Come si calcola il rischio reale per il tumore al seno
Quando ho avuto la diagnosi ho perso la ragione e ho pensato che sarei morta subito. Un po’ alla volta la mente si è snebbiata e, la faccio breve, alla fine ho capito che sarei morta, e basta. Esattamente con le stesse probabilità di prima.
Quello che voglio dire è che la semantica ha la sua importanza, ma bisogna considerarla dal punto di vista giusto.
Anche io mi sono arrovellata sull'ingiustizia di non poter essere definita “ guarita”, ma solo “ sopravvissuta”.
“ Guarita” voleva dire che potevo tornare di nuovo nell'incoscienza, potevo cancellare e rimuovere quello che era successo. Potevo fare quello che tutti, molti di quelli che conosco, fanno.
“ Sopravvissuta” o “ Cronicizzata” era la spada di Damocle.
Invece no. Proprio no.
Tu adesso non hai evidenze della malattia. Dunque, cosa si può dire? Che è latente o che è scomparsa?
Chi lo sa in modo da poterlo dimostrare oggettivamente? Nessuno.
Perciò, la scienza, che vuole solo certezze, usa le parole dell'incertezza, della possibilità, della probabilità, della cautela. Non potrebbe far diversamente.
Ma quel “cronicizzare”, di fronte al fatto che potrebbe essere sparito per sempre, che è sparito per sempre, acquista tutto un altro significato.
Vuol dire che ti stanno “ cronicizzando” la vita! E questa è una gran bella cosa. Non ti fa più sentire sguarnita o sempre potenzialmente malata.
Significa solo il limite della medicina, indica il limite della scienza, non quello della tua vita.
Tu sai bene come viverla e come renderla piena. E, penso, che te lo abbia insegnato, in buona parte anche l'esperienza della malattia.
Ti ha tolto l'incoscienza, ma non la libertà.
Questo è un momento di sconforto, ma passerà, perché tu hai capito molte più cose di quelle che passano solo attraverso la ragione.
Ti abbraccio stretta
Ragazze sono confusa! Perché non ci si può definire guarite ma sopravissute????
Non capisco... non potremo mai considerarci guarite?!
E teniamocela stretta!
Io non ho sentito nessun terremoto!
Un abbraccio a chi si è spaventato
Grazie che vi preoccupate per le mie manine...siete preziose
Sono un po' confusa per questa cosa che mi sento cerco di ricordarmi che ho fatto la visita 20 giorni fa....
Ma sai purtroppo sono fatta male...per me c è sempre qualcosa che non va.
Con anno nuovo andrò a farmi vedere
Mi fido di quello che ha detto il Dott.Catania e spero sia la conformazione della ghiandola magari essendo dimagrita si ha una percezione diversa.
Buon sabato a tutti e oggi lo Xanax è di compagnia.
Io penso che l'esperienza di una malattia come il cancro, che è avvolta ancora da tante paure non dette, da omissioni e vergogne, dalla difficile presa in carico emotiva di chi dovrebbe stare vicino al malato, e poi, certamente anche dal fatto oggettivo che può essere ancora mortale, sia una delle più difficili da elaborare.
Io sono stato spesso “caregiver”. Sono stata vicina, fino alla loro morte, a due zii e ai miei genitori.
Ho pianto molto. Ho sofferto moltissimo. Ma ero dentro la vita.
Quando ho saputo di essere ammalata non ho sofferto. Non ho mai versato una lacrima. Sono rimasta annichilita.
Qualcuno potrebbe dire che ero shockata. Ma non credo. Io mi sono sentita dentro una lucida disperazione. Già fuori dalla vita.
Se fossi rimasta lì dentro sarei impazzita. Sicuramente mi sarei ammalata nella mente e nell'anima.
Penso che questo, purtroppo accada a molte donne e uomini, che per motivi vari, restano impigliati, del tutto o in parte, in quel momento iniziale.
Se non hai le risorse personali e se non trovi aiuto è difficilissimo digerire e trasformare questa esperienza.
Buon sabato a tutti. Mannaggia questo terremoto, tutto ok?
Fra, è proprio vero! Io, che mi sono sempre considerata una estremamente materna, con il mio Cesare, che ha sempre dormito poco e richiesto tanto, ho attraversato un periodo veramente difficile. Per fortuna non è sfociato in depressione, ma ricordo bene l'attesa della luce in fondo al tunnel
Un abbraccio a tutti i lombardi. Vado a informarmi sul terremoto. Non ci voleva
Paffi
Ragazze sono confusa! Perché non ci si può definire guarite ma sopravissute????
Non capisco... non potremo mai considerarci guarite?![/quote]
Paffi mi puoi rispondere? Sono turbata da quello che hai scritto...
Qualcuno potrebbe dire che ero shockata. Ma non credo. Io mi sono sentita dentro una lucida disperazione.
Ho vissuto la stessa sensazione. Mi sentivo ubriaca, mi sembrava di vivere una realtà parallela, la notte mi svegliavo sperando fosse un incubo e mi sembrava di soffocare quando realizzavo che era tutto vero. Chiedevo perdono a mia figlia e avevo il terrore di doverla lasciare. Ora provo ad allontanare questi brutti pensieri, affronto tutto e prego. Ho sempre pregato, a modo mio, perché non so come si recita il Rosario e non vado a Messa la domenica mattina ma so che lassù c’è chi mi ascolta ❤️
Grazie ragazze, a tutte mi sono presa le vostre coccole, siete preziose.
Paffi hai profondamente ragione, la ragione che questa mattina mi è sfuggita e se n'è andata un po' a fanculo. Ma vi prometto che la faccio tornare
Non capisco... non potremo mai considerarci guarite?!
Coccinella, è il lessico della medicina. Noi ce ne freghiamo. Ci piace di più quello della vita che ha più sfumature
Senti, pensavo, non è che vuoi far cambio di istologico? Così ehhh, tanto per dire…Non insisto
Come va oggi?