Come si calcola il rischio reale per il tumore al seno
salvocataniaMedico Chirurgo
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Leggo in continuazione titoli di film che state vedendo.
Io sono un appassionato di cinema , ma non trovo mai il tempo di vederne uno
perche' questo e' avarissimo e succede in rare occasioni di concedermi uno spazio a questi dedicato
Ma ricordo bene di averne visto uno di film nel 2011 dal titolo inquietante e dai contenuti profetici se confrontati con la realta' di questi giorni
Allora si pensava fosse un film di fantascienza, mentre ora la realta' ha superato i confini di quelle previsioni.
Sto parlando del film CONTAGION del 2011 del regista Soderbergh
il regista di Ocean's Eleven
Contagion sembra girato in questi giorni a Milano e piu' viviamo in quarantena e piu' acquista un valore profetico.
Ma che per fortuna ha un bel finale.
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Moltissime sono le analogie profetiche : innanzitutto il virus cinematografico , denominato Mev 1, e' derivato dagli animali per la precisione da un incrocio maiali-PIPISTRELLI. E si sa che un ospite riconosciuto del coronavirus sia proprio il pipistrello.
Anche li' il contagio parte dalla Cina dove la paziente zero, a Hong Kong contrae la malattia e tornata negli Stati Uniti, dove muore dopo 48 ore di sofferenze.
Fine annunciata perche' al cinema il malato protoganista muore !
E te pareva !
Sarebbe un flop nella tradiione cinematografica far guarire il protagonista malato e concludere il film e "vissero felici e contenti"
No gli spettatori sarebbero delusi e gli Oscar ignorerebbero un finale senza la morte del malato. E I protagonisti malati di cancro passano tutti sotto questo copione.
Al di la' di queste personali osservazioni Contagion spiega come ai giorni di oggi l'epidemia finisce per diventare virale in pochissimo tempo diffondendosi pandemicamente e coglie realisticamente le conseguenze su societa', politica, sistema sanitario e informazioni fake news comprese .
Incoraggiante il finale :
TROVATO IL VACCINO !!!!!!!
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- Modificato da salvocatania
Loris76
E un periodo pieno di scossoni! A novembre ha chiuso la ditta dove lavoravo da 29 anni, il mio primo lavoro!! Sono andato in crisi, abbiamo anche cercato in 5 colleghi di prendere in mano l'azienda. Ma alla fine ci abbiamo rinunciato, troppo alto il rischio. Per fortuna ho trovato un nuovo lavoro ancora prima di restare a casa! Però è stato un momento difficile la chiusura, un pezzo di vita che finisce... Adesso che ho preso un po' di confidenza col mio nuovo lavoro, totalmente diverso, ci arriva questa nuova sfida!
salvocataniaMedico Chirurgo
Loris76:
E un periodo pieno di scossoni! A novembre ha chiuso la ditta dove lavoravo da 29 anni, il mio primo lavoro!! Sono andato in crisi, abbiamo anche cercato in 5 colleghi di prendere in mano l'azienda. Ma alla fine ci abbiamo rinunciato, troppo alto il rischio. Per fortuna ho trovato un nuovo lavoro ancora prima di restare a casa! Però è stato un momento difficile la chiusura, un pezzo di vita che finisce... Adesso che ho preso un po' di confidenza col mio nuovo lavoro, totalmente diverso, ci arriva questa nuova sfida!E chi lo puo' dire che quanto ha perso nel passato non possa tradursi in una nuova opportunita' di vita per il futuro ?
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MARINA
Loris76:
Adesso che ho preso un po' di confidenza col mio nuovo lavoro, totalmente diverso, ci arriva questa nuova sfida!Da noi c'e' il detto "Quando incominciano lasciare aperte porte e finestre" nel senso che bisogna accettare e poi lasciare che passino... Anche a me e' successa un po' la stessa cosa, sono andata in pensione e felicissima di avercela fatta 6 mesi dopo arriva la diagnosi. E' stata una botta, io sono ansiosa anche quando sto bene ma ho imparato a gestire un po' la situazione, almeno ci provo, e questo blog mi ha aiutato tanto!
Loris76
salvocatania:
E chi lo puo' dire che quanto ha perso nel passato non possa tradursi in una nuova opportunita' di vita per il futuro ?Concordo con le sue parole! Ogni esperienza fatta può solo arricchire il bagaglio di una persona! Anche, e forse sopratutto, quelle difficili. L'importante è non rimuginare sulle decisioni prese.
Loris76
MARINA:
E' stata una botta, io sono ansiosa anche quando sto bene ma ho imparato a gestire un po' la situazione, Anch'io quando ho un problema tendo a pensare solo a quello, tralasciando tutto il resto. Ma adesso, con questa situazione, non posso proprio! Andrà troppo per le lunghe......
MARINA
Loris76:
Ma adesso, con questa situazione, non posso proprio! Andrà troppo per le lunghe......Si e' vero ma nonostante tutto si puo' condurre una vita normale senza lasciarsi sopraffare. Ci e' toccata.... poteva andare meglio ma c'e' anche di peggio e' la vita! Forza Loris!
salvocataniaMedico Chirurgo
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Questa guerra la possiamo contrastare con 3 armi due delle quali non sono ancora disponibili.
1) Il DISTANZIAMENTO tra le persone di almeno 1,82 cm in associazione alle protezioni egoistiche ed altruistiche : Mascherine e guanti
2) Terapie antivirali non disponibili/ E un vaccino specifico non ancora disponibile
3) Vaccinazione selvaggia
La guerra contro il Coronavirus si combatte principalmente su due fronti, rappresentati l'uno dalle misure restrittive, volte a limitarne la propagazione, l'altro dalla "vaccinazione selvaggia", attuata spontaneamente dal sistema immunitario , in assenza di una immunizzazione tramite un vaccino specifico
Sono entrambi importanti, addirittura determinanti per sconfiggere l'epidemia in corso, eppure il secondo fronte nel nostro paese sembra sottovalutato e trascurato.
Il termine vaccinazione selvaggia indica l'immunizzazione della popolazione promossa non da una campagna vaccinale, ma dalla reazione spontanea del nostro sistema immunitario.
Quella tanto invocata "immunita' di gregge" voleva ottenere Johnson mandando allo sbaraglio l'intera popolazione che in assenza di misure restrittive sarebbe andata incontro ad una ecatombe.
Questo processo si manifesta con la comparsa nel sangue, nei pazienti venuti a contatto col virus, di anticorpi che lo neutralizzano. Questi anticorpi sono stati ritrovati non solo nei pazienti guariti, ma anche in portatori sani, presumibilmente usciti indenni dal contagio..
Come rileva giustamente l'immunologo Alberto Mantovani, questa strategia senza restrizioni è improponibile per l'ulteriore mortalità e morbilità che essa inizialmente comporterebbe. Dato che è comunque in corso, sarebbe opportuno sfruttarla per i benefici che comporta.
Perche' anche in Italia circolando il virus alcuni individui cominciano a produrre anticorpi , mentre chi ha avuto la malattia li ha gia'
Così sta facendo la Germania, dove è in atto un censimento dei pazienti "vaccinati" naturalmente, con l'idea di adibirli alle attività produttive altrimenti bloccate.
Si obietta che gli anticorpi neutralizzanti presenti in circolo non garantiscono né la protezione totale contro la malattia, né l'assenza del virus, che potrebbe riattivarsi e contagiare altre persone.
Ne fornisce un tipico esempio l'Herpes simplex, che nei portatori si annida silenziosamente negli anfratti del nostro organismo, pronto a riemergere in occasione di momentanee cadute delle difese immunitarie.
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Con lo stesso Coronavirus esistono segnalazioni di riaccensione della malattia.
Giusto, ma rimane il fatto che i suddetti rischi della vaccinazione naturale sono relativamente modesti, comunque non superiori a quelli della vaccinazione indotta da virus uccisi o attenuati. D'altronde, la perfezione non appartiene alla medicina, né alle altre faccende della vita quotidiana.
In Italia saremmo perfettamente in grado sia di determinare la presenza nel sangue degli anticorpi contro il Coronavirus, sia di censire la popolazione immunizzata. Esiste addirittura un progetto, messo a punto dalla rete privata di screening degli anticorpi anti-Covid-19.
Sui quali aspettiamo direttive piu' chiare
Allora perché, in attesa del vaccino regolare che tarda, non avvalersi della "vaccinazione selvaggia"?
Purtroppo, la produzione su larga scala di un test diagnostico richiede capacità di manifattura, che in Italia stiamo perdendo. Tanto più varrebbe la pena di riattivarle, sfruttando i finanziamenti disponibili per fronteggiare l'attuale emergenza sanitaria.
Speranza
[/]IO CI SONO[/b]
Buongiorno Blog Doc Marina
Caffettuccio sul fuoco, ma in arrivo presto
- Modificato da Speranza
salvocataniaMedico Chirurgo
Speranza:
IO CI SONOBuongiorno BkogCaffettuccio sul fuoco, ma in arrivo presto Vada per un assaggio di caffe' grazie !
Speranza
MARINA:
. Anche a me e' successa un po' la stessa cosa, sono andata in pensione e felicissima di avercela fatta 6 mesi dopo arriva la diagnosi. E' stata una botta, io sono ansiosa anche quando sto bene ma ho imparato a gestire un po' la situazione, almeno ci provo, e questo blog mi ha aiutato tantoÈ vero, anche a me. Dopo periodi di intensa attività ed anche stress, appena mi sono rilassata è arrivata la tegolata E che cavolo
Speranza
salvocatania:
Vada per un assaggio di caffe' grazie !Eccolo tutto per Lei, bello caldo e forte, per darle la carica giusta per affrontare questa giornata, anche se Lei ha già le batterie inesauribili incorporate
Speranza
salvocatania:
Si obietta che gli anticorpi neutralizzanti presenti in circolo non garantiscono né la protezione totale contro la malattia, né l'assenza del virus, che potrebbe riattivarsi e contagiare altre persone.Ne fornisce un tipico esempio l'Herpes simplex, che nei portatori si annida silenziosamente negli anfratti del nostro organismo, pronto a riemergere in occasione di momentanee cadute delle difese immunitarie.
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Con lo stesso Coronavirus esistono segnalazioni di riaccensione della malattia.
Questo sarebbe terribile, perché non ci sarebbe fine.
Speranza
Lasimo
Fatto il centraggio?!??
- Modificato da Speranza
salvocataniaMedico Chirurgo
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....sul carognavirus
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Per evitare di essere io l'autore di Fake News ribadiamo che su questo virus
1) Non ne sappiamo quasi nulla del carognavirus
2) Non esistono cure e tutte quelle che si stanno usando sono sperimentali, dagli antimalarici, dagli antiparassitari, dall'eparina, dal tocilizumab ecc ecc
3) Non abbiamo un vaccino.
In attesa di saperne di piu' nulla ci vieta di farci delle domande e fare delle ipotesi su tante stranezze che ancora non hanno spiegazioni scientifiche
Abbiamo affrontato piu' volte qui il tema : perche' I bambini ammalano meno degli adulti e le donne meno dei maschi ?
Tutto da scoprire ma come si era vista una immunita' crociata tra vaiolo e varicella, una delle ipotesi e' che un sistema immunitario molto vivacizzato dai vaccini possa presentare una relativa immunita' crociata per il virus.
La differenza raccontataci prima tra maschi e femmine e' stata ridimensionata in questi giorni da studi piu' accurati, ma comunque una certa differenza di reattivita' tra i due sessi esiste.
Probabilmente perche', non certo per una ragione ormonale , le donne fanno piu' vaccini dei maschi.
Secondo me alla fine quando faremo i conti finali risultera' una differenza in mortalita' e morbilita' anche tra chi ha fatto il vaccino influenzale e chi no.
E' di attualita' in questi giorni una altra domanda frequente che confermerebbe l'ipotesi della immunita' crociata attraverso altri vaccini.
Una di queste e'
Coronavirus, perché sono pochi i pazienti africani nelle terapie intensive?
Perche' pochissimi soggetti di colore sono nei pronto soccorso o nelle terapie intensive ?
A dire il vero infermieri e medici questa domanda se l'erano già posta, prima tra sé e sé e poi hanno cominciato a fare un po' di conti. Siamo poco più di un milione in provincia di Bergamo e i neri sono circa il 9%, ma i ricoverati per Covid a Bergamo sono stati solo l'1,6%. Perché? Forse perché sono più giovani? Giusto. Ma non basta.
Non sarà che i neri appena arrivano qua fanno il vaccino per la tubercolosi? La cosa, che sulle prime sembrava senza basi scientifiche, non è poi così campata per aria, al punto che l'Organizzazione mondiale della Sanità ha cominciato a chiedersi se il vaccino per la tubercolosi — BCG come viene chiamato — riduca il rischio di infettarsi con coronavirus e ad avviare studi che lo possano dimostrare. Quel vaccino stimola il sistema immune ed è possibile che lo aiuti a difendersi meglio anche da altri tipi di infezioni, batteriche ma anche eventualmente virali.
Le ricerche in Usa, in Australia e in Olanda
È proprio per questo che in Australia hanno avviato uno studio che si propone di chiarire proprio questo aspetto, vi prenderanno parte 4.000 fra medici, infermieri e altri operatori della salute; una ricerca molto simile la stanno facendo anche in Olanda e presto cominceranno anche a Boston. Fra l'altro è ben noto che in Africa i bambini trattati con il vaccino anti-tubercolare sono protetti non solo dalla tubercolosi ma anche da altre infezioni.
Le paure per l'America latina e l'Africa
Quando ci saranno i risultati di tutti questi studi — e non passerà tanto tempo — sapremo se davvero i neri qui da noi non si ammalano per via del vaccino anti-tubercolare. Sarà fondamentale perché, secondo il Lancet, l'epicentro della pandemia di Covid-19 adesso si sta spostando in America Latina e specialmente in Brasile, dove il Presidente Bolsonaro continua a definire il coronavirus un'influenza.
E per i poveri di quei Paesi sarà un dramma, tenuto conto che nella maggior parte dell'America Latina ci sono solo poche decine o poche centinaia di ventilatori, i più non hanno accesso all'ossigeno e per quanto non ci siano ancora farmaci sicuramente efficaci per Covid-19, loro di farmaci non ne hanno proprio.
L'Africa merita un discorso a parte, per fortuna almeno fino a questo momento il numero di persone che si sono ammalate in tutta l'Africa non è altissimo: poco più di 10.000 infettati (anche se di questo non siamo proprio sicuri perché molti non vengono documentati) e 500 morti.
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