni che ha dovuto affrontare.
Non è stata "stupidamente" eroica. E' stata AUTENTICAMENTE umana. Che è la più bella lezione che mi ha impartito (tra le altre).
Il post di Roberto è umano, e per questo mi colpisce. E lo sono le parole di Antonio (che, se lo vedeste, sorridereste nel definirlo "piccolo"... è un gigante! Ma pur sempre piccolo era, di fronte alla malattia ed alla morte della sua mamma).
Ma, forse, siamo tutti piccoli di fronte a ciò che è "assoluto". La morte è assoluta, come nient'altro nella umana esistenza. Noi siamo immersi nel finito, nel relativo, nel transitorio; chi coltivi una fede forte, forse, può fare delle esperienze "trascendenti"; ma lo smarrimento e la vertigine dell'assoluto lo incontriamo davvero, forse, quando ci confrontiamo con la mortalità nostra e delle altre persone (TUTTE le altre persone).
Finite, relative, transitorie sono anche le nostre emozioni: quando diciamo a noi stessi "E' un anno che vivo nel terrore", o "nella tristezza", o "da quando ti ho conosciuta vivo perennemente una gioia mai vissuta prima"... semplicemente non è vero.
Le nostre emozioni, fisiologicamente, sono fatte per giungere, arrivare ad un picco, e poi decrescere. Anche le persone più spaventate hanno momenti di serenità, magari brevi, o di rabbia, o di tristezza.
E tutte queste emozioni, come tutte le cose umane, non sono assolute, e possiamo "darci una mano" per regolarle.
Donatella era bravissima in questo: non si arrendeva alla tristezza, non si abbandonava alla paura per lunghi periodi. Non si aggrappava alla rabbia, non coltivava lo sconforto.
Accettava tutte queste emozioni quando arrivavano (ed era rispettosissima nell'accettarle negli altri, anche per questo sapeva trasmettere conforto e comprensione!); e poi faceva tutto quello che era in suo potere per produrre emozioni piacevoli, per regolare quelle spiacevoli, per attendere che passassero quelle che non riusciva a gestire.
Un abbraccio a tutti/e ed in particolare... a tutti/e!
PS: @Rosella: anche se in ritardo, grazie di cuore per il suo "CIN!", è arrivato puntuale malgrado A PALERMO CI FOSSE LA NEVE!!!
Dottor Calì...
mi trovo in perfetto accordo con ogni concetto che Lei ha espresso nel suo ultimo intervento...
La Sua riflessione sulla forza "terrena" di Donatella è la stessa che io ho sempre ricamato nella mia mente pensando a lei e a tutto ciò che ha voluto condividere con Noi...
La percezione che ho avuto di lei, fin dalle prime email "private" che ci siamo scritte, quindi prima ancora che facesse capolino sul Blog, mi aveva offerto l'immagine di una Donna davvero particolare, forte e determinata, ironica e severa, simpatica, travolgente e al contempo morigerata e riflessiva.
Aggettivi non buttati lì a caso, bensì frutto di una condivisione reale e sentita... aggettivi che si possono attribuire solo ad una Persona Speciale, una Persona, appunto, che nulla ha di trascendentale e che non si sentirebbe mai sminuita nell'essere definita tale!
La differenza, forse, sta nella capacità di gestire le proprie emozioni in maniera speciale... è questo che offre un alone particolare ai pensieri e alle azioni e che porta a trasportare una Persona nella dimensione "speciale" per essere definita "eroica"...
La dimensione umana.... non è forse tutto ciò che Donatella ha condiviso, gestito, rifiutato, ammesso, concordato, LASCIATO a chi è rimasto?
Sono certa che lei stessa amerebbe essere definita per ciò che era veramente: una Ragazzafuoridiseno coraggiosa e inguaribilmente positiva!
Non per nulla il suo motto risuona ancora nelle nostre menti e sul nostro Blog...
A TUTTA VITA...
...nonostante!
Noi tutti siamo immersi nel "finito", ha detto bene Dottor Calì!
... ma forse può accadere che le vertigini dell'assoluto ci consentano di divenire a nostra volta tali, forse qualche Essere Umano ha più possibiltà di altri di manifestare se stesso in maniera tale da essere percepito quale "eroico" ...
Donatella "non si aggrappava alla rabbia, non coltivava lo sconforto", ha detto bene!
... e questo era (è) il motivo per cui viene difficile definirla "umana", questo è il motivo per cui viene percepita come "straordinaria"...
Dottor Calì, lo facciamo un altro CIN alla memoria di Donatella?
... immagino che lei stessa gradirebbe e si unirebbe all'alzata dei calici!
Cin, Donatella....
Cin, Dottor Calì...
Rosella
Volentieri, carissima Rosella... Cin...
Eccomi, con febbriciattola al seguito che dura da dieci giorni...mannaggia a me! Ho letto sempre i vostri post e fra la commozione per le parole di Antonio e le dolci considerazioni del dott. Calì e di Rosella ho pensato talmente spesso a Donatella che sembra in mezzo a noi
E mi tornano alla mente le parole del dottt. Catania < L'ultimo gesto d'amore dell'individuo nella sua esistenza terrena è quella di "regalare" la propria morte, dando un senso che gli altri possano accogliere.> e mi chiedo come una mamma possa aver spiegato alle sue creature la sua assenza futura.... Per esperienza so che i ragazzi con il tempo superano qualsiasi dolore, i miei tre nipoti figli di mia sorella che li ha lasciati quando avevano rispettivamente 17, 10 e 5 anni, hanno reagito ognuno a modo proprio aiutati da un padre che ha vissuto solo per loro, ma la loro vita non è stata felice. Gli si può dire che sono fortunati? Forse raccontando la sfortuna di altri bambini senza mamma da sempre o abbandonati da una mamma che non li vuole...mah...è molto difficile. Mantenere vivo il ricordo di Donatella anche qui, la sua simpatica ironia, il suo coraggio e la sua voglia di vivere credo che aiuti molto anche suo marito se ci legge e se potesse partecipare ai nostri interventi forse........Un abbraccio a tutti e tre
Lori.
Anch'io durante le Festività, passate in famiglia, ho pensato al marito e ai bimbi di Donatella, al vuoto lasciato nella loro vita. Donatella continuerà a dirigere i loro passi, ha indirizzato bene anche noi qui.
Dr. Catania, solo dopo quest'ultimo intervento credo d'aver compreso e "accettato" la Sua passione verso gli sport estremi, che giudicavo una minaccia alla Sua abilità a livello di San Gennaro!
Per quanto riguarda quel SOLO! l'ho postato dopo che avevo già letto quanto scritto da Rosella; in effetti penso si trattasse di un riassunto!
A proposito di prevenzione secondaria, anch'io sono impegnata con l'organizzazione dei controlli per la prossima valutazione oncologica; ma questa volta la mia preoccupazione va in altra direzione ..... mia mamma deve fare un intervento e si sta valutando se lo possa fare ......
Lori, spero che oggi tu sia sfebbrata e abbia potuto godere della giornata di sole!
Un caro saluto e un abbraccio a tutte/tutti
Antonia
Antonia... felicità è ANCHE leggerti!!!
Si è percepito che qualcosa turba la tua serenità...ed ecco che tu ce lo hai confermato: la tua Mamma...
Uff... che fatica a volte dover superare alcuni ostacoli, dover allungare il passo e spiccare il salto noi stesse per sollevare dalla stessa fatica qualcun altro che amiamo...
Sono vicina a te, Antonia...
So che sceglierai la strada più giusta da percorrere, so che i Medici ti aiuteranno a capire meglio e guideranno te e la tua mamma nella giusta direzione ..
E so anche che i tuoi controlli oncologici di routine saranno superati positivamente!
ASF a tutte le difficoltà e a tutto il dolore... siamo Ragazzefuoridiseno.... siamo con te, accanto a te... e ti stringiamo fortissimamente!
Ti invio un sorriso, di quelli che riempiono il cuore e che aprono alla speranza: non è forse la SPERANZA a cui dobbiamo tendere la mano e i pensieri?
Rosella