Come si calcola il rischio reale per il tumore al seno
Può inserire il link di quel consulto ? Anche se leggerlo per gli altri potrebbe provocare qualche emozione non certo piacevole. Grazie
Forse lo trovato io. https://www.medicitalia.it/consulti/oncologia-medica/23892-cancro-al-cervello-sono-disperato-ho-poco-tempo.html Come ha fatto a scovarlo : è uno dei consulti più sofferti della mia esperienza su Medicitalia e me lo ricordo bene. Non conosco l'esito di questa vicenda e quindi quando non ci sono nuove ...una flebile speranza ci tengo a non spegnerla in nessuno dei casi cui vengo a conoscenza. Torniamo al solito discorso di sempre : questo caso incrementa la percezione del rischio-pericolo che è più teorico che reale. Tutti abbiamo la percezione di un pericolo reale se andiamo in macchina a 300/h. Poi accade nella vita che ci andato a 300 all'ora tutti i giorni della sua vita....poi si va a schiantare a 20/h sulla pista di sci in un giorno di vacanza serena con la famiglia : firmato Schumaker !
nella vita che ci andato a 300 all'ora tutti i giorni della sua vita.... = Poi accade che nella vita CHI ci è andato a 300 all'ora tutti i giorni della sua vita........poi si va a schiantare a 20/h sulla pista di sci in un giorno di vacanza serena con la famiglia : firmato Schumaker !
Leggere questa storia è davvero molto duro. anche io fino a qualche tempo fa andavo a leggere questo e quello, dopo l'ultimo ciclo di chemio mi ha fatto male la testa per un mese di fila e allora pensavo.... andavo a sbirciare e avevo già fatto la mia diagnosi, poi è toccato all'intestino, che si è un pò bloccato dopo mesi in cui ero diventata un orologio svizzero e allora... l'ultima è stata quella del dolore alle ossa, su internet tanto per essere positiva ho digitato non più cancro, ma reumatismi e sai la barzelletta? Alla fine delle varie cause c'era scritto: i reumatismi possono essere anche sintomo di metastasi alle ossa. Ma vai A staccato fanculo! questa volta il sintomo era reale e io avevo una semplicissima carenza di vitamina D. Francesca
Sono sempre Francesca. volevo dire al dott. Salvo: Lei ha sempre ragione! ed è vero non è Superman, ma nel mio diario ognuno ha un ruolo e Lei un pò super eroe è stato. due parole anche sul senzatetto che ben si ricollegano alla domanda: Ma si può elaborare la morte? non so se riesco aspiegarlo bene, #Francesca, chiariamo allora alcune cose, perché quando ci parla del suo senzatetto sta confermando il mio punto di vista. Quel che sta facendo per lui non è certo influenzato dal formale Lei o dal Tu che prima o poi le verrà facile usare. Conta quel che sta facendo per lui chiassosamente o sotto traccia. ho pensato, io non sto facendo nulla per lui a parte il capuccino, lui al contrario fa molto per me ricordarmi come ero e sapere chi sono adesso. ricordarmi che, siccome sono molto più umana di prima sono anche donna di fede e quindi il mio legame con Dio o, come diceva mio nonno, Chi per Lui, non si è spezzato, nemmeno dopo queste prove terribili. quando gli chiedo come stà lui mi risponde sempre "Benissimo" e allora mi chiedo come fa quest'uomo che non ha niente ad essere così felice e penso che dovrei imparare da lui. ritorno al punto uno, la schizzinosa che passava di là dalla strada lo faceva anche per paura, poi questa paura l'ha guardata in faccia e gli ha parlato eha scoperto che era un uomo colto e gentile e quando brontolava qualcosa dietro era per dire "Le auguro un anno di felicità" e non chissà quale maledizione perchè non gli davo neanche un soldo.ora la mia domanda è: siccome anche la morte fa paura e non la si può guardare in faccia perchè a meno che uno non vada in coma, se ci sei tu non c'è lei e viceversa, si può elaborare qualcosa che non si conosce e di cui si ha terribilmente paura?
Sono Rosella.... Francesca.... quando ci vuole, ci vuole! ASF !!!!! E poi, ancora per te: lo stesso pensiero che tu esprimi per il tuo "amico" mendicante, io l'ho sempre espresso pensando a te e un sacco di volte mi sono chiesta: ma come fa questa Ragazza ad essere così positiva e propositiva, così allegramente comunicativa? Una forza della natura... Sebbene tu ci dica da sempre che nel tuo quotidiano non sei la stessa che sul Blog, io devo sconfessare questa tua certezza perché ti ho conosciuta, ti ho abbracciata, ti ho ascoltata, ti ho vista sorridere e quindi posso ben dire che anche faccia a faccia tu emani la stessa forza che esprimi con le parole scritte... Ho imparato molto da te, l'ho detto fin dall'inizio...e ti ringrazio infinitamente per questo! Alla fine credo che ciò che seminiamo, in qualche modo prima o poi raccogliamo. Ti aspettano messi abbondanti e il tuo pane sarà fragrante e appetitoso, di questo sono certa! La MORTE... ricordi? Se ne è già parlato di questa Signora... E' stato detto che rappresenta l'opposto della nascita, fa parte di un corso naturale, è un attimo di cui non avremo mai ricordo... L'elaborazione di una sensazione che non ci apparterrà mai, a cosa ci serve? E' chi rimane che deve imparare ad elaborare la dipartita... io per il mio Papà, tu per la tua Mamma...altri per i loro Cari... Metabolizzare, accettare, continuare a vivere con il dolore della perdita... questo si deve elaborare... Mentre invece ora dobbiamo elaborare la VITA! Eh, si... è la vita che va elaborata, vissuta al massimo, presa sottobraccio, non calpestata, non dimenticata, non accantonata in attesa di.... Ci pensavo giusto in questi giorni: come può far paura la morte fine a se stessa, se è un istante infinitesimale? Non è lei che ci spaventa, in realtà, bensi lo è la sofferenza, la paura di soffrire...il timore di perdere ciò che ci circonda, di causare sofferenza in chi amiamo... Inoltre, tu che hai la fede possiedi la certezza che al di là della vita terrena ci sarà una seconda opportunità di vita, questa volta eterna... perché non pensare a questa opportunità fantastica? Sicuramente i Dottori riusciranno ad approciarsi in maniera maggiormente professionale a questa tua domanda "esistenziale"... io ho scritto di getto il mio pensiero, mentre con la mente pensavo che, in questo preciso istante, mi piacerebbe tanto abbracciarti ... Buonanotte, prova a fare sogni belli, Francesca... :-)
Buonasera a tutti, a tutte.... Sono Rosella...e sono "incavolata"! :-) La notte scorsa, erano quasi le tre, ho scritto un mezzo libro, qui sopra :-)... e oggi non ne trovo traccia! Mi spiace molto perché era un insieme di pensieri che mi sono sgorgati dal cuore nella tranquillità della notte, attimo dopo attimo, ed erano dedicati alle Ragazze, ma non lesinavano in flosofeggiamenti di circostanza! Il destino, anzi... il malfunzionamento di internet, ha deciso così e in questo modo tutte-tutti voi vi siete "salvati" da almeno dieci minuti di lettura! :-) Nonostante io ora non ritrovi il mio intervento sul Blog, non posso evitare di esprimere nuovamente il mio pensiero... Fra le tante cose che avevo scritto, mi univo al coro di "Meno male che Antonia c'è"...! Inoltre commentavo, condividendoli, gli interventi di Lori e di Lucia (Lombarda) in relazione all'argomento sollevato da Francesca. Pensando a quanto Lori diceva sul nostro usuale modo di rapportarci ai mendicanti, sottolineavo che a volte, diciamolo, questo è realmente un tantino carente del rispetto che sarebbe in ogni caso dovuto ad un essere umano, e aggiungevo che i gradini dell'appartenenza sociale non dovrebbero implicare il sentirci superiori ai nostri simili... Aggiungevo poi che, con le persone che non conoscono bene la nostra lingua, io decido sempre volutamente di porgermi ad esse usando il TU, ma solo in quanto, se non lo facessi, creerei loro problemi di comprensione, per i motivi che il Dottor Catania ha spiegato molto bene... Devo aggiungere che questa cosa, sebbene pensata per facilitare il mio interlocutore, mi crea comunque un certo disagio, sempre! Ciò detto, vorrei raccontarvi che nel quotidiano della mia vita lavorativa di Insegnante io ho scelto, da sempre, di richiedere esplicitamente ai Genitori dei miei alunni di riferirsi alla mia persona con il LEI... ugual cosa ho fatto da sempre, io con essi. La mia scelta è stata ASSOLUTAMENTE non casuale o poco ponderata, in quanto ho verificato io stessa che la "seconda persona" non consente di creare una sinergia fra le parti che sia libera di "costruire" un rapporto senza limitasi ai paletti imposti da un eccessivo livello confidenziale. Io non potrei esprimermi nella stessa maniera con le Famiglie, se adottassi un registro differente... i concetti sarebbero interpretati in altro modo e la maniera stessa di recepirli e metabolizzarli assumerebbe tutt'altro spessore. Ho ricevuto, e ricevo tutt'ora inviti per un caffè o per un the nelle case dei miei Bimbi, ma li rifiuto categoricamente, seppure con cordialità, semplicemente spiegando ai genitori quelle che ritengo essere delle buone motivazioni, non ultima la parità di "trattamento" fra un nucleo famigliare e l'altro. Dico sempre che il caffè o il the sono "rimandati" solo all'ultimo mese dell'ultimo anno di frequenza del Bambino, che l'invito sarebbe graditissimo in tale periodo, seppur apparentemente vanificato sul nascere! Questo mio modo di pormi, nel tempo ha dato frutti succulenti. Il mio essere Insegnante non vuole in tal modo creare un distacco con l'altra parte, ma semplicemente RICORDARE che, appunto, è UN'ALTRA PARTE! Negli anni sono diventata Amica di alcune Mamme, ma CIò è AVVENUTO solo quando il percorso scolastico dei loro bimbi era terminato... Samantha è una di quelle poche... :-) Le uniche volte in cui sono stata costretta, e lo sono tutt'ora, a rivolgermi con il TU e ad accettare di buon grado che la stessa cosa venisse fatta con me, sono state quando i miei ex alunni sono diventati Genitori anch'essi ed hanno scelto di affidatarmi i loro Bimbi... :-) Il registro confidenziale, in quest'ultimo caso, non ha "disturbato" o fuorviato i miei messaggi o le richieste di collaborazione sinergica, in quanto il rispetto era salvaguardato dalla gerarchia che rappresenta il mio essere "ex insegnante": la mia credibilità non ha subìto alcuna scossa, anzi si è ulteriormente radicata nel tempo. Io credo che si possano esprimere gli stessi concetti mantenendo la terza persona, credo anche che, in alcuni contesti, entrambe le parti siano addirittura maggiormente "protette" e "libere" di esprimersi grazie a tre sole letterine: L E I .... Questo è il mio pensiero ed anche la mia esperienza... ed è per ciò che mi trovo d'accordo con quanto ha scritto il Dottor Catania negli interventi precedenti... Penso che per poter dire determinate cose, per affrontare argomenti delicati senza indossare maschere, in qualunque ambito professionale ci si trovi, si abbia la necessità di poterlo fare senza il timore di intaccare un rapporto simil-amichevole... che a volte è davvero solo di facciata... Gli Amici sono altri ed hanno altri compiti in altri contesti... Questo, ovviamente, rimane un mio pensiero e una mia modalità... non giudico assolutamente chiunque abbia la necessità di porsi in maniera differente... :-)
Buongiorno a tutte ed a tutti. Un bacione immenso a Donatella. Ho riletto anche io il consulto del 2007/2008.. Cosa dire? La nostra caducità e la nostra forza....e la straordinaria presenza dei medici che fornivano risposte... Ieri mia moglie ha messo il port...meno male che non doveva farle male e che era un interventino di routine...un male...Mi è venuto in mente il "Dottore si Spogli" del Dottor Catania..vabbè. Martedì si ricomincia con il taxolo... Grazie per esserci. Un grande abbraccio, Francesco.
Francesca, non so trovare le parole giuste e bellissime di Rosella ma le condivido in pieno. Posso solo dirti che la tua sensibilità era e lo è tuttora l'immagine migliore di te verso te stessa e verso gli altri. La vita è dura per molti e se noi riusciamo a rendercene conto dopo aver vissuto e in parte superato l'esperienza del cancro, allora si può ben dire che ci siamo salvate dalla cosa più brutta dell'isolamento, dell'egoismo e del menefreghismo. Io vorrei come te che tutti intorno a noi fossero felici, che non ci fosse più la sofferenza, che i bambini conoscessero solo il sorriso e non le malattie, che i senzatetto avessero un tetto, che i poveri ormai così numerosi avessero di che vivere, che le mense pasto non fossero così piene, che i giovani avessero un avvenire, che il cancro fosse solo un segno zodiacale ( ricordi ?) vorrei..vorrei...non possiamo fare altro che fare quello che si può e ...vivere con il sorriso che hai. Perché pensare alla morte se abbiamo la possibilità di vivere e di decidere come vivere ? Non credo che si possa elaborare la morte, solo il tempo che va ti permette di accettarla e anche di non pensarci più. Della paura invece è difficile liberarsene lo sappiamo benissimo, ma siamo diventate brave a controllarla e allora.....sorridi Francesca e...i super eroi e i super uomini esistono anche nella vita di tutti i giorni. Ti mando un pensiero affettuoso e positivo. LORI
Vi lascio continuare sui contenuti del vostro bellissimo scambio di contenuti. Sulla forma invece volevo ri-tranquillizzare per l'ennesima volta invitandola ad avere i comportamenti che sente senza limitazioni formali di sorta ( come del resto ha sempre fatto, anzi è stata apprezzata proprio per questo). Inoltre Francesca se vogliamo proprio spaccare il capello in due, le differenti vedute sulle forme confidenziali attraverso l'uso del Tu o del Lei, sono comprensibili solo se si tiene conto di un fenomeno creato proprio da Internet. In altre parole l'unica differenza tra me (e quelli della mia età) e Lei ( e quelli della sua età) è che io NON sono un "nativo" digitale, pur utilizzando molto lo strumento telematico. Lei invece sì. Sono i giovani quelli che utilizzano maggiormente lo strumento, cioè quelle fasce di età che in prevalenza comprendono la generazione dei cosiddetti “nativi digitali”, ovvero coloro che sono cresciuti in un mondo connesso in rete e non hanno conosciuto un “prima” animato da giornali cartacei e da telefoni fissi a gettoni. I nativi digitali hanno comportamenti differenti rispetto a coloro che hanno vissuto parte della propria vita in un mondo in cui la rete non esisteva. Compreso quello di comunicare prevalentemente con il...TU. Nascere prima o dopo fa la differenza, che non si manifesta solo sul piano razionale della cognizione, ma comprende anche il piano della relazione con gli altri, persino della emozione e soprattutto della propria identità.
"Vi lascio continuare sui contenuti del vostro bellissimo scambio ..." Ora non posso più giustificare i refusi con l'azione delle bollicine.....ad effetto ritardato.
Buona notte a Tutte/i, sul LEI/TU concordo in generale con Lucia (Lombardia), ad esempio nel reale sul lavoro se siamo in un contesto ufficiale o in presenza di esterni, noi colleghi diamo del lei al responsabile del servizio mentre negli incontri informali ci diamo tutti del tu, virtualmente si ripresenta quanto accade nel reale. Però con Paola a volte la penso (quale ambito più privato e informale?)dandole del Lei, a volte del tu. Un abbraccio a Francesco ed Elena, a Donatella, a Lucia, ad Antonietta, ad Alex e Silvia, a Fiorella che dovrebbe aver ormai finito la chemio e ..... A TUTTE :)e a TUTTI :) Antonia.
> Non voglio innescare polemiche "di genere", però io conosco un maggior numero di super-donne! E qui ce n'è un campione assai rappresentativo che è ogni giorno piacevole e costruttivo "ascoltare"... > Cara Antonia, anch'io a volte qui faccio fatica, per due semplici motivi: nella mia professione evito il TU, per quanto già esposto più su da altri; anch'io non sono una "nativa digitale" e l'educazione ricevuta in merito ai rapporti interpersonali prevale sulle nuove (nuove?) modalità di relazione virtuale. Ma in questo spazio io sono una di voi e, in virtù di questo, ciò che per me ha veramente del miracoloso è che persone sparse per il nostro bel Paese, che non ho mai conosciuto personalmente, pensino a me: questo è davvero POTENTE.
@ Mery in questi giorni ti abbiamo chiesto di te, non dico pensato a te perchè io come sono sicura laura e tutte le altre che ti hanno conosciuto su questo blog sicuramente si sono chieste come stessi. ho provato a mandarti un mess ma ho visto che il numero utente è cancellato, mi sono un pò data della stupida perchè in questi mesi avrei voluto scriverti ma ho sempre rinviato, chissà se avevi già cancellato il numero utente? lo faccio ora nella speranza che ci segui ancora magari con un numero utente diverso. e allora ti dico che siamo con te nel nuovo percorso di cure che stai affrontando. Francesca @Rosella e Lori, grazie per le vostre parole che mi tirano sempre su il morale. la domanda che io ponevo principalmente a Laura che più volte , al dott.Salvo, che più volte ne hanno parlato e anche al dott. Calì, Bellizzi e Paola( in veste di psicoterapeuta / paziente) e naturalmente tutti quelli che vorranno intervenire è però importante per me. "Si può elaborare la morte che è qualcosa che non si conosce e che perciò fa tanta paura '" Francesca
Cara Francesca, il n° utente di Mery è il 299846 e compare ancora in questo Blog. Anch'io penso a Mery e le mando un saluto sperando che tutto proceda bene ma se così non fosse voglio dirle che le amiche non accettano solo le buone notizie ma anche le cattive. Francesca, sull'elaborazione dell'idea della morte ti rimando al post 118 del Dr. Catania. Ma dimmi cosa intendi con elaborazione, cioè cosa ti aspetti alla fine di questo processo? La morte in realtà io credo l'abbiamo conosciuta già ogni volta che un nostro caro ci ha lasciato e penso che il rimpianto, il dolore, la perdita rimanga comunque, siano incancellabili. Antonia