Come si calcola il rischio reale per il tumore al seno

salvocatania
salvocataniaMedico Chirurgo
Heriano:
Che bella giornata di mare con i miei cugini brasiliani. Sole, ma tanto sole. Buon pomeriggio a voi.

Heriano ...sa che Le dico ...ha fatto bene a condividere (parole di convenienza)....ma sa quali sono i miei veri pensieri ....quelli teneri teneri del bambino che c'e' in noi ?




GGO16
GGO16
salvocatania:
Se cerca nell'indice "un esempio di resilienza"
Christina e' un Triplo negativo cattivissimo viva e vegeta e ha dovuto assistere all'Hospice la sorella che aveva un tumore di pochi mm ormonoresponsivo.

Grazie della sua risposta dottore, come sempre!
Ho cercato nell'indice la storia di Christina, di cui avevo sentito parlare, ma non sono riuscita ad arrivarci. So che è il post 21.267, l'ha scritto Ilenia qualche giorno fa, ma non so come arrivare velocemente a quel post.

Ad ogni modo la mia richiesta era perché avevo sentito questa cosa, mi sembrava una bufala, allora ho voluto verificare non lei. Pur essendo una ragazza ansia e sapone doc, non sono al momento particolarmente appaturniata per il mio 3N, penso che lo si intuisca anche dai miei post. Ovviamente però non faccio neanche i salti di gioia! Inutile nascondersi dietro ad un dito: l'oncologo ha meno armi a disposizione. Vediamo di far funzionare bene quelle che abbiamo!! E ci aiutiamo con l'esercizio della resilienza e con la condivisione in questo gruppo.

Visto che siamo in tema, le faccio un'altra domanda: la quantità di adriamicina rispetto a ciclofosfamide è sempre la stessa, per tutte le pazienti a cui viene prescritto lo schema AC, o varia da caso a caso, di volta in volta? Lo so, potrebbe sembrare una domanda da ansia e sapone, il che probabilmente è, ma è anche curiosità!
AriAnna9
AriAnna9
Dada 62
Si Dada,infatti vorrei proprio scriverti,come faccio?
salvocatania
salvocataniaMedico Chirurgo
GGO16:
Visto che siamo in tema, le faccio un'altra domanda: la quantità di adriamicina rispetto a ciclofosfamide è sempre la stessa, per tutte le pazienti a cui viene prescritto lo schema AC, o varia da caso a caso, di volta in volta? Lo so, potrebbe sembrare una domanda da ansia e sapone, il che probabilmente è, ma è anche curiosità!

Quando si somministra un chemioterapico, la sua dose è generalmente espressa in "mg per m2" di superficie corporea, che si calcola in base all'altezza ed al peso della persona. Questo significa che per ogni paziente deve essere calcolata una dose personalizzata

Ecco perche' prima della chemio (diminuisce la dose), scherzo ...

Pattiy
Pattiy
Claudina
Ciao Claudina, ma se ricordo bene non è giovedì 19 la tua visita radioterapica? Mi pare che quando ne parlammo dicesti giovedì. O almeno così ho capito io. Ad ogni modo per quanto riguarda l' oncologo sono sicuramente certa di lasciare dove sto e di approdare molto probabilmente al Pascal. Dovrei infornarmi come fare per fare questo passaggio, se ci sta un iter da seguire o basta la semplice ricetta di visita oncologica. Poi come medici so che ce ne sono diversi che sono bravi, per la verità anche lì i controlli possono essere con medici che non sono sempre gli stessi. Ma almeno sono sempre quelli, medici che si occupano solo di quello, per esempio solo oncologia della mammella. E non si sforano i sei mesi e mezzo massimo per i controlli. Me lo hanno confermato le amiche conosciute al gruppo di psicoterapia al Pascale e anche la mia psicologa che sta al Pascale. Per quanto riguarda eco addome la faccio a sdn e dalla prima volta mi è capitata una dottoressa davvero brava e scrupolosa, si chiama Vafina e da allora con la ricetta del medico di base prenoto sempre con lei. Sta sia alle sedi di piazza Amedeo sia a gianturco. Dal primo momento le ho spiegato che il motivo dell' esame era il follow-up del tumore al seno e come ti ripeto sempre molto accurata e disponibile e ti spiega le cose se hai dei dubbi. Per l' eco mammaria mi sento ben seguita al policlinico, edificio 6. È lì che fanno le ecografie. Molto accurati e scrupolosi. Poi a parte ciò dal primo momento del problema vado periodicamente anche dal dott. Piscitelli, molto bravo e prodigo di consigli sulla diagnostica mammaria. Ciao Claudina scrivi se hai letto questo post, giusto per essere certs che ti siano giunte quedte notizie. Ciao!
Patty
Claudina
Claudina

Grazie mille patty andrò anch io all sdn
No la visita e mercoledì mi ero confusa ma lo sai la testa e nel pallone
Ma io penso che abbiamo bisogno della cartella clinica che dici?

GGO16
GGO16
salvocatania:
Quando si somministra un chemioterapico, la sua dose è generalmente espressa in "mg per m2" di superficie corporea, che si calcola in base all'altezza ed al peso della persona.

Ahhhh ! adesso capisco che c'azzeccano i mq! Infatti non capivo perché nelle dosi usassero i mq oltre che i mg. Che bello capire le cose! A questo punto, scattano un altro paio di domande...
. per ogni mq la dose di adriamicina è sempre 60 e quella di ciclofosfamide è sempre 600 ?
. se la risposta è SI' alla domanda precedente, avendo io una superficie corporea di mq 1.61 , il calcolo matematico mi porta a 96.6 di adriamicina e 966 di ciclofosfamide. Invece mi sono stati fatti rispettivamente 95 e 950. Come mai questo arrotondamento per difetto ?

Inoltre, altra domanda, l'appetito vien mangiando: mi devo aspettare che mi pesino ad ogni visita oncologica precedente la somministrazione?

grazie grazie grazie in anticipo delle risposte ... e della pazienza!
salvocatania
salvocataniaMedico Chirurgo

Grazie Antonia,
ma ho trovato da solo casualmente il post (pag 386 di settembre 2015) che avevo scritto sulla nota Psicoterapeuta e Psichiatra di Milano che avevo operato e che mi aveva dedicato ben 2 volumi di poesie.
Con il copia incolla lo riporto qui perche' mi serve per una cosa che sto scrivendo.
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A proposito di poesie. Nei giorni scorsi mi sono recato nella cantina della mia vecchia casa dove conservavo molti documenti del secolo scorso scritti da donne operate, per riempire un capitolo di Medicina Narrativa del volume che sto scrivendo.

Mi sono imbattuto in un volume di poesie "ILLITA'", pubblicato nel 1995 da Prometheus e scritto da Adriana Pagnoni, morta 1 anno fa (non di cancro), operata da me e nota a Milano psicoterapeuta, psicoanalista e poetessa. . Ha pubblicato numerosi libri di poesia e racconti clinici tratti dalla sua esperienza personale. Durante la sua vita è riuscita a trasformare la sua malattia in un atto artistico,
Quel volume di poesie che aveva vinto anche alcuni famosi premi letterari, giaceva in fondo ad uno scatolone, ammuffito e sgualcito non casualmente ma perchè da me lì relegato poichè mi inquietava tutte le volte che lo leggevo.

Ora che Adriana non c'è più e rileggendolo dopo 20 anni ho cominciato a comprendere le ragioni della mia inquietudine, ma soprattutto apprezzarlo come una opera letteraria di valore perché è una analisi impietosa da analista...del CANCRO , del SUO Cancro e dell'universo sanitario che fa da cornice alla sua cura.

Tutto ciò accadeva in una epoca in cui "ci si doveva vergognare" di essere ammalati di cancro.

Adriana Pagnoni per la sua cultura e personalità rappresenta una tappa importante della mia formazione culturale oncologica. Quando l'ho operata consideravo le pazienti come lei "pazienti eccezionali", cioè con i requisiti che più volte ho descritto. Ma lei mi diede un suggerimento molto importante per comprendere meglio perché "i pazienti eccezionali" vivono meglio e forse di più.

Infatti nella prefazione del libro Illità a me dedicata scriveva
"Come ho già risposto verbalmente alla sua domanda: Chi è l'oncologo per lei? Mi piacerebbe ripetergli, in sfida, che l'oncologo, per me, è un pazzo. Crede nella vita".

Bellissimo : "E' pazzo chi crede nella vita" !!!!!! Ecco il parametro fondamentale che mi mancava per comprendere meglio e completare il puzzle delle pazienti eccezionali.
Quel giorno fu giocoforza per me lanciare il neologismo ragazze fuoridiseno .

Corsi trionfante da Ada Burrone a dirle che forse non lo sapeva ancora, ma che lei non era una paziente eccezionale ma la prima ragazza fuoridiseno d'Italia.

. Adriana Pagnoni dedica questa raccolta di versi al suo oncologo Salvatore ma anche al riappacificarsi con Freud cui forse non perdonava per non essere mai stato in grado di parlare e affrontare il suo tumore negli studi e nelle sue osservazioni. Infatti Freud, ammalato di cancro, chiamava con sottile ironia il magistrale referto isto-patologico del famoso medico Iacob Erdheim. Dato che nella massa asportata dalla guancia di Freud nel corso dell'operazione lo studioso ravvisava la nicotina quale agente eziologico del male, Freud, scrollando le spalle, prese a chiamare questa diagnosi "la sentenza nicotinica di Erdheim." Il volersi riappacificare con il padre della psicoanalisi per questa negazione o rimozione, è per la poetessa Adriana Pagnoni, certamente, un atto simbolico di indulgenza verso chi non è in grado (e in questo caso anche lo psicoanalista per antonomasia) di trasformare una neoplasia in una creazione, artistica, narrativa o espressiva che sia. Adriana Pagnoni lo ha fatto con il coraggio di non risparmiarsi, tipica necessità dell'artista.

Scrive la poetessa, in confidenza con il cancro. "Andiamo lì, a fumare una sigaretta. Prima della ghigliottina. Azzurri di pigiama son venuti tutti, dalla corsia al terrazzo. Che guarda di sotto. Di sopra.

Era il 1995 quando esce il libro di poesie in cui Adriana affronta il tema della sua malattia. Si impara ancora una volta che nell'incontro diagnostico, dunque la descrizione ma soprattutto l'espressività incoraggia l'empatia e promuove la comprensione tra il medico e il paziente; permette, come scrive Greenhalgh la costruzione degli indizi e delle categorie utili al processo terapeutico; consiglia un metodo olistico a chi gestisce; è intrinsecamente terapeutica o palliativa..."

Salvo
"L'oncologo mio/dorme solo/tre ore/per notte. Sta desto, lui!/ Perché è nel sonno/non nell'affanno,/ che il cancro,/ di nascosto entra./ Si chiama Salvatore/l'oncologo mio."

Capo del fumo
Ci davano il brodino/a noi del tumore/in ospedale./Andiamo lì,/ a fumare una sigaretta./ Prima della ghigliottina./ Azzurri di pigiama / son venuti tutti, dalla corsia al terrazzo. Che guarda di sotto. Di sopra.


Empietà
del mio cancro/si sono impossessati tutti/i tanti del / come stai / ai quali in faccia / senza nascondiglio / l'ho detto / di me hanno rubato / persino la paura / pur di vantarne proprio il coraggio. / In pietà


Quarantatré
E' il numero del tesserino blu / Ti esenta da pagamenti / Agli sportelli medici sono gentili / Disturberai solo per poco ancora / Quarantatré / E' bello questo numero primo / Non divisibile / Blu di neoplasia


Cristallo
Si può vederla anche come luce / nuova / la cementificazione di sasso / ora impuro / nel tuo corpo


Alterità
Il cancro ce l'hanno solo gli altri / Se raccontano che ce l'ho io / vorrà dire che sono un altro


Figlio
Dottoressa! / E' come se fosse dappertutto. / Dal panettiere, dal tabaccaio, sugli alberi / Dentro al cielo che respiro. / Nei panni, sopra al letto / Disegnato nei vetri della finestra / Fra le setole dello spazzolino / "Si, il cancro è come un figlio". / No e poi no!


Stanza 205
Ho condiviso l corsia con Argenide / Partigiana Ilde in racconto / Il carcinoma mammario viene / ai forti che / covano in seno / l'idea della liberazione


Camicie
Ne ho tante / di flanella, di seta, cotone / E poi anche sintetiche / Miste / Ne ho una rossa / Da fare invidia / Nessuna blu, che blu copra / la sbrecciatura al seno / Chissà che vuol dire


Invidioso
Invidioso lui / entra a casa / mia / Per divorarmi il corpo / Renderà materia il sogno / pur di mangiarlo

Pattiy
Pattiy
Claudina
Eh infatti pure io ho pensato questo fatto della cartella clinica. Vedo che cosa mi dicono al Pascal, se è necessaria.
Patty
GGO16
GGO16
Patty:
Dovrei infornarmi come fare per fare questo passaggio, se ci sta un iter da seguire o basta la semplice ricetta di visita oncologica

Ciao Patti,
ti consiglio di andare a parlare al nuovo centro, in segreteria di oncologia, chiedere un po' di informazioni generiche: da chi è formato il team, se si è sempre seguiti dalla stessa persona oppure no, se prendono le decisioni collegialmente o no. Anche se sono informazioni che già sai, chiedile direttamente a loro lì in segreteria. Ti consiglio di non dire espressamente che vuoi passare da loro, se no si sentono già sicuri di avere un nuovo paziente, ma di fare in modo che siano loro ad invogliarti al cambiamento. Così magari riesci ad avere un ingresso più veloce, forse! In linea di massima dovrebbe bastare la prescrizione ssn di una visita oncologica, solo che non so se prima visita o controllo. In bocca al lupo!
Dada 62 Fiduciaria
Dada 62 Fiduciaria

Salvo Catania
Grazie..
Ermetica....lucida....quasi violenta.Mi è arrivata dritta al cuore
Il potere della poesia...

Ex utente
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GGO16
cara se ti pesano fammi sapere...io ho sempre dato lo stesso peso, sulla fiducia (la mia)
Titti inf
Titti inf

Ehiiiii come state RFS!!!!!.. Io sto che in questi due giorni ho dormito di giorno e sono uscita di notte fino anche a mattinate. Niente sono proprio al contrario. Ieri sera passeggiata lunga e rientro tardo. Vediamo stasera. Vi abbraccio tutte e adesso mi metto a pari con le vostre storie. Voglio sapere dettagliatamente che fate!!! Vi abbraccio tutte...anzi per il Dott Catania...improvvisamente non gusto più lo zucchero sotto nessuna forma...dimagrirò!!!!ahahahahahah

Ex utente
Ex utente
dott. Catania
la chemioterapia può "guarire" la tiroidite?
le rifaccio questa domanda perchè ritengo la cosa alquanto strana, pur non essendo esperta in materia.
grata se potrà rispondere..

RFS
In generale: passo da momenti in cui mi sento tranquilla ad altri che prevedo tutti gli scenari più catastrofici per le prossime cure e il futuro. Cosa si fa per non avere questi pensieri? Credo che questo sito in certi momenti me li alimenti in altri me li sgonfi. Dottor Catania sbaglio modalità (approccio) di lettura?
Rori
Rori

Ragazze io una scappata a mare me la sono fatta alle 18:30 con tanto di bagno...mi sento meglio ora...buon sabato sera a tutte!

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