Come si calcola il rischio reale per il tumore al seno

LOLLY
LOLLY

Io ci sono

Silviats
Silviats
salvocatania:
Mi scusi ma non ho capito la domanda.

Ho capito che l'intervento è andato bene. Linfonodo negativo vuol dire che il tumore è rimasto confinato nel seno?
Cosa ci dobbiamo aspettare adesso? La chemio?
Mi dispiace, forse sono domande stupide ma vorrei capire realmente il significato dell'intervento e le conseguenze
- Modificato da Silviats
Speranza
Speranza
Lori Fiduciaria:
Sono appena tornata dalla visita con ecocolordopler alla gamba dx e sono contenta . La eco evidenzia un lieve miglioramento delle vene importanti sembra
ci sia ricanalizzazione il resto gonfiore tumefazione sono da considerarsi quadro di sindrome post-trombotica. Devo camminare ...,,.. ma come faccio, la gamba mi fa male dal rachide in giù.
Oggi sono uscita con mio nipote e Milu , lui teneva Milu e io con il deambulatore ..... si può fare

Buone notizie, che bello
Brava! Continua così
Ex utente
Ex utente
pepeli
Un abbraccio a te. Guarda in tutta onestà in origine noi non capivamo assolutamente come mai non si potesse fare la Toracentesi, proprio perché mia madre che ha sempre avuto tanta energia da un momento all'altro si è trovata con forti crisi asmatiche.
L'oncologo ha risposto che il rischio di bucare il polmone era elevato, per questo ha fatto ricorso a due diuretici, Aldactone e Lasix. Il primo lo ha preso per 14 giorni, poi ha avuto problemi di Stipsi e lo ha tolto, quindi ha preso Lasix che in origine doveva assumere per soli 20 giorni ma alla fine sono stati 90 giorni, tutte le mattine alle 10 e gli è stato tolto solo oggi
DarkElena Fiduciaria
DarkElena Fiduciaria
Speranza

La mattina non ci sono quasi mai ma il profumo del tuo caffè mi raggiunge sempre.
Come stanno gli occhi?
salvocatania
salvocataniaMedico Chirurgo


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Per chi mi ha scritto che non trova più la "sindrome della capanna" la ricopio in questa pagina
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salvocatania
salvocataniaMedico Chirurgo


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SINDROME DELLA CAPANNA
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Tra le fonti

https://health.clevelandclinic.org/cures-for-covid-19-cabin-fever/


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Sindrome della capanna: cos'è
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La Società Italiana di Psichiatria ha stimato una cifra pari a un milione di italiani che hanno paura di uscire di casa dopo il lockdown da emergenza Coronavirus. Si chiama sindrome della capanna, una conseguenza non del tutto inaspettata, che ha colpito forse più persone di quante si credeva.

Se da una parte, con la fase 2 e le Regioni – tra cui anche l'Abruzzo – che hanno allentato leggermente la corda, tanti italiani hanno riassaporato il gusto di una sana ma sicura passeggiata, dall'altra ce ne sono tanti altri che non hanno alcuna intenzione di uscire, di "approfittare" delle belle giornate, dell'aria aperta, dell'aria di mare o di montagna, della finalmente possibile eventualità di incontrare i congiunti, di correre e fare altri tipi di attività motoria.

Non si tratta di una condizione rara e non riguarda solamente la possibilità di essere contagiati o contagiare i propri familiari.

È una questione di cambiare le proprie abitudini. Ancora una volta.

In queste settimane gli italiani hanno dovuto ricostruire una routine in casa e ognuno nel suo piccolo ha cercato di ritrovare una quadra. Quindi dover rivoluzione di nuovo la propria quotidianità è un fattore determinante, la maggiore causa scatenante del non voler abbandonare il proprio tetto.

Non c'è da preoccuparsi, avverte la Società Italiana di Psichiatria: l'uomo è un animale sociale, quindi nell'arco di 2 o 3 settimane al massimo, la sindrome dovrebbe risolversi da sola.
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Da un film del 2002 viene definita anche CABIN FEVER.
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Tutti questi termini derivano dalla sindrome riscontrata negli Stati Uniti chiamata cabin fever, letteralmente "malessere fisico simile alla febbre da tifo che viene alle persone che rimangono a lungo chiuse e isolate in uno chalet a causa della neve d'inverno".

La cabin fever è solitamente associata all'essere rinchiuso in casa in un fine settimana piovoso o bloccato per un periodo più lungo durante una tormenta di neve, in realtà, può effettivamente accadere ogni volta che accada di sentirsi isolati o disconnessi dal mondo esterno.

In effetti, la cabin fever è una sindrome ovvero una serie di emozioni e/o sintomi che le persone sperimentano quando sono confinate nelle loro case per lunghi periodi di tempo. Ciò può essere dovuto a una varietà di circostanze, come una catastrofe naturale, un blocco prolungato di mezzi di trasporto e persino lockown durante le pandemie come COVID-19.

Riconoscere i sintomi della cabin fever e trovare modi per far fronte può aiutare a vivere meglio l'isolamento, a riconoscere i sintomi, a far fronte da soli e a chiedere aiuto ad uno specialista quando necessario.



La cabin fever nella tradizione popolare e nella definizione medica

Nella tradizione popolare da cui deriva il termine, cabin fever è utilizzato per spiegare la sensazione di noia o svogliatezza perché bloccati in casa o al chiuso per alcune ore o giorni. Ma questo modo di dire non corrisponde alla realtà dei sintomi.

Invece, la cabin fever è una serie di emozioni negative e sensazioni angoscianti che le persone possono affrontare se sono isolate o si sentono tagliate fuori dal mondo.

Questi sentimenti di isolamento e solitudine sono più probabili in periodi di distanziamento fisico (erroneamente definito "distanziamento sociale"), auto-quarantena durante una pandemia o al rimanere bloccati in casa, chalet/baita (cabin) a causa un grave maltempo.

In effetti, la cabin fever può portare a una serie di sintomi che possono essere difficili da gestire senza adeguate tecniche di coping ovvero la capacità di reagire.

ansia da quarantena

La cabin fever non è un disturbo psicologico riconosciuto, ma ciò non significa che i sentimenti non siano reali. L'angoscia è molto reale. Può rendere difficile soddisfare le esigenze della vita quotidiana.




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Quali sono i sintomi?

I sintomi della febbre da cabina vanno ben oltre la sensazione di annoiarsi o "bloccarsi" dentro casa. Sono radicati in un'intensa sensazione di isolamento e possono includere:

irrequietezza
diminuzione della motivazione
irritabilità
perdita di speranza
difficoltà di concentrazione
sonno irregolare: sonnolenza o insonnia
difficoltà a svegliarsi
rallentamento fisico e mentale
perdita di fiducia nelle persone
mancanza di pazienza
tristezza o depressione, anche persistenti

La personalità, il temperamento, la storia personale e la presenza di eventuali disagi psicologici precedenti, sono determinanti rispetto alle manifestazioni prevalenti della cabin fever nelle persone anche della stessa famiglia.



Che cosa è possibile fare per affrontare il disagio?

Alcune persone possono superare il malessere più facilmente trovando interessi o attività per passare il tempo e scongiurare i sintomi.

Ma altre persone possono avere grandi difficoltà nel gestire la vita quotidiana fino a quando non affrontano il proprio disagio o malessere interiore.

Fin quando uscire all'aperto non è un'opzione e non si ha a disposizione una terrazza o un giardino è possibile:

aprire le finestre
aggiungere una piccola mangiatoia per gli uccellini fuori dalla finestra per farli avvicinare
ordinare o acquistare fiori profumati e freschi e posizionarli dove è possibile vederli durante il giorno
coltivare di erbe officinali o piccole piante su un davanzale, un balcone o un piccolo giardino
creare una routine

Se non si ha un lavoro, un impegno, lezioni o studio mentre si è in isolamento, la mancanza di routine può causare alterazione della fame (fame nervosa o inappetenza), del sonno (insonnia o sonnolenza) e disturbi della sfera sessuali.

Per mantenere una struttura interna e nella propria vita, è necessario creare una routine quotidiana che consiste in progetti di lavoro o casa, orari dei pasti, tempo cui praticare un po' di sport e persino tempi di inattività.

Avere uno schema per la propria giornata aiuta ad avere uno scopo, ad avere senso del tempo attraverso dei "mini-obiettivi" quotidiani.
Speranza
Speranza
Silviats:
Ho capito che l'intervento è andato bene. Linfonodo negativo vuol dire che il tumore è rimasto confinato nel seno?
Cosa ci dobbiamo aspettare adesso? La chemio?

Bene, sono contenta per tua suocera
Sì perché in genere le cellule tumorali scelgono la via linfatica per diffondersi e se il linfonodo sentinella è risultato negativo, il tumore potrebbe essere rimasto confinato alla sola mammella.
Per la terapia devi aspettare l'esame definitivo dell'istologico, perché si debbono valutare diversi parametri e valori, ma da quello che leggo dovrebbe essere un tumore ormonale ed è una buona notizia
Ex utente
Ex utente

Lori sono felice per le belle notizie

salvocatania
salvocataniaMedico Chirurgo
Silviats:
Ho capito che l'intervento è andato bene. Linfonodo negativo vuol dire che il tumore è rimasto confinato nel seno?
Cosa ci dobbiamo aspettare adesso? La chemio?
Mi dispiace, forse sono domande stupide ma vorrei capire realmente il significato dell'intervento e le conseguenze



Adesso senza l'esame istologico definitivo non si può dire assolutamente nulla sulle terapie.
- Modificato da salvocatania
salvocatania
salvocataniaMedico Chirurgo

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ARCOBALENO

commenta lei

Kiki97
Kiki97

Dottore che buoni i cannoli siciliani! Io impazzisco per quelli con la granella di pistacchio

Ex utente
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... sissi ho aspettato anche io la risposta del dott!!! Ottimo tesoro avanti tutta!!!

Marigi Fiduciaria
Marigi Fiduciaria
io ci sono

Anche stasera passo solo per un saluto.
A parte il lavoro, mia madre sta decisamente peggiorando.
Oggi pomeriggio, dopo una mattinata abbastanza tranquilla, ha ricominciato a dare giù di brutto.
È stata la peggiore giornata in assoluto, anche quando è arrivata la badante, ha continuato a dare in escandescenze, ha fatto telefonare a mio fratello e gliene ha dette di tutti i colori davanti a lei.
Domani o, al massimo lunedì, contattiamo un medico che ci hanno consigliato e sul quale voglio, comunque, prima informarmi.
Non voglio dire di essermi spaventata (oggi ha fatto veramente brutto), ma molto preoccupata si. È vero che non c'è una regola, ma questi peggioramenti improvvisi, da un giorno all'altro ....boh !
Urge intervento medico appropriato, non possiamo più aspettare i tempi dell'ospedale.
Mi sta ripartendo l'ansia e, al momento, non vorrei che prendesse piede. Non me lo posso permettere.
Vi abbraccio tutte e...vi leggo.
Marigi Fiduciaria
Marigi Fiduciaria
Speranza:
Ero diventata un irrigatore impazzito


Mi hai fatto morire
Mi ci voleva proprio, cara.
Ti abbraccio

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