Come si calcola il rischio reale per il tumore al seno
Mi si è stretto il cuore a leggere i vostri post.
Perdere qualcuno è devastante, è un buco nell'animo che non si riempie mai, talmente profondo da non vederne il fondo. Non ho conosciuto queste stelle che adesso brillano in cielo, ma vi sono vicina in questo ricordo.
Buongiorno a tutti, e buongiorno dott. Catania. Infinite grazie per l'approfondimento sulla risonanza, l'echeancement disomogeneo e omogeneo con relative implicazioni, tutte cose che non ci spiega mai nessuno. Davvero questo spazio da Lei creato è un unicum e in fatto di approfondimenti tecnici/medici e in fatto di valori umani intensi e papabili che tutte noi contribuiamo ad alimentare insieme a Lei. Grazie di cuore. Qui, come credo un po' ovunque, giornata climaticamente sottotono. Pioggia e umidità. Almeno non fa tutto quel caldo che abbiamo avuto fino ai giorni scorsi. Rimango sempre indietro nella lettura. Ora però mi sono messa in pari ed è bello entrare nel blog e scrivere tenendo conto degli interventi precedenti. Invece se entrassi e scrivessi all'improvviso senza aver letto il precedente mi sentirei una nota stonata, butterei qualcosa lì, benché comunque pensata e meditata, che percepirei come slegata rispetto a ciò che è stato scritto prima. In questi giorni pensavo a chi non scrive da un po' negli ultimi tempi, a Denis, il quale comunque ci aveva detto che era un periodo un po' particolare per il lavoro, e Aijhta, che pure è un po' che non interviene. Speriamo bene per entrambi. Poi ci stava una ragazza, che se ricordo bene deve aver scritto fino ad agosto, una caregiver della mamma. Abbiamo anche interloquito spessissimo con frequenti post, era di Piedimonte Matese e oltre alla mamma anche la zia aveva avuto il cancro al seno. Penso spesso a lei e mi sfugge il nome, qualcuna la ricorda, sa qualcosa di lei? Anche Faby, caregiver della madre non scrive da un po'. Speriamo bene per loro e le loro mamme. Un grande in bocca al lupo per Paci che oggi ha la seconda rossa. Forza Paci! É un cammino lungo da fare ma lo si fa tutto, con grinta ed ottimismo perché noi ci meritiamo il meglio e in primis di tornare a stare bene. Un saluto speciale a Jenny, non avere fretta di fare le cose come prima, come ti ha anche suggerito Ely prenditi i tuoi tempi, spesso i tempi di recupero sono più lunghi di quanto immaginiamo. Pensiamo di star bene, di farcela e poi crolliamo. Può capitare e all'inizio capita pure abbastanza frequentemente. Questo però poi ci fa capire il limite oltre il quale è bene non andare. Altrimenti appunto si crolla. Anche il recupero, il ritorno alla vita normale va graduato. E mangia anche di più! Raffa ti ha dato un sacco di ottimi consigli sull'alimentazione. Un abbraccio anche ad Ely, leggo che spesso ti addormenti appena ti appoggi a una parte (sedia, divano, letto, ecc.). Normalissimo. L'organismo reagisce prendendosi il giusto riposo anche se razionalmente non vorremmo concederglielo. E così ci addormentiamo a destra e a manca senza riuscire a vedere il nostro film preferito o leggere il forum. A me capita spesso. E non sono sotto chemio. Quando facevo chemio poi non ne parliamo proprio, mi capitava pure che mentre mangiavo a tavola, sentivo che un po' mi stancavo ed era più rassicurante smettere di mangiare e mettermi sul divano a riposare (con immediato sonno in agguato). Pensa un po'. Forse ognuno di noi ha dei limiti, non so come spiegare. Io a tutt'oggi su questo fatto della stanchezza un po' mi innervosisco, ma poi alla fine mi accetto, nel senso che rispetto a tre anni fa, cioè prima del tumore, mi stanco molto più facilmente, se faccio delle cose impegnative un giorno il giorno dopo sento che devo andare un po' a rilento per recuperare. Poi mi sento stanca e magari comincio a fissarmi e mi dico ma allora forse non sto bene, poi se mi riposo o faccio cose non impegnative, mi riprendo. E allora mi dico boh forse sono diventata così, e allora accetto la nuova me che sono diventata. Capita un po' anche a chi fra voi ha completato le terapie più pesanti da un paio di anni? Ieri per esempio sono stata a casa, la mattina un po' di spesa, poi ho preparato il pranzo, fatto tutto tranquillamente e mi sono resa conto di essermi ripresa rispetto alla stanchezza dei giorni precedenti, che poi non è che chissà che avessi fatto, martedì rx torace, mercoledì prericovero di mio padre al Cardarelli (non vi dico e non vi racconto la disorganizzazione) con esami vari, parlare coi medici e stare con tanto di occhi aperti a correggere pure gli errori che fanno avevano messo aneurisma arti inferiori invece di stenosi alla carotide. Comunque ieri mi sono ripresa. Forse ecco come dicevo prima ognuno di noi ha dei limiti che percepiamo e ci fanno capire fin dove possiamo spingerci. Leggevo, mi pare lo scrivesse Stella, che per chi ha avuto lo svuotamento ascellare non va bene sollevare pesi per i primi tempi. A me avevano lasciato intendere che si tratterebbe di una raccomandazione da seguire per sempre perché il rischio di linfedema ci sta sempre. Concludo che purtroppo spesso siamo in possesso di notizie non univoche. Ho ripreso ad andare in palestra e per ora mi sto astenendo da fare cose coi pesi, faccio prevalentemente cose aerobiche (detto terra terra). Molte di noi sicuramente fanno enantone. Che voi sappiate si può fare in concomitanza con un esame che prevede la somministrazione di radiocomposto oppure bisogna attendere un po' di tempo? Io lunedì dovrei fare enantone e martedì dovrò fare la scintigrafia ossea, che come sapete prevede l'iniezione del radiocomposto. Mi era venuto questo dubbio. Cosa ci dice il nostro Dott. Catania? Anche da parte mia un grazie speciale ad Eliana per il bellissimo cuore preparato per Didi da parte di tutte noi. Grazie Eliana e ovviamente...... Bentornata Didiiiiii!!!!!!!
Patty
Sulle parolacce.... [sto indietro con la lettura.... mentre scrivo questo post sono a pagina 3048 in termini di lettura...]
Ed ora un aiutino dalla scienza....
Le parolacce sono uno sfogo... ed aiutano... lo dice la scienza....
Un paio di link esterni:
1. Aiuta nella gestione e dello dolore
2. Migliora gli allenamenti
3. Da sfogo allo stress
4. Aiuta ad esprimere se stessi
5. fa apparire più onesti ed autentici
https://www.corriere.it/salute/neuroscienze/cards/perche-quando-imprecare-fa-bene-salute-mentale/aiuta-gestione-dolore_principale_preview.shtml?reason=unauthorized&cat=1&cid=smdICTV2&pids=FR&origin=http%3A%2F%2Fwww.corriere.it%2Fsalute%2Fneuroscienze%2Fcards%2Fperche-quando-imprecare-fa-bene-salute-mentale%2Faiuta-gestione-dolore_principale.shtml
Qui invece sono 7 le buone ragioni per dire parolacce...
1. Sollievo dal dolore. [concorda con l'altro articolo]
2. Potenza e controllo per sentire un maggior senso di potere e controllo su una brutta situazione.
3. Reazioni non violente. Un po' il tra il dire ed il fare, per cui dicendo parolacce mi evito di fare a pugni. Una parola può essere una pugnalata? Ma la pugnalata vera richiede poi punti d sutura!
4. Umorismo.
5. Legami sociali. Così fan tutti
6. Auto-espressione.
7. Salute fisica e psicologica. [La conclusione è come quella suggerita da più: con parsimonia.
http://www.psicologo-milano.it/newblog/psicologia-parolacce/
Anche io mi unisco a Daniela nel ricordo di Luigia. Ciao Luigia, sei la nostra stella lassù.
Patty
Patty
Tanti auguri per il tuo papà
Occhi aperti davvero, non è un errore da poco!!!!!!!
Beh, Jenny,
la prima volta magari si è timidini.... insomma, almeno un paio di volte...
Va bene che la prima impressione conta, ma non diamoci un poco di tempo per verificare...
Ed ora un aiutino dalla scienza....
Le parolacce sono uno sfogo... ed aiutano... lo dice la scienza....
Un paio di link esterni:
1. Aiuta nella gestione e dello dolore
2. Migliora gli allenamenti
3. Da sfogo allo stress
4. Aiuta ad esprimere se stessi
5. fa apparire più onesti ed autentici
https://www.corriere.it/salute/neuroscienze/cards/perche-quando-imprecare-fa-bene-salute-mentale/aiuta-gestione-dolore_principale_preview.shtml?reason=unauthorized&cat=1&cid=smdICTV2&pids=FR&origin=http%3A%2F%2Fwww.corriere.it%2Fsalute%2Fneuroscienze%2Fcards%2Fperche-quando-imprecare-fa-bene-salute-mentale%2Faiuta-gestione-dolore_principale.shtml
Qui invece sono 7 le buone ragioni per dire parolacce...
1. Sollievo dal dolore. [concorda con l'altro articolo]
2. Potenza e controllo per sentire un maggior senso di potere e controllo su una brutta situazione.
3. Reazioni non violente. Un po' il tra il dire ed il fare, per cui dicendo parolacce mi evito di fare a pugni. Una parola può essere una pugnalata? Ma la pugnalata vera richiede poi punti d sutura!
4. Umorismo.
5. Legami sociali. Così fan tutti
6. Auto-espressione.
7. Salute fisica e psicologica. [La conclusione è come quella suggerita da più: con parsimonia.
http://www.psicologo-milano.it/newblog/psicologia-parolacce/
Minkia [imgs]https://www.medicitalia.it/public/uploadedfiles/minforma/salvocatania_180416094102831704_11-48.jpg[/imgs
Fernando ora con l'avallo scientifico (GRAZIE : veramente utile) chissa' come si scatenera' Dada e come fara' I biscotti Marea !
noi tanto siamo Fuori di Seno ....e quindi via libera alle emozioni con qualsiasi linguaggio purche' sempre nel rispetto altrui !
Perché alcuni individui si arrendono facilmente di fronte alle avversità e altri non si arrendono mai?
L'impotenza è lo stato psicologico in cui nulla di ciò che si decide di fare ha un effetto su ciò che accade. La rinuncia, l'abbandono e la resa che segue la convinzione che non si potrà avere alcun ruolo nell'esito di un determinato evento. Un pensiero del tipo «Qualsiasi cosa io faccia non ha alcun valore» può portare un individuo a delegare il controllo delle cose alle circostanze.
L'impotenza appresa è stata studiata da Seligman attraverso un dispositivo sperimentale. Nel 1975, sottopone tre cani a tre condizioni differenti: il primo cane è sottoposto a una serie di scosse evitabili, il secondo a una serie di scosse identiche ma impossibili da sfuggire, infine il terzo cane è utilizzato per controllo e non lo si sottopone ad alcuna scossa.
Successivamente, i cani sono posti all'interno di una gabbia con una barriera bassa, all'interno della quale ai cani è reso possibile sfuggire con un semplice salto della barriera che delimita il box.
Il primo cane, che ha precedentemente imparato a controllare le scosse, reagisce saltando la barriera; lo stesso accade per il terzo cane che precedentemente non ha subito alcuna scossa. Per quanto riguarda il secondo cane, che ha precedentemente fatto esperienza dell'inefficacia delle sue reazioni, quando è sottoposto alle scosse non fa alcun tentativo di reagire, nonostante possa facilmente vedere la bassa barriera che lo separa dalla zona libera da elettricità, non fa alcun tentativo di scappare e si arrende, rimanendo sdraiato e subendo passivamente le scosse nel box.
Gli animali che hanno sperimentato eventi per i quali non c'è stata possibilità di fuga, apprendono l'inutilità delle proprie azioni a fronte delle scosse e rinunciano a reagire.
Se per i cani era stato possibile apprendere un concetto complesso come l'inefficacia delle proprie azioni, lo stesso poteva accadere agli esseri umani che sperimentavano impotenza.
Anche se abbiamo le risorse per superare un problema, non le mettiamo più in pratica. Questo è l'essenza dell'impotenza appresa.
L'Elefante Incatenato di Jorge Bucay
Quando ero piccolo adoravo il circo, ero attirato in particolar modo dall'elefante che, come scoprii più tardi, era l'animale preferito di tanti altri bambini.
Durante lo spettacolo faceva sfoggio di un peso, una dimensione e una forza davvero fuori dal comune... ma dopo il suo numero, e fino ad un momento prima di entrare in scena, l'elefante era sempre legato ad un paletto conficcato nel suolo, con una catena che gli imprigionava una delle zampe. Eppure il paletto era un minuscolo pezzo di legno piantato nel terreno soltanto per pochi centimetri. E anche se la catena era grossa mi pareva ovvio che un animale del genere potesse liberarsi facilmente di quel paletto e fuggire.
Che cosa lo teneva legato?
Chiesi in giro a tutte le persone che incontravo di risolvere il mistero dell'elefante. Qualcuno mi disse che l'elefante non scappava perché era ammaestrato... allora posi la domanda ovvia: "Se è ammaestrato, perché lo incatenano?". Non ricordo di aver ricevuto nessuna risposta coerente.
Con il passare del tempo dimenticai il mistero dell'elefante e del paletto. Per mia fortuna qualche anno fa ho scoperto che qualcuno era stato tanto saggio da trovare la risposta: l'elefante del circo non scappa perché è stato legato a un paletto simile fin da quando era molto, molto piccolo.
Chiusi gli occhi e immaginai l'elefantino indifeso appena nato, legato ad un paletto che provava a spingere, tirare e sudava nel tentativo di liberarsi, ma nonostante gli sforzi non ci riusciva perché quel paletto era troppo saldo per lui, così dopo vari tentativi un giorno si rassegnò alla propria impotenza.
L'elefante enorme e possente che vediamo al circo non scappa perché crede di non poterlo fare: sulla sua pelle è impresso il ricordo dell'impotenza sperimentata e non è mai più ritornato a provare... non ha mai più messo alla prova di nuovo la sua forza... mai più!
Grazie dottoreho letto volentieri...
All'inizio scrivevo pagine e pagine di parolacce poi appallottolavo i fogli e li buttavo...su suggerimento della mia psico , eh....la bestemmia no...ho paura che porti sfiga :
Le risposte sono univoche, a meno che i chirurghi di Stella nottetempo , dopo un po' si intrufolino nella sua ascella per restituirle il maltolto.
Si puo' tornare ad una vita dopo svuotamento normale, ma non a fare lo scaricatore di porto riguardo ai pesi e le precauzioni valgono a vita
http://www.senosalvo.com/riabilitazione.htm
Buongiorno a tutte qui a Napoli oggi giornata tremenda, volevo fare una bella passeggiata ma mi sa che pure oggi libro e divano! Oggi è il mio compleanno e stamattina mio marito mi ha fatto una bellissima sorpresa vicino al caffè ho trovato una busta con i biglietti del concerto di un gruppo che mi piace moltissimo, saranno tutti ragazzini ma chissenefrega
Ely tutto sommato gli effetti della chemio sono contenuti, lo stordimento lo ricordo anche io moltissimo e come te anche per me la nausea era davvero poca cosa. Anche la mia oncologa mi disse di contrastare il sonno con un po' di movimento, io facevo camminata veloce e quando finivo effettivamente mi sentivo davvero meglio!
Vaba benissimo per tuo figlio!!!!passa uno splendido e sereno we!
Dottore mi ha colpito moltissimo l'esempio con gli animali della impotenza appresa devo farne tesoro anche nei dialoghi con le mie figlie!!!grazie!
Io non mi ricordo di prendere precauzioni per il braccio operato...ora starò più attenta! A volte non mi ricordo nemmeno di avere un corpo...si può parlare di rimozione appresa? Ah ah ah....meglio non ricordare!!!!!
Nel mio linguaggio l'intercalare strong è abbastanza presente...non mi faccio problemi...capisco che a volte leggerlo può invece infastidire qualcuno...quindi nel blog cerco di contestualizzarlo e farne un uso omeopatico...così sembra una cura invece è solo placebo ...un depistare dalla pesantezza del nostro problema...
Ninni tanti cari auguri di buon compleanno!
Patty
BUON COMPLEANNOOOOO!!!!
BACIO GRANDE
Dott. Catania, grazie per le delucidazioni sui pesi. Ho riletto la pagina al link che ha allegato. Sono raccomandazioni utilissime che purtroppo col tempo tendo un po' a dimenticare. Mi è stato utile rileggere la pagina. Grazie.
Patty
Tanti auguri Ninni !!! E che bella la sorpresa di tuo marito. Grazie dottore per l'approfondimento, anche io mi segno le cose da chiedere sul telefono ma spesso mi mandano in confusione, sempre di corsa...
Ho letto nel suo approfondimento alcune frasi che mi hanno ricordato la serie tv "La linea verticale", tipo quella dei vasi. Lei l'ha vista? A me è piaciuta molto.
Io stamattina ho fatto analisi e puntura Decapeptyl, per 28 gg non ci penso più...
A dopo belle Rfs