Come si calcola il rischio reale per il tumore al seno
L'avevo già visto, in effetti quando Rosa scriveva pensavo che era l'unica RFS di cui, anche nell'impossibilità di partecipare all'incontro, conoscevo già il volto. Antonia
@ Antonia La risposta non può che essere affermativa! Anche se ad una prima lettura del tuo messaggio, ho temuto di soffrire di un disturbo dissociativo di identità... @Salvo e @tutte/i Aggiungo alla tua bibliografia, un libro (scritto, non a caso, da un cognitivista) che potrebbe essere un ulteriore suggerimento alle RFS che ancora non lo conoscono per le strenne natalizie ormai imminenti. Si tratta di "IMPARARE L'OTTIMISMO. Come cambiare la vita cambiando il pensiero" di Martin E.P. Seligman Il suo "succo" è che i nostri pensieri non sono solo semplici reazioni agli eventi. Essi cambiano il corso degli eventi stessi.
Paola, sono Rosella... Ciao e ben ri-letta sul Blog! :-) Il tuo suggerimento circa il libro-strenna è quantomai gradito... E nel caso non lo trovassimo impacchettato sotto l'albero credo che sarebbe comunque importante acquistarlo in quanto il "succo" che tu hai anticipato descrive esattamente quanto accade o è accaduto nella nostra psiche durante lo svolgersi degli eventi legati alla nostra storia. Sono convinta, ancor prima di cibarmi delle parole di Seligman, che l'ottimismo si possa imparare e che il mutare degli eventi possa in qualche modo plasmare il nostro stesso essere in positivo o in negativo: sta poi a noi stessi girare la vela a favore del vento! Grazie, Paola, felice domenica a te e un sorriso! :-)
Grazie Paola, già pensare che l'ottimismo si possa imparare rende ottimisti, non mancherò di leggerlo. Notte serena a TUTTE/I Antonia
Paola, ieri domenica una libreria del centro faceva uno sconto del 30% su tutti i libri, figurati la ressa. Io sono uscita con quattro libri da regalare per Natale e butta caso uno è IMPARARE L'OTTIMISMO. questo per ribadire come alle volte viaggiamo all'unisono e ti confesso che dopo il tuo consiglio, lo terrò per me. Grazie e saluti Lori
Carissima Rosella credo che tu non debba assolutamente imparare l'ottimismo già ce l'hai per natura, hai mai pensato dopo questa esperienza di scrivere un tuo diario? Io mi prenoto già adesso per leggerlo. Ti confesso che quando sono andata in pensione ho scritto il mio diario di una vita dall'infanzia alla fine dell'era lavorativa. Non l'ho dato a nessuno, ogni tanto rileggendolo facevo delle varianti e.....mannaggia durante un famoso temporale il mio primo computer è andato in tilt portandosi via tutto. La parte che avevo salvato non l'ho più ripresa ed è mancante di una fase molto importante compresa questa. Credo che lo continuerò!?!?!? Ricordo che molti post fa anche Antonella, Francesca e altre ci avevano pensato, chissà se lo avete fatto. Forse siete ancora troppo giovani per lasciare le vostre memorie ai posteri, però... Antonella, il famoso centrino all'uncinetto non è mai stato finito, non ce la faccio a star ferma tanto su quei lavori pignoli comunque c'è tempo, intanto per Natale ho in programma di ricamare a punto croce degli asciugamanini da ospite per due amiche e per mia figlia, mi piace lavorare con tutti quei fili colorati e come tema ho scelto le farfalle (qui l'idea mi è venuta dall'immagine dell'incontro di Milano) Spero di farcela, è una cosa che mi da soddisfazione. Troppe chiacchere Lori ! Un abbraccio a tutte/i Lori
Ciao RFS e benvenute a Lucia e Antonietta. Dolce Lori ad essere sinceri non è che i miei lavori all'uncinetto siano poi così tanti, purtroppo ho la tendenza a tenere troppo in tensione il filo del lavoro e questa cosa influenza negativamente il risultato finale, tanto che molto spesso mi sono ritrovata come Penelope a fare e disfare il parziale del mio schema...Discorso memorie ai posteri... in effetti avevo provato in tempi non recenti a mettere nero su bianco ciò che ho provato con la malattia perchè penso che scrivere, al di là della bravura stilistica, sia senza dubbio anche un modo per liberarsi di quelle mille emozioni a volte ingombranti che ci teniamo dentro e che non riusciamo a lasciar andare. Fin qui tutto bene, solo che purtroppo dopo non riuscivo a rileggermi senza arrabbiarmi o provare una sorta di autocommiserazione, e così a un certo punto ho cancellato tutto, mi son detta che forse non era il momento giusto. Poi però, poco tempo fa, ecco che si è presentata un'occasione che mi ha fatto cambiare idea e allora ... ai posteri qualcosa ho già lasciato! Ho detto in altri momenti che durante la malattia ho avuto la fortuna di incontrare medici, chirurghi e oncologi che svolgono il loro lavoro con passione, ma quello che non ho detto finora è che un paio di anni fa un gruppo di questi medici ha deciso di impegnarsi in un'associazione che ha come obiettivo il supporto al malato oncologico e la diffusione della cultura della prevenzione. Per uno dei loro progetti io e la mia famiglia siamo stati fonte di ispirazione ed è così che un pezzettino della mia vita, debitamente correlata da quella nostra foto che ti è piaciuta tanto, è finita su una sorta di guida che tratta della comunicazione della malattia ai figli. L'ho raccontato io quel pezzettino doloroso della mia vita (a mia figlia e mio marito andava bene ciò che avevo scritto senza alcun tipo di costrizione), e le parole son venute da sole, senza nessun senso di vittimismo/pietismo. Provo rispetto per Michela e la sua scelta di non pubblicare il diario, la capisco e devo dire che quell'etichetta di tumorata che ti rimane addosso non è il massimo, ancor di più come nel suo caso, quando sei un volto/nome noto; ho riflettuto su questo aspetto, ma poi mi son detta che comunque vada, io sono e resto comunque prima di tutto una donna quindi perchè non farlo?! Ora vado, tra un acquazzone di pioggia tradizionale e un diluvio di sabbia vulcanica e lapilli della mia amata Etna, c'è finalmente un po' di freddo anche dalle mie parti e per mia figlia questo si traduce in un'unica azione: preparare la CIOCCOLATA! anche lì, come con i tuoi asciugamani, sapessi che soddisfazione ^_^ Un abbraccio a tutte/i Antonella
Beh, Lori, che dire? Ti posso rispondere con il titolo di un altro libro, "NULLA SUCCEDE PER CASO", che tratta proprio di quelle 'coincidenze' particolari che ci accadono, come quando pensiamo ad una persona che non vediamo da tanto tempo e, combinazione, squilla il telefono ed è lei! Anche da questo si può trarre forza (cito dalla quarta di copertina): "Imparando a considerare la nostra vita un racconto dotato di coerenza interna, dove niente succede senza ragione, potremo imparare a sfruttare le coincidenze per comprendere meglio noi stessi e per dare alla nostra esistenza maggiore pienezza". Un caldo e dolce sorriso a tutte ;-) Paola
@ Dott.ssa Paola Scalco Ho sempre pensato che ogni cosa che accade ha un suo perchè, come avevo scritto a Rosa "...tutto quel che accade ha un suo misterioso perchè...". Sono convinta che le cose ci accadono, sia belle che brutte, hanno una loro ragione d'essere e solo dopo che hanno fatto il loro corso, si riesce a comprenderne la loro magica essenza. Grazie lo leggerò. Un saluto a tutte/i Lucia
Sono Rosella... Ciao a tutte - a tutti! Ciao Lori! Sai, io per mia predisposizione scrivo da sempre, su tutto e di tutto, dalle sensazioni che il vissuto quotidiano mi propone, alle considerazioni che gli incontri, fortuiti o meno, mi provocano. Da sempre, fin da ragazzina, ho nutrito pagine e pagine di diari, inizialmente chiusi con le apposite chiavette, quasi a rendere invulnerabile ogni mio pensiero, e poi piacevolmente spalancati sull'ultima pagina scritta, con la consapevolezza della condivisione. Mio figlio anch'esso si è "necessariamente" dovuto adeguare al mio stile comunicativo e nei momenti di approfondimento, di gioia, ma anche di tristezza, lo scambio epistolare è diventato per noi una stupenda abitudine attraverso la quale raccontare ciò che a parole viene difficile trasmettere o ciò che necessita di una attenta rilettura per ribadire, anche in un tempo successivo, il concetto espresso... Per inciso: dopo aver letto e riletto, risposto e ri-risposto alla sua mamma, non per nulla mio figlio è diventato giornalista di carta stampata e da ben 8 anni scrive su "El Mundo" in qualità di Inviato agli Esteri, e questo è il motivo per cui abita in Spagna... :-) A tutt'oggi le nostre email sono interminabili espressioni del nostro essere, ora poi che lui è diventato padre, la profondità dei nostri pensieri è ancor più tangibile. L'amore che ci unisce si esprime mescolandosi con la filosofia di una vita a volte condivisa appieno e altre volte discussa nelle sue infinite sfumature, a seconda dei punti di vista di chi la esprime e di chi la legge... Immediatamente, nel momento in cui mi è stata data notizia del mio Granchio, la primissima cosa che ho fatto è stata quella di scrivere una lettera per lui...che però non gli ho mai inviato... In seguito ho fatto la stessa cosa con il mio Compagno. La cosa più terribile per me, in quel momento, è stato il pensiero di dover essere la causa della sua sofferenza... chi mi ama non dovrebbe soffrire per causa mia, l'ho sempre sostenuto...preferirei morire, piuttosto...benché anche questo causerebbe sofferenza.... Sono partita immediatamente, la mattina successiva, per la Spagna. Ho prenotatao un aereo nello scorrere di pochissimo tempo e in meno di 24 ore sono andata e tornata, con il cuore gonfio di tristezza per la "lietissima notizia" che stavo per regalargli... LUI, che da due settimane era diventato papà per la prima volta, IO, che gli davo tanta sofferenza in un momento tanto bello della sua vita... Sono arrivata alle 22 circa, sotto il portone di casa sua, inaspettata, ed ho suonato il campanello... Poi, come sovente accade, la sua saggezza ha prevaricato il mio dolore ed ho iniziato a comprendere qual'era la strada giusta da percorrere. Da quel momento potevo pensare ANCHE a me... Lori... mannaggia... non so perché ho iniziato a scrivere e a scrivere e a scrivere !!! Forse sto già pensando a quel diario che tu mi consigli di iniziare... Vabbeh, dai... in questo modo tu - o chiunque abbia letto come te- partirai avvantaggiata in quanto avrai già letto la prima pagina del primo capitolo! :-) ----------------------------------------------------- Ah, Ragazzefuoridiseno: oggi ho terminato la prima fase della radioterapia... mi rimangono "solo" 5 sedute in direzione del "letto chirurgico"... non mi sento molto diversa da prima...a parte il colorito decisamente acceso della mia mammella... Confido che i raggi ionizzanti abbiano fatto il loro dovere, andando ad acchiappare quanto poteva essere sfuggito all'occhio umano del Chirurgo...aggiungiamoci l'Angelo Custode tutte le sere ( vero Francesca? :-) )e non rimane che lasciare ai posteri l'ardua sentenza! Buona serata a tutte voi, Dottori e Amori compresi! Con il solito sorriso :-)
Dottor Bellizzi...Aaahaahhahh!!!! Abuelita....è più dolce... :-) ... o, come si dice a Barcellona, Avia...è ancora più tenero ed anche un po' etereo! ADELANTE, invece, è un termine che non sostituisco: va bene così! Grazie! Rosella :-)
Care RFS, oggi ho pensato a voi (anzi, vi penso tutti i giorni) perchè ho visto una paziente che ha avuto un' idea particolare, mai vista prima: dovendo fare la chemio, si è comprata una parrucca grigia. Lei è abbastanza giovane e i suoi capelli naturali sono biondi scuri. Mi ha detto che ha provato questa parrucca, ha trovato che le stava bene (verissimo: le illumina il viso più di una bionda) e ha fatto questa piccola "follia". Che a me è parsa una vera "figata". Cioè, non la bandana che dice a tutti "Sto facendo la chemio, adesso sono così'", non la parrucca simile ai capelli naturali per far notare il meno possibile che qualcosa è cambiato, ma qualcosa di "altro" che svela la sua situazione a chi la conosceva già e non agli estranei. O forse solo un look diverso per la durata del viaggio. Direi che può essere annoverata tra le RFS
Ehi Rosella e Bellizzi non mi farete mica studiare anche lo spagnolo, mi si fonde il cervello...anzi no Rosella il prossimo anno mi iscrivo anche al corso di spagnolo nella mia università che niente niente tu non ti metta a scrivere un diario in quella lingua, così dolce e appassionata. Io adoro le poesie di Pablo Neruda!! Scherzi a parte Antonella, Paola, Rosella vi esprimete così bene....i vostri pensieri arrivano al cuore. Un salutone a tutte/i e un abbraccio forte alla ragazza dai capelli grigi e alla nostra Chiara Lestuzzi. Lori
Ciao TUTTE/I RFS, se scrivessi un mio diario, racconterei la mia giornata così: oggi tutto OK! e già l'oggi sarebbe un'aggiunta. Ma come mi piace leggere la traduzione in parole di sentimenti, immagini, emozioni di chi ha il dono di farlo. @Dr. Bellizzi da dove Le deriva l'uso di vocaboli spagnoli? Forse da un'avvocatessa? Felice notte! Antonia