Come si calcola il rischio reale per il tumore al seno
Per alleviare le fatiche di tua moglie dovresti starle accanto senza farle passare il fardello che già si porta alle spalle. Non ti aiuta questo blog non è per te. Stai più vicino a tua moglie.
pregoooooooooooooooooooooooo??????????????
Svizzera
Aspetto che torni il mio puffo per farmi Instagram. Ci tiene da morire a alfabetizzarmi digitalmente. È una gara col papà e io faccio vincere lui…
Ti aspetto su instagram allora devi vincere te
quindi chi piange e si dispera è una persona debole??
Raga niente Svizzera 🤷♀️
Spiaze
Sarà mica una libellula incazzata...
dunque tu sostieni che in Svizzera chi si ammala viene abbandonato dal compagno??
Spezzo una lancia a favore dei mariti che scappano:
A volte la malattia è un pretesto, altrimenti non si spiega
Sai che secondo me è proprio il contrario? Io per esempio non piango mai. Eppure muoio dentro e dopo mi vengono gli attacchi di ansia a distanza di tempo. Oppure conosco persone che non si lamentano mai e poi vedi che da un giorno all'altro vanno via di testa... Secondo me piangere e "lamentarsi" aiuta anche a scaricare le paure.
Ma piangere non serve a nulla, non ti aiuta in alcun modo. O sbaglio?
E chi lo dice che nn serve a nulla? Magari x lei è uno sfogo…
Ognuno reagisce a modo suo, l’importante è venirne fuori.
Come ti permetti di dire a Giulio 73 che il blog non è per lui!!!
Miele e digiuno risolvono tutto?
Stai facendo male alle altre ragazze del blog le fai sentire in colpa a che pro?
Condivido parola per parola!!
Inizialmente la necessità più impellente è informarsi, comprendere cosa ci sta succedendo e cosa ci aspetta. I medici ci sbattono sotto gli occhi un istologico pieno di sigle e termini in medichese senza darci troppe spiegazioni, ma noi vogliamo capire, approfondire, conoscere il mostro che ha deciso di risiedere nel nostro corpo e quello che dovremo affrontare per liberarcene. In questo senso il blog è un porto sicuro, dove trovare un informazione professionale e moderata, grazie al dottor Catania in primis, ma anche grazie alle rfs che sono competenti e accoglienti.
Entrando nel blog si viene immediatamente avvolte in un caloroso abbraccio, allora ci si rende conto di avere un'altra necessità, che in un primo momento magari non ci si era accorte di avere, quella di sentirsi accolte, comprese, di avere il sostegno di tante donne che sanno cosa stai passando perché ci sono passate a loro volta e sanno incoraggiarti e consigliarti.
Dopo la botta iniziale della diagnosi, quando si inizia a tornare lucide, a prendere contatto con la realtà ed emerge l'istinto di conservazione, si forma una nuova necessità, quella di elaborare delle strategie per affrontare tutto il percorso al meglio e tornare a rialzarsi e per accettare ciò che ci è accaduto e quel che eventualmente ci accadrà, finanche l'idea della nostra mortalità.
Anche in questo caso, il Dottor Catania, con la sua empatia e l'esperienza acquisita in tanti anni di lavoro e frequentazione di donne straordinarie, una su tutte Ada Burrone, fornisce il blog degli strumenti necessari per riappropriarsi della propria vita dopo il cancro.
2) Cosa ha questo blog di speciale che non hanno altri blog e che non è possibile ritrovare nelle iniziative di supporto reale ?
Non posso rispondere con cognizione di causa perché non ho avuto esperienze con altri gruppi né nel reale né nel virtuale, quel che è certo è che il Dottor Catania ce l'abbiamo solo noi
Ecco le mie risposte dottore.
1) sono entrata nel blog perché volevo e cercavo il dott. Catania. Come molte di noi avevo disperatamente bisogno di risposte chiare e competenti ai dubbi e alle paure conseguenti alla mia malattia. Ma poi ho trovato molto di più. Alla risposta del dottore (la conservo gelosamente!) che per me è stata una carezza dopo mesi di inferno sono seguite le carezze delle RFS e dei caregivers che mi hanno accolto senza riserve. Mi sono sentita parte di un gruppo accomunato non solo dal k ma anche dalla stessa idea della vita, della famiglia, dallo stesso amore per la natura e gli animali.
2) l'unicità del blog è la narrazione delle proprie emozioni con finalità terapeutica, come ci insegna a ragione il dott. Catania. All'inizio scrivi poche e timide frasi, ma poi prendi coraggio e ti lanci nel racconto. Un po' alla volta non ti preoccupi di mantenere segreta la tua identità e anzi condividi foto, nomi, aneddoti e nascono vere amicizie che di virtuale hanno ben poco come dimostra la gioia che si prova ad incontrarsi nel reale.