Come si calcola il rischio reale per il tumore al seno

Rosella fiduciaria
Rosella fiduciaria

Anita S.

ciao... e ben ritornata sul Blog...
Ti aspettavamo, anche se non è trascorso molto tempo dal tuo ultimo intervento!

Sono (siamo...) felice che il tuo progetto decolli proprio per come lo avevate ideato tu e Donatella.

L'idea di coinvolgere il Marito della nostra Donatella mi sembra GRANDE!
Ed altrettanto grande è il fatto che lui si sia offerto di proseguire il cammino che aveva intrapreso il suo Amore... lei ne sarà orgogliosa, sicuramente, ovunque si trovi in questo istante!

Ci poni una domanda, Anita...


Volevo chiedervi un consiglio: come si risponde quando qualcuno ti chiede riconoscenza per la sua vicinanza durante il cancro?


....una domanda che, secondo il mio parere, meriterebbe "di getto" una sola risposta....

Nonostante ciò, io personalmente, esprimerò un parere che, per certi versi, sembrerà crudo e che per altri, invece, potrà sembrare condiscendente...

Mi spiego meglio:

A prescindere da tutto ci tengo a dire che NESSUNO dovrebbe MAI tornare su ciò che offre spontaneamente, men che meno chiedendo, a chi riceve il suo dare, di essergli riconoscente in tal senso.

Mi sembra una totale mancanza di rispetto e di sensibilità, una piccolezza che non paga, in nessun ambito!

Ciò detto aggiungo che le storie e le percezioni delle Persone, sovente sono molto più complicate di quanto sembri di primo acchito.
Le dinamiche relazionali cozzano a volte con quello che si può definire il comune buon senso, paiono inspiegabili e possono provocare molto dolore che difficilmente si dimentica nel tempo...

Ricordo bene qualche tempo fa, quando la nostra attenzione si era soffermata proprio sulle "ferite" che in un percorso di malattia vengono provocate nell'anima di chi le subisce....

Ricordo anche che, in più occasioni, io stessa ho espresso e ribadito il mio parere in merito, avendo vissuto in prima persona situazioni di incomprensione in tal senso.

Ma ricordo soprattutto un aforisma che descrive bene come un oggetto rotto e riaggiustato non sia più lo stesso oggetto...

Se da un lato ritengo doveroso comprendere chi vive con noi il dolore della nostra malattia, dall'altro lato sostengo che la parte "debole" siamo soprattutto NOI pertanto NESSUNO dovrebbe esigere gratificazione per scegliere di starci accanto: non ci è dovuto nulla, ma nulla è dovuto neppure ad altri, da parte nostra...

Io ricordo bene, Anita, quando raccontasti, un po' tra le righe, di una tua situazione che ti premeva in "famiglia"...

Lo ricordo bene poiché rimasi colpita da quelle poche cose che tu raccontasti parecchi mesi or sono, poche parole dense di significati e cariche di sofferenza... non credo di sbagliarmi...se così fosse, perdonami...

Già allora io risposi al tuo appello e fui molto condiscendente verso alcuni atteggiamenti che a volte assumono le persone che ci stanno accanto.

Ti dissi, come tutt'ora credo fermamente, che il più delle volte non sanno neppure loro come affrontare il marasma che si è creato attorno ad essi...

Ti dissi che sovente occorre saper comprendere ed offrire delle "chances" ulteriori strada facendo, chiarendo le nostre esigenze, pur senza perseverare all'infinito, però!

Noi stesse siamo abbagliate dalla luce che la nostra malattia ha acceso... noi stesse perdiamo l'obiettività, travolte dalla Paura, la stessa Paura che tocca anche il cuore di chi ci sta vicino...

Si impara strada facendo... si "cresce" insieme in questo cammino, ci si prende per mano, si prova a diventare Forti, ad accantonare la Paura...

Si DONA non per ricevere in cambio qualcosa...

Tu non devi ringraziare nessuno, Anita, ciò che ti viene donato non va "pagato"...
Se ti viene richiesto un prezzo, tocca solo a te decidere di "acquistarlo" o di lasciarlo nella vetrina in bella vista...

Non so se ho esposto chiaramente il mio punto di vista, che rimane tale e non vuole rappresentare la VERITA' assoluta, beninteso, nè tantomeno urtare le coscienze e la sensbilità di qualcuno, chiunque sia...

Se le mie parole hanno causato questo tipo di reazione, mi scuso prima ancora di venirne a conoscenza...

Anita S. .... io sono certa che le parole che Donatella ti ha dedicato nel tempo celano quella forza e quella saggezza che stai cercando...
La risposta alla tua domanda ce l'hai a portata di mano, devi "solo" farla emergere...

Ti abbraccio fortemente e ti invio un sorriso, grande...

Rosella

Fiduciaria Laura
Fiduciaria Laura

Cara Nadine, mi spiace molto per il tuo attacco di panico. Spero che presto ti rispondano i nostri medici consigliandoti come affrontarli.
I 6 mesi dopo la chemioterapia me li ricordo come molto faticosi...tornare alla vita di prima, lavorare ecc...Soprattutto mi ricordo una stanchezza improvvisa e devastante, difficile da gestire o anticipare. E che quando arrivava mi lasciava completamente senza forze residue...non ho mai provato le sensazioni che hai descritto, ma mi sono ritrovata in alcuni momenti in difficoltà nel gestire il momento, le bambine...
Poco per volta ho ripreso a stare bene, anche se mi stanco più facilmente...ma ne sono felice. perchè so di dover mettere in pratica il " A TUTTA VITA!" e quindi non mi risparmio !

Per il marito di Donatella io ho aspettato a rispondere,pensavo di lasciare che Anita e il Dottor Calì che lo conoscono personalmente ci dicessero cosa potrebbe fargli piacere...se leggere i nostri messaggi oppure ricevere delle mail personali...
Trovo bellissima Anita la tua iniziativa e l'idea di far partecipare il marito di Donatella. Se possiamo esserti utili in qualche modo nella divulgazione ecc...ci fa tanto piacere.
Per la risposta che ci chiedevi...bè,credo che Rosella abbia espresso molto bene quello che anch'io penso.
Questa persona ti è stata davvero vicina? Nel senso vero del termine: la sua presenza ha fatto in modo che per te il percorso fosse più lieve? Perchè se così non è allora forse non merita nessuna risposta.

premetto che non ringrazierò mai il mio cancro e non riuscirò mai a dire che da quell'esperienza ne è uscito qualcosa di buono. Però lo stravoglimento che ho avuto mi ha lasciato un'eredità preziosa: adesso vedo e sento all'istante cosa (chi) mi fa bene e cosa (chi) mi fa male.Accolgo, coccolo e custodisco tutto quello che appartiene al bene ed evito con garbo (ma anche no!) il resto, in maniera rapida, in modo da non disperdere energie.

Vi abbraccio tanto
laura

francascapellato
francascapellatoMedico Chirurgo

In attesa della risposta del dottor Calì, vorrei dire a Nadine che secondo me sarebbe opportuno pensare anche a un trattamento farmacologico per gli attacchi di panico, valutando il da farsi insieme a uno psichiatra. A seconda dei casi si possono utilizzare benzodiazepine al bisogno, appena si inizia a sentirsi male, e quello è un trattamento sintomatico, oppure antidepressivi da assumere regolarmente per periodi lunghi (si tratta di 1-2 compresse al giorno, con effetti collaterali minimi), per un trattamento terapeutico che riduce lo stato ansioso e la depressione. Gli antidepressivi SSRI sono indicati per il disturbo di panico, non danno dipendenza e non cambiano la personalità, sono una sorta di salvagente per stare a galla, una specie di stampella.
In apparenza portarsi lo Xanax in borsetta potrebbe sembrare la soluzione migliore e in alcuni casi lo è, ma se gli attacchi sono troppo frequenti non è sufficiente. Occorre fare una valutazione costo-beneficio, insomma.

salvocatania
salvocataniaMedico Chirurgo

Rispondo a Didi (#4,607) . Stia tranquilla con quei valori di fosfatasi alcalina non può dividere sul bus il posto accanto a Lori.

Antonia con tutta calma riusciamo a completare l'elenco passeggeri con la provenienza regionale di tutti ?

- Modificato da salvocatania
f.bellizzi
f.bellizziPsicologo

Però Nadine, quello che ha descritto non lo vedo proprio come un attacco di panico nel senso stretto del termine, ma più come una grande paura con degli elementi di realtà: al buio, sotto il temporale, in una strada tra i boschi isolata.
Cioè, l'attacco di panico vero e proprio si scatena senza motivo, all'improvviso, senza motivo apparente.
Qui una situazione di pericolo c'era, per di più dopo i recenti fatti di cronaca legati alle alluvioni ed agli smottamenti.
Al buio e sotto il temporale, quindi con scarsissime condizioni di visibilità, tra i boschi... insomma, mi sembra che le condizioni di pericolo superiori al solito ci fossero.

Poi certo, è *normale* che la paura prenda il sopravvento che ci sia stato panico. Ma non lo definirei un vero e proprio attacco di panico, in senso psichiatrico.

salvocatania
salvocataniaMedico Chirurgo

Sapevo benissimo di provocare forti sensazioni allegando il mio

http://www.senosalvo.com/riappropriarsi_della_morte.htm

Ma è un passaggio necessario credetemi ed anche questo l'ho imparato da Ada.
Sin qui ho provocato solo la reazione, molto bella di Francesca. Mi piacerebbe sentire il polso di un discreto numero, almeno 5-6, dei passeggeri di questo bus da concentrare su

https://www.medicitalia.it/blog/oncologia-medica/4700-dare-sempre-speranza-i-fattori-predittivi-sono-una-mera-informazione-non-una-condanna.html

P.S.
Stavo pensando di raccogliere tutti questi documenti umani straordinari per presentarli all'anniversario del trasferimento di Ada il prossimo luglio.

Nadine
Nadine

Dott.ssa Scapellato e Dott. Bellizzi grazie mille per il vostro supporto.
Ma Ahimè dott. Bellizzi credo proprio che lo fosse in senso psichiatrico. QUesto è quello che in base alla sintomatologia mi hanno confermato i medici, scritto sul referto. Non è il primo attacco, nè il primo accesso al pronto soccorso per tale motivo infatti mi è capitato anche in altri momenti, tipo passeggiando con un amica in paese mentre stavo facendo compere, oppure in piena notte, sotto la macchina della radioterapia....
Rispetto a quell'episodio, io per altro sono abituata a fare quella strada che faccio un paio di volte a settimana per lavoro sempre al solito orario e sotto qualsiasi genere di intemperia (neve compresa). Sono uscita dalla casa dell'utente che seguo con un senso di affanno che è aumentato per strada così ho deciso di fermarmi per calmarmi un po', ma ormai il panico era già in circolo e si è scatenato. Ho cercato di aiutarmi con la respirazione come mi ha insegnato la psicologa e forse un po' ha funzionato.
I sintomi sono sempre i soliti: affanno, nausea improvvisa, senso di soffocamento, senso di svenimento o sbandamento, tachicardia fortissima, blocco graduale della parola, tremore, brividi di caldo e di freddo e stavolta si è aggiunto il braccio sinistro informicolito che ha peggiorato la situazione inducendomi a pensare che stessi per morire di infarto. Chiaramente il fatto di ritrovarmi in una strada isolata ha accentuato il tutto.
C'era solo una pecora con il suo campanello che nel buio si è avvicinata alla macchina...forse si era persa poverina...beh meglio lei di un cinghiale.

Quando il medico si è avvicinato con il siringone di diazepam sono scoppiata a piangere. Ho avuto una brutta esperienza con le benzodiazepine, penso che una volta mi sia stata somministrata una dose eccessiva che mi ha bloccato per due giorni a letto perciò ho un'avversione profonda per questo genere di calmanti e farei di tutto per evitarli ma credo che dovrò rivedere la mia posizione.

Grazie comunque.

- Modificato da Nadine
Nadine
Nadine

@Laura i postumi delle terapie credo si faranno sentire per un bel po' sotto svariate forme e comprendo bene la tua difficoltà nella gestione quotidiana della routine domestica e soprattutto delle bambine. Quando si può non dobbiamo avere remore nel chiedere aiuto. Del resto si sa..non si può prendersi cura degli altri se per prima non lo si fa con noi stessi. ti pare?

ani
ani
Nadine
o cavolo!mi spiace tanto, io li devo fare a breve ! ma forse è meglio che non leggo più tanto su internet cosi mi ha consigliato la psicologa, perchè poi sto ancor più male mi angoscia leggere cose brutte! dice che dovrei non pensare e distrarmi con cose belle non andare a cercare sempre altre cose , altrimenti sto già male prima e mi fascio la testa prima del dovuto cosi nel caso sto male oltre a dopo anche prima! ma non ci riesco....dovrei avere il coraggio di staccare proprio internet ma ormai è come una droga...
ani
ani
salvocatania
scusi, ma cosa è la fostatasi alcalina? a me non è stata fatta fare, magari vado dalla mia dott. e chiedo se me la prescrive sono ansiosa.... grazie mille anita
Ex utente
Ex utente

Cara Ani è vero leggere cose brutte fa stare male ma qui abbiamo il supporto di tante amiche e amici e ci supportiamo a vicenda nel bene e nel male.
@Nadine mi dispiace per la tua brutta esperienza, da parte mia ti posso solo dire che dal momento della diagnosi sono dovuta ricorrere a diversi medicinali consigliati dalla stessa Oncologa perché non sapevo più gestire la mia vita. I miei pensieri erano solo rivolti alla malattia, la mia giornata iniziava con quei pensieri e finiva nello stesso modo. Ho preso e sto prendendo tuttora benzodiaze piene e non solo. Un po' mi hanno aiutato soprattutto nel poter dormire e almeno non pensare ma forse ora mi sono un po' abituata. Devo sentire dal drCali'
Ciao fammi sapere un abbraccio

ani
ani

cerca di distrarti fuori quando c'è sole come oggi una passeggiata, prendi un gattino che ti tenga compagnia ti aiuterebbe credo io sto facendo cosi per non pensarci, x il resto ho controllata non ho niente con quel nome mi pareva ma si assomigliano tutti sti nomi di medicinali, x caso sai a cosa serve l'analisi per fostasati alcalina? vorrei farmela prescrivere x essere giusta meglio alta o bassa? sto diventando matta.. per cercare cose che possano aiutarmi a tenere a bada questo inquilino sgradito! vorrei darle lo sfratto!!!! un abbraccio anche a te forza|! ciaoo

Ex utente
Ex utente

Cara Ani quell'esame mi è stato prescritto perché io sto prendendo una pastiglia anastrozolo che come effetto indesiderato può procurare osteoporosi e insieme ad altri esami riescono a capire se bisogna già prendere come prevenzione la pastiglia per l'osteoporosi. Non ti preoccupare queste terapie medicinali me le hanno fatte iniziare dopo la chemio e contestualmente alla radio.
Comunque per quello che posso chiedimi tutto ciò che ti può fare star tranquilla. Un abbraccio Didi
Ps. Il gattino c'è sia chiama Ginger di cognome Drenillo dato dal dr Gianluca Cali' perché combina guai

Fiduciaria Laura
Fiduciaria Laura

Cara Ani, scusa. Non intendevo spaventarti parlando degli effetti delle terapie. Devo dirti che per la mia esperienza ho tollerato molto bene sia radio, che chemio, che terapia ormonale. L'unico vero effetto collaterale faticoso da gestire per me è stata appunto una stanchezza anomala,ma tieni conto che in quel periodo le mie bimbe avevano una due anni e l'altra pochi mesi quindi sarebbe stato un periodo faticoso anche senza terapie!
Tutte noi abbiamo passato giorni e notti su internet alla ricerca di rassicurazioni.troppo speso però si finisce con lo spaventarsi di più! Il mio consiglio è di affidarti a consulti "sicuri", come quelli che i Dottori qui presenti sanno fornirti e di diffidare delle numerosissime notizie che girano in rete. Ma soprattutto....sei autorizzata a chiedere direttamente ai medici che ti seguono, insisti se è necessario per avere tutte le informazioni che necessiti e poi cerca di avere fiducia in quello che hai fatto fino ad ora e nelle cure future.
Si può superare, si può stare bene. Siamo qui per aiutarti e per convincerti di questo!
ti abbraccio
Laura

Fiduciaria Laura
Fiduciaria Laura

Dimenticavo..Grazie Lori per il tuo affetto, mi prendo gli abbracci e i baci per le bimbe!
E grazie ai sorrisi di Rosella e a alle parole di tutte voi. E' bello avervi, grazie.
laura
p.s. ....LISAAAAA torna sul bus, ti aspettiamo!

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