Come si calcola il rischio reale per il tumore al seno
Denis io svolgo questo compito dal secolo scorso raccogliendo il grido di dolore di una modella americana famosissima, che ho anche conosciuto a N.York, che mostrandosi con il torace piatto sulla prima pagina N.Y.Times (allora faceva molto scalpore ...e il torace piatto perche' non si facevano le ricostruzioni) urlava al mondo
http://www.senosalvo.com/infobesita.htm
"YOU CAN'T look away anymore "
ORA NON PUO PIU' GIRARTI DALL'ALTRA PARTE
Io ho raccolto questo grido di dolore nel secolo scorso doverosamente ed ho adattato la mia professione in risposta. Facile per me perche' dal 1976 sono stato coinvolto da Ada Burrone nell'associazione AttiveComePrima, quando guarire dal cancro era una impresa rara.
Non mi addolora che gli addetti ai lavori siano stati in questi quasi quaranta anni...quasi sordi
Mi addolora moltissimo (l'ho spiegato al Convegno a Novembre) che spesso spesso spesso piu' spesso del tollerabile...le stesse donne (per fortuna non tutte ed il nostro forum e' un bell'esempio) che hanno subito l'esperienza siano sorde !
Questo e' stato sempre difficile per me tollerarlo al punto che periodicamente ...fa capolino quella parte di me che reclama
Ma poi l'altra mia parte, ormai femminilizzata,
..........mi fa ricadere ( plurirecidivante)............
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salvocatania
Grazie...ma purtroppo debbo decidere alla svelta ed ho bisogno del suo consiglio che mi pare di capire sia favorevole alla mastectomia. Mi chiedo se con protesi definitiva immediata o con espansore...e poi resta il dubbio sulla chemio che mi assilla
Un passo alla volta. Ora parliamo della mastectomia poi parleremo della eventuale chemio.
La prima risposta e'
Io sono un conservatore del seno , salvo complicazioni.
al punto che anche il mio sito ha sposato questa filosofia
Nel suo caso e' chiaro che non abbiamo a che fare con una malattia di un quadrante, ma dell'intera mammella e quindi la scelta e' obbligatoria.
Quando e' possibile si mette una protesi definitiva, ma occorre una valutazione dello stato di salute della sua pelle (ad es. irradiata ?) e nel dubbio va meglio l'espansore che espandera' la cute . Ne deve discutere con il chirurgo plastico.
Dottore è bellissima l'immagine della matita!!!!! Sono io, siamo noi!
Visto che e' piaciuta la copio dal mio sito e la pubblico qui
In realtà la posizione dei tre tumori è sempre la medesima, al confine tra QSE e QIE. Fu irradiata nel 2006 ma la cute è buona ed inoltre i 4 lipofilling che ho avevo appena concluso avevano ridato una certa morbidezza alla mammella.
Sin qui hanno partecipato al sondaggio :
5 motivi per cui vivere
1)Marea
2)Chiaretta
3)Ninni
4)Patty
5)Didi
6)Manuela
7)Rori
6)Maria
9)Juventina
10)Lauren
11)Daniela
12)Fede
[b]13) Speranza
14) Pat_
15) Stella
16) Max
17) Francesca
18) Eliana
19) Lella
[b]20) GG016
21) Sabrina
22) Onde
23) Pepeli
24) Cricca
25)Giulia Umbria
26) Sara SoleMare
27) Cindy
28) Christina
29) Denis
30) Marina Sicily
31) Patri
32) Claudina
33) Elisa
34) Titti
35) Giulia
36)Sonica
37)Clara
38) Veronica
39) Antonia
40) Rossella
41) Robertina
42) Cristina
43) Sara Padova
44) Vanessa
45) Luigia 2
46) Lidia -70
47) Lori
48) Dada
49) Elena
50) Barbara
51) Lucia
52) Heriano
53) Vera
54) 67 Stefy
55) Antonella
Osservazioni gratificanti dai primi
Tutte, tutte , tutte quelle che hanno fatto la chemio , ma soprattutto hanno allenato la Resilienza sul forum per almeno 2 anni mostrano di avere esorcizzato lo "stigma della chemioterapiia"
pur riconoscendo che "non sia una passeggiata"
Paradossale, ma e' un dato atteso, che le ragazze "ansia e sapone" e non hanno fatto la chemioterapia...siano ancora a meta' del percorso.
Si pero' alla terza recidiva (io lo chiamo nuovo tumore) forse non basta piu' la conservazione della ghiandola.
Sull'utilizzo di espansore o protesi definitiva non c'e' un caso uguale all'altro e occorrerebbe almeno vedere, ma anche toccare ( consistenza) per apportare il contributo che si aspetta Lei.
Mi piace moltissimo questa vignetta....trovare un'opportunità nonostante le difficoltà...trovare in noi le risorse (che magari non sapevamo nemmeno di possedere) necessarie e chissà magari scoprirci cambiate e migliorate nonostante tutto.
Titti
Francesca fiduciaria
Forse ti poni male così.
Non bisogna provare invidia per chi il problema non lo ha.
Non bisogna fare di tutta un'erba un fascio.
Quando ero sana, mi è capitato di frequentare, non per motivi personali, il reparto di dialisi dove frequentavo gente che era a un passo dalla morte.
Mi hanno dato tanto, mi hanno insegnato tanto e forse devo loro il mio coraggio nell' affrontate la malattia, ma soprattutto non hanno mai provato invidia nei miei confronti tranne una che non ha mai accettato la sua malattia.
Per quanto riguarda gli operatori come ho già scritto in passato ho dovuto ricredermi su alcuni cliché cuciti addosso agli infermieri.
Sono stati molto umani, professionali, e preparati.
La comunicazione con i medici non raggiunge la sufficienza però è anche colpa mia: sono troppo diffidente nei loro confronti e tendo a sentire altri pareri creando confusione.
Quindi secondo me bisogna dare loro fiducia e cercare di conoscerci meglio.
Non tutti credo ci considerano solo numeri.
Ciao Francesca solo cose belle !!!! Un mare di auguri a Tommaso. Un abbraccio :
Un caloroso benvenuto a Marcella
Molto azzeccata la vignetta simbolica sulla matita come del resto tutte le altre, grazie dott. Catania
Mi ci ritrovo nel rapporto con gli oncologi...alla diagnosi anche io avevo girato un po' e accumulato diversi pareri, da una Barbie attempata ero fuggita in lacrime. Aveva chiesto al mio fidanzato "lei è uno dei pochi che resta o dei tanti che se ne vanno?", io ero allibita, lui aveva una faccia che neanche Hannibal Lecter con il ciclo, oggi risponderei ma oggi sono diversa!
salvocatania
Dottore io me lo appunto il suo vademecum del dialogo con il medico consultato: sa quanto mi sarebbe stato utile nel periodo dei "pellegrinaggi"? E quanti, quanti, che non alzavano gli occhi dallo schermo. Uscivo sempre distrutta. Poi ho smesso di "peregrinare"!
Ciao L"
Benvenuta innanzi tutto!!!
Io nn ho scritto che tutti i medici ci considerano numeri... io ho scritto che l'oncologa che mi ha vista mi considerava un numero. Perché così mi sono sentita...poi ne ho tanti altri che sono diventati nel tempo addirittura amici...
francesca ha un trascorso molto doloroso alle spalle, come chi più o chi meno tutte noi.. a te nn è mai capitato di provare invidia x i discorsi frivoli degli altri? In nessun contesto? Nemmeno all'inizio della malattia? Beh, purtroppo a me si...forse invidia è una brutta parola ma... rabbia risentimento? Nn per l'essere sani, ma la leggerezza mentale che io ho perso...
Ho avuto mio padre in dialisi per una decina d'anni e non ha potuto fare trapianto perche' all'epoca trapiantavano fino a 50 anni. Ti assicuro che invidiava, in senso buono, chi era libero di disporre del suo tempo senza dover trascorrere tre mattine alla settimana attaccato a delle macchine per sopravvivere. Tutte le malattie sono brutte, il cancro forse e' la peggiore e invidia non e' la parola giusta, e' solo voglia di riprendersi in mano la propria vita!
Onde!!!!!
E benvenuta Nina !!!