Come si calcola il rischio reale per il tumore al seno
Innanzitutto sono contenta che sia andara bene operazione di Patty nonostante il problema legato al drenaggio ed a Pat.
Per il cerotto io avevo fatto la doccia ad una settimana dall'operazione ma coprendolo con i cerotti appositi venduti in farmacia (ma la pellicola va benissimo) ....
Che bella sensazione la prima doccia completamente libera da cerotti e pellicole .... l'acqua che ti scorre sul seno operato ....
Cindy: complimenti a te ed alla tua piccola. E' bello leggere come con semplicita' hai dato le spiegazioni a lei, come lei anche con il lapsus ha voluto segnalarti che ci pensa alla tua malattia.... Dire sempre la verita' ai propri figli ripaga sempre....
Salvo: riesce sempre a stupirmi .... oggi con la notizia della serie televisiva ....
News on line: chiunque pubblichi false notizie su una malattia come il cancro andrebbe condannato penalmente perche' a mio parere e' inconcepibile farlo solo per motivi economici o di personale pubblicita' ..... vergognoso! Ed in questo caso la nipote senza rispetto per la zia appena deceduta!
Ciao Stefy, la mia dottoressa ha detto chiaramente di togliere , e ha detto che devo farlo io, i cerotti già domani. Considera che io ho sono stata operata giovedì 22. Lei sostiene che i cerotti e meglio non tenerli tanto...ma così mi pare poco ... E poi io ho paura a toglierli. ..uffi!! Non so che fare..
ma cisono dei documenti ufficiali che attestino guarigioni da tumori senza la chemio? Parlo dei tumori maligni, perchè veramente, a volte mi cadono le braccia a sentir parlare certa gente... anche io sono stata oggetto di una "presa per i fondelli" due mesi prima di capire di avere un cancro.
Ho trovato questo libro
https://www.macrolibrarsi.it/libri/__guariti-dal-cancro-senza-chemio-libro-giuseppe-nacci-libro.php#&gid=1&pid=1
Volendo dubitare, sono 23 casi, Cristo! 23!!!
Grazie vale la pena leggerlo per intero
Non sono una figa pazzesca
Posted on February 21, 2018 by RominaFan
Sì, lo so, a guardarmi non si direbbe ma non sono una figa pazzesca. Non lo sono ora e non lo ero nemmeno quando ho curato il mio cancro.
Sento il bisogno di ricollegarmi all'outing di Nadia Toffa circa la sua malattia perché, in tutta sincerità, pur avendo basato la mia ormai lunga esperienza di cancer blogger proprio sulla positività nell'affrontare la malattia e sulla possibilità di avere una vita normale e piena anche dopo di essa, ho trovato sgradevoli (ma questo è un mio giudizio) diverse parti del suo discorso. Quella che ho gradito meno è stata "chi combatte contro il cancro è un figo pazzesco". No. Non lo è. Chi cura il cancro è una persona che si ritrova ad affrontare qualcosa di cui, molto probabilmente, non aveva mai nemmeno pronunciato il nome per pudore, per scaramanzia, per una forma di fastidio, nemmeno si trattasse di pornografia. Chi cura il cancro è una persona che deve trovare dentro di sé le risorse per mettere in stand by la sua vita mentre affronta terapie pesanti per cercare di portare a casa la pelle. Chi cura il cancro è una persona che vede molti compagni di viaggio non avere la fortuna di arrivare ad essere "fighi" e che dovrà per molto, molto tempo fare i conti con il senso di colpa, con il dolore per la perdita di persone che erano ormai parte di una nuova vita, con il fatto di dover ricostruire la propria esistenza non da zero ma quasi. Chi cura il cancro deve spesso imparare ad accettare il proprio corpo quando questo viene stravolto e mutilato in maniera irreversibile, perché ritrovarsi improvvisamente calvi- nonostante il forte impatto – è qualcosa di transitorio. Guardarsi allo specchio e vedere un torso senza un seno o sapere che dentro di sé manca un organo, o dover accettare che il proprio corpo non potrà mai più avere un certo tipo di mobilità è molto, molto diverso. Nel caso del seno ci si può porre rimedio, ma sempre passando per ospedali, interventi, post-operatori lunghi e faticosi. Chi cura il cancro spesso sa che rischia seriamente di dover mettere da parte sogni che fino a poco prima dava per scontato di poter realizzare come la maternità, specialmente in un mondo privo di tatto in cui appena una donna supera i trent'anni, il "che aspetti a fare un figlio?" diventa un assillo. E anche quando in quel senso non tutto è perduto, non è comunque detto che sia facile e questo l'ho provato più di una volta sulla mia pelle. Chi cura il cancro può riappropriarsi del proprio corpo per intero, ci mancherebbe, ma deve comunque imparare a conoscere la nuova persona che è diventata e non è così scontato e immediato, così come non è mai facile fare un bilancio e vedere quante persone non si sono degnate di farti una telefonata anche se te la saresti aspettata. Chi cura il cancro non è detto che possa tornare a lavorare subito dopo la fine delle terapie. In molti continuando a lavorare nonostante le terapie ma non è concesso a tutti. Spesso serve del tempo per ristabilirsi, spesso il lavoro non c'è nemmeno più, dopo una chemio.
Non c'è niente di figo in tutto questo, ve lo posso garantire. Non c'è niente di eroico. So che sicuramente il suo messaggio era ben diverso da come l'ho percepito io, so che intendeva dire ben altro. Cosa intendesse mi è chiaro, ma comunque quell'aggettivo è stata una scelta comunicativa pessima, superficiale. Ci sono termini che, negli anni, non hanno mai smesso di darmi fastidio. Non siamo guerrieri, non siamo combattenti, non siamo in guerra, non siamo fighi. Siamo quello che siamo, tutto qui. Piccole persone che devono in qualche modo riuscire a far fronte a qualcosa di molto grande e che devono trovare la loro strada per riuscire ad arrivare alla fine del loro percorso nella maniera più indolore possibile sotto il profilo psicologico, che devono scoprire che non importa se sei gonfio o pelato, se hai appena vomitato per la decima volta o se hai il colorito di E.T., un motivo per farti una risata lo devi trovare per forza. Lo devi trovare perché quella è Vita e finché puoi trovarci qualcosa di bello, di divertente, di profondo, hai il dovere di celebrarla.
Sono tanti anni che racconto il mio cancro, non ce la faccio più nemmeno a sentirmi ripetere cosa mi è successo. L'ho affrontato con incosciente determinazione, ho spesso trovato spunti divertiti. Il sottotitolo del mio blog è "cosa succede quando la malattia incontra l'ironia". L'ironia. L'ironia me l'ha insegnata il cancro, chi mai ci crederebbe? Eppure ne ho riso tanto, del mio linfoma. Sono anni che ripeto che si può superare la malattia, ricominciare e scoprire che alla fine la Vita che avrai potrà comunque darti gioia ma il discorso della Toffa – forse perché troppo pretenzioso per essere così vicina alla fine della sua vicenda – non ha tenuto conto di due punti fondamentali: 1) E' fuori luogo e inesatta una prospettiva così rosea sull'andamento di una chemioterapia e di una radioterapia (anche se spesso, quando i cicli sono pochi si accusa molto meno il colpo), non può non essere considerato che – quale che sia la propria esperienza – le conseguenze ci sono e che spesso si sta veramente uno schifo. A me fa molto piacere sapere che per lei la chemioterapia e la radioterapia siano state acqua fresca, ma nella maggioranza dei casi siamo ben lontani dal suo standard. Forse siamo meno fighi, chissà. 2) Parlare del cancro, specialmente se si sceglie di raccontarlo in maniera (giustamente) molto positiva e grintosa non deve mai far perdere il senso di rispetto verso chi di cancro è morto. Nella frase "chi cura il cancro è un figo pazzesco" vedo un autocompiacimento che manca di rispetto a chi ha incontrato una morte che di figo aveva veramente poco. Di malati terminali ne ho visto più di uno. "Che figata!" è veramente l'ultima espressione che mi viene in mente.
Altra piccola questione. La Toffa non è guarita. E'in remissione, che è cosa ben diversa. Ci si definisce "lungosopravviventi" (ossia guariti) dopo cinque anni dalla fine di qualsiasi terapia. Non due mesi. Cinque anni. Cinque. Anzi, per essere esatti lei non parla di due mesi ma di un lasso di tempo decisamente inferiore perché afferma di aver finito le cure da pochissimi giorni. Ci tengo a precisarlo perché viviamo in un paese che per quanto concerne la diagnosi precoce è messo malissimo. Conosco donne adulte che non hanno mai fatto un controllo senologico. Persone che non fanno delle analisi del sangue da anni, che non si presentano alle visite previste dai protocolli regionali di prevenzione. Ci manca solo un discorsetto che suoni come "ma sì, anche sei hai il cancro due mesi e via...pam pam, un po' di radiazioni, pam pam, due flebo e in due mesi passa la paura". Prima di dirmi guarita ho aspettato cinque anni, come tutti, cinque anni così organizzati: il primo anno, controlli ogni trimestre. Il secondo e terzo anno, controlli semestrali. Quarto e quinto anno, controlli annuali. Ops, scusate, i controlli in realtà suggeriscono di farli annualmente anche oltre i cinque anni....
Su un punto sono perfettamente d'accordo: trattateci come sempre, non come malati. Noi non siamo il nostro cancro. Ma non siamo nemmeno fighi...e se lo siamo, be', lo eravamo anche prima...
MA QUANDO MAI !!!!!
Legga
http://www.senosalvo.com/invenzioni_folli_e_false_medicine_anticancro.htm
cu
Libri e rete sono piene di bufale per I boccaloni !
Quando scrissi , ma anche in altre occasioni e su questo sito,
http://www.senosalvo.com/invenzioni_folli_e_false_medicine_anticancro.htm
sono stato massacrato da centinaia di mail di sedicenti guariti con terapie le piu' fantasiose.
A ciascuno di loro promisi che avrei fatto da cassa di risonanza delle loro guarigioni ovviamente perche' molto interessato, a condizione di farmi avere un esame istologico e la cartella clinica con le terapie somministrate.
Sono evaporati TUTTI...precipitosamente !
Ma perche' complicarsi la vita ?
Le ho gia' scritto 3 volte che se li toglie o non li toglie non succede nulla
Ma di piu' io non posso dirle.
Grazie dottore non si arrabbi con me, anche io sono arrabbiata con questi personaggi...
Buongiorno a tutti
Per max anche io la seconda chemio lo saltata di una settimana avevo i globuli bianchi e in particolare i neutrofili. 0,50 cioè hai minini Termini ma stai tranquillo non succede niente si allungano un po' i tempi poi per evitare che succeda dinuovo alla seconda dopo due gg dalla chemio mi hanno fatto la siringa di fattore di crescita e ieri ho fatto le analisi dopo 10 gg dalla chemio ed è tutto ok chiedi se può farla anche lei in modo da non saltare più
P.S.quando L ho saltata mi sono disperata anche io
Posso condividere un video di una donna di 43 anni, al suo secondo tumore mammario, che spiega in maniera chiara ( condivisa totalmente da me) quello che dal suo punto di vista non si dovrebbe mai dire a una persona malata di tumore che sta facendo le cure?
Buongiorno a tutto il team RFS,
sono appena rientrata in stanza dopo aver fatto alcune"vasche" lungo il corso principale (corridoio dell'ospedale)
Oggi sto ancora meglio di ieri, pian pianino sto recuperando...
Vi assicuro che, con calma, leggerò con attenzione tutti i messaggi a cui per adesso ho dato solo una scorsa veloce. Pur essendo solo io e mio marito, la mia camera era quella più affollata di tutto l'ospedale perché tutte voi eravate con me. Il forum mi è stato di supporto e di sostegno anche in questo momento non proprio facilissimo della vita.
Vi abbraccio con tanto, tanto affetto
Patrizia
Buongiorno a tutti
Grazie Claudina sicuramente lunedì ne parleremo con l'oncologo, ma il problema è che lei dice che da un paio di giorni le viene l'affanno solo a fare quattro passi! Quindi non verrei che ci fossero di nuovo complicanze per il suo cuore, questa cosa ci preoccupa parecchio!
Se per guarire dal tumore deve compromettere il funzionamento del cuore allora basta chemio!, Qualcuno di voi ha avuto problemi simili.
Grazie
Max
Maxi
L'emocromo In complesso era buono?
Perché se i globuli rossi e l'emoglobina sono bassi si diventa deboli e anche solo fare quattro passi l'affatica e di conseguenza l'affanno che in questo caso potrebbe non essere attribuito al cuore ma ad una debolezza generale
Questa è una mia supposizione prendila con le dovute cautele e parlane con il tuo medico generico x un consiglio ed una spiegazione più corretta ed auterevole
Didi