Come si calcola il rischio reale per il tumore al seno
Ecco un frammento della mia replica.................
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......................................................................................................................................................................................................Mi aspettavo di leggere cose peggiori di quelle che lei mi ha scritto mesi fa.
Io non le ho più scritto perchè non appartengo al coro scontato del "Fatti coraggio!"
Proprio oggi ho ricopiato un mio commento sulla mia vecchia esperienza nel Tenerè e su quella duna, mentre la carovana del sale veniva inghiottita dall'orizzonte, in cui ho giocato a scacchi con la Signora Mietitrice
https://www.medicitalia.it/spazioutenti/forum-rfs-100/come-si-calcola-il-rischio-reale-per-il-tumore-al-seno-44-18489.html
Su quella duna ho compreso esattamente quel che lei sta cercando di spiegarmi adesso.
Non occorre il coraggio , dopo un pò non ce n'è mai abbastanza.
Il pericolo maggiore, ed io me lo ricordo benissimo, era quello di assecondare la STANCHEZZA e di lasciarsi andare chiudendo gli occhi per trovare un pò di pace.
Me lo ricordo molto bene ...desideravo (dopo 20 giorni massacranti di traversata nel deserto, tra tempeste di sabbia e la febbre altissima, mentre gli scorpioni cercavano riparo nel mio sacco a pelo) solo di chiudere gli occhi su quella duna.
Non desideravo altro e non mi importava d'altro.
Neanche il pensiero dei miei figli lontani mi distraeva ....
Volevo solo chiudere gli occhi ed aspettare.....
Non mi salvò il coraggio ma la svolta arrivò perchè improvvisamente ...
HO DECISO DI VIVERE !
E come avevo scritto qui prima di Natale oggi cominciamo a fare i conti con la voglia di libertà dei cenoni "in famiglia" di Natale e Capodanno.
Ricostruendo il tracciamento dei ricoverati di chi è stato incaricato di ricostruire tutti i passaggi dei contatti pre-ricovero :
....
"Mi viene da piangere. Sa come li chiamiamo? I contagi da Covid-panettone.
Quanti sono? Il 70 per cento, almeno.
Non c'è telefonata che faccio che non mi dicano: "Ah, sì, eravamo a cena il 24, a pranzo il 25, un tè il 26, ma eravamo pochi e tutti in famiglia"".
Ecco appunto, tutti in famiglia.
Giù le mascherine, su i calici, le fette di panettone che passano di mano insieme al virus. "
Roba da fare incazzare anche ....il gatto di famiglia
Fili colorati per tutte
Buona notte Anime colorate....
Dottor Catania
Mi ritrovo profondamente nelle sue parole. Perché penso di continuo a come, persone a me carissime, non siano riuscite a starmi vicino nei momenti di maggior paura. Volevano incoraggiarmi, ma sbagliavano il modo. Mi riversavano addosso il loro bisogno di sostenermi, ma io restavo altrove.
Non voglio compiere questo stesso errore. Ma ho paura della mia necessità di parlare, io parlo troppo.
In un momento di grande dolore, molti anni fa, mia mamma, una donna semplice, ma dalla straordinaria intelligenza emotiva, nonostante la sua estrema pigrizia, mi prese per mano e mi portò a camminare. Lo facemmo per diverse settimane. Non parlavamo, camminavamo accanto l'una all'altra e un po' alla volta sentivo di stare meglio.
Ecco, io concepisco così l'aiuto che vorrei ricevere e dare. Una persona vicina in silenzio che viene con me. In quel silenzio in cui si possono sentire le cose che veramente contano.
Cercherò di portare la mia amica a camminare. Realmente e metaforicamente.
E, quindi, certamente la inviterò a venire qui.
Grazie infinitamente, ancora una volta
Io ci sono!
Linda
Monica
In bocca al lupo alla tua mamma e un abbraccio forte a te.
Paffi
Un 'amica quando è guidata dal ❤️ sa. In più noi abbiamo i consigli del dok. Saprai dare, accogliere e consolare. Saprai esserci.
Ci sono!
Leggo ora l'ultimo intervento di Paffi
Spesso in passato ho sbagliato ad approcciare chi incontrava la malattia, e molte volte addirittura, per paura di sbagliare finiva che ne stavo lontana, bloccata dal timore di dire o fare qualcosa di sbagliato...
Quando è toccato a me essere malata con un K ho avuto la fortuna di avere qualche amica che mi invitava a camminare con lei o che mi chiamava per un caffè o una mostra d'arte, così per stare insieme, semplicemente...
Ho fatto tesoro di tutto questo, ancora a volte sbaglio, ma ci provo ad essere vicina, anche con un semplice messaggino " pensavo a te, ti mando un abbraccio" senza chiedere come stai, come va
Ciao Paffi, penso a te che terrai nel cuore la tua amica
Buonanotte a tutte e tutti!
E che compleanno a quanto ho letto oggi
Loris tanti auguri!
Monica mamma Luciana è forte, la botta è bella forte ma la supererà
Paffi sicuramente riuscirai a trovare le parole o anche i silenzi per aiutare la tua amica
Buonanotte a tutti!