Come si calcola il rischio reale per il tumore al seno
Perfetto pensare al risultato del test oggi e' ansia anticipatoria e niente altro.
In realta' non sappiamo nulla ne' del tipo di cancro, ne' delle terapie di Nadia.
Quindi possiamo fare solo congetture.
Grazie a tutti per i consigli. Ma la dottoressa che mi ha operato mi ha detto che i punti messi non si tolgono. Stamattina prima delle dimissioni mi ha pulito la ferita e cambiato i cerotti e poi mi ha detto domenica ti togliere io i cerotti (...ho paura..) e poi ha detto che posso lavarmi. Ma io penso e poi?? Sto così senza niente?? Il controllo ce l'ho martedì. Dott. Catania le chiedo e normale fare così? Io sono stata operata a Carpi/Modena e la dicono che la dott.ssa e brava e sa il fatto suo, ma a me ora vengono mille dubbi. Ho bisogno del vs.aiuto. grazie in anticipo
Grazie per le info del libro.
Pat e Patri sono molto contenta di sapere che è andato tutto bene e che anche voi state bene. Per quanto riguarda la doccia io aspetterei a togliere il cerotto. Io usavo la pellicola trasparente.
Per quanto riguarda Nadia Toffa io non credo che abbia risolto la situazione in due mesi. Io penso che anche lei pur essendo una persona di spettacolo abbia dovuto rispettare più o meno i tempi di noi comuni mortali, ma che sia uscita allo scoperto quando era meno vulnerabile e quindi più forte per parlarne apertamente. Io credo che da questo punto di vista sia da ammirare e se per lei ritenersi una guerriera e pure figa le sia servito per affrontare il tutto con piu grinta e nel migliore dei modi ben venga. Io in tutto questo cerco solo di vedere il messaggio di coraggio che ha voluto dare e cioè il non vergognarsi ne del cancro, ne della parrucca, di non essere commiserata da nessuno e se tutto questo fosse servito ad aiutare anche solo una persona a me sembra tanta roba !!
Speranza io per farmi passare nausea post chemio mangiavo grissini integrali, mi aiutavano a togliemi anche quel sapore schifoso in bocca.
Per Cristina : anche non è che smanio per la doccia ma è la dottoressa che h proprio detto di togliere i cerotti domenica. E ha detto che non è bene tenerli tanto.poi martedì mattina ho il controllo con lei...E non vorrei che se non li tolgo mi sgrida pure. ...
Anche a me è capitato il fuoco di Sant'Antonio...tanto per nn farsi mancare niente. Lo scorso anno dopo aver fatto pet di controllo ad aprile (a dicembre non c'era più niente dopo aver fatto le sei rosse), lo stronzo si era riformato al seno E dovevo quindi riprendere terapie. Poco prima di iniziare peró è arrivato il fuoco di Sant'Antonio, ma fortunatamente la mia oncologa mi ha prescritto delle pastiglie e una pomata e nel giro di una decina di giorni nn avevo più niente e ho iniziato le chemio.
Patri...quando mi hanno tolto il cerotto l'infermiera mi ha fatto i complimenti per la ferita. In effetti il mio seno era rimasto troppo pulito (non ho avuto drenaggio )...peccato che nel tempo la mia cicatrice si è allargata. Cmq a me hanno consigliato di mettere un reggiseno aperto davanti ma deve essere molto stretto. Ti dà una sensazione di protezione. L'ho tenuto un mese notte e giorno e dopo solo 12 ore. Poi l'ho tolto perché non uso volentieri i reggiseni e la mia seconda mi permette di non metterli. Linda
Quindi faccia quanto prescritto perche' e' vietatissimo interferire sulle prescrizioni dei curanti. Riguardo ai punti ormai utilizziamo materiali assorbibili e non c'e' piu' necessita' di rimuoverli,
Non vorrei averle creato ansia con la mia NON-risposta.
Sia ben chiaro :
* Se li toglie i cerotti
* O se non li toglie
NON SUCCEDE ASSOLUTAMENTE NULLA !
DOPO ben 13 anni di episodi strappalacrime e di storie adrenaliniche, il tanto amato Grey's Anatomy finisce sul banco degli imputati. Il capo d'accusa? Potrebbe creare false aspettative. O meglio, porterebbe gli spettatori a una visione distorta del mondo reale della sanità: troppa la facilità con cui vengono diagnosticate le più disparate patologie o troppa la velocità con cui i pazienti vengono curati dopo aver subito lesioni anche molto gravi, per fare qualche esempio. A puntare il dito contro Grey's Anatomy sono stati i ricercatori del St. Joseph's Hospital & Medical Center di Phoenix che, sulle pagine della rivista Trauma Surgery & Acute Care Open, sottolineano come le aspettative irrealistiche dell'assistenza sanitaria alimentate da questi medical drama possano essere problematiche in un periodo in cui la soddisfazione del paziente è una delle componenti chiave per definire il livello della performance di un ospedale.
Lo studio. I ricercatori americani hanno confrontato le storie di 290 pazienti protagonisti di 269 episodi di Grey's Anatomy (quelli delle prime 12 stagioni, 2005-16), con i traumi realmente subiti da 4812 pazienti della statunitense National Trauma Databank 2012, scegliendo una coorte di pazienti che fosse il più possibile adatta a fare da paragone. Dal confronto, i ricercatori hanno osservato che se il tasso di mortalità era tre volte più alto nella serie TV rispetto alla vita reale (il 22% rispetto al 7%), la maggior parte dei pazienti della serie, il 71%, passava direttamente dal pronto soccorso alla sala operatoria, mentre nel mondo reale questo avveniva solo per il 25% dei pazienti. Inoltre, tra i sopravvissuti ai traumi della serie solamente il 6% veniva trasferito in un centro di assistenza, un numero significativamente inferiore rispetto a quello dei pazienti reali (22%). Infine, tra i gravemente feriti, la degenza ospedaliera era inferiore a una settimana per la metà di quelli della fiction, mentre solo uno su cinque (20%) di quelli reali ha trascorso così poco tempo in ospedale.
Tra realtà e finzione. Sebbene molti medical drama ricerchino l'autenticità, dall'altra i vincoli dello spettacolo e la necessità di tenere gli spettatori legati a storie interessanti fanno finire molto spesso il realismo in secondo piano. "Anche se il realismo è un elemento integrante del successo di una serie TV in un ambiente di lavoro moderno, che si tratti di un ospedale o di un dipartimento di polizia, i requisiti per gli effetti drammatici richiedono un focus sull'eccezionalità piuttosto che sulla quotidianità", precisano i ricercatori in proposito: "I medical drama della televisione americana tendono a basarsi su trame che presentano malattie rare, malattie comuni con strani sintomi e incidenti di massa, il tutto però inquadrato in una rappresentazione realistica di un tipico ospedale americano".
Il problema con la realtà sanitaria. Quanto portato sugli schermi però, con i pazienti che passano dal pronto soccorso direttamente alle sale operatorie e tornano presto a casa, potrebbe però influenzare i telespettatori e portarli a una percezione distorta della realtà, spiegano i ricercatori, con il rischio di far coltivare false speranze ai pazienti. E in un momento in cui uno dei principali aspetti della sanità si basa sulla soddisfazione del paziente, concludono gli autori, questo aspetto non dovrebbe essere sottovalutato.
era una delle mie serie tv preferite (sempre dopo LOST, che se non avete guardato vi consiglio), da quando ho il cancro e vivo il mondo di malati e dottori, non riesco più a vedere una puntata. Non sono riuscita a cominciare l'ultima serie.
una bella jella questo fuoco, penso che anche lo stress incida molto sullo scatenarsi di questa malattia.
stanotte il dolore era molto diminuito, ma c'è il cortisone che non mi fa dormire...
Buongiorno Rfs,
Vi invito alla lettura anche di questo articolo, relativo alla Toffa e che mi è piaciuto molto.
http://ilcodicedihodgkin.com/
molto bello
"Non siamo guerrieri, non siamo combattenti, non siamo in guerra, non siamo fighi. Siamo quello che siamo, tutto qui. Piccole persone che devono in qualche modo riuscire a far fronte a qualcosa di molto grande e che devono trovare la loro strada per riuscire ad arrivare alla fine del loro percorso nella maniera più indolore possibile sotto il profilo psicologico, che devono scoprire che non importa se sei gonfio o pelato, se hai appena vomitato per la decima volta o se hai il colorito di E.T., un motivo per farti una risata lo devi trovare per forza. Lo devi trovare perché quella è Vita e finché puoi trovarci qualcosa di bello, di divertente, di profondo, hai il dovere di celebrarla".