Come si calcola il rischio reale per il tumore al seno
Il link che ho pubblicato è apparso incompleto.... Ah, sono Rosella! :-) http://www.eticamente.net/17398/the-scar-progetto-fotografico-contro-il-tumore-al-seno-fotogallery.html -----------------------------------------
... non c'è verso.... alla parte pubblicata si deve aggiungere quest'altro pezzo! -tumore-al-seno-fotogallery.html
Brava Rosella. Io già ci ho scritto un articolo dal titolo IL VOLTO CRUDO E INFLESSIBILE DEL CANCRO AL SENO su http://www.senosalvo.com/ragazzefuoridiseno/menu_ragazzefuoridiseno.htm preceduto da una premessa >>Pensateci bene prima di approfondire questo tema : non tutti e tutte sono pronte e preparate a farlo perché mette a nudo il volto crudo e inflessibile del cancro al seno . Ma il sentimento che prevale ed in questo senso è positivo è il CORAGGIO di queste giovani donne, tutte di età inferiore ai 40 anni che si prestano ad essere fotografate da David Jay nonostante la maggioranza dei risultati cosmetici siano non certo incoraggianti. Del resto questo documento va controcorrente perché è troppo facile far vedere i risultati molto belli di alcuni interventi. La realtà purtroppo è differente e lo scopo di questo progetto è di non occultarla. Lo scopo non è inoltre quello di confortare le pazienti che non sono contente del risultato estetico del loro intervento. Ma certamente stupisce che ci siano tantissime donne che non esitano a farsi fotografare per dimostrare che per loro ora esistano altre priorità nella loro vita.>> Non l'ho ancora pubblicato perché aspettavo di capire se l'utenza in generale sia pronto, negli Stati Uniti sì, ad affrontare un tema così nudo e crudo. Lei mi ha preceduto e quindi grazie e ora lo richiedo a voi.
Ciao, Lisa sono Rosella... Non è facile "capire cosa sente" una persona ammalata... e aggiungo in maniera piuttosto brutale, ma assolutamente rispettosa, che "se non si prova non si può sapere". Ciò detto, però, posso dirti con assoluta certezza che per essere di sollievo alla tua Mamy non è così necessario che tu ti vesta dei suoi panni e delle sue sensazioni...nel senso che la naturalezza con cui ti rapporti con lei, le farà del bene a prescindere dalla coscienza che tu potrai avere in relazione al suo sentire... Prova a tralasciare per qualche attimo l'idea che mamma è ammalata, prova a concepire questa nuova situazione quale elemento aggiuntivo in un rapporto già positivo precedentemente. Poniti a lei come quella di sempre, rispettando i suoi nuovi tempi e i suoi nuovi umori, senza insistenze, stando anche in silenzio: a volte il silenzio è d'oro! :-) Proponile qualche uscita in leggerezza, che non la stanchi fisicamente, senza insistere, ma essendo gentimente propositiva. Non portarla in mezzo alla folla, scegli dei luoghi in cui il "bello" sia tangibile e motivo di scambio fra voi... Prova a parlarle di aneddoti che nel corso della giornata ti accompagnano, rendila partecie del tuo vissuto... non chiederle troppo sovente COME STA... ma falle capire che sei aperta all'ascolto qualora lei avesse la necessità di estrinsecare il suo dolore. In tal caso, ascoltala in silenzio e poi abbracciala regalandole un semplice sorriso e una dichiarazione di affetto... Non minimizzare le sue parole di dolore: inutile dirle, nella speranza di regalarle forza: "vedrai che ce la farai, ne sono certa"...suona un po' come un voler dare meno importanza al problema che, volenti o meno, c'è! Meglio ascoltarla, in silenzio, e lasciare che esprima anche la sua Paura, magari senza il timore di far star male te... Tu sei sicuramente la sua forza, ma la stessa forza la deve trovare anche dentro di se'... estrinsecare è un buon modo per metabolizzare e per prendere coscienza! Sottolinea, in quei momenti, l'importanza che assume il suo percorso, rassicurala dicendole che è in mani buone e che la fiducia da riporre in chi la segue è molto importante. La stanchezza (sovente si tratta di FATIGUE, così si chiama la debilitazione seguente alle cure...) è cosa "normale"... ma passo dopo passo si ritorna in forza. L'importante è la determinazione propria e l'accompagnamento delicato di chi ci sta accanto. Lisa, tu sei una Grande Figlia, si è capito da ciò che scrivi... non ti sarà difficile comprendere le reali necessità della Mamma... e lei sicuramente comprenderà a sua volta che stai facendo anche l'impossibile per renderle meno faticoso il suo cammino... Non ci sono "formule magiche" da seguire, ma...con qualche piccolo "trucchetto" sarà più semplice raggiungere l'obiettivo! :-) Piano piano, ricordalo sempre... passo dopo passo, senza premura... E ricordati, ricordaLe che la vita è OGGI... Un abbraccio e un sorriso a te e anche a Lei!
Dottor Catania...sono Rosella. Non sarebbe necessario sottolinearlo, ma Lei ha ovviamente il mio personale assenso, altrimenti non avrei pubblicato il link...:-) Le Sue parole sono assolutamente descrittive di una situazione reale, non è facile "accettare" cose "brutte" da vedere e lo è ancor meno laddove gli stessi segni solcano la nostra stessa pelle... Riuscire a manifestarsi pubblicamente è senz'altro una forma di coraggio o piuttosto di consapevolezza: alla fine quelle Donne, quelle Ragazze, CE L'HANNO FATTA e credo che sovente debba essere solo questo l'obiettivo a cui protendere! Sicuramente è anche vero che con il tempo la forma estetica acquisisce un valore differente e passato il "terrore iniziale" che si vive a partire dal momento in cui si viene a conoscenza dell'esistenza di un cancro nelle nostre viscere, si incomincia poi a sperare di poter riavere come prima quel lato che tanto determina la nostra femminilità... Questo che condivido con tutti Voi è un percorso che ho vissuto io stessa. Mi spiego: all'atto dell'intervento di quadrantectomia, ed anche precedentemente ad esso, l'ultima mia preoccupazione era il fattore estetico, pur essendo da sempre stata particolarmente "orgogliosa" dei mei seni. In seguito, quando i risultati dell'intervento si sono rivelati eccellenti, mi sono trovata a dire al Chirurgo che poco mi importava di questo fattore e ciò che mi interessava era unicamente il risultato della biopsia. Lui, in quel momento (...che solitamente di UMANO non aveva mai manifestato neppure una virgola...), mi dsse sorridendo: "Vedrà che fra 5 anni non mi dirà più le stesse parole". Ora, devo ancora comprendere a tutt'oggi il motivo della quantificazione temporale (forse Lei, Dorror Catania, può aiutarmi a comprendere?), ma devo iniziare -ahimè ben prima dei cinque anni- a dare ragione al Chirurgo in quanto, terminata la radioterapia, la situazione è decisamente cambiata in quanto, pur essendo il risultato ancora per molti versi "eccellente", la mia mammella non è più come quella controlaterale e il mio pensiero inizia a virare in tal senso... Questa è parte della mia storia, nulla a confronto di tante altre, ma serve raccontarla per avvalorare la FORZA che esprimono tutte le giovani Ragazze fotografate!
ciao a tutti...cara Lisa anche io solitamente positiva, ottimista comincio a essere stanca e giù..la cosa che mi fa più male è vedermi trasformata mi guardo allo specchio e non mi ritrovo più...baci a tutti antonietta
Rosella ho visto le foto che hai linkato e sai quale mi ha colpita, legata alla mia esperienza? La seconda in cui la ragazza si copre la mammella superstite: ho avuto la consapevolezza di essermi riconciliata con il mio corpo dopo l'intervento nonostante le cicatrici vistose e la mancanza di capezzoli quando durante una visite mediche ho avuto l'istinto di coprirmi il nuovo seno, gesto che non facevo più. Con questo Dr. CATANIA io sono favorevole. Un caro saluto a tutte/tutti.
Antonia... un gesto istintivo che... la dice lunga! Ben fatto! Un abbraccio a te, senza esclusione di ... parti! :-) ____________________________________________________ Antonietta...ciao! Io penso che un disconiscimento momentaneo di noi stesse riflesse allo specchio faccia parte del "normale" percorso post-intervento... Ma, come ripetiamo continuamente (a volte soprattutto per convincere prima di tutto noi stesse), occorre iniziare forse a immettere energie in altri obiettivi di vita, pur senza dimenticarci di noi stesse e del nostro corpo perché, diciamolo, nell'altalena della vita e nelle sensazioni che a giorni alterni ci fanno compagnia, nessuno ce lo può negare! Un abbraccio forte, come la forza di cui abbiamo bisogno tutte NOI! Rosella
Non volevo... non era mia intenzione farlo... ma.... ...invece ora decido di raccontarvi che io personalmente ho un dossier di fotografie che documenta TUTTO il percorso che ho vissuto, da quel dì della sentenza fino ad oggi! Ebbene si... un album del prima, del durante e del dopo...che riproduce, momento per momento, ogni situazone.. Perché l'ho fatto? NON LO SO! So solo che... sono contenta di avrlo fatto! Rosella
ciao ragazze e dott., io avevo gia visto le foto di the scar project e ne è stato fatto anche un documentario su real time credo a febbraio che però purtroppo non ho visto e non riesco a trovare su internet... anche lei dott. salvo non so se se lo ricorda, quando abbiamo fatto le nostre medicazioni post operatorie mi diceva che il risultato estetico era (e confermo, lo è ) bellissimo, ma anche io, come voi, avevo in mente solo ed esclusivamente il momento in cui avrei ricevuto l'istologico e in quei momenti avrei dato un braccio pur di sapere che sarebbe andata bene. avendo fatto il quadrante e avendo fatto il dott. un lavoro perfetto io non sento e vedo i seni diversi ma davvero a tutt'oggi non è mai un prpblema che mi sono posta, forse proprio per il tipo di intervento conservativo. cara Antonietta, hai ragione a dire non mi riconosco più, io provavo esattamente la stessa cosa. al di la dei capelli , dei dolori,... le cure ti prosciugano (come se tentassero di toglierci linfa vitale), e anche io mi guardavo e vedevo gli occhi spenti , a che punto sei? ti abbraccio! io intanto ho fatto l'ecografia cardiaca che devo fare ogni due mesi per cardi tossicità di herceptin: la fev è migliorata ma pressione troppo alta adesso vediamo... baci elisa
@rosella grazie grazie grazie...e potrei continuare a scrivere grazie non so per quanto tempo. Mi rivolgo a voi proprio perchè so che non riuscirò a capirla in pieno, ed in effetti avevo maturato l'idea che non fosse necessario comprenderla del tutto, ma starle accanto come sempre faccio, nel modo naturale che ha sempre caratterizzato il nostro rapporto, anche se ogni tanto aggiusto il tiro (tipo quando è nervosa e risponde un pò male).Credo che il sogno (sognavo di fare la chemio) era un modo che il mio cervello ha usato per farmi arrivare a questo, ma grazie a te, cara Rosella, ci sono arrivata molto prima!!! p.s. quando ho letto "Grande Figlia" mi sono venute le lacrime agli occhi, spero davvero di esserlo e di riuscire a ricambiare l'amore incondizionato di una Grande Mamma @anotnietta: come dicevo in altri post anche mamma è sempre stata solare e positiva, ma le cure, che sembra appunto succhino a volte la linfa vitale, mettono a dura prova, a volte è difficile pensare "passerà, è ciò che serve per guarire", e credo che nessuno possa negare che ci vuole forza e dispendio di energie per mantenere il morale alto. per quanto riguarda il cambiamento del corpo...che dire, nella mia piccola esperienza...mamma ancora non è stata operata, però all'inizio diceva "levatemi tutto, basta che guarisco", mentre pochi giorni fa mi ha confessato che è molto legata al suo seno perchè "le ha dato molte soddisfazioni", e ciò mi ha colpito e anche fatto sorridere. Ritorniamo in parte al discorso dei capelli: indubbi simboli di femminilità per i quali rimane arduo distinguere il limite tra il condizionamento sociale (quindi la percezione che si ha di essi) e il loro reale valore intrinseco. Più di tanto non posso pronunciarmi a riguardo, non avendo subito interventi del genere. @elisa tu stai facendo ancora herc? scusami ma non ricordo a che punto sei delle cure... un abbraccio a tutte voi... Lisa
Riguardo al link allegato da Rosella [ n.# 2987], come avevo scritto prima ho pronto un articolo in realtà molto più completo, perché ancora i Italia ci meravigliamo che una donna possa lasciarsi fotografare dopo un intervento di mastectomia. La storia delle donne dopo mastectomia è incredibile. Basti pensare che già nel 1977 (quando gli interventi di mastectomia erano moooolto più aggressivi e mutilanti ) la poetessa Deena Metzger si fa fotografare dopo aver deciso di far tatuare sulla sua cicatrice di mastectomia un ramo su cui canta un uccello per testimoniare la sua presa di coscienza e al tempo stesso la volontà di un futuro di paure superate. Sulla propria cicatrice di mastectomia un’altra poetessa, Cheryl Parsons Darnell scrive questi versi: "Il mio uomo non vede i difetti della superficie./ E io mi vedo attraverso i suoi occhi./ Gli occhi di un nativo/ che passa sopra cose/ che solo un turista noterebbe". In Italia ancora siamo lontani anni luce da questo tipo di accettazione sociale e di questo parlerò nel mio articolo con diverse foto ed esempi oltre a quelle dello Scare project. Mi servirebbero le vostre opinioni (come ha fatto Rosella) e che poi inserirò nell'articolo . Ovviamente libere ma che includano risposte alle seguenti domande 1) Le foto del linnk creano tale disagio da ritenere opportuno il loro oscuramento 2) Provocano disagio ma sarebbe opportuno mostrarle nel nostro percorso di crescita. 3) Non provocano affatto disagio
Ci tenevo personalmente ad essere io a tagliare il nastro dei TREMILA COMMENTI a questo blog. Non per affermare alcun Jus primae noctis, ma solo per una debolezza (narcisa)...cioè lo sento come una mia creatura, che non ha concorrenti in Italia e non solo, almeno per quanta riguarda i dati quantitativi : 418.000 visite e tremila commenti ! Bollicine, bollicine !!!!