Come si calcola il rischio reale per il tumore al seno
Antonia
Nel leggere il tuo racconto mi sono ritrovata a quel giorno quando stesa su quel letto in attesa di entrare in sala operatoria, nonostante i miei anni mi sono sentita talmente "piccola" anch'io forse perché non conoscevo ancora le RFS e il loro "noi ci siamo"
Grazie Antonia
Didi
Speranza e Heriano un passetto alla volta con la serenità che trasmettete, non è facile però siete in gamba. Heriano un abbraccio a tua moglie
Rossella saggia decisione secondo me, sei giovane e hai la vita davanti, affrontare l'oggi così è già tanto e ti auguro un futuro bellissimo.
LindaTorino Così si fa, mai come in questi momenti si apprezza di più qualsiasi attimo di vita. Cerchiamo tutte di prenderci tutte le opportunità belle di ogni giorno spensierato ....,.questa è vita.
Federica Non vorrei dimenticarmi di te....sei la BENVENUTA in questo forum e raccontaci di te. Ciao
Buona l'idea di programmare l'indomani, io ho sempre avuto l'abitudine anche quando tornavo a casa dall'ufficio con mille cose in testa, di buttar giù nero su bianco le idee proprio per vuotarmi la testa. Ora mi piace scrivere quello che farò domani perché pare impossibile ma il mio calendario è sempre pieno zeppo di appunti e non solo appuntamenti di controlli ed esami vari ma qualsiasi cosa fra me e Milù ne abbiamo da fare. Sono comprese le uscite con le amiche, la scuola ( e già non vi ho detto che frequento un corso di informatica ogni giovedì all'Università del Tempo Libero) qualche conferenza interessante, qualche telefonata importante e.......spesucce varie.
Immagino che tutte voi con la famiglia sulle spalle ne avrete da fare però per rilassarsi e dormire tranquilli senza paura di dimenticarsi di qualcosa, è buona idea....carta e penna.
Ciao a tutte a domani
Lori
Elisa cara le tue parole mi hanno di colpo riportata indietro di tre anni ... È durissima è vero, la mancanza o l' incertezza di una diagnosi, il dover frequentare giocoforza un ambiente che, per quanto accogliente sia, non riesce cmq a mandare via il senso di impotenza che ti soffoca , la sensazione di pioggia sul bagnato
Sai che con la mia Federica l' ho già sperimentato e anche lei come la tua Emma mi ha sempre sorpreso per la sua forza d'animo , le bastava sapere che mamma e papa erano con lei. Tanto per dirne una ... Non potrò mai dimenticare la faccia del cappellano che durante uno dei nostri ricoveri venne a trovarci nel suo consueto giro e le chiese se avesse paura: ne ebbe in risposta un no fermo tanto che praticamente andò via quasi subito.
Non pioverà per sempre Elisa, e dopo il sole arriverà l' arcobaleno anche per voi , ne sono certa
Antonella
La malattia e in particolare il tumore li avevo sempre associati ad una età molto matura. La giovane età non era contemplata nelle mie rappresentazioni mentali. Negli ultimi anni, per esperienze personali e soprattutto indirette, mi sono ricreduta. È assolutamente vero che quando sono colpiti i bambini o persone giovanissime a me sembra di sprofondare nel caos dell'assurdo e dell'incomprensione. Mi sembra andare contro natura, perché secondo natura, invece, si nasce, si cresce, si invecchia e poi si muore. Però adesso è tutto ribaltato, non esistono regole e reti di protezione e questo mostro, dai mille volti, si insinua viscidamente in maniera silente. Per fortuna la prevenzione ci dà una grossa mano, così come le terapie, i medici bravi e umani. Ma che dire siamo vite 'interrotte', nel fisico, nella progettualità, ma non 'spezzate' perché continuiamo a ricucire pezzi e a reinventarci, continuando a camminare lungo questa strada che si chiama 'vita'
Speranza
Quando ho letto la tua frase "vite interrotte ma non spezzate perché continuiamo a ricucire i pezzi" mi è tornato alla mente il Dr Catania quando parlò della tecnica Giapponese kintsugi ovvero quando un vaso si spezza non viene buttato ma ricucito pezzo per pezzo usando argento od oro e le ferite si chiudono acquistando un valore intrinseco e il vaso risulta più bello di prima
Ecco noi ci possiamo paragonare a quei vasi rotti ma ricuciti non con oro o argento ma con la nostra passione per poter continuare "a camminare lungo questa strada che si chiama VITA "
Ciao a tutti!
Leggere i messaggi di oggi è stata dura. Le storie di Chrissy e della ragazzina di 14 anni mi hanno profondamente turbato. Il dottore ha raccontato la storia della ragazzina con tanta delicatezza e partecipazione, a conferma della grande umanità che lo contraddistingue. Mi sono commossa di fronte al dramma vissuto dalla piccola ammalata, dalla sua famiglia, ma anche dal medico. Parlare di tumore è sempre difficile, ma parlare di questa malattia nei bambini, ci mette veramente a disagio, perchè non riusciamo ad accettare che contamini anche l' infanzia. Vedere un bambino che soffre ci fa sentire invasi da un profondo senso di ingiustizia...
Però poi c'è l' epilogo positivo che ci conforta e ci dà speranza per il futuro...
Mi piace questa tecnica giapponese
Trova tutto qui
https://www.medicitalia.it/blog/senologia/6986-blogterapia-ragazze-fuoridiseno-rfs-bilancio-al-sesto-anniversario.html
Tale tecnica di riparazione prende il nome di Kintsugi
Molte donne si impongono dopo il tumore a voler tornare alla normalità, cioè come prima. Anche se ciò non è possibile, tuttavia esiste la possibilità di "riparare il vaso rotto" e farlo tornare, non più quello di prima, ma persino più bello ed unico, arricchito dall'esperienza del dolore.
Tecnica del kintsugi
È capitato a tutti: un fatale momento di distrazione, e l'oggetto in ceramica a cui teniamo tanto cade rovinosamente a terra, rompendosi.
Stupore, incredulità, ira e dispiacere ci attanagliano nei concitati istanti successivi alla caduta, decorsi i quali ci rassegniamo a raccogliere i cocci e ad accomodarli nella spazzatura, seppure a malincuore, o a conservarli racchiusi in una scatola; l'idea di provare a ricomporre il manufatto magari ci sfiora, ma di norma la lasciamo volare via, per pigrizia o per lo scarso valore economico dell'oggetto o semplicemente in quanto fermamente convinti che "un vaso rotto non potrà mai tornare come prima".
Questo è quello che accade, in genere, in Occidente: in Oriente, le cose vanno molto diversamente.
In Giappone, quando un oggetto in ceramica (di norma il vasellame) si rompe, lo si ripara con l'oro, poiché si è convinti che un "vaso rotto possa divenire ancora più bello di quanto già non lo fosse in origine".
Tale tecnica di riparazione prende il nome di Kintsugi e consiste nell'incollare i frammenti dell'oggetto rotto con una lacca giallo rossastra naturale e nello spolverare le crepe che attraversano l'opera ricomposta con della polvere d'oro (più raramente d'argento o di rame).
Il risultato è strabiliante: il manufatto è striato d'oro, percorso da linee che lo rendono nuovo, diverso, bellissimo. La casualità determinata dalla rottura, rende gli oggetti redivivi grazie al kintsugi tutti differenti fra loro e dunque unici, oltre che pregevoli per via del metallo prezioso che li decora.
Grazie mille
Manuela ti siamo vicini...
Elisa un pensiero anche per te e per la tua piccola! Trasmettile tutta la tua forza!!!!
Un abbraccio a tutti...ora provo a fare la lista per domani...magari riuscirò a dormire un'oretta
Sara Pd
Mi sono collegata stamattina per avere notizie di operazione di Manuela e mi trovo come tante altre volte con il fazzoletto in mano. Grazie dott Catania per ricordarci ogni giorno l'atrocita' di questa malattia ... il suo racconto mi ha reso ancora piu' forte.
Buona giornsta a tutti: a chi sta andando al lavoro, a chi e' occupsta in cicli di radioterapia e chemio, a chi si sveglia e pensa positivamente al futuro .... Stefania
Buongiorno,
solo una toccata e fuga... Il lavoro mi chiama!!!
Anch'io ero curiosa di sapere se c'erano novità per Manuela...
Ho letto del Kintsugi: grazie dott. Catania , mi piace la filosofia a cui si ispira la tecnica giapponese. Mi fa pensare ancora di più in modo positivo: per dirlo con il sorriso, mi ritroverò un pezzo unico !!!!!!!
Un abbraccio a Elisa e alla sua bambina
Buona giornata a tutti.
Patrizia
Buongiorno!
Manuela facci sapere appena puoi
Buon giorno a tutte/i
Avevo scritto della storia di mia moglie qualche settimana fa. Vi ho seguito fino adesso senza mai rispondere o scrivere qualcosa di nuovo. Leggendo che Manuela, un'altra ragazza di 29 anni, oggi deve operarsi mi rattrista molto. Peró vorrei farle forza... (scusate per il mio italiano...)
Mia moglie Sabrina a Gennaio 2017 (29 anni anche lei) ha fatto Quadrantectomia, esito G3 con solo 10% Estrogeni KI 67 60%. Durante la chemio adjuvante e radioterapia ha ricevuto punture mensili per andare in menopausa forzata. Queste punture le sta ancora facendo adesso durante la terapia ormonale che dovrá fare per 5 anni (a meno che non smetta dopo 2 anni per cercare di avere un figlio per riprendere e terminare la terapia dopo un eventuale parto).
La nostra vita era perfetta un anno fa, zero problemi. Avevamo una casa, tutti e 2 un buon lavoro, fortunatamente senza problemi economici, un appartamento al mare, una bella macchina, una moto. Lei era molto sportiva, ginnasta artistica. Io gioco a Football Americano. Insomma avevamo tutto quello, anzi di piú, di quanto una coppia di neanche 30 anni possa immaginare di avere. Eravamo felici e stavamo cercando di avere un figlio.
Doccia fredda a Gennaio 2017. Tutti quei beni materiali che hai non valgono piú una beata Minkia (per l'amica siciliana ) Quello che vuoi in questo momento é la guarigione e piú in fretta possibile, cioé io ho avuto paura che mia moglie potesse morire e invece la sua paura piú grande era se mai avesse potuto avere figli e comunque deve smettere di fare sport. Una notizia di quelle che non ti aspetteresti mai a 29 anni, ma mai e poi mai... Tumore e anche aggressivo, Sabrina devi fare la chemioterapia, radioterapia e terapia ormonale per 5 anni anche se hai solo 10% di Estrogeni. Noi che volevamo avere un figlio a breve non capivamo il senso di fare la terapia ormonale (Exemestane+soppressione ovarica 5 anni) per solo 10% Estrogeni... Ma scusa Progesterone possibile 100%, Estrogeno possibile 100% e noi abbiamo 10% Estrogeni e Progesterone 0%... significa che a conti fatti la terapia ormonale la stiamo facendo per 10/200% o 5/100% ? che senso ha? Boh io non lo capisco ancora peró, dai adesso sto andano fuori tema scusate.
Chemioterapia perso i capelli, mi piaceva anche da pelata. E lei piú era pelata, piú era fiera e anche io di lei. Nel reparto di Oncologia era diventata un idolo per pazienti medici e infermieri. Faceva forza a tutti. Peró non é neanche questo quello che volevo raccontarvi.
Comunque terapia ormonale con tutti gli effetti collaterali possibili che a 29 anni é difficile accettare e questo da un giorno all'altro. Vampate di calore, spesso incazzata come una bestia, dolori ai muscoli e alle ossa, voglia 0 di fare sesso. In 10 mesi di cure ha messo su 15 kg, non si piaceva piú ed era triste. 1 giorno dopo la fine della radioterapia ad Ottobre voleva ricominciare a passeggiare un po', io le ho detto che se voleva lasciavo i miei allenamenti per allenarmi con lei. Detto, fatto. Anzi, adesso é lei che sta facendo da allenatrice a me. Da inizio Ottobre fino adesso (4 mesi) ha ricominciato a riprendere i suoi classici 3 allenamenti di ginnastica artistica. In piú 1 volta a settimana di Pilates, i fine settimana va a correre e fare esercizi all'aperto. E la sua nuova invenzione di Gennaio 2018??? Svegliarsi alle 5 di mattina e logicamente anche me per andare a nuotare in piscina 2 volte a settimana prima di andare a lavorare, perché la fisioterapista le ha detto che fa bene al braccio e cicatrice. Io che prima delle 7 di mattina é meglio non parlarmi L'unica cosa che Sabrina rimpiange é non avere fatto almeno delle passeggiate durante chemio e radio, era sempre o a lavoro o a casa sul divano... aveva paura di fare qualcosa di sbagliato facendo movimento. Comunque durante le 12 settimane di Taxolo siamo sempre andati al mare il fine settimana, logicamente lei era SEMPRE con la pelatina coperta e vestiti lunghi e protezione solare 50. Lo so che Sabrina non leggerá mai questo testo (non sa l'italiano), ma io sono cosí estremamente fiero di te... Tu sei la prova che per quanto possano essere dure le cure ci si puó rialzare se si vuole. Ma tu Sabrina mia non ti sei solo rialzata, se diventata piú forte di quello che eri prima. Tanti amici parenti e anche medici ci dicono che siamo pazzi e stiamo esagerando, ma Sabrina piú sport fa e meno dolori ha la mattina per via della terapia ormonale e piú é amorevole e dolce e non piú incazzata. Anche per quello che riguarda il sesso siamo quasi ai livelli di un anno fa Io in questo momento posso dire che tranne i capelli ancora corti (5 cm circa) e 4-5kg in piú lei é ritornata quella di un anno fa. Ma in versione aggiornata Cioé prima era stupenda, adesso é perfetta!!! La malattia e le paure ci hanno aiutato a capire tante cose... Se hai la salute e la felicitá e qualche soldo in mano giusto per campare hai tutto quello che ti serve. Adesso ci manca solo il bambino per coronare il nostro sogno di famiglia, forse tra 2 anni (sperando che vada tutto bene) possiamo sospendere la terapia ormonale per cercare di avere un figlio per poi riprenderla dopo un eventuale parto. Boh chissá come sará il futuro, intanto ci stiamo godendo il presente. Il tumore ci ha fatto capire che il nostro stile di vita era sbagliato... Adesso é bello uscire di casa la mattina e assaporare gli odori e i sapori della nostra bellissima natura, é bello fare un passo indietro e godersi i momenti importanti. Io non voglio assolutamente dire grazie tumore, ma grazie al tumore ho cambiato il mio modo di pensare e soprattutto di vivere.
La paura che la malattia ritorni c'é e ci sará sempre. I primi mesi ci pensavo giorno e notte, ma da quando Sabrina ha ripreso la sua vita in mano la paura c'é sí, ma é piú una paura "leggera", non so come spiegare. Quando gioco a Football spero di non rompermi la mano, spero che la malattia non ritorni, piú o meno é questo il livello di paura. Anche perché se un problema si puó risolvere non serve preoccuparsi, se un problema non si puó risolvere é inutile preoccuparsi. Spero di aver reso l'idea
In bocca al lupo Manuela per il tuo percorso di cura. Mai smettere di combattere per i propri sogni e credici sempre. Cosa ci sará domani non lo possiamo sapere. Ma viviamo il presente con tutte le nostre forze. Un grande augurio di cuore.
Robert