Come si calcola il rischio reale per il tumore al seno
Credo che in questo caso la decisione spetta al medico di medicina generale che redige il certificato di malattia.
É lui che ha facoltà di certificare la terapia salvavita.
Ely
Questo è un piccolo ospedale e non ha uno sportello per i diritti del malato
Se ci fosse non avrei esitato a farlo credimi sono talmente arrabbiata è demoralizzante sentirsi trattare come una che ci specula
Ma lunedì torno alla farmacia dell'ospedale mi siedo e non mi spostano finché non mi danno l'iniezione, voglio vedere come fanno a mandarmi via
Ovviamente forza NAPOLIIIIIIIIII
Ely, la terapia salvavita è relativa al giorno in cui la fai, ma per gli altri giorni, tra una terapia e l'altra, potrebbe anche essere considerata come malattia normale, è questo che si tratta di appurare. Il certificato di malattia salvavita lo dovrebbe rilasciare la struttura dove viene effettuata, credo. A me il certificato l'aveva rilasciato l'ospedale, dal medico di base non ci ero neanche andata.
Sono talmente arrabbiata che non riesco a smettere di piangere
Cara Didi,
Hai perfettamente ragione! Hanno fatto scarica barile. Mi hai ricordato che quando facevo l'enantone, la siringa ogni 21 gg per bloccare il ciclo, io avevo un problema simile con la farmacia comunale e quella standard. Adesso non ricordo esattamente quale fosse il problema, a parte la reperibilità del farmaco, che sembrava "oro",ma era subentrata tutta una nuova procedura cavillosissima, per cui avevo sempre problemi a reperirlo. Una volta, ho quasi rischiato di non avere il farmaco per tempo e, dal nervoso, scoppiai a piangere proprio in farmacia.
Ciao Heidi!non posso darti suggerimenti per quanto riguarda la terapia non la conosco vedrai che qualcuna saprà istruirti comunque spero non sia pesantissima ne hai passate anche troppe bacio
Didi è allucinante quello che ti sta capitando!
Ma nemmeno il tuo medico di base riesce ad aiutarti? Almeno attaccandosi al telefono e rompendo le balle a qualcuno?
Mi dispiace tanto e spero tu possa risolvere al più presto
È altrettanto allucinante ciò che sta succedendo ad Angel!!!!!!
I malati oncologici dovrebbero avere una certa priorità, con tempistiche uguali in tutte le regioni di questo paese... ma mi sembra di capire che non sia così. ... Ed è una bella schifezza!!!
La circolare inps n. 95 del 2015 ed il decreto ministeriale dell'11 gennaio 2016 dettano le regole.
Leggendo (da non addetta ai lavori, però) si desume che sono terapie salvavita una serie di patologie in elenco (allegato alla Circolare citata) tra cui le neoplasie maligne in trattamento chirurgico e neoadiuvante, chemioterapico e radioterapico.
Sentiamo Juventina, però, tra un gol e l'altro.
Fatto dott. Catania .
Lori
Ho letto solo ora che eri in Ieo in attesa dell'eco. Come è andata? Ma tu vai ogni tre mesi in Ieo e prendi invece le medicine a Roma? A me Colleoni ha detto che non era necessario tornare da lui...
NINA E NINNI
allora non sono l'unica....
Raccontatemi...
Ely, a me anche la simulazione della radioterapia volevano considerarla malattia normale. Il periodo di convalescenza dalla radioterapia me l'avevano considerata malattia normale. Terapia salvavita sono i giorni di trattamento, per il periodo tra l'uno e l'altro non lo so. A me avrebbero preteso per la radioterapia un certificato per ogni trattamento, e per i sabato e le domeniche, Natale, S.Stefano, l'1 gennaio e l'Epifania avrei dovuto considerarli come? Avevo dovuto insistere per far considerare l'intero periodo come terapia salvavita, e la radioterapia si fa tutti i giorni escluso sabato e festivi e giorni di manutenzione macchinario. La chemioterapia si fa a intervalli di tempo, non so se anche gli intervalli abbiano lo stesso trattamento del giorno dell'infusione.
La circolare 95 del 2015 riguarda l'esonero dalle visite fiscali per patologie che richiedono terapia salvavita. Non vedo nulla riguardo a come vengano certificati i periodi che intercorrono tra i trattamenti. Anche la circolare ministeriale del'11 gennaio 2016 riguarda l'esonero dalle visite fiscali.
Sante parole
Michel a, credo che le varie strutture agiscano in base alle loro possibilità , al personale a disposizione, ai mezzi che hanno ed al bacino di utenza che vi si rivolge. Anche in termini di priorità, non c'è solo il paziente oncologico.