Come si calcola il rischio reale per il tumore al seno
questo forum, non è un forum, ma è una famiglia: ci si dà il buongiorno, ci si confida, si scherza, ci si abbraccia virtualmente, ci si sostiene, si scambiano esperienze e vissuti, si chiedono pareri, consigli, aiuti ai ns "papà" (dott. Catania & Company), ma proprio perché è una famiglia, la porta di casa è sempre aperta perché a volte c'è chi sente il bisogno di fare un passeggiata fuori, lontano da tutto e da tutti. Ma è una "famiglia" e alla famiglia si fa sempre ritorno. Questo era il mio messaggio: non ci sono perdite né rinunce...
Ti sei spiegata egregiamente
Anche io mi riferivo soprattutto alla dr.ssa che dà consigli senza avere alcuna ( o si è letta le 2100 pagine del forum??) conoscenza del blog e dei suoi obiettivi e soprattutto degli strumenti che utilizza per raggiungerli.
Consigliare di " non ci pensare" o " non è affar tuo" è remare contro la resilienza !
E poi chi lo dice che non sia affar tuo ? Abbiamo letto qui e anche in altri blog che ho frequentato come gli ormono resposivi possono manifestarsi a distanza di anni.
In altre parole noi Tripli negativi, i più sfigati, rischiamo di schiantarci subito, ma una certa attenzione (=Prevenzione !) vale anche per gli ormono-responsivi.
Ajtha, prova a rileggerti l'ncredibile storia che mi aveva scioccato di Christina (triplo negativo ) e della sorella ER (ormonoresponsivo di 5 mm).
La trovi nell'indice : "un bell'esempio di resilienza"
L'ho trovato !
ESEMPIO ILLUMINANTE DI RESILIENZA !
(anche da far leggere alla dr.ssa )
https://www.medicitalia.it/spazioutenti/forum-rfs-100/come-si-calcola-il-rischio-reale-per-il-tumore-al-seno-44-1418.html
post n.# 21.267
Speranza, ho capito perfettamente che questo blog è una famiglia, una sana famiglia, e quest'aria la si respira subito, anche appena entrate. La mia riflessione mi era venuta spontanea in ragione di ciò. E in una famiglia che si rispetti esiste ampia libertà di scelte. Il fine ultimo è che ogni membro possa star bene, essere felice, trovare il percorso più adatto per potersi muovere in quella direzione.
Speranza sono contenta se riesco a condividere qualcosa... il dolce è facile, ma quel che conta è fare qualcosa che ti piaccia Io non amo cucinare ma ogni tanto con calma e con amore è bello mettere mano al cibo mischiare gli alimenti azzardare qualche abbinamento...una volta dipingevo...va beh diciamo che potrebbe essere una sana terapia per rilassarsi.
ps mi è piaciuto il tuo post sul siamo una famiglia
ESEMPIO ILLUMINANTE DI RESILIENZA !
(anche da far leggere alla dr.ssa )
tripoloKatia, hai ragione, è davvero un esempio illuminante di resilienza.
Ma... permettimi, davvero nn voglio essere fraintesa e mi scuso in anticipo se così fosse. Ma un esempio per chi? perchè a volte non ce la fa chi ha una patologia poco aggressiva mentre sopravvive SEMPRE chi ha una patologia aggressiva? A me questa cosa di CHristina e sua sorella ha sempre inquietato tantissimo e fatto venire seri dubbi, tant'è che ho mandato una mail anche al dott. Catania in proposito. Io mi metto nei tuoi panni, di triplonegativo (e sbaglio secondo la mia gine) e gioisco con te....MA TU METTITI NEI MIEI. Er aveva un tumore di pochi millimetri ormonoresponsivo, ESATTAMENTE COME IL MIO. Cosa provi dopo una notizia cosi?
ardesia
aveva scritto "dottore cosi sembra addirittura che abbiano più possibilità quelle di noi con prognosi più infauste!" post 30346.
Comunque, sarà quello che Dio vuole, io nn ho più voglia di arrovellarmi il cervello. Siamo tutte sulla stessa barca, si cerca di andare avanti e si fa quel che si puo'.
Se, nella vita reale, espongo qualcosa di spiacevole che mi è successo, non al fine di ricevere aiuto o conforto, ma semplicemente per motivare qualcosa che da questo è scaturito, magari mi sento dire di non pensarci, in buona fede, partendo dal presupposto che il ricordo di ciò per me sia emotivamente negativo, mentre così non è. Lo stesso può avvenire parlando, con persone non malate di cancro, di ciò che attiene la sfera oncologica, dove può capitare di sentirsi dire " ma basta con la fissa del cancro", o qualcosa di simile. Queste situazioni assumono l'aspetto di muri e non ci si sente capite. Non basta non pensare a qualcosa per eliminarne l'esistenza, ma soprattutto è il senso della mancanza di comunicazione ad avere un peso di rilievo. Fermo restando che una cosa è ricordare e un'altra essere sopraffatti dai ricordi; una cosa è affrontare con consapevolezza la malattia è un'altra è essere avvolti dalle nebbie emotive che la malattia può aver provocato.
Tra casi lievi e casi di qualche gravità, la differenza ritengo sia che se una cosa è apparentemente minima, forse, fatto l'intervento ed esaurite le cure, magari non particolarmente invasive, si possa ritenere che tutto sia finito lì, e non si adottino le misure di prevenzione primaria e secondaria per evitare una possibile recidiva, o correre ai ripari per tempo, qualora questa si presenti. Trascurarsi comporta dei rischi. Anche per i familiari, i colleghi, ecc. l'episodio può essere ritenuto concluso, e questo potrebbe indurre ad abbassare il livello di guardia, con conseguenze indesiderabili. Chi ha avuto una patologia di rilievo magari è più propenso a fare il possibile per venirne fuori al meglio, adotta tutte le misure per intervenire di nuovo qualora necessario, e comunque penso che difficilmente trascuri di monitorare nel tempo la situazione.
Una mia conoscente, per non far preoccupare il marito, non l'aveva messo al corrente della propria patologia oncologica, e non si era quindi curata, con immaginabili conseguenze; purtroppo succede anche questo.
Mi intrometto solo prendendo spunto dai vostri ultimi post per una mia riflessione, che nulla c'entra con il discorso, spero di non essere fraintesa!
Per me finora è stato importante condividere con voi. Gravità o non gravità, la barca (O il bus) questa è.
Le paure sono le stesse.
E questo è stato il primo posto dove non mi sono sentita spacciata. Dove ho trovato speranza e ispirazione anche in storie molto diverse dalla mia. Dove mi sono sorpresa a sentirmi felice di poter essere utile a qualcuna con la mia esperienza.
Non mi sono più sentita spacciata o particolarmente sfigata nonostante la gravità e non ho la più pallida intenzione di sentirmi di nuovo così.
Il conto delle probabilità sono riuscita a farlo uscire dalla mia testa. E non voglio che rientri.
Questa è la presentazione di ER da parte della sorella CRistina
In questo pomeriggio uggioso, desidero far salire sul nostro pilman una persona un po' particolare, che non parlerà e non leggerà direttamente nel forum, ma indirettamente potrà anche lei trarne dei benefici. Io sarò il suo tramite.
Vi presento una nuova RFS...
E.R. vive in una comunità psichiatrica da quando non ha più la mamma che per anni l'ha accudita e sopportata, perché la sua patologia la porta ad essere una persona molto stressante, infelice e "lagnosa". Lei non ha l'autonomia sufficiente per vivere sola, neppure con dei supporti familiari e socio-assistenziali esterni, ... ha bisogno di essere seguita "H24".
E siccome si dice che "piove sempre sul bagnato", un bel giorno E.R. si accorge di avere un nodulo al seno e dopo un'eco-mammaria l'ecografista, che non ritiene necessarie ulteriori indagini, le diagnostica un fibroadenoma (E.R. all'epoca del fatto aveva già più di 40 anni e non si era accorta mai prima di quel nodulino, attenta come è ai cambiamenti nella sua persona ). Dopo un paio di controlli, a distanza di un anno e più, E.R. si accorge che il suo nodulino ha cambiato forma. Allora iniziano indagini più approfondite e le viene diagnosticato un carcinoma, classificato non molto aggressivo, ma lasciato lì troppo tempo, quindi ha due linfonodi positivi.
E.R. viene sottoposta a mastectomia radicale e svuotamento del cavo ascellare, e, con stupore di chi la segue (mio!), affronta tutto molto bene, si lamenta solo se non può andare al bar per un caffe' o fuori a fumare una sigaretta, e viene dimessa col suo drenaggio, che mette con cura in un sacchetto e se ne va in giro come se avesse fatto shopping. Mostra la sua cicatrice con "orgoglio", quasi fosse un capolavoro del chirurgo che, così, le ha dedicato un po' di attenzione, e rifiuta la ricostruzione perché tanto sarebbe una cosa "non sua", quindi per lei superflua... anzi inaccettabile!
Inizia la chemioterapia, concorda con il medico "quella che non fa cadere i capelli", perché questo sì che sarebbe per lei un problema serio!!! Fa le sue infusioni, torna in comunità a pranzo e poi prende i mezzi pubblici per venire a trovarmi (unica autonomia rimasta), nonostante abbia passato la mattinata in ospedale con me vicina. Io, a casa sfinita dopo una mattinata così intensa (lei riversa su di me tutti i suoi "problemi invisibili", mi ha praticamente sostituito alla mamma) e lei che arriva come se niente fosse per bersi un caffè e ottenere qualche sigaretta... E così per sei mesi.... E sono passati sei anni! E.R. è mia sorella!
PS Oggi è venuta a trovarmi carica di regali per me, che ha comprato lei stessa!!!!!!!!!!!!!!! Oggi neve al nord!!!!!!!!!!!
CRistina
Post 3972 del 26 luglio 2014
Non mi leggerà ma un abbraccio a CRistina
allora rimango in attesa di nuove ricette
Er è qualcuna che non ce l'ha fatta?
non penso che sia una differenza di casi"lievi" e casi di una certa gravità". Io la prima volta ero ormono-responsivo, niente chemio, solo radioterapia e terapia ormonale, ma non ho mai abbassato la guardia se non per brevi periodi. Infatti ho scoperto il triplo negativo grazie all'autopalpazione e non ai controlli che peraltro avevo fatto appena due mesi prima. Questo non significa che il mio atteggiamento sia migliore di chi se ne dimentica o fa finta di nulla. Come in ogni cosa, la virtù è nel mezzo: bisogna pensarci e non essere superficiali, ma anche distrarsi e abbandonarsi alla vita.
Mi sono commossa.
Non avevo letto il link. Ora è tutto chiaro. Scusate
Brigida
È il post di cui parlavano le ragazze prima ed è del 2014