Come si calcola il rischio reale per il tumore al seno
Buonanotte a tutti!
Tesoro avanti tutta
Buonanotte dottore
Il PICC (peripherally inserted central catheter) è un catetere venoso centrale inserito perifericamente all’altezza del braccio (v.basilica) con l’aiuto di ecoguida.
Catetere è un tubicino di silicone.
Il tubicino arriva in una vena centrale del torace: la Vena Cava Superiore
Stamattina la mamma ha effettuato la seconda microbiopsia...stavolta l'ha trovata molto dolorosa nonostante l'anestesia...le hanno spiegato che sono dovuti andare in profondità
La parte liquida è stata nuovamente aspirata, secondo la dottoressa si riforma più lentamente...ora inizia l'attesa degli esiti..
Continuano a dirci che non è chiaro da dove arrivi il liquido e questo viste le spiegazioni chiare che mi ha dato qui mi lascia veramente perplessa.
Se ne freghi della parte liquida e con la biopsia della parte solida avremo la spiegazione.
Che non sappiano da dove derivi il liquido ?
Posso avvalermi della facoltà di non commentare ?
Abbia pazienza e tra poco avremo il quadro chiarito .
Carcinoma invasivo di tipo mucinoso G2, diametro massimo 5 cm, RE 99%, RPG 99%, MIB1 20%, HER2 0, pN0 (SN)
Proposta terapia ormonale adiuvante con Tamoxifene 20mg e radioterapia.
Per la radioterapia mi hanno spiegato che sono stati combattuti e che la decisione è stata presa in considerazione delle dimensioni e della mia età. Ora faccio valutazione ginecologica e inizio il Tamoxifene.
Grazie a tutte❤️❤️❤️
Sembra proprio che adesso abbiamo imboccato la discesa
Buonanotte a tutti
Un per tutte le RFS nella stanza accanto
Creamy
Benissimo!!!! Sono felice per te 🥰😊
Notte Ikigai! Sogni d'oro😊
Grazie dottore!
Notte cara, riposati
Per una volta allego un aggiornamento recentissimo (settembre 2021 ) che non riguarda il tumore al seno , ma una patologia molto diffusa anche tra le donne "tumorate" e quindi anche di questo blog
Non mi fate domande tecniche perchè non me ne occupo se non per mera curiosità e voglia di aggiornamento.
Appena pubblicato
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/34352118/
L’emicrania con aura, così come l'emicrania senza aura, è classificata dalla International Classification of Headache Disorders come cronica (> 15 giorni/mese) o episodica (
Di norma si adotta un trattamento acuto per gli attacchi di emicrania e, se l’incidenza degli episodi è superiore a 4 /mese, si ricorre ad un trattamento profilattico con impiego off-label (*) di farmaci anti-epilettici, betabloccanti, triptani e tossina bolutinica, che sebbene efficaci spesso non sono tollerati per i loro effetti avversi.
Recenti ricerche cliniche hanno individuato nel liquor cerebrospinale dei pazienti affetti da emicrania un eccesso di acido glutammico, neurotrasmettitore eccitatorio che si lega ai recettori NMDA (N-metil-D-aspartato), reperto che getta luce nuova sulla fisiopatologia degli episodi emicranici che conseguirebbero ad una ipereccitabilità corticale, da cui deriva l’attivazione del complesso trigemino-vascolare.
Sulla scorta di questa scoperta, si è considerato l’acido glutammico come un potenziale target nella terapia profilattica dell’emicrania e si sono studiati gli effetti dell’utilizzo off-label della memantina, che essendo un antagonista non-competitivo del recettore glutaminergico NMDA riduce l’ipereccitabilità neuronale. Alla luce di questo nuovo meccanismo la memantina, correntemente adoperata per la terapia dell’Alzheimer, potrebbe diventare una opzione per il trattamento dell’emicrania anche per il suo basso rischio di effetti avversi.
Dalla revisione della Letteratura sull’argomento emergono molteplici studi, di cui citiamo quello di 12 settimane condotto da Bigal et al. su 28 pazienti (75% donne, età media 43.5 anni), che presentavano da 8 a 14 episodi di emicrania/mese (inclusi episodi di cefalea tensiva) e che non rispondevano ai tradizionali farmaci profilattici (il 51.8% ne utilizzava più di due), cui è stata somministrata una dose iniziale di memantina di 10 mg aumentata a 20 mg il mese successivo.
Attraverso il calendario della cefalea si è rilevata una significativa riduzione (p
Analoghi risultati nel trial di 12 settimane controllato e randomizzato (n = 25 con 10 mg di memantina, n = 27 con placebo) condotto da Noruzzadeh et al. su 52 soggetti (77% donne, età media 34.8 anni), che ha mostrato nel gruppo con memantina una significativa riduzione nei giorni di emicrania (1.9 ± 0.3 vs. 3.6 ± 0.3, p
Altri trial clinici suggeriscono analogamente l’efficacia della memantina, a dosaggi variabili da 5 a 20 mg/die, nel ridurre dopo una media di 8 settimane di almeno il 50% la frequenza e l’intensità degli attacchi dell’emicrania episodica, nonché bassa incidenza di effetti collaterali.
In conclusione, sulla base dei dati sinora disponibili emerge che la memantina, che agisce sul meccanismo fisiopatologico dell’emicrania, costituisca un’opzione terapeutica efficace nei soggetti con mancata risposta o intolleranza ai tradizionali farmaci anti-emicranici, anche se sia necessario valutarne ulteriormente l’efficacia long-term attraverso più vasti trial controllati e randomizzati.
(*)
Con il concetto di off-label si intende l'impiego nella pratica clinica di farmaci al di fuori delle patologie indicate sul foglietto illustrativo.
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BUONGIORNO BLOG E DOC
CAFFÈ ☕ ☕ ☕ in arrivo per una giornata piena di 💕 e coccole❤️❤️❤️