Come si calcola il rischio reale per il tumore al seno

Pattiy
Pattiy
Simi:
A proposito, come sta Lyudmila ?

Eh.... Continua ad avere disturbi postoperatori (a volte non vede bene, le fa male sulla zona dell'intervento, si sente la parte addormentata, ecc.) ma il professore che l'ha operata due settimane fa le ha detto che sono disturbi postintervento e che deve passare più tempo per una normalizzazione della situazione. Intanto due settimane fa ha fatto tac, settimana scorsa risonanza e ora attende che mettano insieme queste cose più l'esame istologico e la contattino per fare il punto della situazione. Mi auguro non alle calende greche.
Patty 🐾
Ex utente
Ex utente
Fra76 Fiduciaria:
Io ci penso sempre. Se non avessi conosciuto il blog avrei saputo reagire allo stesso modo? Non credo. I chirurghi con cui avevo parlato all'inizio erano stati molto pessimisti. E soprattutto non mi avevano spiegato nulla. Per me tumore era o benigno o maligno. Il mio era maligno quindi sarei morta.
Ringrazio di essere entrata nel blog a inizio diagnosi. Con il vostro aiuto e supporto il mio percorso è stato più affrontabile. Da sola non so.. perché i familiari nonostante la vicinanza non sanno veramente cosa ho provato, cosa stavo vivendo.

Anch'io sono convinta che sarebbe stato diverso per me. Sono stata più fortunata con il chirurgo, ma se penso al periodo della chemio…Sarebbe stato molto, molto diverso se non avessi avuto gli incoraggiamenti del dottore, le mie compagne e la mia capocordata

E fra l'altro, aggiungo, che tutti i consigli per smaltire gli effetti delle terapie e, soprattutto, per fare prevenzione primaria, io li ho imparati qua. Nessuno, in ospedale, me ne ha mai parlato.
Senza il blog tutto sarebbe stato molto diverso, in senso negativo
Coccinella75
Coccinella75

Buongiorno blog e dottor Catania!
Buon sabato a tutte/i

Pattiy
Pattiy

NINA E IL SOLE SOPRA LE NUVOLE



Erano già le quattro del pomeriggio e io mi ero persa fra strade e stradine del centro di Roma che, benchè fossimo ancora in primavera, pareva fossero abbacinate da un sole troppo caldo, abbagliante, tipico dei mesi più torridi.
Mi ero letteralmente persa, credendo che l'Oratorio dei Filippini, dove ero diretta, si trovasse in prossimità di Piazza Venezia. Invece scoprii che era in tutt'altra zona di Roma.
Dovevo perciò portarmi, e alla svelta, verso la parte occidentale della città.
Trafelata iniziai a correre.... Piazza Venezia, Via delle Botteghe Oscure, Via Caetani.
Leggevo le targhe della toponomastica affisse lungo le vie per avere contezza di dove mi trovassi. Peraltro non ero nemmeno certa di seguire il percorso giusto e, soprattutto, più breve. A un tratto, quando lessi il nome della via "Via Caetani" lungo il mio tragitto, mi sembrò quasi strano, insolito, forse fuori luogo, trovarmi nella strada teatro di una triste pagina della nostra storia, certamente impossibile da dimenticare.
E che non dobbiamo dimenticare. Quella targa, su in alto, testimone del più macabro dei presagi nei momenti più bui degli anni di piombo, pareva all'improvviso staccarsi dal muro e arrivare fino a me come un boomerang, a memoria di quanto accaduto nel lontano 1978 e con l'implicito monito al perseguimento perenne dei valori di legalità, libertà, democrazia.
Troppo sangue innocente versato in quegli anni tristi. Anche in quella strada sul cui selciato in quel momento risuonavano i miei passi. Immersa in questi pensieri mi pareva che il caldo divenisse più soffocante. La calura si faceva sentire pressante, unitamente ad una gran sete che cercavo di tenere a bada in quanto mi sarebbe apparsa impresa faraonica, in un tempo che doveva essere necessariamente ristretto, entrare in uno dei tanti bar della zona, affollati fino all'inverosimile, per chiedere un semplice bicchier d'acqua.
I minuti passavano, svelti. Avevo calcolato male i tempi, me lo ripetevo di continuo, non conoscevo la zona e mai sarei arrivata in tempo al luogo della premiazione del concorso letterario se Nina non mi avesse raggiunta in auto. Nina, una grande forza e determinazione in un corpo minuto, guidava magistralmente una piccola utilitaria, sgattaiolando rapida fra stradine davvero strette, che conosceva bene, forse meglio delle sue tasche.
Nina, amica dagli occhi turchesi come il mare, come il cielo attraversato da trasparenze d'acqua che saettavano rapide, aprendosi a mò di fiocchi di cristallo in lacrime, pensieri, speranze. Aspettative. Nel cielo terso. Erano tutto questo gli occhi di Nina, mentre ingranava la prima e poi la seconda. E poi di nuovo la prima. E si guardava intorno, e guardava me, felice di avermi rivista, dopo tanto tempo. Andavamo al concorso dove di lì a poco una mia poesia sarebbe stata premiata. In quel momento tuttavia non pensavo al concorso letterario, benchè fossi certamente felice che alla poesia "A sera" fosse stato attribuito un riconoscimento. Ero tutta contenta per aver rivisto Nina. A volte se non ci sono eventi che ci spingono ad un incontro, che fanno mettere in moto il meccanismo dell'organizzarsi per potersi incontrare, mai accade di fatto che ci si incontri, fatta salva la circostanza del caso fortuito. Spesso poi è un caso di forza maggiore a tessere la trama di un incontro, magari rimandato per anni. E intanto la vita scorre, si entra in nuove dimensioni esistenziali, ci si scopre diversi da come si era, da come ci si era lasciati. E se ci si incontra poi può capitare di non riconoscersi più. Quasi dispiace ritrovarsi diversi in un'amicizia certamente forte, ma che non è più quella di un tempo, perché i protagonisti sono cambiati e solo il tempo trascorso rende esattamente la dimensione, la cifra di un cambiamento non voluto, inatteso, subentrato, così, all'improvviso, nella stessa maniera in cui si avvicendano il giorno e la notte. Da sempre. Non fu tuttavia questo il caso dell'incontro fra me e Nina.
Ci conoscevamo da pochi anni, dopo essere salite, nostro malgrado, sul vascello della speranza e del ritorno alla vita, salpando dai nostri rispettivi porti.
E non si trattava di porti di mare, fatti di yacht e di graziose imbarcazioni da diporto.

Oggi Nina non c'è più e mi tremano le mani nello scrivere di lei.
Restano impressi nella memoria i suoi occhi di un azzurro profondo e terso, senza veli e senza infingimenti, trasparenti come solo lei sapeva essere, lei che vedeva sempre il sole sopra le nuvole, anche su quelle di Roma, in quel caldo pomeriggio di primavera che ci vide insieme. Per l'ultima volta.

P. S. Sono riuscita a postare il racconto! Fili colorati alla mia imbranataggine! 🎉

Star76 fiduciaria
Star76 fiduciaria

Buongiorno blog! Io ci sono
Bava Ed Elisa che super notizie! Sono tanto tanto felice 🎉🎉🎉🎉

Ex utente
Ex utente

Ho aggiornato l'avatar per i capelli. Anche se forse li taglierò. Comunque l'ho fatto estivo

Ex utente
Ex utente

Grazie Pattyper il tuo bellissimo racconto. Ho visto Nina, con te, per le strade di Roma. Generosa, disponibile, sicura e fragile. Dalla parte giusta sempre e comunque. Avrei tanto, tanto voluto conoscerla di persona anch'io. Mi restano le sue parole nel cuore. L'ultimo pigiama con le coccinelle, che avremmo voluto portassero a un finale diverso. Mi restano le sue ricette, il sogno di un casale ristrutturato, la gioia di aver ripreso a vivere dopo il crollo delle vertebre. Tante immagini che hai risvegliato e rese più vivide. Grazie
Ciao Lara

Simona90
Simona90

Buongiorno a tutti

Sole siciliano
Sole siciliano
Claretta:
Buongiorno Sole è un piacere rileggerti, come stai? Anche qua ha rinfrescato un pochino nonostante non abbia mai piovuto

Un po’ meglio .
Diciamo che sono stata giù mentalmente ma cerco di tenermi impegnata e far finta di non pensare .
Le bimbe hanno il grest estivo in chiesa e ti lascio immaginare. Ma meglio così, vita movimentata 💪
Paola79
Paola79

Buongiorno Meraviglie del creato

Ex utente
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Marfisia64
Ti aspettiamo

Lulin
Ciao cara
Isa55
Isa55

Buon sabato rfs e dottor Catania!

Fili colorati per le rfs in agenda!🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈
Vado al mare a più tardi mi aggiorno!!

- Modificato da Isa55
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Sole siciliano:
Diciamo che sono stata giù mentalmente ma cerco di tenermi impegnata e far finta di non pensare .

A volte, mettersi in movimento è proprio la cosa migliore da fare per mettere in pausa la mente.
Lo sai che se hai voglia di sfogarti, però, qui puoi farlo. Usa il blog come una pagina di diario. Non ci sono censure. Se serve, butta fuori, poi chiudi tutto e torni più leggera a correre dietro alle tue bimbe
Ex utente
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Fili colorati per Liudmyla 🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈

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Stefania fiduciaria

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