Come si calcola il rischio reale per il tumore al seno

Antonia fiduciaria
Antonia fiduciaria

Dopo la seconda mastectomia ( a distanza di sei mesi l'una dall'altra) la paura di affrontare di nuovo, dopo tre mesi, la sala operatoria era diventata angoscia: ho fatto anticamera tre volte in ginecologia con la richiesta di intervento urgente prima di trovare le energie sufficienti a presentarmi alla caposala per il colloquio con il chirurgo e nel frattempo mi vedevo sul lavoro rapportarmi tranquillamente con gli utenti e i colleghi, sorridere di facezie con le amiche, sbrigare le faccende di casa, occuparmi delle problematiche familiari e mi chiedevo .... ma chi è questa? .... che sta facendo? Non so se in sala operatoria l'anestesista, i chirurghi o il personale abbiano percepito nel mio sguardo la PAURA ma sono grata per quelle voci calme e sicure che mi interrogavano e quegli sguardi amichevoli che intravedevo sopra la mascherina. E' vero qui riesco ad esprimere quello che MAI viso a viso riuscirei ad esternare. Un caro saluto a tutte!

Antonia fiduciaria
Antonia fiduciaria

258701 = ANTONIA Buona notte!

Antonia fiduciaria
Antonia fiduciaria

258701 = ANTONIA Buona notte!

salvocatania
salvocataniaMedico Chirurgo

In quale regione vive Antonia ? >>E' vero qui riesco ad esprimere quello che MAI viso a viso riuscirei ad esternare.>> Grazie per il contributo perchè sto raccogliendo tutti i dati sul ruolo del supporto virtuale vs quello reale.

Francesca fiduciaria
Francesca fiduciaria

Certo la parola guerra fa venire in mente qualcosa di terribile e di catastofico ma anche confronto mi sembra un po' blando come termine. fa venire in mente che c' e' qualcosa da imparare, una specie di scambio, si da una parte puo' essere , anche se io ho sempre amato.molto la vita e ho sempre dato peso alle cose importanti, non avevo bisogno anche di questa lezione. Fa venire in mente che non ci sono ne' vinti, ne' vincitori, ma secondo.me non e' cosi' perche' tutto il nostro dolore, quello.mio, di Elisa, di Rosa , che abbiamo perso i nostri cari , dove lo mettiamo ? e la nostra ferita profonda, il nostro numero marchiato sulla pelle potremo forse cnasconderlo sotto un cerotto o tatuarci sopra un bel disegno ma rimarra' impresso per sempre. anche io qui riesco a dire cose che nella vita reale non immaginerei nemmeno di dire. questo mi sembra uno spazio protetto dove ognuno puo' dire tutto senza vergognarsi anche perche' chi piu' di me ha detto stupidaggini? nessuno. quindi se c' e' qualcuna che si vergogna pensi a me. francesca

Utente 198XXX
Utente 198XXX

Anche io ho avuto molta paura..anche perchè non avrei mai pensato di poter avere un tumore. Io sono credente e nelle mie preghiere ho sempre chiesto la grazia della salute per i miei cari, ma mai per me perchè non avevo mai pensato alla possibilità di ammalarmi..e invece.. Quando sono andata alla visita dal senologo che poi mi ha prescritto l'ago aspirato, la risonanza e tutto il resto, lui mi disse che c'èra questa massa e che non riusciva a capire bene, ma che non avendo esami precedenti non poteva avere termini di paragone, perciò era meglio effettuare degli accertamenti. Non disse la parola tumore, ma per me fu subito chiaro, e da quanto tremavo distesa sul lettino, faticava a fare l'ecografia..non ho mai avuto tanta paura in vita mia e in più sentivo il vuoto intorno e dentro di me! invece la mattina che ho fatto l'intervento di mastectomia si avevo una paura bestiale ma allo stesso tempo ero sollevata perchè finalmente mi avrebbero tolto l'intruso.. comunque credo che esternare i propri sentimenti qui sia molto più facile..nella vita per molte ragioni siamo costretti o portati a nn essere proprio noi stessi, a volte per non ferire le persone care, a volte perchè non vogliamo farci vedere deboli..e a volte a forza di dire a tutti che va bene che non c'è niente che nn va, convinciamo anche noi stessi, tanto che poi anche quando siamo soli non riusciamo a lasciarci andare, e sfogarci. perciò a volte devo sforzarmi per capire se quello che sto dicendo è veramente quello che penso o se è quello che voglio far credere..invece qui mi sento più libera e mi riesce più semplice scrivere i miei pensieri reali..almeno lo spero! Catia

salvocatania
salvocataniaMedico Chirurgo

Catia, su >>Anche io ho avuto molta paura..anche perchè non avrei mai pensato di poter avere un tumore.>> Legga uno tra gli ultimi commenti su https://www.medicitalia.it/blog/senologia/2385-salvo-catania-intervistato-dal-corsera-sull-e-consulting-e-citato-da-repubblica-it.html e >>comunque credo che esternare i propri sentimenti qui sia molto più facile..nella vita per molte ragioni siamo costretti o portati a nn essere proprio noi stessi....................invece qui mi sento più libera e mi riesce più semplice scrivere i miei pensieri reali..>> MI SEMBRA CHE SU QUESTO SIN QUI CI SIA UNA UNANIMITA' DI PENSIERO. Capirete più avanti quanto "rivoluzionario" sia questo schema, ma del tutto prevedibile. Quando lo spiego nei miei corsi i colleghi mi guardano scandalizzati. Sono certo che fra un anno circa questo assunto sarà condiviso da tutti. Scommetto !! Mi piacerebbe che anche altre che non sono intervenute esprimessero un parere su questo tema. Francesca, ma quale vergogna ! Ha scritto cose intelligentissime (Astaccato FANCULO poi non può avere rivali) ! Ad esempio oggi >> Certo la parola guerra fa venire in mente qualcosa di terribile e di catastofico ma anche confronto mi sembra un po' blando come termine. fa venire in mente che c' e' qualcosa da imparare, una specie di scambio......>> Eccezionale perchè nello stesso tempo è d'accordo con me che non si tratti di una guerra,...dalla parte della paziente, mentre giustamente è critica sul mio termine CONFRONTO, che è solo il mio punto di vista, e quindi non conta niente ed è senz'altro blando perchè io non sono stato ferito e non ho le vostre cicatrici da nascondere.... E allora, e anche questo servirà più avanti, perchè non ci inventiamo un sinonimo, ma persino un neologismo (A staccato FANCULO in fondo cos'è se non un acronimo che riassume in maniera comprensibilissima una reazione fisiologica ?), che renda l'idea di un rapporto con la malattia che non sia troppo forte come GUERRA e troppo blando come CONFRONTO !

salvocatania
salvocataniaMedico Chirurgo

A proposito: AstaccatoFANCULO da oggi lo citeremo con la siglia ASF perchè d'accorso che ci vuole un pizzico di follia per reagire adattivamente alla malattia, ma quelli che entrano in questo sito e non hanno letto tutti i precedenti sono tentati a pensare di essere capitati in una gabbia di matti. [^__^ senza sospettare che il sottoscritto, da oncologo, si augura che lo diventi veramente]

Antonia fiduciaria
Antonia fiduciaria

Ma Francesca che dici!? Per quello che sprimi qui trovo che tu sia uno SPENDORE! "...quelli che entrano in questo sito e non hanno letto tutti i precedenti sono tentati a pensare di essere capitati in una gabbia di matti." meglio! chissà venga loro la curiosità di capire rileggendo appunto i post precedenti. Partecipo a questo blog, e in generale quelli di questo sito, sapendo che il promotore è un Medico ( o PSY), e quindi .... se sparo ca...te o emerite stupidaggini in senso medico conto su un intervento correttivo autorevole e .....sull' intervento di qualche altro professionista interno alla vostra comunità virtuale per quest'ultimo[^__^. Ciò non avviene nei comuni blog di auto aiuto. A quelle timorose dico intervenite! A me ha fatto bene interagire con queste spendide ragazze.Grazie a tutte! Antonia PS: spero di aver usato la "faccetta" giusta (alfabetizzazione virtuale scoperta quì).

salvocatania
salvocataniaMedico Chirurgo

Antonia [(258701...si firmi ^___^)] da che regione scrive ? Se lo vuole dire ovviamente !

salvocatania
salvocataniaMedico Chirurgo

“Ma a cosa può servire questa discussione ? E’ utile ? “. In settimana ho ricevuto alcune mail da parte di utenti che avevano richiesto diversi consulti di questo tenore evidentemente dettate dalla ritrosia a partecipare in questo contesto. Mi fa intanto specie che siano proprio delle pazienti a vedere la malattia solo dal versante biologico mentre solitamente si sentono lamentele se riferito ai medici. Non so a cosa possa servire perché questo lo potremo capire solo più avanti. Io sono certo ad esempio che sia stato utile a Francesca ed Elisa che pur avendo alle spalle delle belle famiglie non avrebbero potuto comunque scaricare su di loro tutte le paure di cui stiamo parlando. Sin qui abbiamo ribadito che già sarebbe un bel risultato affrontare la “paura della paura”, quella sana per prevenire quella malata. Sarebbe un bel risultato già invertire alcuni modelli culturali prevalenti della nostra società che sono sempre vincenti, coraggiosi ed indomiti : un mondo di supereroi o supereroine. Molte donne famose colpite da cancro hanno, con le loro biografie dopo l’esperienza del cancro, cementato con risultati devastanti questo stereotipo di cui non sentivamo alcun bisogno perché favorisce l’emarginazione della anonima paziente, accentuando il complesso dell’incapacità e dell’inferiorità. Nessuna di queste donne famose ha spiegato che sia più semplice affrontare la vita di tutti i giorni mentre si fanno le terapie, se non c’è l’affitto da pagare, se il dog sitter porta il cane a spasso e l’autista va a prendere i bambini a scuola . E poi ribadiamo che QUESTA NON E’ UNA GUERRA. Molte di queste esperienze purtroppo hanno cementato l’aspetto “vergognoso” del provare paura, essere insicuri, o provare qualsiasi altra sfumatura di questo sentimento. Così anche nella malaugurata ipotesi che provassimo questa emozione l’imperativo che emerge è: mai a nessun costo dobbiamo ammetterla di fronte agli altri. Questo meraviglioso strumento virtuale ci consente invece di invertire questo schema culturale : Elisa, Francesca, Antonia, Catia hanno già scritto a chiare lettere di essere in questo contesto più LIBERE DI DIRE COSE CHE NON AVREBBERO MAI ESPRESSO AD ALCUNO NELLA VITA REALE. Questo è un risultato rivoluzionario e se utile lo capiremo strada facendo e saranno loro stesse a confermarlo o meno. Sarebbe il caso di chiederlo anche ai loro familiari. Quindi già sarebbe un bel risultato educazionale quello di , mi scuso per la ripetizione, educarsi a DAR VOCE alle paure, perché soprattutto di fronte ad una grave malattia impariamo subito a mascherare questo sentimento ed a mostrare un coraggio innaturale senza tentennamenti. Costi quel che costi ! E ci riusciamo così bene che i nostri amici e persino i nostri familiari ci ripetono in continuazione, [soprattutto serve a tranquillizzare loro] : “ MA COME STAI BENE OGGI !!! Frase che nei miei corsi per medici catalogo tra quelle da non dire MAI !!!, perché sono la ragione principale del nostro isolamento ed emarginazione( soprattutto se in bocca all’oncologo), perché invece noi sappiamo bene come stiamo veramente : MALE DA IMPAZZIRE !! Diventando maestri nel simulare un coraggio innaturale aggiungiamo al blocco energetico della paura quello del patologico ipercontrollo : a muro si aggiunge muro ! All’inizio la RECITA è fatta a beneficio degli altri , così che (interessati inconsapevolmente ad essere LORO rassicurati) non percepiscano il nostro timore di non farcela , o di non essere amati, o di essere abbandonati (vedi stereotipi dei mariti fantasmi). Purtroppo è inevitabile che la paura, ignorata e negata, “lavori” comunque come elemento frenante ( che ne dice Marzia ?????) a vivere pienamente la vita. Ce ne accorgiamo, ma è tardi, senza un perché , quando nella corsa della quotidianità tutto diventa estremamente difficile , pesante e lento [i medici parlano di sindrome della FATIGUE http://www.senosalvo.com/La_fatigue_parte_I.htm ] perché la paura blocca il dinamismo e la trasformazione (“il cambiamento è una opportunità che non tutti sanno cogliere) che, attraverso l’esperienza, ci fa crescere : interrompe il movimento che è la VITA.

Francesca fiduciaria
Francesca fiduciaria

Aggiungo a tutto quello che dice che i familiari stessi vorrebbero vederti su di morale, forte e combattiva e spesso dicono frasi un po' stupide certo sempre in buona fede tipo" devi farcela perche' non c' e' alternativa" , o" ormai non so piu' come dirtelo la situazione si riaolvera' stai tranquilla! " e certo dico io perche' sai ho soltanto un' unghia incarnita.... io non sono abituata a fingere lavoro con i bambini ed ho imparato che a loro le mascherate non piacciono cosi' sono una persona autentica semre anche davanti ai familiari, anche davanti all mia oncologa. non ho mi vergogno di provare paura. ma la domanda che queste pazienti fanno non solo puo' nascondere la vergogna ma puo'. voler dire " a cosa serve fare una passeggiata, tanto ho il cancro e moriro' ! a cosa serve mangiare bene ora che mi ha preso? a che serve andare dalla psicologa o scrivere qui, se tsnto ho il cancro e moriro' ? e qui pero' le risposte " giuste" di chi c' e' passato riaffiorano alla mente quelle di Laura per esempio che dice di aprire gli occhi e che la vita e' ancora tutta li'. per quanto riguarda la mia esperienza personale questo forum e' stato una manna dal cielo. mi chiedo cosa sarebbe successo se avessi continuato a circolare in rete. quando ho letto quelle parole dove era inquadrato il mio tumore io ho detto : no se e' cosi' NO credo che quella e' stata quasi un' istigazione sl suicidio. e allora alle due di notte a chi chiedi aiuto? naturalmente a Salvo Catania che non e' uno qualunque ma e' un oncologo. e quanto peso hanno avuto le sue parole e anche quelle del dottt Cali' e di tutte le donne che ci sono passate! e poi questo e' ststo

Francesca fiduciaria
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Francesca fiduciaria
Francesca fiduciaria

Sono sempre io che scrivo: francesca. comunque volevo anche dire che e' bello farsi una chiaccherata. conoscere queste persone che prima erano sconosciute. per esempio mi piacerebbd che il dott Salvo ci raccontasse di qundo si e' smarrito nel deserto perche' io sono una tipa un po' curiosa.

salvocatania
salvocataniaMedico Chirurgo

Francesca e vero che io mi sia perso più di una volta nel deserto durante le mie gare, ma in queste storie non c'è nulla di interessante perchè poi non ho corso alcun rischio. E paradossalmente ho avuto da pochi giorni commissionato da un settimanale che pubblicherà un servizio sui "SOPRAVVISSUTI" un articolo dove mi si chiede di raccontare le dodici ore di volo da S.Denis, capitale dell'isola della Reunion ( a 700 km dal Madagascar), a Parigi nel 2005 di ritorno da una gara che si chiama LA DIAGONALE DES FOUS [(la diagonale dei pazzi: http://www.senosalvo.com/il_deserto_parte_XIII.htm ] Volo non certo normale perchè al decollo era esploso uno dei quattro motori dell'aereo che trasportava oltre 300 persone avvolgendolo con una palla di fuoco e danneggiando gomme e carrello ancora aperto. Non ho invece da raccontare esperienze di smarrimenti nell deserto interessanti, ma quando accadeva anche solo per poche ore di perdere l'orientamento, venivo assalito anche io dalla "paura della paura" perchè mi veniva subito in mente quanto capitato all'amico Mauro Prosperi con il quale ho partecipato ad alcune edizioni della Marathon Des Sables in Marocco. Mauro Prosperi quando l'ho conosciuto era un atleta famoso perchè aveva vinto la medaglia d'oro di Pentathlon ad Atlanta e poi l'ho incontrato in diverse gare nel deserto nonostante una esperienza agghiacciante della quale allora negli anni 90 ne hanno parlato tutti i giornali e trasmissioni televisive. In breve : durante la Marathon Des Sables, nel corso della quarta tappa, vine sorpreso da una tempesta di sabbia. Disperso vaga dieci giorni senza rendersi conto di avere superato nel deserto il confine con l'Algeria ed infatti sarà ritrovato casualmente da una tribù di nomadi avendo percorso 250 km, ovviamente a piedi perchè si tratta di gare di corsa a piedi, all'interno dell'Algeria. Nel corso di questa esperienza Mauro ha perso 17 kg di peso bevendo da sporadiche pozze, e cibandosi di radici e piccoli animali. Aveva avuto l'intuizione di raccogliere nelle sue borracce sin dai primi giorni quando ancora aveva piccole riserve di acqua la sua stessa urina che gli permise di sopravvivere proprio negli ultimi giorni quelli più difficili. L'esperienza di Mauro successivamente venne raccontata in un libro da sua moglie "DIECI GIORNI OLTRE LA VITA", dove chi scrive si reputa "sopravvissuta" al deserto, che non ha mai visto, perchè ha dovuto lottare contro chi non sperava più (erano state abbandonate le ricerche) e la credeva pazza. Vede Francesca perchè mi viene facile acquisire domini su ragazzefuoridiseno, perchè nella mia vita ho conosciuto anche tanti ragazzifuoridisenno, che se possono raccontare storie di sopravvivenza inimmaginabili lo devono al nostro motto sempre pronto, soprattutto di fronte al pensiero della morte: A staccato FANCULO !!!!! Volo non certo tranquillo perchè al decollo

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