Come si calcola il rischio reale per il tumore al seno

Titina Fiduciaria
Titina Fiduciaria
MARINA
Auguri alla tua bimba buon compleanno!!!!

mar
Bene che la tac sia tutta ok così permetterà a tua sorella di tranquillizzarsi un attimino
Francesca fiduciaria
Francesca fiduciaria
Nina sono contenta di risentirti.. spacca pure.. tutto quello che vuoi. anche le balle a noi noi siamo le amiche del cattivo tempo, delle tempeste, degli uragani, dei terremoti, le alluvioni, delle piogge e... naturalmente del sole perchè dietro le nuvole c'è sempre il sole.

Silvia che splendido regalo che ci hai fatto in questo Natale diverso..
nella tua lettera c'è tutto , tutto, tutto... grazie per averci narrato parte della tua vita...
Ex utente
Ex utente
Nina
Che gioia ritrovarti!
Immagino come ti possa sentire. Non so bene quali siano le frasi motivazionali sul dolore, ti posso solo dire che fa proprio schifo. Perché si mangia la speranza.
Quando, dopo le rosse, facevo fatica ad alzarmi, a trascinarmi, perché mi faceva male tutto, se andavo in bagno c'era la ragade, se mangiavo, mi veniva da vomitare, se mi guardavo, ogni giorno ero sempre più brutta, non riuscivo a pensare che ci sarebbe stato un dopo.
Poi, invece è arrivato, man mano che stavo meno male si innescava un processo positivo anche nell'umore. Posso solo sperare che tu riesca a prendere quest'onda. Che sentendo meno dolore, meno disturbi, meno stanchezza, possa far crescere anche le energie positive. Secondo me sei già a buon punto, perché per essere incazzate serve già una bella dose di energia. E quella non ti manca, lo sappiamo bene qui dentro. Ti aspetto ogni volta che avrai voglia di sfogarti, di scaricare un po' di peso, di condividerlo. Ti abbraccio forte

Angel
Mi spiace cara, speravo che un aiuto non farmacologico potesse alleviare un po' i dolori. Forse hai fatto una terapia un po' troppo forte, man mano che dimagrivi. 7 chili sono tanti. Bisognerà aspettare che si riaggiustino le dosi.

Silvia
Grazie infinite! Capisco che per te il Natale abbia cambiato significato, ma paradossalmente per me, la tua storia, mi riconcilia proprio con il Natale. È un bellissimo regalo
Dottor Catania

Dada
L'ha già venduta e data via. Che faccio? Omicidio o divorzio?

Emanuela
Il mio nome lo scelse proprio mia sorella. Aveva tre anni. Devo ricordarmelo per perdonarla

Maddy
Bellissima la tua tavola. Veramente tanti, tanti meritatissimi complimenti!

Linda
Sono contenta che dormi, anche se ti sei rovesciata. Mi raccomando, piccola, cerca anche di mangiare
Francesca fiduciaria
Francesca fiduciaria

e.. a proposito di libri scritti e ancora da scrivere...

La mia storia. storia di una rfs
CAPITOLO TERZO

La paura.....della paura,
mercoledì 12 febbraio 2014 da Utente 283452
Salve Dr. Catania, il titolo di questo post è una perifrasi da lei sensibilmente spesso usata, per chi, come me ha passato il trauma del cancro, ed è ancora in viaggio...
La mia oncologa, quando ci siamo salutate e fatti gli auguri di Natale, mi disse, spero che il 2014 sia un anno leggero per lei, quello che si lascia alle spalle è stato pesantissimo, ma lei neanche se ne è accorta.
E questo è vero, ho fatto tutto ciò che dovevo fare, chemio, radio, ho subito paure, ansie, fastidi, ma adesso sto per arrivare alla fine delle cure e questo mi terrorizza. Ho iniziato il follow-up sono andati bene eco epatica, rx torace e scintigrafia ossea. Mi terrorizza sottopormi a mammografia ed eco mammaria, ma supererò la paura. A fine aprile ultima dose di Herceptin, e non posso pensare di essere indifesa, mi sento come una neopatentata che guiderà da sola la prima volta. Ho la sensazione di chi si trova sotto tiro dei cecchini e non sa come ripararsi. Ho ripreso a correre, in casa ho un tapi-roulant, avevo alti i valori dei frassi (colesterolo & co), e sapendo che certe patologie aiutano i tumori, sto mangiando benissimo, privilegiando legumi, verdura e frutta. La carne mi piace poco. Insomma fisicamente lo dicono le analisi, sto bene. Ma come?? Come superare il terrore di riammalarmi. Ho letto il forum che lei consiglia, ma anche se parlo spesso con chi ha subito quello che ho subito io, o lo sta affrontando, il fatto di avere la paura in comune, non mi aiuta. Il mio oncologo è una persona empatica, come lei. Non mi ha MAI detto: "lei guarirà", ma mi ha sempre detto: "abbiamo fatto in modo che lei fosse curata nel migliore dei modi e lei è stata positiva e propositiva", non pensi a cretinaggini, non pensi che a stare bene e ad andare avanti come ha fatto finora, e se ha qualche pensiero ossessivo, me lo dica". Non voglio né psicooncologi e neanche psicofarmaci, la mia copertina di Linus è Xanax 0,25mg che preso la sera mi fa addormentare di botto. Ecco, sto per arrivare alla fermata e devo trovare la volontà per non pensare a quello che potrebbe succedere.. facendo il follow up si incontrano persone che hanno avuto ricadute, recidive, metastasi, cerco di pensare che a me non succederà... Ma è un modo? La ringrazio se vorrà leggermi e rispondermi.

Francesca.... Un anno dopo il 13/02/2014 ha scritto:
ciao a tutti!
Per quanto riguarda la PAURA della PAURA ho letto il consulto e queste parole le ho sentite vere e molto MIE. Dopo la cura ci si sente scoperti, non si può fare altro che aspettare? Che cosa? La paura ti suggerisce un ritorno di malattia, dover rifare tutto il percorso e il peggiore incubo è quello di non riuscire più a rialzarsi. E' vero la paura resta soprattutto in periodo di controllo, però si può fare in modo di non rimanerne invischiati come in una ragnatela, ma semplicemente accoglierla e poi salutarla, come le molte altre emozioni che durante il giorno ci attraversano. Anzi, forse un po' di sana paura è giusto provarla, voglio continuare a sentirla un po' perché in questo modo non abbasserò più la guardia e sarò sempre quell'animale che avvertito il pericolo, corre al suo rifugio e si salva. Essere nel blog aiuta in questo, prima di tutto a prendere consapevolezza che è normale avere paura per non sentirsi degli extraterrestri quando invece incontri chi ti dice che no non è normale avere paura ora che tutto è finito ecc ecc....
questo atteggiamento da parte di alcune persone "ignoranti" porta inevitabilmente al senso di colpa ecco perché penso che sia importantissimo che anche i familiari siano sul nostro blog e sul nostro pullman della vita per comprendere e quindi aiutare davvero.
Un bacio grande grande a tutti.
Francesca

2666. Dr. Gianluca Calì psicologo il 13/02/2014 ha scritto:
Francesca, ho letto con grande emozione le sue parole. Da "animaletto spaventato" ad animale che vuol sentire la paura per correre ai ripari lei ha fatto un lavoro su di sé straordinariamente profondo ed importante, per lei e per chi lo leggerà. Sì, sottoscrivo a pieno:
>>prendere consapevolezza che è normale avere paura per non sentirsi degli extraterrestri
Chissà, forse proprio gli extraterrestri non provano paura... ma noi terrestri sì...
@Lisa e Sara: siete state accolte su questo Autobus della Vita da Persone Eccezionali. Nei momenti difficili, a me tornano utili tre domande, che rivolgo a me stesso quando mi trovo confuso e disorientato:
"Che persona/figlio/marito/terapeuta/padre/etc. voglio essere in questo momento?"
"Che cosa posso FARE QUI ed ORA per essere la persona che voglio essere?"
"A quali emozioni, sensazioni, pensieri, idee, paure etc. sono disposto a far spazio dentro di me per poter fare QUI ed ORA queste cose?"
Non sempre so rispondere, ma a volte mi hanno aiutato...

17 febbraio 2013
"Buona sera, sono la ragazza con BRCA1, che ha scoperto di avere il nodulo in >gravidanza grazie alla sua informazione di farmi vedere perché in questo >periodo si scatenava la tempesta ormonale. E quindi di aumentare la sorveglianza piuttosto che diminuirla. >Come promesso le scrivo per raccontarle che ho partorito il 7 un bel bambino >di 2,700gr. >la cosa più bella insieme alla cosa più brutta perché in attesa dell'intervento dovrò fare la chemioterapia che incomincerò domani. spero che tutto vada bene e che questo brutto momento passi presto.>>"

CHEMIOTERAPIA.

"Alegria
Como la luz de la vida
Serena.....Como la rabia de amar
Alegria
"ALEGRIA" Cirque du soleil

18 Febbraio 2013
Chemioterapia....
La mia oncologa mi riceve nel suo studio, come al solito HO PAURA!
Io odio questo posto....
: "Allora, le analisi vanno tutte bene, e quindi il 18 si inizia, le ho prenotato una poltroncina".
Dentro di me ho risposto, "E dove si va di bello?" Come al solito...
Sì perché la poltroncina mi fa venire in mente l'aereo e quindi posti lontani e lontanissimi o la poltroncina dove Tommi si siede.
Poltroncina è quella del cinema, si parte e non si sa dove si va ... comunque è sempre un viaggio da cui si ritorna.. leggermente cambiati ma pure sempre se stessi.. oggi , invece , poltroncina è.......
la chemioterapia.

Sulla poltroncina la mia prima seduta, l'infermiere che mi dice che devo fare il mio percorso, di non ascoltare nessuno, nessuno, nessuno.....
E infatti in questo salotto, sulla mia poltroncina ho delle vicine che non vorrei avere.... E non vorrei ascoltare quello che si dice qui. ... allora decido che mi metterò le cuffiette ed ascolterò solo la musica
Penso a quando mi sono caduti i capelli.
Mio babbo e mia cugina mi avevano raccomandato di rasarmi subito i capelli, ma la mia parrucchiera mi ha convinto che poteva anche non essere necessario, mi ha detto: "Aspetta, quando vedi che cadono allora chiamami, anche se è domenica che vengo a casa tua e ti raso."

Dopo una settimana dalla seconda chemio, una mattina mi alzo e il cuscino è pieno di capelli, vado davanti allo specchio, mi tocco e cadono a ciocche, allora chiamo Lina, le dico di venire, che stanno cadendo, che è una cosa che non sopporto, piango, anche se ero preparata e pensavo che non mi sarebbe importato tanto della perdita dei miei capelli, perché in fondo non ho dei gran capelli e che questo era soltanto un piccolo sacrificio a favore della guarigione.
Lina dice "Francesca, ti prometto che quando ricrescono te li faccio biondo platino!"
Dice che ho una bella testa, che ha la sua importanza avere una bella testa, lei sceglierebbe il foulard.
Apro il cassetto dove tengo custoditi i foulard di mia mamma, colorati, a stampe , tutti provenienti da luoghi esotici ... anche lei li usò poi per coprire la sua testa pelata... che destino!!!
Metterò il fazzoletto e lo terrò anche di notte, non voglio che nessuno mi veda senza neanche più un capello in testa, ma se Tommi me lo tira via?
Allora con Lina architettiamo questa cosa: Rasiamo tutta la famiglia.
Io porto Tommi a rasarsi, Giovanni è già pelato, e Ale si fa rasare pure lui.
Pure la Rosanna e Augusto, nell'empatia familiare, si tagliano i capelli corti.
"Ecco, siamo tutti pronti per il mare!"

Francesca, Lei mi farà morire dalle risate: Ha fatto RASARE A ZERO TUTTA LA FAMIGLIA. E come se non bastasse con molta naturalezza ha spiegato ai suoi bambini che "ci rasiamo tutti per prepararci ad andare al mare"....
Tre giorni dopo, nevica su tutt'Italia!

Chemioterapia, quindi, mi fa venire in mente la mia testa pelata, io che mi guardo allo specchio e mi sembra di vedere un deportato in un campo di concentramento; essere in oncologia, mi fa un po' quell'effetto, è un posto strano, è un posto di attesa, dove non sai se sarai lì soltanto di passaggio, se dovrai rimanerci permanentemente, se ci ritornerai ciclicamente, oppure non ci andrai più perché vorrà dire che sei finita all'altro mondo.
Ed ecco che il mondo lì dentro si scolora, è tutto grigio.

Chemioterapia mi fa venire in mente però anche qualcosa di colorato.
La rossa, la mia amica epirubicina, il mio campari del mattino.
La rossa e il film Schindler'list, quella bambina con il cappottino rosso, la frase "Chi salva una vita salva il mondo intero".
La bambina dal cappottino rosso mi rimanda a Cappuccetto rosso, che deve stare molto attenta al lupo, ma siccome si ferma a raccogliere dei fiori ed è un po' sulle nuvole, come me, ecco che il lupo la frega.
Mi viene in mente anche la mia canzone preferita in sede di chemio, che è una canzone colorata.
Alegria, quella del Cirque du soleil.

Eccomi pronta a partire per la seconda chemio .... Una sorta di immobilità e una corsa contro il tempo: cuffiette nelle orecchie e musica a balla, libro, anche se non avevo voglia di leggere e dentro il libro che non ho mai letto la bellissima meditazione di Fiorella, che mi ripeto come un mantra e guai a disturbarmi.
Devo pur difendermi, no?

MEDITAZIONE DI FIORELLA
Mi preparo con calma ad accogliere questo insieme di sostanze che hanno lo scopo preciso di essermi di aiuto. Assesto la mia posizione nel modo più rilassato possibile, e faccio tre respiri in consapevolezza.
Inspiro, e so di essere qui, ora; espiro e mi rilasso. tre volte)
Inspiro e comincio ad aprirmi agli effetti benefici di queste sostanze terapeutiche.

Prendo consapevolezza di tutte le generazioni di medici e farmacologi, risalendo indietro nei secoli alle generazioni di antenate e antenati che, con la loro esperienza e conoscenza delle erbe officinali e delle sostanze curative, scoprendo via via i migliori procedimenti di estrazione, di elaborazione, di sintesi, hanno contribuito a renderci disponibili oggi questi farmaci in grado di aiutarmi e curarmi.
Entro in contatto con loro. " Vi ringrazio per la vostra conoscenza, concentrazione, apertura a sperimentare; per la vostra intelligenza, il vostro acume, la vostra tenacia nella ricerca. Senza di voi, oggi non avrei questa possibilità di cura. Mi impegno ad onorarla ricevendo la in piena consapevolezza e con gratitudine ".

Entro in contatto con tutti coloro che soffrono della stessa malattia. " Sorelle, fratelli, che tutti noi possiamo avere beneficio dalle cure che facciamo. Sono con voi, voi siete con me. Io sono voi, voi siete me.
Entro in contatto anche con tutti coloro che hanno la mia stessa malattia ma non hanno accesso ad alcuna terapia, per collocazione geografica, povertà, guerra, prigionia o altre ragioni. Che la vostra forza vitale innata vi sia di sostegno in questo momento e possa supplire alla cura che non state ricevendo.
Consapevole del privilegio di poter i curare, faccio voto di aprirmi quanto posso alla terapia e di utilizzarlo al meglio; faccio voto di non opporsi ad essa; di non sprecare neanche un attimo, o una molecola della possibilità che mi è stata data.
Apro i miei vasi sanguigni, i miei tessuti, e accolgo con un " benvenuto" la sostanza che mi può essere utile.
Respiro a fondo, lentamente, e ad ogni espirazione rilasso i muscoli in cui può essere rimasta qualche tensione : (scansione, mettendoci il tempo necessario a percepire e rilassare coscientemente la zona): la fronte, la zona intorno agli occhi, la mandibola, le braccia , le mani, i muscoli addominali, i glutei, il perineo, le cosce, i polpacci, i piedi.
Rilasso ogni parte del corpo in cui si può annidare tensione e allargo i tessuti ad accogliere questa nuova sostanza, che piano piano diventa me.
Inspiro, espiro e rilasso.
Inspiro , espiro e apro. (più volte).
Lascio che le sostanze terapeutiche circolino nel mio corpo, raggiungendo le cellule a cui sono destinate, raggiungendo ognuna delle cellule che " si sono sbagliate" , che hanno frainteso o scavalcato le istruzioni inscritte nel mio codice genetico in un 'illusione di auto affermazione e di immortalità.
Care cellule, da quando sono nata tutte le cellule del mio corpo via via sono morte per lasciare spazio a nuove cellule, e tutta insieme questa è " vita" : attimo dopo attimo, ho vissuto e vivo grazie a questo continuo ricambio; in me sono " morti " ovuli, cellule epiteliali, neuroni, globuli del sangue.
Anche voi, come tutte le altre cellule, ora morirete perché l'organismo nel suo insieme possa vivere, proprio come la foglia deve staccarsi in autunno perché l'albero possa mettere di nuove in primavera, proprio come il gatto rinnova via via la sua pelliccia, il serpente abbandona la pelle vecchia al tempo della muta, proprio come al termine naturale della mia esistenza anch'io lascerò il posto ad altre vite umane.
Vi sostengo nel vostro lasciare andare, rassicurandovi : è vita, questa, non morte.
Potete lasciare andare, fiduciose.
È giusto, è naturale, ed è bene per l'organismo più complesso di cui fate parte.
Il vostro posto sarà preso da cellule altre, nate altrove nel mio corpo, che seguono e rispettano i ritmi naturali dell'esistenza e la favoriscono.

Ora, in consapevolezza e con gratitudine , mi metto in contatto con tutte le cellule nuove e sane che in questo momento, in ogni parte del mio organismo, stanno nascendo in ogni organo o tessuto. Benvenute, grazie. Che tutte insieme, con la vostra energia nuova e fresca, possiate aiutare l' organismo intero a superare questa difficoltà e a recuperare la salute, anche con l ' aiuto di queste sostanze curative che piano piano stanno "diventando me" .

Prendo consapevolezza del mio fegato, dei miei reni, di tutti gli organi che contribuiscono a eliminare i residui del farmaco dopo che ha compiuto il suo lavoro, di tutti gli organi che potrebbero patire gli effetti collaterali di questa terapia e mando loro tutta la mia gratitudine, il mio riconoscimento e il mio sostegno.
So che siete messi alla prova da questa cura e che state lavorando sodo ; farò del mio meglio per aiutarvi, ingerendo consapevolmente sostanze e stimoli che vi proteggano e vi aiutino nel vostro lavoro; mangiando cibi che vi aiutano, bevendo tutta l ' acqua di cui avete bisogno, osservando il colore del cielo, il movimento degli uccelli, ascoltando i suoni nella notte, i primi raggi caldi al mattino , il rumore dell'' acqua che scorre da rubinetto.
Praticando la presenza mentale, la centratura, la pace, nutrendo mi di insegnamenti benefici.

Mi nutro di questo momento qui, ora, prezioso portatore di vita.
Inspiro. Espiro. Inspiro e lasco entrare. Espiro e lascio circolare.
Mi apro a tutto ciò che è, in questo momento, in pace."

Ecco fatto, questa meditazione sarà come me e spero possa essere utile per chiunque si senta il feeling, con il massimo rispetto degli altri vissuti.
A presto
Fiore

1187. Utente 308982 il 07/08/2013 ha scritto:
Ciao a tutte le RFS dovunque esse siano e comunque esse stiano... Mi sento collegata a voi quotidianamente e vi chiacchiero anche se non sempre con un computer davanti! Sono Fiorella che sta scivolando lungo questa estate calda e lenta cercando di trovare ristoro dentro ai giardini della mia anima. Dopodomani secondo appuntamento con la "rossa" che sta allenando e mettendo alla prova una virtù in cui scarseggio : la pazienza! Questa è la realtà e qui devo stare e so che spreco energie con il desiderio che tutto passi il più in fretta possibile, ma ho ancora tante cose da imparare... Al mattino quando mi guardo allo specchio mi chiedo : ma cosa ci fa' questo monaco buddista in casa mia? Cosa vuole da me? è dopo una frazione di secondo sorrido alla mia immagine senza capelli. Come sempre tra il dire e il fare c' è di mezzo.....il coraggio! Sapevo che avrei dovuto raparmi ma quando il momento è arrivato ho dovuto fare i conti con l' immagine di me visivamente cambiava e non è stata poi una cosa così semplice. Mi ha aiutata il ricordo del mio ultimo viaggio in India, circa quattro mesi fa, quando all'alba sul Gange ho visto tante persone che volontariamente si facevano rasare come segno tangibile della loro rinuncia alle cose esteriori e come segno di umiltà . E mi sono chiesta: ma quanto siamo attaccate alle cose che luccicano dimenticando la luce ? Beh ragazze, sono nel processo e ogni giorno è un passo in più , o no? Finita questa mia condivisione vi abbraccio teneramente.
Fiore

IL TUAREG.

"Portami dove mi devi portare
Africa, Asia o nel primo locale.
fammi vedere che cosa vuol dire partire davvero
Sei sempre così il centro del mondo
il primo bengala, sparato su in cielo,
quando mi perdo!"

AL CENTRO DEL MONDO. Ligabue

OTTOBRE 2013
E' tutto finito, ma a volte VIVERE è difficile. Non è più uguale a prima, hai un turbinio di emozioni dentro, ci sono giorni in cui ti svegli e sei contenta di esserci, del sole, della pioggia, di tutto, ce ne sono altri ......
In quei giorni, magari per uno stupido doloretto che senti ecco che ti fai diagnosi e prognosi e ti vedi morta, anzi non ancora morta, ma sotto il sole cocente del deserto, disidratata e sai che morirai.
Quando sei lì agonizzante, arriva il tuareg del deserto.
Devo avere delle allucinazioni perché non è in groppa ad un cammello, ma a bordo di una moto ed indossa un giubbotto da aviatore. Un giubbotto da aviatore sotto il sole cocente del deserto? Forse sto morendo, ma almeno c'è il tuareg a tenermi la mano, non sono sola, lui sa come accompagnare le persone.
Invece il tuareg tira fuori la sua bussola incastonata nel diamante, dice che non è ancora arrivata l'ora di fare testamento e mi guida in un'oasi di pace, mi fa bere quell'intruglio strano di erbe, dev'essere magico perché ha subito effetto!
Però! Non è niente male questo tuareg con il giubbotto da aviatore!!!
Mi dice: "Francesca, la malattia è un fatto personale, è qualcosa di tuo, non è una guerra, non è un lotta."
Io non capisco: "Sì ma se la cura non ha funzionato appieno, se non ha debellato tutto quello che doveva debellare?"
"C'é il tuo corpo, il tuo sistema immunitario, ci sei tu. La tua FORZA DI VIVERE!"
"Si io cerco di vivere come prima, di essere quella di prima ma è difficile, mascherare il dolore, la preoccupazione, la paura. Essere coraggiosi."

"Simulare un coraggio innaturale è controproducente e non c'è niente da mascherare.
La paura non va negata, né tantomeno ignorata, altrimenti questa lavora come elemento frenante.
Il blocco energetico della paura diventa elemento frenante a vivere pienamente la vita, impedisce il dinamismo e la trasformazione, interrompe il movimento che è la VITA!"

Come parla difficile questo tuareg, continuo a non capire forse perché sono dentro al mio buco nero
"Ma è difficile essere quello che si è e che si prova e dopo tutto questo avere anche la forza di vivere. Come si fa?"

"L'AstaccatoFanculo, la lista della spesa. Francesca, non ti ricordi più?
Non ricordi nemmeno che sei una ragazza fuori di seno?"

LE RAGAZZE FUORI DI SENO
"....e nel silenzio mio,
annullo ogni tuo singolo dolore
per apprezzare quello che ....non ho saputo cogliere.
Mentre il mondo cade a pezzi
io compongo nuovi spazi e desideri che ......appartengono anche a te.."
L'ESSENZIALE Mengoni

Mai come in questo periodo sono stata, diciamo così: "definita".
La mia psicologa rivolgendosi ad Ale: "Francesca sarà stata sempre un po' contorta, no?"
La mia oncologa nella sua bellissima e mail prima dell'operazione. "amata paziente ", un'amica del blog: " in questo periodo ti sento un po', come dire, INTORCICATA", ha ragione, non mi veniva la parola ma è esattamente così che mi sento, come quando lavi un maglione e lo "intorcichi" per togliere l'acqua.
A me piace anche definirmi una ragazza terra-cielo, i piedi ben piantati a terra, la testa un po' nelle nuvole.
Salvo Complicazioni scrive: " Francesca lei è unica e irripetibile."
Grazie allora se è così, io non posso, non devo morire. E farò di tutto per esserci e in gran forma al nostro incontro a novembre. Poi dice anche che io sono stravagante ma soprattutto pazza.
Mi piace questa cosa della "pazzia" perché mi ricorda tantissimo una cosa che diceva mia mamma.
" Tanto si sa che io sono matta." Io rispondevo " No mamma, non mi sembra..." ma ora capisco esattamente quello che voleva dire, quello che provava e allora se questo Salvo dice che io sono pazza, per me è un complimento; anche lui lo considera un complimento dice che le più pazze ne escono meglio dal confronto con la malattia.
E allora si sono pazza, sono pazzissima, anzi siamo tutte pazze, pazze , pazze, come scrive una ragazza e Salvo, che non aspettava altro, ecco cosa si inventa: le "RAGAZZE FUORI DI SENO", ma anche i RAGAZZIFUORIDISENO, insomma tutti quelli che sono nel nostro blog ma anche quelli fuori che si incontrano nella vita quotidiana, sono quelli che: vivono intensamente la vita, sapendo di dover morire. Tutti moriremo, è certo al 100%, ma con questa consapevolezza gli RFS decidono di cosa farsene di questa vita e fanno cose pazze e belle. Sappiamo, noi RFS, che questa vita comporta dei rischi, la nostra, cioè quella delle ragazze fuori di seno in particolare, perché viviamo con una prognosi che spesso è sfavorevole, ma chi se ne frega? L'unico rischio che noi RFS non corriamo è quello di sprecarla questa vita.
La VIVIAMO VERAMENTE e la nostra FORZA DELLA VITA, ci fa vivere ancor più a lungo di quello che biologicamente potrebbe essere.
Le e gli RFS hanno un motto, che non per vantarmi, in uno dei miei momenti di visionaria esaltazione, è mio! Mi è venuto dal cuore, dall'anima, forse dalla pancia.
Ed è "AstaccatoFanculo"!

Salvo Catania: Raccolgo da 30 anni le caratteristiche di questo campione .
Ho le mie idee personalissime sulla influenza che una certa filosofia possa avere persino sulle curve di sopravvivenza. Me le devo tenere per me ovviamente se no mi arrestano.

Ma possono senz'altro provare che questo campione affronti molto meglio la gestione ATTIVA di questa malattia e questa straordinaria pagina della discussione lo sta dimostrando.

Ho scritto in passato diverse pubblicazioni dove definivo le caratteristiche principali delle "ragazze fuori di seno", come "pazienti eccezionali "

1) Sono individui da sempre normali, nei quali il desiderio di vita SI ESPRIME nel modo più forte.

2) Essi alla scoperta della loro malattia, si assumono la responsabilità della loro vita, anche se prima non ne erano stati capaci.

3)Sanno, o imparano gradualmente ad accettare, che su questa terra il tasso di mortalità è del 100 per cento, accettano cioè che la vita non dà garanzie. Ne accettano quindi i rischi e le sfide.

4) Imparano a riappropriarsi del proprio destino e per tale ragione non lasciano tutta l'iniziativa al medico, poiché preferiscono costituire insieme a lui una sorta di società o alleanza con il patto reciproco di dare il meglio di sé.

di nuovo..... emerso in questa discussione.....

5) Reagiscono alle avversità della vita con l'inno..................... A staccato FANCULO!

Titina Fiduciaria
Titina Fiduciaria

Auguri a tutte le Lucia Luciana Lucio Luciano

Nina
Grazie dolce tesoro. Ti mando tantissimi fili colorati. Cerca di riposarti tvb

Silvia
Grazie per averci narrato la tua storia

Nina
Nina
Francesca grazie per aver postato il tuo scritto. Pensavo da un po' a questa somiglianza tra i malati di cancro e gli ebrei dei campi di concentramento. Proprio oggi ascoltavo Liliana Segre che parlava della perdita della dignità delle donne: rasate, senza più seno, né mestruazioni, senza forze, eppure che andavano avanti, un passo dopo l'altro. La propria immagine stravolta (che ci fa questo monaco tibetano in casa mia mi ha fatto molto ridere), sentirsi brutte, odiare il proprio corpo, una zavorra da trascinarsi dietro,che reclama di continuo attenzioni. Cerco di ricordare quando nemmeno sapevo di avere un corpo, era lì e basta, agile e scattante, a richiedere bisogni fisiologici e poi stare buono. Oggi ho sentimenti contrastanti nei suoi confronti: mi ha tradito, mi massacra, ma prova a fare quel che può e forse mi fa anche un po' di tenerezza.
Paffi ti ringrazio per il racconto della tua esperienza, io ci provo a pensare a un lumicino in fondo al tunnel. Come dici tu, se torneranno un po' di forze l'umore andrà meglio. Un abbraccio
Titina Fiduciaria
Titina Fiduciaria
Francesca fiduciaria
Grazie è sempre bello leggerti
Ex utente
Ex utente

Francesca leggerti è un po' come fare pace con i brutti pensieri

Ex utente
Ex utente

Nina

Ti auguro davvero che i dolori pian piano diminuiscano è il tuo corpo ritorni agile e scattante❣️

Ex utente
Ex utente
614425:
Non c'è bisogno delle feste per ricordarci di VIVERE !

Grazie di ❤️
Albarosa
Albarosa

Buongiorno a tutte/i.

Mi dispiace parlare sempre di problemi, mi sento in colpa.

Vorrei partecipare di più ai dialoghi del blog però, se posso essere sincera, faccio un po' fatica a riconoscervi e a riconoscere le vostre storie. Penso questo dipenda un po' dal fatto che ora ho poche energie (sempre concentrata sul da farsi nella speranza di iniziare a capire il percorso che mi aspetta) e un po' penso dipenda dal fatto che, essendo arrivata da poco tempo, non riesco a ricostruire le dinamiche interne. Ho letto subito e veramente con grande interesse tutte le storie conservate in archivio e mi sono riconosciuta in molte delle sensazioni e delle emozioni descritte. Diversi nomi, però, sono di persone che non ritrovo più nei post recenti. Inoltre forse il fatto che si utilizzino degli avatar (e non delle piccole foto) non aiuta molto a memorizzare nomi e volti. Mi rendo conto che è difficile fare diversamente e, infatti, ho scritto questa spiegazione solo per motivare le mie difficoltà, non per chiedervi di modificare qualcosa!

Mi sento un po' un peso, quindi, a chiedere sempre rassicurazioni ma ne ho molto bisogno. Vorrei chiedervi questo: io sto aspettando di sapere se devo fare la chemio neoadiuvante oppure direttamente l'intervento. Da esami vari, compresa la risonanza, sembra che i linfonodi non siano stati intaccati (dico sembra perché ovviamente la certezza la avrò solo quanto potrò fare la linfoscintigrafia). La mia più grande speranza è, se non dovrò fare la chemio, di riuscire ad essere operata prima che la malattia arrivi ai linfonodi.

Ecco la domanda: ho sempre avuto qualche indolenzimento e qualche fastidio al braccio dal lato del seno malato (c'è una massa di 4,5 cm x 3,5 cm in seno piccolo!) ma da un paio di giorni sento un lieve doloretto/fastidio sotto l'ascella. Se devo descrivere di che fastidio si tratti, direi come quello di una lievissima nevralgia. Potrebbe essere un cattivo segnale, ossia quello che più temo, quello che i linfonodi stiano iniziando a essere intaccati? Il dolore che avverto all'ascella è dello stesso tipo di quello che, di tanto in tanto, avverto nel seno malato. Questo accresce la mia preoccupazione.

Chiedo alle Rfs e anche al Dottor Catania, se può darmi il suo parere anche questa volta!

Come sempre, grazie in anticipo!

- Modificato da Albarosa
Mar fiduciaria
Mar fiduciaria
dada
Ho capito benissimo quello che vuoi dire...ed hai ragione...ma le cose sono complicate ancor più da una invincibile sfiducia di fondo, purtroppo
PRIMULA66
PRIMULA66
albarosa
ma hai fatto biopsia da poco? Scusami, non ricordo. Per un mese buono dopo il prelievo i miei linfonodi e tutta l'ascella erano molto doloranti. Il chirurgo mi aveva tranquillizzato !!
Creamy
Creamy
Io ci sono
Albarosa
Albarosa
PRIMULA66:
ma hai fatto biopsia da poco? Scusami, non ricordo. Per un mese buono dopo il prelievo i miei linfonodi e tutta l'ascella erano molto doloranti. Il chirurgo mi aveva tranquillizzato !!

Primula66, purtroppo no, la biopsia l'ho fatta da diverso tempo e il fastidio/dolore non è in relazione a quella, è arrivato da pochi giorni

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