Come si calcola il rischio reale per il tumore al seno

salvocatania
salvocataniaMedico Chirurgo

Rosella, che piffero che sono ! L'avevo reso "privato" piuttosto che pubblico. Ora ho rimediato. Anita, niente affatto. Nel corso di ormonoterapie è possibile osservare un ispessimento endometriale che va monitorato, tant'è che si utilizza nel follow-up la ecografia transvaginale a questo scopo. E in caso di stillicidio ematico può anche essere richiesta una biopsia endometriale. In passato si imputavano al tamoxifene effetti catastrofici sull'endometrio e poi si è visto che l'incidenza di tumori uterini non era significativamente più elevata rispetto alla popolazione generale.

f.bellizzi
f.bellizziPsicologo

Scusate se è poco: daltronde il più grosso complesso di Edipo della storia lo aveva Freud! ;) Si chiama "teoria del filo rosso" e fu bene approfondita dal buon Aldo Carotenuto: la teoria ed il lavoro dello *psicologo* [ma in realtà la teoria riguarda tutti] è strettamente legato all'esperienza di vita! ;)

Ex utente
Ex utente

quelle foto che vengono sbandierate come trofei a me non piacciono neanche un po'..Ho subìto una quadrantectomia e avendo un seno grosso, la mammella sembra faccia il segno dell'asso quando si gioca a briscola, ma pur essendo passati quasi 17 mesi dall'ntervento, assolutamente fatto bene, non riesco a specchiarmi del tutto.Ci arriverò...E dire che non sono cambiata molto, dal periodo precedente l'arrivo dell'inquilino... Scusate se scrivo a braccio, ma oggi mi rode un po': Ho fatto l'ecografia ed è andata bene. Il medico che me l'ha fatta, dandomi del tu (???) mi ha detto di stare tranquilla, la stessa bomba difficilmente cade nella stessa buca.. i calcoli combinatori,ho risposto, col cancro fanno a pugni, vedremo!. Ho anche fatto la mammografia e sebbene l'eco sia andata a sentire il vecchio professore, bene, da starmene tranquilla fino alla prossima, tremo nel pensare di andare a ritirare l'esito. Va bene! Scusate lo sfogo, soto ragionando a voce scritta.. Scrivere fa bene, poi sfogarsi con gente che neanche sai che faccia hai, è ancora meglio. Ok.....Stasera andrò a ritirare eco e mammo. Speriamo che sia andato tutto bene. Ma per la miseria! Possibile che di 10 mila esami fatt, proprio la mammografia mi terrorizza così tanto? Forse proprio perché la mammografia fatta come esame di routine si rivelò non una tegola, ma un palazzo con tetto compreso sulla mia testa. E' probabilmente l'impressione provata. OK! Vi farò sapere. Non prendetemi per matta, ma sono così... Anna

chiara.lestuzzi
chiara.lestuzziMedico Chirurgo

"Il medico che me l'ha fatta, dandomi del tu (???) " Io non sopporto i colleghi che danno del tu ai/alle pazienti! La trovo una mancanza di rispetrto inaccettabile. Come se chi è malato/a fosse per questo regredito all' età infantile, o fosse deficiente. Mi piacerebbe che uno di questi cafoni si ritrovasse magari come imputato in un tribunale in cui l' ex paziente è il giudice!

salvocatania
salvocataniaMedico Chirurgo

Anna, ciascuno le vede le cose dal suo punto di vista. >>quelle foto che vengono sbandierate come trofei >> Se va su http://www.thescarproject.org/ e clicca su "images" si ritroverà come prima foto una donna mastectomizzata: quella lacrima che le solca come un aratro il viso più della della cicatrice della mammella forse è incompatibile con l'intento di esibirsi. Siamo sicuri che le cicatrici vengano esibite come trofei o potrebbero esserci altre motivazioni ? Siamo sicuri che avere accettato la proposta di farsi fotografare sia stata una scelta a cuor leggero ? Io non ne sarei così sicuro.

paola.scalco
paola.scalcoPsicologo

Qui si parla di una prospettiva differente da cui provare a guardare le cicatrici dei nostri seni: http://tumoreseno.blogspot.it/2013/11/il-kintsugi-giapponese-e-le-cicatrici.html

salvocatania
salvocataniaMedico Chirurgo

Grazie Paola scrivevamo insieme e pensavamo la stessa cosa. Grazie per l'assist perché l'arte del Kintsugi, che noi occidentali comprendiamo poco, permette di ottenere oggetti che come valore artistico poi vengono classificati tra opere di arte (perchè casuale) di valore di gran lunga superiore a quello dell'opera originaria e non solo perché nelle crepe riparate c'è un metallo prezioso. Ma perché poi viene considerata opera irripetibile per via della casualità con cui la ceramica può frantumarsi. Ho conosciuto moltissimi maschi che sono scappati di fronte alla cicatrice della propria donna, ma anche tanti maschi che su questa hanno ricostruito o cementato indissolubilmente il proprio rapporto. Ergo: una cicatrice si può esibire o può rappresentare una linea di demarcazione che porta ad una vita in tanti casi migliore della precedente. E su questo ci potremmo scrivere chissà quanti volumi. La pratica nasce dall'idea, molto più orientale, che dall'imperfezione e da una ferita possa nascere una forma ancora maggiore di perfezione estetica e interiore.

Ex utente
Ex utente

non condivido la scelta di farsi fotografare. Condivido tutto quello che una donna che ha subìto un ferita così profonda che solca anima e corpo, può provare. Posso tenerle fisicamente o virtualmente la sua mano nella mia. Quello che prova neanche i medici lo possono capire, anche la più empatica delle persone può sapere cosa sia quel tipo di dolore, ma non mi piace, forse ho troppo pudore nel mostrarmi io, sebbene la mia ferita"esterna", non è così accia, ma ad ogni spron battuto queste foto con donne prive di uno o due seni, non possono finire alla mercè di tutti. Chi non capisce, chi non sa, chi non conosce, può provare disgusto e allora perché esporre, e sbandierare una mutilazione anche agli occhi di chi può provare indifferenza o rivrezzo addiritturA. Che ne sa, cosa può capire chi non è passato attraverso un'esperienza così forte...Sinceramente non riesco neanche a vedere una foto per più di un secondo.. Mi arriva come una spranga nello stomaco

Rosella fiduciaria
Rosella fiduciaria

Buonasera a tutti, sono Rosella.... Personalmente penso che vi possano essere motivazioni differenti che provocano in qualche modo il rifiuto delle immagini del progetto Scar. Una di queste fa sicuramente parte della nostra storia intima e si intesse nei fili della sensibilità che appartiene ad ognuno di noi. La motivazione invece che può indurre a pubblicare le foto, o a rendersi protagoniste delle stesse, credo che affondi le sue radici nella consapevolezza che in tal modo si possa lanciare un messaggio di condivisione che sappia risvegliare obiettività sopite, o mai acquisite, in chi le guarda. Non mi preoccuperei più di tanto di cosa pensano le persone che "vedono", se provano o meno "disgusto", se capiscono il nostro dolore fisico e se sono in grado di "partecipare" per come noi vorremmo. Forse chi "non è in grado" di guardare con occhi diversi lo è in quanto non gli è mai stato chiesto di farlo, forse l'impatto può produrre reazioni differenti dal disgusto e forse l'idea di porre le immagini dei corpi mutilati all'attenzione di un pubblico non addetto ai lavori, può essere un buon modo per "educare" quello stesso pubblico... Se non si sa, ci si sente protetti...quasi immuni... Se si sa, qualche reazione si deve produrre: nel bene o nel male c'è un risveglio delle coscienze e non è detto che la prima reazione sia poi quella che permane nel tempo. E' probabile che SOLO CHI PROVA possa capire. Ma chi non vive la stessa esperienza può provarci, può percepire sentimenti anche se differenti dai diretti interessati... Dopotutto credo che l'obiettivo del progetto non sia quello di omologare il sentire comune, chi tenta di capirci lo dobbiamo avere accanto, giorno dopo giorno, tutto il resto fa parte di una cornice che si può decidere di colorare o di lasciare grezza,ognuno apportando il proprio contributo. Vedi, Anna, tu stessa, che sei assolutamente ADDETTA AI LAVORI, hai espresso la tua incapacità ad osservare per più di qualche tempo le immagini... quindi mi viene da pensare che sovente neppure noi stesse riusciamo ad avere la consapevolezza piena del nostro dolore... difficile quindi immaginare che altri la possano avere. E come lo si può "pretendere" da chi non ha percorso la stessa nostra strada... Io non mi sento insultata se penso che in qualche persona possono accendersi sensazioni di "disgusto"... e mi chiedo cosa avrei sentito io stessa nell'osservare quelle immagini, poco più di un anno fa... Forse e perché no, anche disgusto?

Rosella fiduciaria
Rosella fiduciaria

Dottor Catania, Paola... Stupenda idea... dopo aver aperto il link e letto il suo contenuto, ho pensato di "arricchire" la mia ferita alla maniera orientale... Certo... trovare un ORO compatibile che non causi rigetto sarà difficile... ma potrei sempre sostituire la preziosità dell'oro con qualcosa di ancor più prezioso che non si vede con gli occhi, ma che si sente con il cuore... Questo "ORO invisibile" so dove recuperarlo e quindi l'operazione di restauro potrà essere portata a termine in pochissimo tempo! :-) Leggendo il contenuto del link mi sono tornate alla memoria le parole del Dottor Catania ed anche alcune immagini che raccontavano di donne le quali avevano deciso di coprire le cicatrici con dei tatuaggi particolarmente espressivi e belli... La mia idea è però che queste azioni servano soprattutto da copertura poiché, in realtà, il solco, quello profondo, non può essere cancellato, se non all'occhio, neppure con un camouflage ben riuscito! Per il resto, per quell'altra cicatrice che non si vede, ci attrezziamo in maniera differente! :-)

Antonia fiduciaria
Antonia fiduciaria

Cara Paola, c’era anche altro di interessante nel tuo link! ^_^ Grazie e un saluto a tutte/tutti. Antonia

Rosella fiduciaria
Rosella fiduciaria

Vero, Antonia...assolutamente vero! C'era MOLTO altro! Tanta carne al fuoco... Un abbraccio a te... e un sorriso! Rosella

Ex utente
Ex utente

per quanto riguarda le foto di the scar project sono d'accordo più con rosella che con anna. io personalmente le guardo e la trovo una scelta importante e coraggiosa, non tanto per il fatto di mostrare la cicatrice o la mutilazione ma per il fatto di mostrare il dolore e la forza che stanno dietro alle cicatrici e alle mutilazioni. le trovo immagini potenti, io mi rivedo negli sguardi di quelle ragazze e ci trovo un pezzetto della mia storia, del mio dolore, della mia forza e del mio coraggio. un abbraccio a tutti elisa

paola.scalco
paola.scalcoPsicologo

Vero, Antonia e Rosella: ho trovato anch'io contenuti piuttosto interessanti. Penso che si tratti di un'autentica RFS...a sua insaputa!

Rosella fiduciaria
Rosella fiduciaria

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