Come si calcola il rischio reale per il tumore al seno

Va bene ragazze, io vado a comprarmi le scarpe da tennis... Sì, ho proprio voglia delle superga, quelle che indossavo da bambina! E vediamo se troviamo qualcosa di carino per Reby

Io ci sono

Buongiorno ragazze.
Non riesco a scrivere molto ma vi penso spesso.
Dottore scriverò anche io. La sua riflessione sul negazionismo imperante è importantissima
Un bacio a tutte
Elisa

Ed auguri alla sua Alessia

Una unica domanda : avendo vissuto l'esperienza del cancro il negazionismo vi ha ha tranquillizzate ?
Vi ha fatto sentire discriminate come persone a rischio maggiore ?
Vi ha ulteriormente allarmate ?

Io amo gli animali e mi fa male la loro sofferenza. Per questo mi sono sempre adoperata per aiutarli, raccoglierli, curarli. Fino a cinque anni fa avevo due gatti, recuperati sul ciglio di un canale piccolissimi e ammalati. Sono cresciuti con varie problematiche, ma anche fra tanto amore. Quando hanno cominciato ad invecchiare mi sono ritrovata a vivere una situazione particolare. Andando al lavoro, lungo una strada molto trafficata, mi capitava spesso di vedere qualche animaletto vittima della velocità e, pur rattristandomi moltissimo, ho cominciato a formulare, quasi inconsciamente, questo pensiero magico: " oggi la morte ha già avuto il suo tributo, i miei mici possono avere un altro giorno".
A livello cosciente, so bene quanto fosse stupido e, infatti, non l'ho mai confessato a nessuno, ma nel tempo, riflettendo su questa sensazione, di cui mi vergognavo, mi sono resa conto che è uno dei modi in cui le persone rassicurano se stesse rispetto alle paure più grandi come quelle della malattia e della morte. Una sorta di "mors tua vita mea" rivisitato.
Adesso che il cancro ha pensato di venire a conoscermi, capisco ancor meglio questo meccanismo.
Ci sono persone, anche a me molto vicine, che sanno che ho fatto l'intervento, che adesso faccio cure solo precauzionali, eppure continuano a chiedermi, con compatimento, come sto e, soprattutto, se le terapie stanno facendo effetto.
Non voglio dire che siano stupidi, penso che si stiano difendendo, perché sono sprovveduti, incapaci di affrontare la parte piú profonda e paurosa del loro animo. Se succede a me non capiterà a loro...

Cosa c'entra tutto questo con il Covid?

C'entra.
Quando le infermiere dove mi medicano il picc, chiacchierando, mi hanno detto che il virus ha colpito soprattutto le persone fragili, ho capito che non si rendevano conto di essere indelicate, di pensare, sollevate, che la morte aveva già avuto il suo tributo e che questo le rassicurava.
Non c'è l'avevano con me, "persona fragile", ma si illudevano per non doversi preoccupare, di appartenere ad un'altra categoria, che le avrebbe mantenute indenni. Quando io ho raccontato loro la storia di due "sani", come loro, non come me, morti di Covid, sono rimaste spiazzate.

Ci sono tanti che la pensano in questo modo, anzi in modo più consapevole e, dunque, volgare. In questo caso sì che parliamo di stupidità, anzi di colpevole stupidità.
Sperare che ci sia sempre un capro espiatorio, qualcuno che si assume il rischio perché la morte abbia il suo tributo è un pensiero magico, irrazionale, infantile che deve restare chiuso nell'intimo della propria mente. Farne uno strumento di propaganda politica è indecoroso, indecente, ridicolo.

A chi pensa di essere immune dalla malattia e dalla morte manca il senso del ridicolo, e se non fosse per le migliaia di persone coinvolte nella enorme sofferenza dei mesi scorsi e del presente, si potrebbe quasi ridere di questi poveretti.
Immaginandoli il giorno in cui il tributo sarà chiesto a loro.

Allora Buon onomastico Angel E ai Lorenzi.. Mio papà si chiamava Lorenzo