Come si calcola il rischio reale per il tumore al seno
ps: ho rasato i miei lunghissimi capelli ... e non sono niente male!
Francesca, >>ha seno piccolo e policistico e dalla mammografia non si vedrebbe niente.>> Se il rischio familiare è molto alto [(e senza avere chiesto altri dettagli leggendo solo i suoi post si può evincere che la cugina presenta già ben due casi di tumori familiari insorti prima dei 50 anni : la cugina di primo grado (Francesca) e la zia ( la mamma di Francesca) ed è probabile, stante la mutazione genetica di Francesca, che ce ne siano altri] in tal caso se si riconoscono i limiti della mammografia allora si ricorre alla Risonanza Magnetica già a 35 anni. http://www.senosalvo.com/approfondimenti/quando_perche_fare_RMM.htm
Si c' e' anche la sorella di sua mamma e cioe' sua zia. spero di convincerla ma dubito perche' la mamma non e' d' accordo che faccia il test. certo che se anche alcuni medici remano contro....... cara Elisa , bella la tua lista siamo affini. Mi e' venuta voglia di andare a Itaca e Cefalonia alla scoperta di fondali marini anche se nuoto come tuo.marito. la pedagogia steineriana non so se e' una bufala o no io da anni sto tentando di.mettere in pratica il metodo Gordon( ascolto attivo) ma siccome, come avrete capito, la pazienza non e' il mio forte dopo dieci minuti mando tacitamente a fanculo metodo Gordon, alunno che si lamenta per il formicolio al.naso e me stessa che sto perdendo tempo invece di insegnare matematica. Pessima insegnante. pessima. aggiungo alla mia lista che quando rientrero' in classe daro' piu' importanza all' essenziale, alla comprensione, al gioco, alla lettura e alla poesia. Qualcuna di voi ha bimbi di nove anni, se non lo conoscete vi suggerisco un libro molto bello da prestare alla classe, perche' certe esperienze si devono fare in gruppo. Si intitola" mio nonno era un ciliegio" tratta in modo molto delicato anche l' argomento morte. E' bellissimo anche per noi adulti. Ps: io ho cercato il suo " e poi ricomincia la vita" ma e' esaurito. Non e' che si puo' farlo ristampare? francesca
Niente stanotte non si dorme. mi capita spesso dopo terapia. leggo l' articolo sul suo sito del dott. secreto e mi sto un po' spaventando perche' si dice che stress e depressione( che sarebbe il mio stato) fanno naufragare le difese immunitarie. quindi ho paura che il mio sistema non riesca a combattere eventuali cellule sfuggite . O questo vale quando non si fa la chemio? Francesca
care francesca, come vedi tu sei nottambula e io mattiniera... volevo permettermi di dirti una cosa riguardo il tuo ultimo post. come sai io soffro da molti anni di attacchi di panico dovuti non solo ad eventi traumatici (e ne ho passati) ma ad un ciclico calo di serotonina nel mio cervello (la serotonina per semplificare aumenta il benessere psichico). sono in cura da un bravissimo psichiatra (non solo ma anche psicoterapeuta, pscicologo e neurofisiopatologo) che mi ha spiegato che quando questo succede la serotonina va integrata tramite una classe di farmaci appositi. quando io sono rimasta incinta di leo (con emma invece è andata diversamente) ovviamente ho sospeso il farmaco perchè incompatibile con la gravidanza e avevo fortissimi attacchi di panico, depressione, ansia,... ti giuro che a volte pensavo di non farcela. allora a lui avevo chiesto se tutto ciò potesse influire sulla gravidanza e sul bambino. la sua risposta è stata emblematica: assolutamente no, noi spesso siamo portati a pensare che il nostro stato psicologico influenzi inevitabilmente il nostro fisico ma non sempre è così (mi rivferisco al fatto che se tu per esempio piangi tutto il giorno, non mangi, non bevi,... allora si che il sistema fisico si deperisce ed automaticamente le difese). naturalmente questo è il suo parere ed ogni caso è da valutare singolarmente ma io penso che a volte contrastare troppo lo stress e lo stato d'animo negativo aumenta lo stress stesso. baci elisa
ti dico questo non per permettermi di constestare il dott. Secreto ma per riportarti una mia esperienza personale e per ricordarti e ricordarmi che in questi momenti uno stato d'animo negatvi è fisiologico ely
Francesca, il dr. Secreto endocrinologo dell’Istituto dei Tumori di Milano si riferisce ad altro. Non alla PAURA SANA, quella fisiologica che ci avverte dei pericoli e ci fa reagire, quella che può salvarci la vita, bensì alla PAURA MALATA, cioè alla PAURA DELLA PAURA, che da semplice e lineare informazione protettiva, si trasforma in un sentimento oscuro, strisciante, in una ansia immotivata che ci assale senza ragione e non ci lascia vivere. Lo scopo di questo forum è proprio quello di “condividere” la paura sana per PREVENIRE grazie al mutuo-soccorso quella malata. La paura sana è preziosissima perché è una emozione come la rabbia e l’amore. Rafforza il sistema immunitario e non lo deprime affatto. Ci avvisa del pericolo e quindi è funzionale e fa parte della nostra comunicazione interiore. Basta quindi riconoscerla e non negarla. Si altera quando facciamo finta che la paura non esista, quando la neghiamo con sistematicità. Ricordo bene, quando facevo le gare nel deserto, di provare più paura (malata=paura di aver paura) a Milano prima della partenza, per serpenti, scorpioni o di perdersi nel deserto, rispetto a quando poi gli scorpioni li trovavo nelle scarpe o quando mi sono perso veramente. Perché tendiamo a negarla sistematicamente la paura persino quando sarebbe comprensibile cioè quando ci hanno dato la “sentenza” di avere contratto una grave malattia? a) La ragione principale è sociale : non è “bello” aver paura. Ammettendo di provarla temiamo di essere etichettati come codardi e buoni a niente. Infatti nella mia esperienza le donne già in ospedale all’ora dei parenti si fanno trovare truccate e sorridenti. Questo va senz’altro benissimo, ma perché non ammetterla la paura almeno con il partner, non dico con i figli ? Purtroppo provare paura nella nostra società non è ammesso. La soluzione più semplice sarebbe non avere mai paura, ma poiché ciò non è possibile…..FINGIAMO ! E se il fatto di avere paura è considerato altamente inopportuno , c’è una cosa che è anche peggio: mostrarla ! Ecco perché questo meraviglioso strumento della comunicazione online consente di esprimerla più compiutamente di quanto non possa accadere nella vita reale. b) In caso di grave malattia c’è una altra ragione che va di pari passo : mimetizziamo la paura a PROTEZIONE degli altri, i nostri cari in primo luogo. Questa continua pantomima a furia di essere rappresentata con l’intenzione di convincere gli altri finisce per avere effetti drammatici su di noi : non soltanto finiamo per persuaderci (autoinganno) che non proviamo paura nel momento presente , ma che non l’abbiamo mai conosciuta. Così facendo neghiamo l’informazione preziosissima che ci indica un fisiologico disequilibrio , nascondendola con una recita di apparente benessere. Queste mie considerazioni sono il frutto di decine di anni di osservazioni ed ovviamente lascio agli psicologi le conclusioni sugli effetti della negazione della “paura della paura”.
Ma io ho paure reali e anche paura della paura tutto insieme in un vortice di sentimenti che stanno facendo naufragare tutto. anche il mio povero marito... e i miei figli non li sto certo proteggendo dalle mie paure. sentono questa parola di continuo. quando lo tocco e poi penso che puo' sfuggire qualcosa, quando tommaso non volendo mi da' un colpo sul seno , quando penso al chirurgo che per qualche motivo non mi vorra' operare, ( quasi quasi lo chiamo e gli dico ditenersi pronto con la sua falcetta in mano e che stermini pure il mio campo di grano. quando penso a mia mamma..sarebbe bello parlarle e chiedere se era davvero cosi' serena o se fingeva di non aver paura e mi vorrei scusare perche' non homai pensato che potesse essere cosi' attanagliata dalla sua paura che io ho sempre sottostimato convinta che potesse vivere altri venti anni con un cancro al fegato. e ora i miei familiari li vedo cosi' come ero io. pieni di speranza chw io al.momento non ho. Elisa mi piaci molto . sono ammirata dal tuo modo di esprimerti e dal tuo spirito. francesca
Una curiosità (un giorno Le spiegherò perchè le faccio questa domanda) : le sue paure le riesce ad esprimere meglio con il mouse o non c'è differenza nella sua vita reale ? La domanda è rivolta a tutte ovviamente... Ho conosciuto Elisa incapace di esprimere con il linguaggio verbale qualsiasi emozione : qui è emersa la VERA Elisa.
cara francesca io e te abbiamo molto in comune anche al di la del tumore al seno, della giovane età, dei bimbi piccoli,... sai una cosa? ho visto morire mio papà in brevissimo tempo per un tumore allo stomaco, solo un anno e mezzo durante il quale la malattia l'ha devastato fisicamente ma sopratutto psicologicamente. il mio papà aveva tanta paura non lo diceva ma io lo guardavo negli occhi e lo capivo. ho anche io il rimpianto di non averglielo mai chiesto, ma gli sono stata vicino abbiamo fatto passeggiate, ci siamo tenuti per mano sdraiati nel letto, ed io so che questo è stato importante. e adesso lui è il mio angelo come la tua mamma lo è per te. ely
dott. Salvo, come ha fatto a spiegare tanto bene la paura della paura che, almeno nel mio caso, è stato il fulcro dei miei passati terribili attacchi di panico fino alla depersonalizzazione ... inizialmente la paura... poi la paura di avere paura ... la presa di coscienza è un percorso credo lungo una vita grazie elisa
ps: anche io ho tanta paura...
Care Francesca ed Elisa, vorrei aggiungere alcune considerazioni "da psicologo". Ogni giorno, nel mio lavoro con le persone che si rivolgono a me, incontro le loro e le mie emozioni, sia quelle piacevoli che quelle dolorose. Ma incontro anche tutti i tentativi che ognuno di noi fa per cercare di "evitare" le emozioni spiacevoli: assumere sostanze, non uscire di casa, smettere di impegnarsi, non rompere relazioni ormai logore, o al contrario interrompere qualsiasi rapporto appena le cose non siano più "perfette", sforzarsi di non piangere, scherzare forzosamente ma con lo sguardo triste, cercare di non ricordare o non pensare... L'elenco potrebbe continuare all'infinito. Sono tutti tentativi diversi tra loro, ma hanno una cosa in comune: non funzionano. Perchè, molto semplicemente, nessuno di noi è mai riuscito a cancellare definitivamente paura, ansia, rabbia, tristezza, etc. dalla propria vita. Ma ognuno di noi può complicarsi molto la vita nel tentativo di non sentire queste emozioni dolorose. PPSS: a volte (non sempre) anche io ho tanta paura, provo tanta rabbia, sono molto triste, mi sento molto disgustato o ansioso etc... Siamo esseri umani! Il problema che mi pongo è: mentre cerco di mandare "astaccatofanculo" la paura, la rabbia, etc., dove va a finire la mia vita? Me la vivo o la metto in pausa? Ne vale davvero la pena?
Ho incontrato per oltre 30 anni donne provenienti da tutte le regioni ed operate per un tumore al seno in incontri di gruppo (chiamato gruppo dell'ultimo venerdì del mese) ed ho gradualmente imparato che le paure di Francesca ed Elisa, per il solo fatto che riescano ad esprimerle, siano quelle più facilmente, si fa per dire, non dico superabili, ma affrontabili. Ho imparato con il tempo a diffidare invece molto delle paure inespresse di quelle donne che si presentano serene e sorridenti e...tacciono. Alcune di queste le ho seguite anche per circa un quarto di secolo per ragioni professionali. Tutte le volte che avevo sospettato GRANDI PAURE alla base di questo atteggiamento mi sono spesso sbagliato . Avevano quasi sempre una unica, apparentemente banale motivazione che li faceva tacere sulla base di uno schema che si può riassumere in >>Non sono un granchè, ci sono sicuramente persone più colte, intelligenti e capaci di me che esprimeranno la loro opinione. IO NON HO NULLA DI INTERESSANTE DA DIRE>> Quindi la paura che riguarda la capacità di esprimere, che mina anche l'autostima. Una altra ragione del perchè io non mostro mai esempi di forza e coraggio che finiscono per bloccare il processo di espressione di queste donne che si tengono per sè emarginandosi " Lei è forte e coraggiosa, io sono fragile e debole e non ce la farò mai". Ecco perchè io ce l'ho con i personaggi famosi che scrivono le autobiografie con lo stesso linguaggio guerresco diffuso da noi medici "LOTTA AL CANCRO"... E come li chiamano i medici i soggetti che partecipano alle rierche scientifiche ? ARRUOLATI !!! Ma questa non è una guerra. Il tumore è qualcosa di "nostro"....tutto nostro ! Non c'è nessuna guerra! Occorre con le terapie rimediare ai guasti ormai subiti e poi occorre curare noi stessi (PREVENZIONE PRIMARIA) http://www.senosalvo.com/tutti_abbiamo_un_tumore.htm Ad esempio io non mostrerei il coraggio di Francesca come esempio per spronare a combattere, ma le sue stravaganze senz'altro, perchè sono convinto che quelle più pazze possiedano maggiori risorse nel confronto (confronto...non guerra!) con la malattia (*) (^___^). Anche in questa discussione si percepisce questo fenomeno. Sono certo che (ormai sono decine le donne intervenute ed alcune sono...sparite) anche qui sia diffuso il fenomeno del >> IO NON HO NULLA DI INTERESSANTE DA DIRE>> Bella provocazione vero ? (^____^) (*) Mi sto accingendo a raccontare queste storie VERE nel mio sito [non ancora online www.ragazzefuoridiseno.it ]. Potrei farlo su Medicitalia, ma sarebbe un rischio troppo grande per il sito e allora preferisco correre il rischio da solo anche perchè chi mi conosce bene non sarebbe affatto sorpreso.
Ed in ogni caso..... A staccato Fanculo avrà pure un ruolo non certo marginale !