Come si calcola il rischio reale per il tumore al seno
Ma dottore, l'aereo incendiato che precipita nell'oceano, come fa a prevedere superstiti, cioè lei? Posso comprendere, pur con i miei limiti, che si possa resistere e sopravvivere nel deserto in situazioni al limite, ma ad un aereo in fiamme che precipita? Non vedo scampo! Sono curiosa, a meno che non l'abbia già spiegato...
Scrivo per esorcizzare le paure....oggi ne ho una nuova....in realta' gia' da qualche giorno
Cerchero' di spiegarmi anche se sara' impossibile da capire a distanza
Ho da qualche giorno un dolore pungente nella parte finale della scapola paragonandola a un triangolo la punta in basso non ricordo di aver fatto sforzi...
Il fatto e' che spingendo il fastidio lo sento anche non nel cavo ascellare ma in perpendicolare un po piu' giu.....
Il punto e' che ho in mente che possa essere un linfonodo e magari che ci sia di mezzo il seno...
Ha presente quando alziamo e abbassiamo il braccio la parte finale della scapola ma piu' verso il seno
Mi.scusi ma dovevo scriverlo
mia mamma aveva 44 adesso 74
Francesca Fiduciaria
Penso che i post siano questi
29369 e 29370 pag 1958 dell'11 luglio e post 29371 pag 1959 dell'11 luglio
non so se è questo
https://www.medicitalia.it/spazioutenti/forum-rfs-100/come-si-calcola-il-rischio-reale-per-il-tumore-al-seno-44-624.html#msg10693
comunque ha due belle illustrazioni che potrebbero essere utili ...chissà
Io leggendo proprio questo approfondimento le avevo chiesto allora delucidazioni in merito al fatto che l'attività fisica riduce la probabilità di recidiva nei carcinomi ormonoresponsivi e non negli altri!!!!
Ma mi ha dato una non- risposta... in quanto io non ero riuscita a mandarle la citazione...
Grazie Eliana!
Ora per favore mi spiegherebbe come mai questa affermazione?
Io vogo vogo vogo con il vogatore...cammino cammino cammino...faccio palestra...
Altrimenti meglio obesa ma riposata sul divano di ieri
Buonasera anche da parte mia.....il mio e' un caso molto complicato una ragazza sana che da ormai 10 anni vive da malata e la vera " malata" mia madre VIVE da 30 anni da sana
E' assurdo vero?
Sì Monica è completamente assurdo.
A maggior ragione perché in questo luogo virtuale incontri quotidianamente persone MALATE che lottano per vivere delle vite normali, andando oltre le terapie, le ricadute e, per fortuna raramente, i fallimenti.
Personalmente non mi offende il tuo atteggiamento, lo leggo come la manifestazione di un altri tipo di problema, magari anche peggiore del cancro, cioè un aspetto psicologico che non sono in grado di valutare.
Però qualcun altro potrebbe prendersela, ci hai mai pensato?
guarda questo post
https://www.medicitalia.it/spazioutenti/forum-rfs-100/come-si-calcola-il-rischio-reale-per-il-tumore-al-seno-44-719.html
Dottor Catania la ringrazio di vero cuore per il tempo che dedica a questo forum, menomale che ho trovato lei in questo periodo della mia vita difficile e angosciante per via della malattia della mia mamma. Perché tutti i medici non sono di cuore come lei? Perché non dedicano come lei ritagli del loro tempo a rassicurare le persone che si trovano ad avere veramente PAURA di questa malattia schifosa? Lei è venuto proprio al mondo per fare del bene al prossimo e per questo torno a ringraziarla e a stimarla per questo importante dono e caratteristica che la contraddistingue dagli altri medici oltre che per la gran professionalità medica!!
[b]chiara.schiroli[b]
Benvenuta, anzi ben tornata!
Mi sono presentata in questo forum circa 2 anni fa come figlia di una donna che ha avuto
5 ,tumori al seno un tumore alla tiroide e uno in trasformazione all intestino...
Mi dispiace se ho offeso qualcuno
Monica
Io non mi offendo assolutamente cara Monica anzi mi fa piacere leggere perché a mio avviso ti aiuta mettere nero su bianco le tue preoccupazioni come facciamo tutte noi quando abbiamo un problema.
Alle volte può sembrare poco interessante ma per chi in quel momento lo prova è fondamentale avere una rassicurazione
Ti abbraccio
Nemmeno io mi sento offesa . Chi si offende ignora cosa sia una criticità psicologica ...( o problema psicologico).
GRAZIE !!!!!!!!
e chi se lo ricordava piu' ! E' gia' di febbraio 2017
30.000 commenti fa !
Lo richiamo per Francesca ! Spero sia questo che cercava
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Approfondendo la mia replica a ma anche ripensando alla maratona di forse vale la pena fare il punto sull'importanza nella Prevenzione e secondo alcuni autori persino nella cura della malattia metastatica della ATTIVITA' FISICA
Sino al 2014 pensavamo che la riduzione del rischio fosse appannaggio prevalentemente della alimentazione. Da allora numerosi studi hanno dimostrato che l'attività fisica abbia un valore veramente inaspettato per almeno 13 tipi di tumori differenti.
Quanto detto vale soprattutto per la riduzione del tasso di recidive nei pazienti operati, sebbene stiano cominciando a emergere dati sulla malattia metastatica. In questo caso, però, è più difficile capire se l'attività fisica migliori realmente la sopravvivenza o se i pazienti che stanno meglio, e che quindi avranno una maggiore sopravvivenza, sono quelli che fanno più movimento. Va certamente sottolineato che l'attività fisica non può in alcun modo sostituire le terapie, ma oggi i medici non possono prescrivere un trattamento e tralasciare di dire che l'esercizio gioca una grande ruolo: sono due aspetti della cura.
Oggi prove consistenti sui benefici dell'attività fisica esistono per i tumori del colon, della prostata e del seno: tre dei quattro "big killer". Cominciamo dalla prostata, neoplasia che in Italia colpisce 35 mila persone ogni anno: secondo i risultati dell'Health Professionals Follow-Up Study (uno studio di popolazione condotto dall'Harvard School of Public Health), dopo la diagnosi, gli uomini che fanno attività fisica intensa per tre ore a settimana vedono la probabilità di morire per questo cancro ridursi di ben il 61%, rispetto a chi si allena per meno di un'ora a settimana. Non è il solo studio ad affermarlo. Lo scorso anno, al meeting annuale dell'American Association for Cancer Research, sono stati presentati i dati di un'ampia ricerca epidemiologica (condotta su una coorte di oltre 10 mila uomini). Ebbene, anche in questo caso, i più attivi (prima e dopo la diagnosi) hanno avuto una mortalità inferiore del 34% rispetto ai meno inclini all'attività fisica.
Per quel che riguarda il colon-retto, al Gastrointestinal Cancers Symposium (San Francisco, 19-21 gennaio) è stato presentato un ampio studio clinico su oltre 1.200 pazienti con tumore in fase metastatica, condotto dal Brigham & Women's Hospital di Boston: in chi è riuscito a sostenere 30 minuti di attività fisica moderata (passeggiate, pulizie domestiche o giardinaggio) al giorno, la mortalità si è ridotta del 19% e la progressione della malattia del 16%. Anche in questo caso i dati indicano che più tempo si sta in movimento, più i benefici sembrano aumentare: nei pazienti che hanno dedicato all'attività fisica cinque ore o più a settimana, la mortalità si è ridotta del 25%.
Si tratta di una delle prime analisi su pazienti con tumore al colon-retto avanzato, ma la relazione tra il tumore del colon in generale e attività fisica è stata la più indagata. E sebbene i numeri delle varie statistiche varino, la morale è confermata. Nel 2012 per esempio, una meta-analisi pubblicata sul Journal of the National Cancer Institute aveva individuato 27 studi osservazionali che mostravano un'associazione tra attività fisica e riduzione della mortalità per il tumore al colon-retto (circa 52 mila nuovi casi ogni anno in Italia) e al seno (circa 50 mila donne colpite ogni anno in Italia). Risultati in linea con quelli di un'altra meta-analisi pubblicata nel 2014 su Annals of Oncology.
Secondo alcuni studi però per il carcinoma della mammella, va fatta una distinzione: l'esercizio regolare ridurrebbe il rischio di recidiva di ben il 50% nelle donne con tumori ormono-dipendenti (le cui cellule, cioè, presentano un alto numero di recettori per gli estrogeni), ma di una percentuale significativamente inferiore nelle donne con tumori che non presentano questa caratteristica.
Attività fisica e qualità di vita. Non si guarda solo alla sopravvivenza, ma anche alla qualità di vita. I risultati degli studi condotti fino a oggi sono concordi nel dire che l'attività fisica ha un effetto positivo su molte condizioni: riduce la fatigue (un effetto collaterale della chemio e della radioterapia), la nausea e gli stati di ansia, migliora il tono dell'umore, aumenta l'autostima. In generale, agisce sul senso di benessere fisico e psicologico. Per le donne operate di tumore al seno, inoltre, l'attività fisica mirata può aiutare a contrastare l'osteoporosi (conseguenza delle terapie endocrine) e a prevenire il linfedema. Anche i pazienti con tumore del polmone sembrano beneficiare dell'esercizio fisico, sebbene gli studi siano ancora pochi. In ogni caso, l'attività fisica dovrebbe sempre essere eseguita sotto controllo medico.
Attività fisica e prevenzione. Cosa ben nota da tempo, invece, è l'importanza dell'esercizio fisico per la prevenzione delle neoplasie. Lo scorso maggio, il National Cancer Institute statunitense ha pubblicato su JAMA Internal Medicine la sua tesi definitiva, secondo cui lo sport abbatte il rischio di ammalarsi di almeno 13 tipi di tumore: adenocarcinoma dell'esofago, tumore del fegato, del polmone, del rene, dello stomaco a livello del cardias, dell'endometrio, leucemia mieloide, mieloma, di tumore del colon, di tumori della testa e del collo, del retto, della vescica e della mammella.
Quindi pare proprio che le più fortunate (riduzione di ben il 50 %) che beneficiano dell'attività fisica siano le strimpellatrici che stanno in fondo al nostro bus, ma anche le metastatiche ormonoresponsive (Lori-Luigia)
Allora ragazze ho messo la sveglia sul cell come mi avete suggerito e ho comprato il blister su Amazon speriamo non mi dimentico più
Ma sara anche per le cure ma io ho la testa confusa quando devo fare tante cose mi si offusca la mente