Come si calcola il rischio reale per il tumore al seno
Buondi'
io ci sono
E anche per tua sorella Sally cara
Buongiorno blog e dottor Catania
[LoryCalif/b] [b]Sally
è proprio così!
Io non mi sono guardata per 10 giorni dopo l'intervento....e la doccia non vedevo l'ora di farla, ma allo stesso tempo era il momento in cui stavo peggio.
Si piangevo anche io sotto la doccia....
Ora non piango più, ma quando mi guardo prima di entrare in doccia mi sale la rabbia...
Passerà.
Noi ci siamo
Mamma sta bene, venerdì ha 6ª AC e il 18 Luglio PET di controllo.
Come dissi già è un periodo in cui non sono tanto in vena di entrare nel blog, anche perché non ho tantissimo da dire, stiamo abbastanza tranquilli. RFS mi ha aiutato tanto durante il primissimo anno, attualmente sento il bisogno di staccare ogni tanto da questa situazione, ed anche mamma me lo chiede di non parlare sempre della terapia (noi di base siamo molto riservati). Quindi vi mando tanti fili colorati, non mancherò di aggiornarvi ❤️
Gentile Dottor Catania,
sono Anna.
Ho 41 anni e ho terminato l’allattamento da poche settimane.
Allattamento durato 31 mesi con qualche episodio di mastite soprattutto nei primi mesi.
Parto naturale a termine 40 settimane.
Non fumo, normopeso, mai usato contraccettivi, mai seguito terapie ormonali.
Ieri ho effettuato una mammografia/eco/visita data l’età e familiarità per tumore al seno. La mia mamma è stato l’unico caso in famiglia avvenuto all’età di 44 anni subito dopo essere entrata in menopausa precoce al quale era seguita una terapia per far ritornare il ciclo mestruale. Inoltre non ha mai allattato e da quanto mi riporta non hanno mai riscontro microcalcificazioni.
Ritornando alla mia richiesta:
Le riporto il referto e le chiedo info in merito alle microcalcificazioni riscontrate.
TOMOSINTESI:
Struttura mammaria di tipo fibroghiandolare, ACR B.
Non segni di lesioni individualizzate o di tipo infiltrativo.
Presenza bilateralmente di microcalcificazioni tondeggianti di verosimile natura lobulare.
ECOGRAFIA:
Non segni di patologia focale.
Nulla da segnalare in sede ascellare bilaterale.
Si consiglia controllo clinico-mammo-ecografico tra 12 mesi.
Il senologo mi ha rassicurata dicendomi che possono anche essere dovute all’allattamento prolungato spiegandomi in parole semplici che è come se si fosse depositato del calcio derivato proprio dal latte.
Posso davvero stare tranquilla?
Secondo la sua esperienza è giusto un controllo a 12 mesi oppure per il primo anno sarebbe meglio ripeterla dopo 6 mesi?
Cosa mi devo aspettare nel prossimo futuro? C’è la possibilità che queste microcalcificazioni regrediscano?
Grazie per il suo impegno.
Buon lavoro.
Veramente quello che hanno scritto nella Tac è tutt'altro che chiara progressione !
Dubbia , secondo me molto dubbia, progressione è cosa diversa da certa progressione
Le ha dato almeno una data approssimativa ?
Intanto sta facendo una terapia .
E cosa potrei dirle di nuovo io se non esortarla a "tirare fuori almeno la cacca dell'attesa ?"
☕Iocisono
Chi vuole buttare l'uncinetto di Titina?
Noooo😲
Orsettona🐻
Oggi è il giorno della nuova terapia?
Lo vedi I nostri palloncini dalla finestra🎈🎈🎈🎈🎈🎈🎈🎈
😂 Prof. Salvo ha postato una vignetta che in questo momento mi serve proprio 😂😂😂
Grata, grata, grata di Poterla avere nel mio cammino Prof. Salvo🤗
Io mi sono scompisciata,ridevo da sola come una cretina
sono Anna.
Ho 41 anni e ho terminato l’allattamento da poche settimane.
Allattamento durato 31 mesi con qualche episodio di mastite soprattutto nei primi mesi.
Parto naturale a termine 40 settimane.
Non fumo, normopeso, mai usato contraccettivi, mai seguito terapie ormonali.
Ieri ho effettuato una mammografia/eco/visita data l’età e familiarità per tumore al seno. La mia mamma è stato l’unico caso in famiglia avvenuto all’età di 44 anni subito dopo essere entrata in menopausa precoce al quale era seguita una terapia per far ritornare il ciclo mestruale.
Ritornando alla mia richiesta:
Le riporto il referto e le chiedo info in merito alle microcalcificazioni riscontrate.
TOMOSINTESI:
Struttura mammaria di tipo fibroghiandolare, ACR B.
Non segni di lesioni individualizzate o di tipo infiltrativo.
Presenza bilateralmente di microcalcificazioni tondeggianti di verosimile natura lobulare.
ECOGRAFIA:
Non segni di patologia focale.
Nulla da segnalare in sede ascellare bilaterale.
Si consiglia controllo clinico-mammo-ecografico tra 12 mesi.
Il senologo mi ha rassicurata dicendomi che possono anche essere dovute all’allattamento prolungato spiegandomi in parole semplici che è come se si fosse depositato del calcio derivato proprio dal latte.
Posso davvero stare tranquilla?
Secondo la sua esperienza è giusto un controllo a 12 mesi oppure per il primo anno sarebbe meglio ripeterla dopo 6 mesi?
Cosa mi devo aspettare nel prossimo futuro? C’è la possibilità che queste microcalcificazioni regrediscano?
Grazie per il suo impegno.
Buon lavoro.
Da quanto allega starei assolutamente tranquilla e quindi consideri il referto di assoluta normalità.
Il tumore della mamma era ormono-responsivo o altro , se ha a portata di mano l'istologico ?
All'età di 44 anni ha scoperto il tumore : ora quanti anni sono trascorsi ?
Se non ci sono spiegazioni sulle caratteristiche delle microcalcificazioni vuol dire che sono benigne e non necessitano quindi neanche di controlli (vedi approfondimento)
Trattandosi però di un primo riscontro ( tra l'altro sono bilaterali e quindi ancora più verosimilmente benigne) in considerazione del precedente familiare farei un controllo a sei mesi almeno ecografico.
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Nel suo caso le microcalcificazioni sono benigne e quindi il caso e' chiuso almeno per quelle asportate. E quelle non asportate se definite benigne non creano preoccupazioni
In generale solo un terzo delle microcaclcificazioni rilevate dalla mammografia sono maligne
MICROCALCIFICAZIONI cliccare sulle immagini per ingrandire
La diffusione degli screening mammografici, utilissimi per la prevenzione, comporta un sempre più frequente riscontro di microcalcificazioni, che possono avere significato patologico o meno. I sali di calcio, con il passare degli anni, si possono depositare in tutto il nostro organismo, nel tessuto mammario tendono a comparire dove sono presenti processi di necrosi cellulare: le cellule morte infatti tendono a calcificare. Fenomeni di necrosi si possono avere a seguito di traumi, interventi chirurgici o infiammazioni, tutti eventi assolutamente innocui.
In una mammografia "trasparente" le calcificazioni essendo sostenute da deposito di sali di calcio (fosfati, carbonati, ossalati ecc) sono di facile rilievo soprattutto con la strumentazione moderna.
Esse tuttavia sono talvolta difficili da interpretare (il cosiddetto valore predittivo positivo in alcune casistiche è di appena il 10 %)
e la difficoltà di interpretazione aumenta in rapporto alla evoluzione tecnologica che permette di vederne sempre di più e sempre più piccole.
Sembra quindi più opportuno parlare di calcificazioni, definendole di volta in volta "benigne", "dubbie", "sospette" e di "tipo maligno" .
Le calcificazioni benigne non richiedono neanche controlli e quelle maligne devono essere sottoposte a intervento chirurgico.
Quelle dubbio-sospette vanno meglio definite tramite un approfondimento diagnostico cioè con un esame istologico, che può essere ottenuto con un intervento bioptico a cielo aperto o con uno strumento chiamato Mammotome, che si basa sull'aspirazione meccanica eseguita da un apposito strumento connesso con una agocannula. (*)
http://www.senosalvo.com/approfondimenti/agobiopsia_della_mammella.htm
(*) L'agoaspiratore automatico per agobiopsie e' stato inventato dal sottoscritto negli anni 80. Poi qualcuno ci ha aggiunto l'appendice per il prelievo stereotassico ed e' diventato......MAMMOTOME
http://www.senosalvo.com/le%20mie%20invenzioni.htm
Buongiorno a tutti ☀️
Elisabetta con te 🌈🌈🌈
🌈🌈🌈Fili colorati per chi è impegnato oggi🌈🌈🌈