Come si calcola il rischio reale per il tumore al seno

Utente 327XXX
Utente 327XXX

Gentile dottoressa Chiara Lestuzzi io spero proprio di diventare un caso da portare ad esempio ma al primo incontro non darmi speranze,dire che nel mio caso sono cure "palliative", non dirmi che ci sono possibilità di operare ma anzi sottolineare che anche con chemio non ci sono grandi probabilità di arrivare a risultati, secondo me contraddice il principio di tentare il tutto e per tutto per salvare una vita. Sinceramente quando ho sentito il quadro fosco ho detto a mio marito che se dovevo passare mesi da inferno per non avere risultati..beh non avrei fatto niente e quello che succedeva succedeva alla fine in quel momento io non mi sentivo niente e stavo benone!poi è bastato sentire da un medico..dobbiamo fare tutto il possibile e crederci perchè possiamo avere risultati e arrivare all' operazione.. che tutto mi è cambiato..baci atutti Antonietta

Antonia fiduciaria
Antonia fiduciaria

Anita, ti comprendo bene, io mi sono sentita in colpa per lui (ex)!!! Spero che ritroviate il vostro equilibrio. Dr.ssa Lestuzzi, grazie per averci portato la Sua casistica personale di ASF alle statistiche! Sono contenta per quel ragazzo 23enne, sono stata una voce del coro. “ gli ho telefonato la settimana scorsa per salutarlo e sapere come stava” ma già lo conosceva, prima di incontralo come paziente? Credo in realtà sia Lei “LA POTENZA” a produrre l’effetto! Un caro saluto a tutte/tutti Antonia

chiara.lestuzzi
chiara.lestuzziMedico Chirurgo

@Antonietta: ha perfettamente ragione! L' oncologo ha PENSATO che la cura era palliativa (perché così la classificano loro) ma a lei non doveva dirlo in quei termini. Soprattutto perché -appunto- il significato di palliativo in oncologia è molto più ottimistico di quello che è percepito dai non oncologi. Le parole vanno pesate, e quando si danno certe informazioni bisogna guardare negli occhi la/il paziente e cercare di capire come è arrivato il messaggio. Secondo il mio parere , il termine palliativo non dovrebbe mai essere utilizzato. Meglio dire: "cominciamo con questa cura, poi vediamo come va ed eventualmente ne associamo un' altra" lascia aperta la possibilità di non risolvere TUTTO con la chemio (quindi evita di creare eccessive aspettative, seguite da una delusione), ma ha un significato molto più costruttivo. Io sono contraria a fare promesse eccessive e irrealistiche (tipo "Vedrà, con 4-6 chemio guarrà"), perché se poi le cose vanno male la delusione fa ancora più male, e si rischia anche di giocarsi la credibilità. Meglio avere una bella sorpresa che una brutta. Essere pessimisti in cuor proprio può essere utile per i medici per non rischiare di risultare superficiali. Ma comunicare il pessimismo al paziente è un' inutile crudeltà. Quindi ha tutto il mio sostegno.

Lori Fiduciaria
Lori Fiduciaria

dott. Lestuzzi, ha ragione e mi scuso subito perché non ho fatto in tempo a venire in cardiologia. La persona che mi ha accompagnato doveva essere a casa alle 3.30 e ci siamo arrivate giusto giusto alle 3. Con la dott.ssa Loredana abbiamo fatto una lunga chiaccherata professionale e non solo l'autorizzo a ripeterle quello che ho scritto ma La prego di salutarmela. Non mancherò quando vengo per la Pet, mi devono telefonare e perciò non so il giorno, La saluterò prima dell'esame se posso perché poi non si va in giro a seminare radiazioni. Grazie del Suo pensiero e sono veramente felice per il ragazzo che abbiamo conosciuto grazie a Lei. Un altro ASF per il futuro e a Lei un caro abbraccio Lori

chiara.lestuzzi
chiara.lestuzziMedico Chirurgo

@Lori, SCHERZAVO! Certo che mi fa piacere salutarla quando passa, ma non lo senta come un obbligo. Soprattutto, so bene che spesso chi viene da fuori si fa accompagnare da persone che già sacrificano il loro tempo per una buona causa, e non si può imporre loro un extra di "ciacole". Comunque, quando va alla PET è più semplice, visto che siamo proprio lì' accanto.

Anita
Anita

Gent.mo Dr.Calì, ho letto attentamente la carta dei diritti personali e cercherò di metterla in pratica. La malattia mette a dura prova anche chi ti sta vicino, ma come Lei ha specificato, nessuno a diritto di ferirmi. Purtroppo il rapporto tra me e il mio compagno va molto male, credo fermamente che si senta in gabbia, aveva molti progetti, ma l'evento del tumore ha stravolto il tutto. Sono confusa e un' altra separazione mi fa paura, ma devo decidere, sto soffrendo molto, ho lasciato mio marito per il suo egoismo e la storia si è ripetuta. @ Antonietta: Ti abbraccio fortemente. Un caro saluto a tutti! Anita

Anita
Anita

Gent.mo Dr.Calì, ho letto attentamente la carta dei diritti personali e cercherò di metterla in pratica. La malattia mette a dura prova anche chi ti sta vicino, ma come Lei ha specificato, nessuno a diritto di ferirmi. Purtroppo il rapporto tra me e il mio compagno va molto male, credo fermamente che si senta in gabbia, aveva molti progetti, ma l'evento del tumore ha stravolto il tutto. Sono confusa e un' altra separazione mi fa paura, ma devo decidere, sto soffrendo molto, ho lasciato mio marito per il suo egoismo e la storia si è ripetuta. @ Antonietta: Ti abbraccio fortemente. Un caro saluto a tutti! Anita

Anita
Anita

Gent.mo Dr.Calì, ho letto attentamente la carta dei diritti personali e cercherò di metterla in pratica. La malattia mette a dura prova anche chi ti sta vicino, ma come Lei ha specificato, nessuno a diritto di ferirmi. Purtroppo il rapporto tra me e il mio compagno va molto male, credo fermamente che si senta in gabbia, aveva molti progetti, ma l'evento del tumore ha stravolto il tutto. Sono confusa e un' altra separazione mi fa paura, ma devo decidere, sto soffrendo molto, ho lasciato mio marito per il suo egoismo e la storia si è ripetuta. @ Antonietta: Ti abbraccio fortemente. Un caro saluto a tutti! Anita

Francesca fiduciaria
Francesca fiduciaria

Cara Anita, sono Francesca, durante la cura, quando uno si sente ancora ammalato ed ha grossi scogli da superare, tutto si congela, la vita nostra e quella degli altri. io, che sono sempre stata una "girona", non volevo allontanarmi da casa e dall'ospedale, per paura di chissà cosa. sono andata in vacanza soltanto dopo aver fatto l'operazione ai richiami di mio marito che mi diceva: " Vivi, Francesca, viviamo!" ero sorda. ci vuole soltanto un pò di pazienza, dopo le cure la vita riprende, piano piano, anzi ci si riprende tutto quello che abbiamo perso e àcon gli interessi. sono certa che capiterà anche a voi e penso che sia un pò affrettato prendere decisioni adesso in questo momento di turbinio e confusione totale, in cui la stanchezza di un periodo pesante si fa sentire ed è difficile capire come stare vicino a una ex tumorata, ma soprattutto fuori di seno. ti bacio, ti abbraccio. Francesca

Utente 294XXX
Utente 294XXX

Anita, sono Lisa di Roma. ho pensato tanto a quello che hai scritto sul tuo compagno perchè io, come lui, sono una familiare che sta vicino alla persona malata. quindi la sua reazione mi ha indotto a riflettere. Premesso e presupposto che io per mamma sacrificherei tutto senza problemi e col sorriso sulle labbra. però è assolutamente vero che anche la nostra vita cambia, il nostro tempo, la nostra organizzazione mentale e quotidiana. quindi oltre la sofferenza e la preoccupazione, lo sforzo di mantenersi sereni, c'è (almeno nel mio caso,non voglio generalizzare) un dispendio di energie dovuto al cambiamento del vivere quotidiano. detto ciò non volevo assolutamente giustificare il tuo compagno,anzi. mettendo in luce le difficoltà che affrontiamo anche noi, io mi sono fatta l'idea che: se decidiamo di starvi accanto, dobbiamo necessariamente accettarle, senza remore, senza lamentarci, senza pensarci più. Ogni tanto io crollo, sono pur sempre un essere umano preoccupato, ma non davanti a mamma, mai. quello che voglio dire è che credo il nostro sia anche un ruolo di responsabilità, dettata dall'amore, ma di responsabilità si tratta. forse più c'è amore più viene facile, questo non lo so. Lascio al dottor CALI' ulteriori riflessioni sicuramente più interessanti delle mie. Io, cara Anita, posso darti solo una mia certezza: ci sono momenti in cui NON bisogna prendere decisioni, e credo proprio che tu stia vivendo uno di quei momenti. un abbraccio a tutti/e Lisa

Utente 308XXX
Utente 308XXX

ciao ANITA ho letto il tuo post e mi dispiace veramente tanto che tu debba affrontare anche problemi sentimentali.è vero per noi non è sempre facile e per noi intendo mariti,compagni ma anche padri,madri,sorelle,fratelli,nipoti etc.ma credo che per voi sia mille volte più complicato.anche io e silvia molte volte abbiamo punti di vista un pò differenti ma basta trovare un punto d'incontro ; anche senza discussioni si possono trovare soluzioni. il compromesso spesso può aiutare no? comunque non è colpa tua se ti sei ammalata.... un abbraccio enorme. alex

<small>Psicologo</small>
PsicologoPsicologo

Gentilissima Lisa, credo che le mie riflessioni non possano essere per nulla più interessanti o utili di chi sta vivendo quello che, in modi diversi, state condividendo lei, Francesca, Alex e Silvia, Anita. Vedere le cose da altri punti di vista, comprendere anche le difficoltà degli altri può arricchire; specialmente quando, come negli interventi che sto leggendo, non si tratta nè di condannare, nè di demonizzare, nè di giustificare. A Palermo c'è un proverbio che a me piace ricordare: "Calati juncu, ca passa la china" (trad. it.: "Calati giunco che passa la piena"). Ci sono momenti in cui bisogna lasciar passare la piena, prima di rialzare la testa ed avere una visione chiara...

Ex utente
Ex utente

buona serata a tutti, passavo e vi volevo abbracciare virtualmente e dire che siete sempre nei miei pensieri! cara anita, concordo con lisa, anche se per noi che viviamo sulla nostra pelle l'urto violento della malattia è difficile, lo stesso shock dobbiamo pensare che coinvolge anche chi ci sta vicino... naturalmente poi lui dovrà dimostrarti standoti accanto tutto l'amore... rosella, manca un po' il tuo sorriso.... baci francesca spero che il periodaccio sia in parte superato elisa

PATRIZIA
PATRIZIA

Sono Patrizia, @Anita, che dire...ho sempre pensato che la persona più indicata a capire cosa succede intorno a noi siamo proprio noi, perché vivendo le situazioni in prima persona chi meglio di noi può cogliere le sfumature delle cose.... Per cui penso che se ti senti delusa ci saranno senza dubbio i presupposti e lui sicuramente non starà dando il massimo... Appurato questo credo che come hanno osservato altri questo non sia il momento migliore per prendere decisioni avventate.... Prova ad appoggianti non solo a lui ma anche ad altre persone che ti vogliono bene e valuta la cosa con calma... Te lo dice una che ha sempre preso le decisioni di "petto" e d'istinto e quante cantonate ho preso!!!!!! Ti abbraccio Patrizia P.s. E' vero ma dov'è Rosella?!

Anita
Anita

Salve a tutti, grazie per il vostro sostegno e soprattutto per i consigli, credo fermamente che abbiate ragione, in questo momento è meglio non prendere decisioni affrettate. Ma ci sono stati degli episodi che mi hanno molto avvilito, infatti due giorni fa, mentre mi stava accompagnando a fare la radio terapia ha iniziato a dirti che mi sono un pò ingrassata, ci sono rimasta malissimo, da premettere che da 62 kg sono arrivata a 65 kg, sono alta un 170 e quindi non mi sono mai sentita un'obesa.Ha continuato a criticare un rapporto d'amicizia con una persona che conosco da più di dieci anni che in questa circostanza mi è stata vicinissima, aiutandomi moltissimo anche sul lavoro che non potevo svolgere durante la chemio, mi sono innervosita tantissimo e mentre lui parlava il mio cuore batteva così forte che mi mancava l'aria. All'arrivo in ospedale mi ha detto: oggi non ti accompagno a fare terapia, ma ti aspetto in macchina. Sono scesa e mi sono avviata da sola, mi sentivo umiliata e non riuscivo a capire come di fronte a questi problemi possa aggiungerne altri, di natura sicuramente molto banali. Io capisco bene che anche per lui è difficile e come avete scritto anche voi chi ci sta accanto soffre tanto, ma io non riesco a sopportare i suoi atteggiamenti nevrotici, mi sento una sequestra dal cancro e delle circostanze che girano attorno a me, sono chiusa in una gabbia, avvolta dalla paura. Come faccio a superare questa grande avventura con tutti questi attacchi? Rischio veramente di precipitare nel buio, sto cercando in tutti i modi d'impegnarmi in tante attività per riprendere la mia vita ,ma è come se piantassi tanti fiori nel mio giardino e lui me li calpesta. Scusate tanto lo sfogo. Un fortissimo abbraccio. Anita

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