Come si calcola il rischio reale per il tumore al seno
Ci mancava solo il ciclo che fa i capricci...ma se non arriva l'esame lo puoi fare, speriamo non arrivi proprio quando hai l'esame!
Anche se penso che non sarà niente di preoccupante hai proprio bisogno di toglierti 'sto peso...
Secondo me se non c'è niente il pap test prima o poi si negativizzera', dovrai solo ripeterlo dopo qualche mese, magari ripetendo la cura con un altro farmaco.
Ti saluto, vado a nanna, buonanotte
Buonanotte cara,l'esame bisogna farlo dopo il ciclo perché si vede meglio così mi ha detto la ginecologa
Ora 'notte per davvero perché sto crollando...a domani
Buonanotte dottore a domani
Buonanotte dottore a domani
francamente sono anche stufo che molti anche fuori del blog mi considerino uno iettatore-pessimista.
Perche' sono stato sempre scettico su alcune scelte specie della Regione in cui vivo
(quasi 14.000 morti) e spieghero' piu' avanti le ragioni di tanta perplessita'
Ora ci provo con tre aggiornamenti n. 1, n.2 e n. 3
per spiegarvi nei dettagli il perche' del mio pessimismo su queste aperture fantasiose senza un razionale programmatico.
Vale questa critica in parte per il governo ed e' ancora piu' severa per le regioni, alcune in particolare, e severissima verso la Cei che ha protestato per il leso "diritto di culto ".
Quell'idiota del Cardinale Bassetti vuole forse imitare in stragi annunciate quella del Cardinale Borromeo di Milano che con le sue processioni stermino' l'intera citta' ?
Per fortuna Papa Francesco oggi l'ha sconfessato.
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Se vi leggete questi aggiornamenti che postero' entro domani notte ( io ci lavoro la notte) sarete in grado di interpretare da soli come si arresta una epidemia e quali comportamenti possono frenarla o favorirla.
Giustamente Burioni in uno scambio di mail mi scriveva " basta leggersi i Promessi Sposi per comprendere che questi meccanismi si ripetono sempre uguali"
......n.
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EPIDEMIE : e' sempre la stessa storia !
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Potremmo non arrestare la proliferazione di assassini , terroristi , violenti perche' parliamo di persone vive e che vivono autonomamente indipendentemente dagli altri.
Ma possiamo arrestare un virus che e' un microrganismo che non puo' vivere se non come ospite di un altro organismo
, E' quello che tecnicamente chiamiamo un "parassita intracellulare obbligato" .
*Parassita: perche' sfrutta tutti i meccanismi di una cellula a suo vantaggio
* intracellulare perche' questo sfruttamento avviene all'interno di una cellula e solo al suo interno
*obbligato perche' non ha alternative. L'alternativa e' la sua morte.
Quindi per vivere ha necessita' di trovare il suo ospite senza il quale muore.
Piu' gli allontaniamo l'ospite piu' aumentano le sue probabilita' di eliminarlo perche' non ha alternative senza un ospite.
Non l'allontaniamo certo se apriamo le chiese per la messa di Pasqua !
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Poiche' e' quasi impossibile sottrarre ospiti al virus l'epidemia si ferma con sicurezza con un vaccino e in attesa del vaccino con prudenza e pazienza.
Gli epidemiologi sanno che il solo modo di arrestare l'epidemia e' ridurre il numero dei suscettibili .
La densita' della popolazione deve diventare abbastanza bassa da rendere improbabile la diffusione .
Bisogna allontanare le biglie (vedi matematica del contagio) una dall'altra .
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Con il distanziamento ed i comportamenti. Ad esempio nonostante il virus circoli anche in Svezia il numero dei contagi e morti e' relativamente basso se confrontiamo il loro dati con i nostri della Lombardia.
In Svezia sono aperti bar, ristoranti e negozi. Nessuno ha imposto un lockdown facendo leva sul buon senso degli abitanti e sulla loro capacita' di autoregolazione. Solo con il tempo capiremo se questo sara' sufficiente. Sicuramente il virus si trova a disagio con gli svedesi : solitari, obbedienti, indipendenti e meno inclini ad effusioni ed abbracci anche tra sconosciuti come accade(va) in Italia e Spagna dove il Carognavirus fa festa
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Purtroppo solo i vaccini ci possono fare passare dalla categoria dei Suscettibili ai Rimossi senza passare per la malattia. Non sarebbe neppure necessario vaccinarci tutti . Ci basterebbe esserlo in una percentuale significativa e raggiungere quella che viene chiamata immunita' di gregge.
Purtroppo non abbiamo ancora un vaccino e quindi dobbiamo impedire al virus di emigrare nell'ospite.
In questi giorni si ripetono le stesse scene gia' descritte dagli storici e riportate nell'Iliade il poema epico di Omero dove viene descritta l'epidemia scatenata da Apollo contro Agamennone
" Il figlio di Zeus e Latona, egli, irato col re. mala peste fe' nascer nel campo, la gente moriva.......... (Omero )
e questo scenario si e' ripetuto in tutte le epidemie da quella di Atene (430 a.C.) descritta da Tucidite alla peste di Galeno , medico che la descrisse ( 165 d.C.) con 5 milioni di morti, imperatori romani compresi, alla Peste Nera con 25 milioni di vittime che fa da sfondo al Decameron di Giovanni Boccaccio o la peste in cui Francesco Petrarca scrive all'amata Laura sul "castigo divino".
Questo tema del castigo divino dall'Iliade ai giorni d'oggi e' una costante di tutte le epidemie :
anche oggi tanti sedicenti predicatori online (anche nel nostro blog) hanno cercato una corrispondenza con la Bibbia e persino la seguitissima trasmissione Radio Maria per bocca del suo direttore ha inteso l'epidemia in corso come un avvertimento ( come fa a saperlo ? Ha avuto anche lui l'apparizione ?) che arriva direttamente dalla Vergine di Medjugorje affinche' i fedeli ritornino sulla retta via.
Ma la epidemia per come e' stata raccontata in tutti i dettagli da Alessandro Manzoni che avrebbe potuto insegnarci piu' cose ed insegnarci a programmare con maggior oculatezza le norme restrittive e' la peste del 1630 di Milano, che nei Promessi Sposi vengono riportate cose che sembrano copiate dai quotidiani delle piu' grosse testate italiane che fanno la cronaca in questi giorni.
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'Sulle piazze, nelle botteghe, nelle case,
chi buttasse la' una parola del pericolo,
chi motivasse peste, veniva accolto con
beffe incredule, con disprezzo iracondo"
(Alessandro Manzoni)
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Il continuo aumento dei decessi e l'infuriare senza tregua del morbo spinsero i decurioni (i magistrati di Milano che si occupavano di amministrare la città) a chiedere al cardinal Borromeo l'autorizzazione a svolgere una solenne processione per le strade, in cui fosse esposto il corpo venerato di S. Carlo e si invocasse così il soccorso divino per porre rimedio alla terribile calamità. Il prelato sulle prime rifiutò, temendo che la cosa non sortisse l'effetto desiderato e la rabbia popolare si rivolgesse contro il santo, e anche per non dare l'occasione ai presunti untori di spargere i loro veleni (sulla loro esistenza il cardinale nutrì seri dubbi, come Manzoni non manca di sottolineare), tuttavia alla fine cedette alle reiterate insistenze e la processione venne stabilita per il giorno 11 giugno, partendo all'alba dal duomo cittadino. Il Tribunale di Sanità non oppose alcuna obiezione, né assunse particolari cautele dato l'elevato rischio di contagio con l'accorrere di folla nelle strade di Milano, il che dimostra una volta di più l'incuria delle autorità cittadine nel fronteggiare l'epidemia: la processione si tenne con un concorso incredibile di popolo e attraversò tutti i quartieri della città, esponendo la reliquia di S. Carlo e facendo delle fermate presso tutte le croci che erano state benedette e poste dal santo alla fine della peste del 1576, mentre moltissimi Milanesi osservavano dalle case e persino dai tetti il procedere del lungo corteo. Fin dal giorno seguente, tuttavia, i decessi per il morbo crebbero in maniera vistosa e ciò evidentemente per il propagarsi più rapido del contagio nella processione medesima, attraverso il moltiplicarsi dei contatti fra le persone radunate in strada: la rabbia popolare attribuì invece l'incrudelire della malattia all'azione degli untori, i quali (si diceva) avevano approfittato dell'adunanza di folla per spargere polveri e altri intrugli venefici, cosa che alimentò ulteriormente quel clima di sospetto e terrore che, di lì a poco, condusse ai processi sommari contro i presunti untori .
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L'arrivo dell'estate e del caldo accrebbe ulteriormente la virulenza della peste e la situazione in città nei mesi di luglio e agosto 1630 divenne pressoché insostenibile, anche per la quasi impossibilità da parte del Tribunale di Sanità e delle altre autorità milanesi a far fronte ai bisogni della popolazione: il numero di decessi giornalieri arrivò a 500 all'inizio dell'estate, per poi toccare i 1200-1500, mentre la popolazione del lazzaretto passò in poco tempo da 2000 a oltre 12000 appestati, rendendo oltremodo difficile per i padri cappuccini prendersi cura di tutte le loro necessità. Milano si trasformò in una città spettrale e spopolata, in cui i cadaveri giacevano spesso nelle strade abbandonati a se stessi o venivano raccolti dai monatti, gli addetti del Tribunale che svolgevano i compiti più gravosi e pericolosi in mezzo al contagio; molti bambini che avevano perso le madri restavano privi di assistenza, né si trovavano mezzi per prendersi cura di loro in modo adeguato; i cadaveri avevano ormai colmato l'unica immensa fossa comune scavata nel lazzaretto, cosicché fu necessario reclutare appositamente dei contadini per scavarne altre e dare cristiana sepoltura ai morti in numero sempre crescente (furono i cappuccini a incaricarsi di questo triste compito, cui le autorità non avevano saputo provvedere). Gli ecclesiastici si prodigarono in effetti per sollevare la popolazione dalle terribili conseguenze del morbo, dentro e fuori il lazzaretto, anche grazie all'opera incessante del cardinal Borromeo che non esitò a mescolarsi più volte agli ammalati e a usare ogni mezzo pur di lenire le loro sofferenze, uscendo miracolosamente illeso dall'epidemia. Ci fu tuttavia anche l'esempio molto meno edificante di chi cercò di trarre vantaggio dalla moria approfittando della situazione drammatica, come i monatti che a un certo punto divennero i padroni delle strade e usarono il loro potere per derubare gli ammalati o minacciarne le famiglie per estorcere loro del denaro, venendo tra l'altro sospettati di diffondere ad arte il contagio per non far cessare la pestilenza che rappresentava la loro fonte di guadagno. Non erano pochi infine quelli che si fingevano monatti attaccandosi un campanello al piede (il contrassegno che indicava la presenza di questi tristi figuri) e ne approfittavano per commettere ogni sorta di ruberie, in ciò non ostacolati e anzi spesso aiutati da molti esponenti delle autorità, il che dimostra il disfacimento del tessuto sociale cui si giunse in città verso la fine di quella tremenda estate.
Io sono ancora sveglia.....faccio fatica ad addormentarmi,tra poco qualche rfs si sveglierà
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Telefoni a Speranza !
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Ciao Monica io sono sveglia anche se un po' presa dalla agitata routine di questa casa, stai facendo concorrenza al Doc!
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Ma lei non era impegnatissima a
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A lei no perche' suppongo che stia andando a dormire ma
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per Speranza !!!
BUONGIORNO BLOG E DOC
Oggi caffè come se non ci fosse un domani per tutti e thè verde per la nostra Fra76
È mi sorseggio pure il coffee sospeso per me dal Doc
Oggi caffè come se non ci fosse un domani per tutti e thè verde per la nostra Fra76È mi sorseggio pure il coffee sospeso per me dal Doc
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