Come si calcola il rischio reale per il tumore al seno
Questi giorni costretta a letto dalla discopatia ho letto a lungo su questo forum, anche se a sprazzi, pezzi di vita in cui spesso mi sono riconosciuta. In sincerità in alcuni momenti ho pianto. Mi chiedevo quanto davvero ognuna di noi potrà davvero scendere da quella sedia a dondolo che il dott. Catania descrive cosi egregiamente con le sue parole. Io pensavo per me, di essere diventata brava, ma mi sono resa conto, grazie a queste letture, che poi non sono affatto un granché........ora mi sono convinta che non ho le metastasi, visto anche la riduzione del dolore, ma continuo ad avere visioni catastrofiche sul futuro....ecco nella difficoltà di un dolore, di una malattia non riesco a vedere la prospettiva....mi aspetto sempre il peggio, l'irrisolvibile.
Sarà la pioggia violenta di queste ore, sarà l'immobiltita' che mi fa sentire inutile......ma oggi è cosi!
Fara' un ruzzolone dalla sedia quando si rendera' conto VERAMENTE che
La vita e' troppo breve
per sprecarla a realizzare
i sogni...degli altri !
(Oscar Wilde)
Se fosse consapevole veramente quanto sia breve la vita ci penserebbe bene a rovinarsela nei giorni che mancano alla esecuzione della Pet.
Se fosse consapevole che andando a fare la Pet poteva essere sul viadotto di Genova....
Se fosse consapevole...sarebbe giu' dalla sedia !
Se io scrivo "se ci saro" al Convegno " e' sottinteso che io abbia elaborato la MIA mortalita' e per questo che ho fretta di vivere intensamente ogni minuto che mi resta piuttosto che sprecarlo in congetture ansiogene alle quali solo il Padre Eterno puo' rispondere
Onde, la conoscera', con un tumore di 9 cm ed una metastasi al fegato di 4, avrebbe potuto aprire il gas per l'intera famiglia.
Ma la marmotta ha deciso di vivere OGGI e lo posso testimoniare:
non ha saltato una vacanza, dal mare alla montagna, ha fatto un secondo figlio, negli intervalli ha massacrato con le sue terapie atomiche tumore primitivo e metastasi , adesso e' in vacanza ....e intanto ha fatto una vita normalissima per un anno !
E in questo anno ha anche attraversato il viadotto di Genova !
Provi a rifletterci sulla differenza...se fosse rimasta...sulla
Sarà la pioggia violenta di queste ore, sarà l'immobiltita' che mi fa sentire inutile......ma oggi è cosi!
Cara Rosetta, sicuramente qui non c'è una gara per convincere gli altri di chi ha più o meno forza, è un momento difficile ? Si che lo è, lo è per tutti anche per chi a parole sembra averlo superato perche in queste situazioni vivi giorno per giorno e passo dopo passo ed ogni, per quanto piccolo, target riesci a raggiungere sei felice di ciò (non è un raffreddore che passa in 2 giorni...è una strada un po più impegnativa). Lo sconforto è naturale, se tu mi avessi visto i primi di maggio di quest'anno ero irriconoscibile, apatico, non mi interessava nulla, la malattia di mia moglie mi aveva colpito dentro in modo bruciante come un ferro rovente che ti penetra le carni e non facevo altro che pensare a poterla perdere da un giorno all'altro. Le cose nel frattempo non sono cambiate moltissimo, si è stata operata ed ora si comincia con le terapie...ma il sottofondo rimane e talvolta riemerge. Sono convinto che anche tu, un passo alla volta riuscirai ad affrontare con più serenità il tutto. Un abbraccio Denis
Buongiorno a tutti,
che storia quella di Kathy...mi si spezza il cuore.
A me ieri è venuto lo spleen era tanto che non succedeva.
Ero in H per la mia puntura di trastuzumab, in genere fila tutto liscio, sfiga ha voluto che la siringa fosse difettosa e hanno dovuto preparare nuovamente il farmaco facendomi aspettare tante ore. Per la visita di routine la mia oncologa era in ferie e la sostituta mio Dio...l'era glaciale è più calorosa in confronto.
La sabbia dentro il costume è più piacevole!!!
La sala d'aspetto era gremita di persone "anziane", i miei coetanei erano al massimo accompagnatori e già questo mi ha reso triste. "Cosa minkiaa ci faccio a 39 anni in un reparto di oncologia?".
Poi è arrivata una signora sulla 70ina, raccontava del suo tumore nel lontano '94 e via dicendo le recidive...fino ad essere in sedia a rotelle. Ho pensato "io non voglio vivere così, non voglio vivere da malata".
Sono tornata a casa e ho pianto con mio marito, gli dicevo che non sono un'invalida e altre cose ansiogene. Sono ricaduta nell'errore di ascoltare troppo in sala d'aspetto (succedeva durante le chemio a volte) o forse sono troppo empatica. Fatto sta che ieri ero sulla sedia a dondolo e non mi piace questa cosa. Avevo fatto dei notevoli passi avanti e ieri ne ho fatto qualcuno indietro.
Oggi va già meglio!
Non ho intenzione di rovinarmi le giornate.
Ecco ho buttato tutto fuori.
Grazie per ascoltarmi.
Un abbraccio
Dott. CATANIA
non devo fare nessuna Pet. La riduzione del dolore propende per dolore da protusioni. La mia considerazione era relativa alla constatazione che purtroppo il confronto con questa malattia, ti mette in evidenzia la fragilità dell'esistere. Inconsapevolezza della fragilità della vita offriva sicuramente il vantaggio della spensieratezza, della leggerezza....so' che era un "falso" ma per fortuna che sia durato per 45 anni (nel mio caso). Ecco io sono guarita di cancro (concedetemelo, conosco bene i limiti) ma constato che non sono del tutto guarita nell'anima. Credevo di aver fatto un percorso di rielaborazione ma nonostante gli anni e l'impegno non è cosi. Questo volevo dire.
Denis
Hai perfettamente ragione. Rimane un sottofondo e basta una crepa e può riemergere....
Ho dimenticato di aggiungere che Onde quando l'ho conosciuta io con un tumore inoperabile era incinta (l'ha scoperto in gravidanza), ma aveva anche un bambino di 18 mesi .
e dopo
Onde non e' stata ancora operata !
Cosa farebbe qualsiasi ragazzina in queste condizioni ? Piu' che temere per se' stessa la maggioranza delle donne che ho conosciuto piu' spaventate per I figli che per se' stesse si sono incatenate sulla sedia a dondolo aspettando gli eventi !
Quando ho incontrato la prima volta Onde Le ho chiesto guardandola negli occhi " mi spiega come ha fatto a sopravvivere a tanto ?"
E LEI " dottore ha qualche alternativa da suggerirmi ?
Quando dico che la vita e'
si puo' scegliere di incatenarsi su una sedia a dondolo (la maggioranza) oppure
intanto...VIVERE OGGI
Facilissimo :
Il che vuol dire che sia possibile che
Dott. CATANIA
non voglio incatenarmi sulla sedia a dondolo....sono alla ricerca della chiave per scendere da quella sedia ☺️
La storia di Onde e di tante altre che ho letto su questo forum sono davvero fantastiche e aiutano a trovare la chiave che sicuramente in ognuno di noi esiste.
Credo che questo forum abbia dato un grande contributo a tante/i ......per questo lo trovo molto interessante anche per me!
Stella,
Lei , se ricordo bene la sua professione, dovrebbe essere quasi svantaggiata paradossalmente perche' nella mia esperienza una cosa e' la teoria, una altra quando capita a noi.
Ma la seguo dal suo primo commento e mi piace moltissimo il suo approccio : si e' sbarazzata della sua cultura , con molta umilta' ha iniziato il suo percorso da paziente,
e sempre "un passo alla volta".
Io non ho nulla da insegnarle. Divoro centinaia di libri, ma non mi faccio influenzare dalla letteratura fatta di 18-20 casi per volta.
Ho operato 30.000 pazienti e loro mi hanno insegnato a partire da Ada Burrone.
Loro continuano a insegnarmi , Onde tra le ultime ne e' un esempio.
Sulla base di queste esperienze ci terrei molto che un giorno Lei mi presentasse la sua storia con i passettini che egregiamente sta portando avanti, perche' Lei non e' su una sedia a dondolo. Sta andando avanti con I tempi fisiologici di adattamento allo shock
Ne avra' tanti ancora, ma perche' Lei, se lo lasci dire non e' una marmotta.
Ma ricordo bene I suoi primi commenti e quelli di oggi.
Stampi anche lei, e un giorno aiutera' anche noi nell'indicarci una strada di recupero normale specie per spiaggiate sulla sedia, dove non passano le marmotte, ma dove tutte possono diventare come queste ultime.
Ma poi credo che sia utile anche per il lavoro che fa.
Io ad esempio quando parlo di resilienza lo dice la mia vita se sto parlando di nozioni apprese o vissute veramente.
a volte si indietreggia solo x prendere la rincorsa...ieri hai indietreggiato ma oggi è tutto dietro le spalle.
Ps... sapessi quante volte me lo sono chiesto " ma cosa ci faccio io qui, in mezzo a tutta questa gente " e che dolore la risposta....
Ti abbraccio
Eh anche io quando vado a fare la radioterapia trovo solo persone anziane....che pure mi chiedono: "una ragazza così giovane qui?"
Non è che faccia tanto piacere in fondo effetti.
E quando rispondo che non è neanche la prima volta si ammutoliscono letteralmente.
Prima di disconnettermi ci tenevo a pubblicare questo bellissimo esempio di SENO EMPATICO! Anzi e' proprio amore con l'A maiuscola !
http://www.repubblica.it/esteri/2018/08/21/news/argentina_allatta_figlio_di_una_donna_arrestata_e_la_foto_diventa_virale_poliziotta_ottiene_promozione-204593845/?ref=RHPPBT-BH-I0-C4-P1-S1.4-T1
Questa immagine motiva chi crede ancora nella parte migliore del mondo.
Do il mio piccolo contributo:
Io ho saputo dell'istologico il 13 agosto e il 14 ho fatto la prima chemioterapia, quindi di tempo per elaborare la faccenda me ne sono data ben poco, anche perché più che elaborare mi sarei fatta pippe e gogò e l'ansia anticipatoria sarebbe stata al top.
Comunque sia la chirurga che l'oncologa mi hanno detto di andare a fare terapia armata di libro, cuffiette, tablet...qualunque cosa...ma di non parlare con nessuno. La loro frase è stata "là dentro non si farà dgli amici". Forse un po' cruda ma rende l'idea
Grazie dott. Catania per avermi dedicato questa risposta, lo apprezzo moltissimo.
Ebbene si, ricorda bene. Per tanti anni ho lavorato con l' èquipe dei servizi sociali della mia città, avevamo in carico famiglie con bambini maltrattati. C'è un sommerso incredibile in famiglie apparentemente normali. Poi ho avuto a che fare coi bambini autistici e altre disabilità.
Ho visto tanta sofferenza. Tre anni fa ho preso la decisione di dedicarmi ad altro, mi occupo di comunicazione e marketing. Mi piace molto.
Continuo ad aiutare gli altri col volontariato.
Lei ha tantissimo da insegnarmi.
La sua è una vocazione e ha tutta la mia ammirazione per ciò che riesce a trasmetterci. Non sarebbero in grado di farlo neanche più psicologi insieme.
La resilienza da esperienze vissute veramente è tutta un'altra cosa rispetto ai manuali o ad una laurea, pienamente d'accordo. Un pò come si guardano le foto di un bel posto e dopo si visita.
Non c'è paragone.
Grazie ancora.
Grazie Juven e Pepeli
Mmmhhh, sto pensando alla storia di Kathy. Ci devo riflettere un attimo.
Nel frattempo, mi tolga una curiosità, io che "animaletto" sarei? Una coniglia? Un criceto senza palle?
Scherzi a parte, mi sarebbe utile capire se è come mi sto muovendo nella giusta direzione.
Ho in comune età e istologico con onde e Robertina, ma forse sono un caso disperato???