Come si calcola il rischio reale per il tumore al seno
Un saluto affettuosissimo a Elena e Francesco... Un abbraccio particolarmente sentito a Laura.... festina lente...piano piano... anche nei giorni negativi si trova sempre un raggio di sole a cui aggrappparsi! :-) Antonia...Lori... un sorriso per voi! Buonanotte a tutte le Ragazze, ai Dottori, agli Amori... :-)
Qui sopra scrivevo io... Rosella... e Laura era Laura1! :-)
ROSELLA SEI TORNATA! mi sei mancata :) L'ho già detto, se mi guardo indietro e all'indietro vostro e di mia mamma mi stupisco .... dove ho trovato, abbiamo trovato, la forza per ANDARE AVANTI per attraversare questo ROVESCIO come dice Francesca? Se mi metto nei panni di allora rivivo la fatica, l'angoscia, la paura di non farcela, per me e per ciò che sarebbe stato dei miei cari senza di me, una visione monocromatica nero che prosciuga tutti i colori ma... è passato, superato, archiviato .... grazie a ME non so come ma così è stato e, da quando ci siete, grazie a voi. Ve l'ho già detto? GRAZIE! Antonia
Antonia... E' passato, è superato...ARCHIVIATO! GRAZIE... anche a te! Rosella :-)
>>@ dott. Salvo: perchè odia usare lo smart phone, ha a che vedere con qualche rischio di malattia?>> Sì una malattia difficile da curare quella "da iperconnessione". (^____^) Ci vorrebbe un volume per spiegare questa sindrome e ormai ci sono almeno una cinquantina di saggi che ne documentano la gravità. Chiedete a Laura 1 (Milano) cosa succede sulla metropolitana milanese (colpite soprattutto le donne iperconnesse) tutti i giorni. Se ci sarà il secondo incontro nazionale RFS ne parleremo senz'altro. Concordo con Lei quando rassicura Laura d'Abruzzo che quanto ha osservato nell'altro seno nulla ha a che vedere con la lesione primitiva . Io mi auguro ancora che quel C5, se ricordo bene, sia un falso positivo. # x il gruppo di Palermo (Donatella, ecc...) perché non convincere questa ragazza con tre bambini piccoli a salire sul nostro bus ? https://www.medicitalia.it/consulti/senologia/412825-carcinoma-duttale-infiltrante-invasivo.html
Buongiorno a tutti voi, Messaggio inviato dott. Catania! Questi ultimi giorni sono stata assente nello scrivere, ma vi ho seguite...la radioterapia mi da qualche problema che non avevo messo in conto. Quando mi dicevano "vedrai che la radio è una passeggiata in confronto alla chemio" il mio cervello lo ha interpretato come radio=niente effetti collaterali, quindi sono stata spiazzata dalla stanchezza, dalla fatica, dalla nausea, dal mal di testa, dai fastidi all'esofago e alla bocca ^_____^ (spero di non averne dimenticato nessuno) che in questi giorni mi hanno messa ko. Siete tutte donne fantastiche, i vostri messaggi anche se indirizzati ad altre compagne di viaggio, spesso arrivano "subdolamente" anche a chi non scrive. A Laura Abruzzo e Nadine, dico che qui non siamo super donne, quello che scriviamo lo pensiamo davvero e in passato magari è stato detto a noi quando ci siamo avventurate per la prima volta col nostro zainetto (personalmente avevo una valigia grande da viaggio) pieno di paure e di perché alla bussola di questo pullman. Abbiamo cercato di svuotare i nostri bagagli pesanti ed inutili e riempirli con la serenità la forza e l'amore per l'OGGI che vi manifestiamo, ma anche noi abbiamo i nostri momenti in cui si apre la bussola e la paura vorrebbe risalire. Basta, per oggi chiudo qui che la ginecolo mi aspetta per un controllino...un abbraccio a tutte dalla finalmente soleggiata Palermo.
Anna, se il riferimento è al commento 3196, devo dire che è stato un commento che spostato l'attenzione su un aspetto molto *importante* emotivamente che finora non era stato trattato. Almeno non sotto questa sfumatura; e forse, mi viene da riflettere, non è passata inosservata Anna, ma forse erano le parole di Anna a richiedere un momento di silenzio, come riverenza e come tempo per riflettere. Un pò come quando a scuola la maestra fa la domanda difficile, nuova; non c'è il campo di mani alzate a rispondere, ma c'è timore, o perchè non si sa rispondere o perchè non si è sicuri di avere la risposta giusta. Forse il silenzio è per *allacciare bene le cinture*.
Dottor Bellizzi...mi ha beccata! Cara Anna,solo Laura 1 (quella di Milano!) non ho risposto al post 3196 perchè mi ha toccato molto. La tua paura di dover riguardare negli occhi i propri cari e comunciare "ci risiamo" è anche la mia...anzi, lo è all'ennesima potenza visto che aimè io l'ho già dovuto fare. Dopo due anni dal primo tumore ho avuto una recidiva nello stesso seno lo scorso ottobre. Il momento più duro? Dirlo a mia mamma e a mia sorella (a sua volta operata di tumore al seno). E' stato meno difficile con mio marito e le mie bimbe...per loro io non posso mollare, siamo sulla stessa barca e si rema insieme. Anche per questo i controlli dei giorni scorsi mi avevano mandato nel "pallone"... E anche se molte amiche del forum conoscono la mia storia non volevo "appesantire" ulteriormente i pensieri alle nuove arrivate. Ma poi pensandoci bene...è solo la MIA storia, non la vostra ma soprattutto non è una storia che deve spaventare. E' vero, ho vissuto una recidiva ma l'ho superata e sto bene. Ho imparato che ogni caso è a se e che si tratta di una malattia imprevedibile. Ma non solo in senso negativo! E finchè c'è qualcosa da affrontare...bè significa che ci siamo! Parlando di cose più leggere: Anche a me i capelli erano ricresciuti stile Ornella Vanoni,ma dopo un anno circa sono tornati all'origine. Ma soprattutto...aspetto la ricetta del GATTO'! Soffro di cucina compulsiva...e nemmeno con le nausee della chemio sono riusciti a spostarmi dai fornelli...slurpp Cara Laura (Abruzzo) è da un pò che vorrei trovare le parole giuste da scriverti e sicuramente non ci riuscirò perchè mi chiedo... Ma come puoi non essere sconvolta con quello che ti è successo? Io credo che ci si debba concedere disperazione, rabbia e tutto quello che passa per la testa. Ma non mollare la speranza. Restaci attaccata e aggiungici anche la fiducia nell'intervento ed in quello che dovrai affrontare. Perchè pensare che andrà tutto per il meglio aiuta davvero. Un abbraccio a tutte, da Milano sole dentro e fuori! laura1
io cucino "ad minkiam" senza misurare o pesare, ma guardando su internet, sono riuscita a creare una proprozione: ricetta del gattò di patate parola napoletanizzata del gateau: 1 kg di patate 150 g di prosciutto cotto a dadini, o mortadella di Bologna a dadini 150 g di scamorza o mozzarella lasciata scolare, altrimenti tira fuori troppa acqua 150 g di parmigiano grattugiato 3 uova medie 50 g di burro 250 ml di latte sale e pepe q.b. pangrattato q.b. e io metto anche un po' di prezzemolo tritato finemente nell'impasto. metto anche un po' di noce moscata. ::::::::::::::::::::::::: Lessate le patate in abbondante acqua e cuocetele per circa 30 minuti dall’ebollizione. Scolatele, eliminate la buccia e passatele con lo schiacciapatate in una ciotola capiente. Quando saranno quasi fredde, aggiungete il prosciutto cotto a dadini e il parmigiano grattugiato. Unite anche la scamorza grattugiata. Aggiungete a questo punto le uova e il burro morbido a pezzetti e impastate il tutto con le mani. Aggiungete il latte e verificate la consistenza del gateau di patate per capire se ne serve più della quantità indicata. L’impasto dovrà essere morbido ma non granuloso. Imburrate una teglia rettangolare o tonda e rivestitela di pangrattato. Potete evitare il pangrattato sul fondo, mettendo la carta da forno... Versate l’impasto del gateau di patate nella teglia in modo da formare uno strato alto almeno 4 cm. Livellate bene e cospargete la superficie del gateau di patate con fiocchetti di burro e altro pangrattato. Cuocete il gateau di patate in forno già caldo a 180° per almeno 45 minuti, controllando che sulla sua superficie si sia formata una crosticina dorata. è un po' calorico ma chi se ne frega! Mangiatelo anche tiepido o il giorno dopo Buon appetito e mangiatelo alla nostra salute Un abbraccio. Anna
Grazie Anna! Stampato tutto, presto cucinerò un gatto :)!! Laura1
Carissimi amici, i bimbi stanno dormendo e io soffro della sindrome di iperconnessione al blog, malattia salutare, per ascoltarvi e parlarvi, tutti i post che avete scritto mi hanno colpito e se le due pesti continueranno a dormire fino a tardo pomeriggio scriverò e scriverò, ma in primis voglio scrivere a Laura 3 (Abruzzo) perchè la sua esperienza è simile alla mia. intanto con il dott. salvo spero anch'io che il suo sia solo un falso positivo, un brutto scherzo tirato dal destino, ma che poi le farà tirare un sospiro di sollievo e riprendere la vita. anzi riprendersela la vita, tutta, sentendosi in credito con essa. ma sto partendo dalla fine , cioè da quella che tento essere io, adesso, ora, in questo preciso istante. non c'è dubbio che il cammino per Laura sia lungo, perchè non c'è cosa più difficile da superare, come mi disse la mia psico, che la morte della madre, durante o poco dopo una gravidanza. avere bisogno di appoggio, di un consiglio, di un sorriso, di chiedere: " Ma mamm, anche a me sono spuntati i denini così tardi?" Anch'io ho camminato a 15 mesi, ecc ecc ecc tutte le mille domande che si fanno sui bambini alle proprie madri, ripercorrendo e ritrovando quel momento sereno, spensierato della propria infanzia, quando la mano della mamma e del papà era il ponte per arrivare al loro sguardo di fiducia e incoraggiamento..... ora a nostra volta siamo madri e dobbiamo essere noi quello sguardo e allora si manda giù questo dolore, in profondità, si guarda avanti, ma questo non è bene, il dolore non va tenuto, non va covato, altrimenti ci fa male, ad ognuno scegliere il modo per "oltrepassarlo" e farlo diventare un giorno soltanto un ricordo. nel mio diario ho scritto che la parola più nominata era una certa parola, ma poi rileggendolo ed anche Ale, me lo faceva notare, la parola più scritta è stata "mamma", questo forse è il mio modo per oltrepassare il dolore. cara Laura, sono con Rosella, noi non abbiamo bisogno di pietà, soltanto di comprensione del nostro dolore e di una mano amica che ci aiuti a riportare un senso a questo che abbiamo passato, la mia mano amica sta stringendo la tua, ti dice che tutto questo passerà, ci sarà un momento in cui anche questo dolore diventerà flebile e rimarrà un ricordo dolcissimo. un'ultima cosa, sto scrivendo di getto e sono molto emozionata, ma non rileggerò ne coreggerò. per mia esperienza personale che ho scritto nel mio diario e dopo tutta la mia storia, che mi ha portato quasi in modo fortuito a scoprire il cancro grazie al dott. Salvo e di conseguenza qui, su questo splendido autobus della vita, mi sono sempre più convinta che lo spirito esiste e che è stata mia mamma a guidarmi qui, dove sono adesso. Un caro saluto a tutti Francesca
Ciao a tutte, Qualcuna di voi ha fatto la radioterapia avendo impiantato ancora l'espansore? Sono all'11 seduta e sento il seno ed il sottoascella tutto contratto e dolente come dopo l'intervento e ho anche difficoltà a muovere il braccio. Grazie in anticipo Donatella
la morte della mamma o del papà è difficilissima da elaborare. Io mia mamma l'ho persa il giorno che sono andata a fare il tatuaggio alla TAC per la radioterapia, agosto passato, agosto 2013. Adesso sto elaborando il lutto. E lo elaboro parlandole. Non ho pianto per la sua morte, non perché non lo meritasse, era tanto buona, ma perché ero su quel maledetto treno in corsa che non mi faceva guardare mai dietro, ma soltanto avanti. Ricordo, il funerale, con la parrucca, con il caldo. Avrei voluto solo sparire, sentire quelle frasi di circostanza. Mah! Il dolore per essere elaborato ha bisogno prima di trafiggerti e lasciare una bella cicatrice, e io purtroppo, quando è mancata mia mamma di dolore ne stavo passando un altro sulla mia pelle. Ragazze! Il tempo è galantuomo e credevo di morire 40 anni fa quando è morto mio padre, e non sono morta. Purtroppo è bene che siano i genitori a precederci...anziché il contrario. I nostri cari non muoiono mai finché sono vivi nel nostro ricordo. Arriverà il momento che il dolore lascerà il posto a uno struggente ricordo Anna
care amiche, ci sono tante cose da elaborare, la perdita di qualcuno è essa stessa una presenza con cui convivere tanto è forte e tangibile soprattutto quando si scontra contro il muro della malattia. Oggi durante la chemio mi sono fatta pure un piantino, uno sfogo per essere ancora seduta lì. Proprio in questi giorni avrei dovuto partorire e la mia vita avrebbe preso una piega ben diversa che sapeva di serenità offuscato solo magari da un po' di stanchezza. Ho dipinto lo stesso la cameretta di azzurro perchè il mio bambino più grande possa interpretare piccoli gesti di un cambiamento nelle nostre vite che vanno avanti anche dentro una stanza che rimarrà solo sua. Ho capito che il fare diluisce la tensione e stempera le attese nelle dimensioni di paura e speranza, forse dovremmo farlo ogni giorno, dovremmo contare sulle risorse che abbiamo per contenere il dolore e dargli un senso nuovo per non renderlo sterile e fine a se stesso. Non so se riuscirò a farne una regola di vita, ma Vi auguro mentre sto cercando di percorrere questa strada, di trovare il coraggio per provarci, anche se non adesso, sicuramente in futuro. Nadine
care ragazze...si parla di mamme...oggi è venuta a mancare la nonna del mio compagno, e io ho avuto una reazione che non mi è piaciuta affatto, non mi sono piaciuta. per quanto mi mancherà la nonnina, non ho potuto fare a meno di pensare "diamine! hai perso tua madre di 87 anni a 60 anni! sei fortunato!", mi sono sentita in colpa, perchè ho provato un pò di rabbia nel pensare che la mia di mamma è invece "sotto minaccia" ed ho pensato anche a voi che l'avete persa. so bene che un lutto è sempre un lutto, ma questi sono stati i miei pensieri, ed ora sono qui ad esorcizzarli... Lisa