Come si calcola il rischio reale per il tumore al seno
Vada avanti con l'exemestane per le ragioni spiegate a Juventina e qualche volta rileggete (indice) il tema che abbiamo discusso molte volte riguardo al PLACENO-NOCEBO , perche' e' abitudine di gran parte delle pazienti demonizzare le terapie ormonali , scaricando su queste effetti che secondari che molte altre non hanno.
Non diamo la colpa all'exemestane se ...juventina perde tutte le finali di Champion.s League
Per favore dovrebbe firmarsi con un nome anche di fantasia !
Ha il diritto di far valere le sue remore piu' dei protocolli. A questo serve il
Grazie ragazze e scusate se vi stresso la vita ma sono in una perenne ansia... Prometto che cercherò di essere positiva!!
Secondo Lei ?
Intanto benvenuto tra di noi (si firmi anche con un nome di fantasia)
1) I marcatori tumorali sono aspecifici e possono incrementarsi anche per patologie NON tumorali associate.
2) I dati che allega non sono affatto preoccupanti (di solito sono piu' significativi per incrementi a tre cifre), ma richiedono o di essere monitorati o approfondimenti precauzionali
Grazie dott Catania,lo farò.
Ragazze,un saluto a tutte.
Esco da un weekend di totale sgarro:
Giovedì ben 2 brioches(colazione e compleanno di collega)
Venerdì lo stesso 2 brioches +cena pizza
Sabato 1 brioches +cena pesce ma di crostacei e in piu ho preso anche il dolce
Domenica pasticcio al ragù a pranzo e a cena+ dolci vari ( ma non potevo dire di no alla mamma )
A mio favore devo cmq dire che sia venerdì che oggi ho fatto 1ora di camminata veloce
Da domani su torna in carreggiata!!
P.s.: cmq x domani devo assolutamente mangiare l'anguria che ho in frigo altrimenti va a male...
Ciao a tutti.
Questa mattina ho notato sulla cicatrice una piccola zona rossa e gonfia. Con un piccolo puntino pieno di pus, sembra un brufolo. Lievemente dolente se lo tocco.
A distanza di un mese dall'intervento... Cosa potrebbe essere?
Le richiamo con il copia-incolla l'ultimo nostro approfondimento sui marcatori tumorali
I marcatori tumorali sono sostanze normalmente presenti nel plasma in quantità molto basse in chi non ha un tumore. Raramente sono completamente assenti. Rilevare la loro presenza è stato l'obiettivo di buona parte della ricerca oncologica da cento anni a questa parte. È molto affascinante l'idea di poter capire in anticipo, da un semplice esame del sangue, se una persona sta sviluppando una neoplasia, se c'è una ripresa della malattia o se non corre alcun pericolo.
Purtroppo, quasi mai i marcatori biologici ci danno questa informazione
Cioè? Non servono per prevedere le recidive?
È vero che sono stati a lungo usati per individuare precocemente la ripresa della malattia in chi ha già avuto un tumore, ma in modo improprio:
in generale, non esiste allo stato attuale un marcatore che ci può dire con un'affidabilità superiore al 95% 'sì c'è un tumore, o no non c'è un tumore' in ex pazienti asintomatici. In alcuni contesti clinici molto specifici e in casi particolari come per la prevenzione del tumore alla prostata, nel tumore del testicolo e delle ovaie, misurarli è effettivamente importante.
Ma in moltissimi casi si rivela inutile e dannoso: provocano un fortissimo stress – tutti i pazienti vivono il momento dell'apertura della busta con i risultati dei marcatori come un giudizio universale – e sono un costo insopportabile e ingiustificato per il sistema sanitario".
Quindi meno che mai sono utili per fare una prima diagnosi di tumore?
Mai, mai, mai devono essere utilizzati per fare diagnosi di tumore.
Non sono mai stati designati per fare diagnosi: sottoporre una persona asintomatica che non ha un tumore a una batteria di screening non ha senso. Non solo: se aumenta il numero di test a cui si sottopone la persona, aumenta anche la probabilità che, per effetto del caso, uno di questo test dia un risultato falso positivo. A quel punto si entra in un tunnel di approfondimenti che non risolveranno il problema: tac, pet, endoscopia.
I risultati, nella maggior parte dei casi, riporteranno che non è stata messa in evidenza una malattia neoplastica.
Ed eccoci al cuore del problema: un esame strumentale non può dire 'non c'è alcun tumore', può solo dire 'non lo vedo'. Il paziente resterà con il dubbio e il medico non potrà che consigliare di ripetere gli esami, a meno che non si prenda la responsabilità di dirgli di smettere. Ma difficilmente questo accadrà.
Nel caso del tumore al seno, quali sono le indicazioni?
"Già nel 2012, la Società americana di oncologia, l'Asco, aveva pubblicato 5 raccomandazioni per il tumore della mammella: 5 pratiche che dovrebbero essere interrotte.
La prima raccomandazione era non effettuare test di sorveglianza come i marcatori tumorali, pet, tac o scintigrafia ossea su ex pazienti asintomatiche a basso rischio di recidiva.
E le nuove linee guida per il follow up dell'Associazione italiana di Oncologia (Aiom) lo ribadiscono: 'Allo stato attuale non esiste alcuna evidenza che supporti la prescrizione routinaria dei seguenti esami nel follow-up del carcinoma mammario: esame emocrocitometrico e profilo biochimico, radiografia del torace, scintigrafia ossea, ecografia epatica, marcatori tumorali'. Non significa che non ci interessa riconoscere precocemente una recidiva, ma che questa non è questa la strada. Deve essere il medico oncologo a prescrivere i marcatori, valutando ogni singolo caso, e il risultato deve essere integrato con tutte le altre informazioni, in un percorso complesso di cura o di diagnosi".
Quando possono essere utili i marcatori per il tumore al seno?
I marcatori per il tumore al seno come CEA, CA 15.3, CA 125, CA50 sono abbastanza utili nella paziente metastatica e con una buona risposta alle terapie.
L'appropriatezza degli esami è un tema su cui dobbiamo lavorare molto: prescrivere screening appropriati si traduce in risparmio per il Sistema Sanitario, in maggiore tempo da dedicare alle pazienti e in più tempo-macchina per eseguire gli esami quando sono davvero utili".
Rientro ora da serata cinema e gelato e sto fumando quelle che spero restino le ultime sigarette! Domani giro di vite!
Buona notte stellata!
Grazie x la risposta. Ho mandato mail in giornata all'oncologa... vediamo se mi risponde. Ma nn saprei perché sostanzialmente nn mi conosce... nn sa chi sono.
Cosa sono gli studi Upfront e switch?
"Nel suo caso e per tutto quello che ha descritto Lei (cefalea e patologia del cavo orale) il farmaco di prima scelta sono gli inibitori dell'aromatasi "
Nn ho capito... nn dovrebbe essere il contrario?
Ps: volevo condividere con voi anche la proposta del mio quasi marito questa sera: amore, per le nozze d'argento ci trasferiamo in Grecia!
Io ci sto, non vedo l'ora!
Da quanto descrive nulla di preocupante
o
o un punto di sutura del sottocute espulso.
Occorrerebbe VEDERE !
Acuario fidati del dott Salvo e tienici aggiornate! Un abbraccio speciale a didi ... ho letto di tua sorella ...e a tutte quante... sono rientrata oggi è devo mettermi a pareggio con la lettura
Un bacio
Elisa
E invece ...non ha resistito, si e' alzata dirigendosi verso il frigo !
Ecco il selfie che mi ha appena inviato !