Come si calcola il rischio reale per il tumore al seno
🎉🎉🎉💖
Io ci sono !!
Dada
Bene la negatività
Io credo invece che temano di cadere in un discorso non scientifico.. Forse è sempre un discorso di paure..
Allenare la resilienza non significa trasferire un pensiero magico.. Tu guarirai, perché lo vuoi.. Non è questo...anzi spesso la disperazione, la paura, le angosce in questo allenamento sono importanti per poi poter guardare oltre i muro, per buttare il cuore oltre l'ostacolo, per non guardare più l'istologico come se fosse l'oracolo divino.. Questo si.. A volte lo guardano davvero in quel modo.
Mi era sembrato che fosse chiaro questa idea.. . Io credo che manchi "l'esperienza della malata" nel senso che molte persone ammalate spesso mettono la maschera della forza e del coraggio e questo fa comodo a tutti a partire dala famiglia arrivando ai medici..
Speravo che la mia esperienza unitamente a quella delle altre..potesse squarciare questa visione..
Allora è l'età? Boh speriamo 🤞🤞
Anche perché non saprei a chi rivolgermi. Da quando ho finito le terapie non ho un oncologo di riferimento e il mio medico di base non lo conosco. È nuovo.
Mio figlio e compagna negativi
Evvai Dadina ❤️❤️❤️❤️❤️
🍾🍾🍾🍾🍾🍾🍾🍾🍾
Buon sabato a tutti ragazzi, come ve la passate? Leggo qua e là e vedo che il figlio di Dada è negativo, bene bene!!!
Michi 2 io faccio il coordinamento dell'assistenza domiciliare e come te sto abbastanza in panico: due colleghe in quarantena, tracciamento sugli utenti (che spesso ci maltrattano trattandoci da untori, però al servizio non rinunciano...) e altri casini. Ovviamente la quarantena delle colleghe è partita dalle figlie a scuola e positive, che te lo dico a fa'? Io mi domando che cosa le hanno aperte a fare le scuole, che stanno facendo solo danni...
Vabbè, inutile incazzarsi, basta salvare la buccia...
Allenare la resilienza non significa trasferire un pensiero magico.. Tu guarirai, perché lo vuoi.. Non è questo...anzi spesso la disperazione, la paura, le angosce in questo allenamento sono importanti per poi poter guardare oltre i muro, per buttare il cuore oltre l'ostacolo, per non guardare più l'istologico come se fosse l'oracolo divino.. Questo si.. A volte lo guardano davvero in quel modo
Io se non avessi conosciuto il blog non so come me avrei potuto reagire e affrontare tutto il percorso. Nell'ospedale in cui ero in cura gli oncologi parlavano solo dal punto di vista medico. Protocolli e basta. Nessun incitamento, nessuna speranza. Nessuno durante tutto il percorso mi chiese se avessi bisogno di una psicologa, di un supporto. Nessuno mi disse che l'alimentazione è importante.Io sono andata avanti grazie al vostro supporto, ai vostri consigli.. Penso a quante ragazze invece sono abbandonate a se stesse. Con le loro paure senza che nessuno le aiuti a superare e ad affrontare la malattia. La famiglia è importante ma non basta.
L'importante è iniziare...
I cambiamenti avvengono sempre lentamente.
Grazie che siete felici con me
Lo scritto che ho postato ieri notte era di
Thich Nhat Hanh.
Guardacaso è morto ieri a 95 anni.
Era un monaco zen vietnamita, Me lo ha fatto conoscere mio fratello, per ora non ho letto molto. Era considerato padre della mindfulness.
Per lui la meditazione non era una fuga dalla società, ma un ritorno in sè stessi per vedere cosa stesse succedendo. E dopo aver visto, passare all'azione. Guardacaso per lui era importante la coscienza del vivere pienanente nell'attimo presente!
E questo è un aspetto importantissimo anche per il blog Rfs!
Appena ho letto quel brano ho pensato fosse proprio rivolto a noi
Che coincidenza. Non lo conoscevo. L'ho scoperto oggi
Hai festeggiato?
Si, in famiglia...usciamo a pranzo domani
Forza Michi2 tieni duro!
Ti capisco, facciamo salti mortali in questo periodo a scuola!
Comunque...
chi, se non te, può essere Highlander!?!?
Una telefonata?
3 anni scolastici in DAD? No...poveri bambini! Dovevamo fare di tutto per proteggerli.
Penso che sia chiara a noi rfs, che abbiamo avuto l'esperienza della malattia, ci siamo avvolte dal mantello della forza della fragilità e abbiamo cercato di allenare la resilienza.
Chi non ci è passato o chi ci è passato ma non ha trovato in sé le risorse, probabilmente fa più fatica a comprendere.
Come dicevi tu, c'è chi indossa la maschera del coraggio e della forza, che è la metafora della quercia spezzata dalla tempesta.
Poi ci siamo noi che cerchiamo di farci giunco, ci pieghiamo e poi ci rialziamo.
E poi c'è anche chi è come un fuscello in balia della corrente, penso a certe donne che si sbattono a letto e passano il tempo a compiangere se stesse.
Hai ragione, è giusto cercare di portare la resilienza alla quercia e al fuscello, ma non è facile e bisogna farlo in punta di piedi, perché ci sono persone che se si convincono di non avere le risorse per rialzarsi finiscono per affondare di più.
Chi ha la fortuna di approdare qui comprende molte cose, ma per chi non si è allenato qui credo che sia difficile capire... per molti l'esortazione alla resilienza equivale all'esortazione alla forza.