Come si calcola il rischio reale per il tumore al seno
FINITA RADIOTERAPIA!!! Evviva!!!!...ed ora AVANTI TUTTA!
La radioterapia volerà
Io ho finito il Taxolo il 23 maggio ma sono ancora qui a smaltirlo e anch'io ho dolori dappertutto specialmente alla sera...sono senza forze( cè anche il caldone che non aiuta)... e la mia amata diarrea non vuole proprio saperne di lasciarmi...
Ma penso anche che le cure siano essenziali per il nostro percorso di guarigione ed allora sopporto tutto volentieri
CRISTINA
Ciao Dada
avere dolori la sera ci sta, io li ho sempre e la cosa che mi spaventa è che per alzarmi dalla sedia faccio fatica (proprio per il dolore)...mi sento una vecchia di 100 anni
Ardesia, al radioterapista hai segnalato il bruciore, così che ti possa prescrivere la protezione adeguata?
si devo usare neoviderm
Bene, Ardesia. L'importante è non applicarla prima della radioterapia ma dopo, prima di vestirti. Io facevo la radioterapia al mattino e mi era stato detto di metterla dopo il trattamento e la sera. Ho usato anch'io la neoVIDERM.
Ciao Ardesia, anche io ho usato neoviderm.
Io ho finito la radio un mese fa, ne ho fatte 30.
All'inizio non andava male , ma le ultime settimane sono state un pò pesanti e mi ero arrossata parecchio, ma poi passa.
un abbraccio
Buongiorno Dada, sei troppo simpatica, leggo sempre con piacere ogni tuo post.
Sbaglio o sei emiliana anche tu? E se non ricordo male siamo anche coetanee, io ho 51 anni.
un beso
Ardesia, iniziando la radioterapia, ti è stato detto di riprendere gli esercizi per il braccio, che andranno continuati ancora per qualche tempo, così come sarà per l'applicazione della pomata, anche dopo la fine dei trattamenti?
non ho fatto svuotamento.
grazie a tutte per le risposte.
speriamo passi presto questo periodo!
Ardesia, neppure io ho fatto lo svuotamento. Ma anche solo per aver tolto il sentinella sono necessari per poter mantenere la completa estensione del braccio. Sono giusto un paio di esercizi, quello come per pettinarti, con la.mano che va indietro fino a superare la testa, e quello della mano che sale tipo formichina su un muro fino al livello massimo possibile. Una.volta ero al cinema e una signora, sul fondo, stava facendo l'esercizio sul muro; ho capito che era stata operata al seno e le avevano tolto il sentinella.
Facciamo il conto alla rovescia con te! A me così è passato più in fretta!
Credetemi non e' solo dei medici la colpa, ma di una formazione esclusivamente tecnologica che fa perdere di vista la persona nel suo insieme.
La comunicazione diventa quindi ASIMMETRICA , cioe' si crea uno sbilanciamento nel possesso del linguaggio (medichese, solo gli infermieri sono bilingue), del tempo e dello spazio.
Ad esempio mentre noi siamo in sala operatoria il paziente diventa un numero che deve rapidamente ruotare per occupare uno spazio, dove tutti sono indaffarati giustamente a preparare lettino, flebo, ferri ecc.
Inevitabile quindi una accoglienza distaccata.
Non siamo stati educati ad esempio ad ACCOGLIERE il paziente in sala operatoria con tutte le sue paure. Noi siamo educati ad occuparci del suo tumore e non della sua paura verso il tumore che il paziente ovviamente si porta con se' in sala operatoria.
L'ho sperimentato affidando l'accoglienza ad uno psicologo volontario. Vi assicuro che cambia tutto ! Ma se manca questo psicologo dovrebbe essere il chirurgo ad accogliere il suo paziente in sala operatoria e questo non comporta un dispendio di tempo supplementare.
Si perde lo stesso tempo se si accoglie empaticamente che con distacco.
Se qualcuna di voi ha occasione di vedere a teatro, o su YouTube, o leggere il libro di Chiara Stoppa " Il ritratto della salute", vi si racconta la sua storia oncologica, con prognosi nefasta superata, e vale veramente la pena di conoscerla. Io ho avuto l'opportunità di assistere allo spettacolo, ed è stato qualcosa di grandioso, per l'energia, il modo in cui sviluppa la narrazione.
Questo ne è uno stralcio
"Chissà com'è essere malati? Malati di tumore? Un giorno me lo chiesi. E poi...
Quando i medici mi dissero che avevo pochi mesi di vita, iniziai a pensare a cosa dire ai miei amici, alle persone a me care, per un degno saluto. Poi decisi che era meglio alzarsi dal letto, era meglio stare meglio, era meglio vivere no? E... ad ogni modo, ora, dopo molto più che pochi mesi, sono qui. In piedi, con una storia da raccontare.
no..assolutamente ..ma la pelle era molto elastica ed hanno dovuto riempire il tutto...