Come si calcola il rischio reale per il tumore al seno
Grazie
Buongiorno a tutti❤️❤️❤️
Buongiorno!
Mattinata piena a lavoro e ora verso il mare. Vi leggerò in viaggio
Sono un po indietro con la lettura, leggo un po di arretrati mentre le bimbe riposano.
Si è un momento difficile e anche di grande confusione perchè il virus grazie ai grandi diffusori
muta in continuazione .
Sino a settembre conviene non abbassare la guardia in attesa dei vaccini aggiornati.
E vale il nostro
Io ci sono 🌸
Buon pomeriggio!
Grazie di cuore Patty per aver condiviso il tuo bel racconto! Nina purtroppo non ho potuto conoscerla di persona, ma fa parte delle relazioni più care grazie al blog Rfs!
E tanti fili colorati per Liudmyla!🌈🌈🌈🌈🌈
Bacini e fili colorati alla piccola Marika!!
🌈🌈🌈🌈🌈
Aggiornaci ❤️🍀🍀🍀🍀🍀🌈🌈🌈🌈🌈
Il mio iniziato con una bella lezione di padel.
Ora si va al mare
Buona nuotata 💪💪💪😘
Restano impressi nella memoria i suoi occhi di un azzurro profondo e terso, senza veli e senza infingimenti, trasparenti come solo lei sapeva essere, lei che vedeva sempre il sole sopra le nuvole, anche su quelle di Roma, in quel caldo pomeriggio di primavera che ci vide insieme. Per l'ultima volta.
P. S. Sono riuscita a postare il racconto! Fili colorati alla mia imbranataggine!
A nome mio e a nome di quelli che
e per i quali Nina ci sarà sempre più viva che mai !
Ho subito pensato tra le tante RFS che hanno conosciuto Lara a Parma e a Roma , soprattutto a Stella che oggi va nello stesso mare di Sardegna dove si era incontrata con lei.
Buon pomeriggio ragazze e al Doc! Vi leggo e sono vicina ad ognuna di voi, oggi giornata intensa per una mostra che curo in serata a Milano, ho la testa altrove in questi giorni di attesa, non è sempre facile non pensarci. Ma ci siete voi e questo mi consola.
Vi abbraccio forte, io ci sono.
.che,testuali parole " a me non sembra così male,era grande,??? Hai tolto tutta la tetta ...8 linfonodi?? Ma gli altri 12 erano sani....e poi i post di tutte voi....insomma le cose sarebbero andate diversamente decisamente
Grazie ad Angel anche lei sempre più viva che mai.
Buongiorno buon sabato, o forse no.... Stanno iniziando a fare i capelli, nonostante l'uso del casco e ho fatto solo 1 seduta 😭😭😭😭😭😭😭
Erano già le quattro del pomeriggio e io mi ero persa fra strade e stradine del centro di Roma che, benchè fossimo ancora in primavera, pareva fossero abbacinate da un sole troppo caldo, abbagliante, tipico dei mesi più torridi.
Mi ero letteralmente persa, credendo che l'Oratorio dei Filippini, dove ero diretta, si trovasse in prossimità di Piazza Venezia. Invece scoprii che era in tutt'altra zona di Roma.
Dovevo perciò portarmi, e alla svelta, verso la parte occidentale della città.
Trafelata iniziai a correre.... Piazza Venezia, Via delle Botteghe Oscure, Via Caetani.
Leggevo le targhe della toponomastica affisse lungo le vie per avere contezza di dove mi trovassi. Peraltro non ero nemmeno certa di seguire il percorso giusto e, soprattutto, più breve. A un tratto, quando lessi il nome della via "Via Caetani" lungo il mio tragitto, mi sembrò quasi strano, insolito, forse fuori luogo, trovarmi nella strada teatro di una triste pagina della nostra storia, certamente impossibile da dimenticare.
E che non dobbiamo dimenticare. Quella targa, su in alto, testimone del più macabro dei presagi nei momenti più bui degli anni di piombo, pareva all'improvviso staccarsi dal muro e arrivare fino a me come un boomerang, a memoria di quanto accaduto nel lontano 1978 e con l'implicito monito al perseguimento perenne dei valori di legalità, libertà, democrazia.
Troppo sangue innocente versato in quegli anni tristi. Anche in quella strada sul cui selciato in quel momento risuonavano i miei passi. Immersa in questi pensieri mi pareva che il caldo divenisse più soffocante. La calura si faceva sentire pressante, unitamente ad una gran sete che cercavo di tenere a bada in quanto mi sarebbe apparsa impresa faraonica, in un tempo che doveva essere necessariamente ristretto, entrare in uno dei tanti bar della zona, affollati fino all'inverosimile, per chiedere un semplice bicchier d'acqua.
I minuti passavano, svelti. Avevo calcolato male i tempi, me lo ripetevo di continuo, non conoscevo la zona e mai sarei arrivata in tempo al luogo della premiazione del concorso letterario se Nina non mi avesse raggiunta in auto. Nina, una grande forza e determinazione in un corpo minuto, guidava magistralmente una piccola utilitaria, sgattaiolando rapida fra stradine davvero strette, che conosceva bene, forse meglio delle sue tasche.
Nina, amica dagli occhi turchesi come il mare, come il cielo attraversato da trasparenze d'acqua che saettavano rapide, aprendosi a mò di fiocchi di cristallo in lacrime, pensieri, speranze. Aspettative. Nel cielo terso. Erano tutto questo gli occhi di Nina, mentre ingranava la prima e poi la seconda. E poi di nuovo la prima. E si guardava intorno, e guardava me, felice di avermi rivista, dopo tanto tempo. Andavamo al concorso dove di lì a poco una mia poesia sarebbe stata premiata. In quel momento tuttavia non pensavo al concorso letterario, benchè fossi certamente felice che alla poesia "A sera" fosse stato attribuito un riconoscimento. Ero tutta contenta per aver rivisto Nina. A volte se non ci sono eventi che ci spingono ad un incontro, che fanno mettere in moto il meccanismo dell'organizzarsi per potersi incontrare, mai accade di fatto che ci si incontri, fatta salva la circostanza del caso fortuito. Spesso poi è un caso di forza maggiore a tessere la trama di un incontro, magari rimandato per anni. E intanto la vita scorre, si entra in nuove dimensioni esistenziali, ci si scopre diversi da come si era, da come ci si era lasciati. E se ci si incontra poi può capitare di non riconoscersi più. Quasi dispiace ritrovarsi diversi in un'amicizia certamente forte, ma che non è più quella di un tempo, perché i protagonisti sono cambiati e solo il tempo trascorso rende esattamente la dimensione, la cifra di un cambiamento non voluto, inatteso, subentrato, così, all'improvviso, nella stessa maniera in cui si avvicendano il giorno e la notte. Da sempre. Non fu tuttavia questo il caso dell'incontro fra me e Nina.
Ci conoscevamo da pochi anni, dopo essere salite, nostro malgrado, sul vascello della speranza e del ritorno alla vita, salpando dai nostri rispettivi porti.
E non si trattava di porti di mare, fatti di yacht e di graziose imbarcazioni da diporto.
Oggi Nina non c'è più e mi tremano le mani nello scrivere di lei.
Restano impressi nella memoria i suoi occhi di un azzurro profondo e terso, senza veli e senza infingimenti, trasparenti come solo lei sapeva essere, lei che vedeva sempre il sole sopra le nuvole, anche su quelle di Roma, in quel caldo pomeriggio di primavera che ci vide insieme. Per l'ultima volta.
P. S. Sono riuscita a postare il racconto! Fili colorati alla mia imbranataggine! 🎉
Bello il tuo racconto ... sembra di stare lì con te in affanno per quelle vie dalla toponomastica sinistra per gli avvenimenti che ricordano .. e poi via in macchina con Nina /Lara occhi azzurri a ritirare il premio
Grazie
Nina Lara La ricordo a Parma, era allora la nostra Fata dei boschi e ricordo anche vagamente il suo abbigliamento in quel pomeriggio...
NINA LARA
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