Come si calcola il rischio reale per il tumore al seno
Buonasera a tutti/e! Fra circa un'ora mamma farà l'ecografia mammaria, non vi dico come sto! Spero davvero che vada tutto bene, incrociamo le dita! Ragazze perdonatemi se in questi giorni non sono molto empatica nei vostri confronti ma quando sono in questo stato di enorme agitazione in pratica smetto di ragionare e divento inadatta per qualsiasi forma di sostegno o incoraggiamento. Ergo abbiate pazienza!
È da questa mattina che non faccio altro che tremare, ora è sopraggiunto pure il mal di stomaco per la troppa tensione e, come sempre quando ho paura , ho il freddo addosso. A voi è mai successo? Non è affatto una bella sensazione. ..
Speriamo passi presto!!!
Speranza
Si capisce da questo che hai un animo molto delicato che riesce a leggere tra le righe
Spero che domani vada bene se hai voglia di compagnia scrivi io sono qui
Dina88
ASF ASF ASF X mamma
Un abbraccio e cerca di stare tranquilla se puoi
Didi
Manuela
Spero che domani con lo sfratto di quell'inquilino così ingombrante ti possa sentire più leggera
Ti mando tantissimi ASF e un abbraccio
Didi
Ddddaiiiii
Andrà tutto bene forzaaaa ottimismo
Salve dott. Bellizzi,
sono io a ringraziare lei per il suo intervento e per il supporto psicologico che offre a tutti noi. Grazie
Vera (Basilicata)
CaraDina88
Il tremore , i brividi di freddo e l'ansia mi hanno accompagnato in tutte le visite e gli esami che ho fatto negli anni. Alcune volte non riuscivo neppure a parlare tanto mi battevano i denti anche in piena estate . Credo sia una manifestazione comune delle proprie paure che si esprime attraverso il corpo. Alcuni riescono a mascherare il disagio per altri é cosí evidente da quasi vergognarsene come nel mio caso. L'importante anche in queste situazioni é sapere che non si é gli unici! Ti faccio compagnia...
Ciao Francesca,
grazie per le tue parole, sei sempre così vicina.
Un abbraccio.
Vera (Basilicata)
Grazie di averci pensato.
Manuela e' in buone mani . Sara' operata all'IEO e sul chirurgo ci metto le mani sul fuoco.
Rispondo anche io con un approfondimento generico (vale per poche pazienti)
Bugiardino
:Effetti collaterali e consigli pratici dopo interventi chirurgici per tumore al seno.
Bugiardino perche' questo approfondimento riguarda quegli effetti collaterali che 'qualcuno" riferisce in modo variabilissimo e che quindi non necessariamente in questi tutti incorreranno.
Ogni persona reagisce in modo differente a un intervento chirurgico. La maggior parte delle pazienti si riprende bene con pochi effetti collaterali.
I disturbi più comuni sono elencati di seguito.
Drenaggio della ferita
È possibile che la paziente abbia dei drenaggi nella sede della ferita dopo l'intervento, Si tratta di tubicini che drenano sangue o liquidi dalla zona della ferita in una bottiglietta o in un piccolo sacchetto. La paziente può camminare o muoversi normalmente con il drenaggio attaccato. I drenaggi di solito vengono tolti da due a sette giorni dopo l'intervento chirurgico.
Nausea
Dopo l'operazione può manifestarsi nausea, a causa dell'anestesia. Alcune persone ne soffrono più di altre, come ad esempio le pazienti che hanno effettuato interventi molto lunghi, per esempio quelli di ricostruzione del seno dopo mastectomia. La nausea dovrebbe passare entro un giorno o due. Particolari farmaci anti-nausea, somministrati sotto forma di pastiglie o iniezioni, possono fornire sollievo in tali casi.
Ecchimosi e gonfiore
L'ecchimosi (contusione) è comune dopo l'operazione e sparisce gradualmente. Anche il gonfiore è comune e può interessare il seno, la parete del torace, la spalla e il braccio. Fa parte del normale processo di guarigione e dovrebbe diminuire dopo sei/otto settimane. Indossare un reggiseno morbido, che dia comunque sostegno, può aiutare a sentirsi più comode. Se il gonfiore dura più di due mesi dopo l'intervento, in particolare se alla paziente sono stati tolti i linfonodi (ghiandole) sotto l'ascella, bisogna rivolgersi al personale curante, in particolare al chirurgo
Ematoma
Qualche volta il sangue si accumula nei tessuti attorno alla ferita e causa gonfiore, disagio e un indurimento denominato ematoma.
Il corpo può impiegare alcune settimane per riassorbire il sangue. Se l'ematoma è molto grande, il chirurgo potrà suggerire di aspirare il liquido mediante una siringa o un ago, in genere con un sottile ago-farfalla (Butterfly). Solo raramente è indicato un piccolo intervento chirurgico per rimuoverlo.
Sensazioni insolite
Sensazioni di formicolio, bruciore, intorpidimento o prurito nella regione toracica e lungo il braccio dalla parte operata, sono abbastanza comuni e possono durare settimane o addirittura mesi dopo l'intervento. Sono di solito dovute a irritazione dei nervi durante l'intervento chirurgico.
Cicatrici
Qualsiasi intervento al seno la paziente abbia avuto, rimarranno delle cicatrici. Il tessuto della cicatrice viene prodotto naturalmente dal corpo durante la fase di guarigione. All'inizio la cicatrice sarà rilevata al tocco. Le cicatrici possono inoltre dare una sensazione di stiramento e maggior sensibilità della pelle ed è frequente che non si riesca a indossare un reggiseno o qualsiasi altro indumento stretto che eserciti una pressione sulla zona interessata.
Se la paziente ha avuto una mastectomia senza ricostruzione del seno, riceverà una protesi provvisoria prima di lasciare l'ospedale. Consiste in un leggero cuscinetto di stoffa a forma di seno, inserito nel proprio reggiseno. Per evitare che si sposti, si può applicare un bottone a pressione alla protesi e al reggiseno oppure una piccola spilla di sicurezza, adattando le spalline. Queste protesi sono concepite per essere indossate dopo l'operazione, durante il periodo in cui la zona è particolarmente sensibile.
Rigidità
Il braccio e la spalla dal lato operato saranno probabilmente rigidi e dolenti per alcune settimane. L'infermiera di senologia o il fisioterapista indicheranno qualche esercizio leggero per riacquisire e ristabilire i movimenti naturali.
Se la paziente si sta sottoponendo a radioterapia, è d'aiuto continuare a fare questi esercizi durante tutto il periodo del trattamento e anche al termine dello stesso. Molti fisioterapisti raccomandano di proseguire con questi esercizi per due anni, altri in modo permanente.
Leggi
http://www.senosalvo.com/riabilitazione.htm
Infezione della ferita
Finché non sarà guarita, in ogni momento si può pur se raramente sviluppare un'infezione della ferita. La pelle impiega di solito da due a tre settimane per guarire e ci vogliono circa sei settimane finché i punti interni si dissolvano. Se la paziente ha uno dei seguenti sintomi, è importante che si rivolga al chirurgo di fiducia o all'infermiera di senologia, in quanto potrebbe essere indicato assumere degli antibiotici:
– ferita gonfia o calda al tocco;
– rossore della zona;
– fuoriuscita di liquido/pus dalla ferita;
– malessere generale accompagnato da febbre.
Dolore e disagio
È frequente provare un po' di dolore o disagio dopo l'intervento, ma l'esperienza di ogni persona è diversa. Il dolore dovrebbe migliorare dopo qualche settimana, anche se il disagio potrebbe continuare per qualche mese, a dipendenza del tipo di intervento chirurgico eseguito. Se sono stati asportati i linfonodi sotto l'ascella, è più probabile che si manifestino dolore e disagio, in particolare attorno a questa zona. È importante continuare ad assumere regolarmente degli antidolorifici, che hanno anche un effetto antiinfiammatorio, finché i sintomi non spariscono. Se i dolori continuano, occorre rivolgersi al chirurgo di fiducia.
Sieroma
Molte persone che hanno avuto un intervento chirurgico per tumore al seno, o l'asportazione di linfonodi dell'ascella, sviluppano un accumulo di liquidi denominato sierma. Questo può manifestarsi sia sotto il braccio sia a livello della parete del torace. L'accumulo di liquidi potrà causare qualche disagio, ma non deve costituire motivo di preoccupazione, e viene di solito riassorbito dal corpo con il passare del tempo.
Se il sieroma è grande limita il movimento del braccio, crea disagio o non sparisce, il chirurgo potrebbe decidere di aspirare il liquido con un ago o una siringa. Si tratta solitamente di una procedura indolore, poiché la zona attorno alla ferita è ancora insensibile. Qualche volta un sieroma può riempirsi nuovamente dopo essere stato aspirato. In alcune pazienti potrebbe essere necessario aspirarlo più volte sull'arco di settimane prima che sparisca completamente.
Cordoncino
Dopo l'intervento chirurgico alcune persone in cui sono stati asportati i linfonodi dell'ascella sviluppano, sotto la cicatrice dell'ascella, una struttura simile ad un cordoncino che crea dolore e limita il movimento del braccio. Questo "cordoncino" può essere invisibile, ma di solito è percepibile al tatto: si pensa che venga causato da vasi linfatici induriti. Può apparire dopo sei o otto settimane dall'intervento o addirittura dopo mesi. Per migliorare i sintomi, potrebbero essere utili delle sedute di fisioterapia: è importante che il fisioterapista sia specializzato nel trattamento di pazienti operate per tumore al seno.
Cambiamento della sensibilità
Se la paziente ha avuto l'asportazione dei linfonodi dell'ascella potrebbe temporaneamente notare un cambiamento o una perdita di sensibilità lungo la superficie interna della parte superiore del braccio. Alcune persone potrebbero anche sentire in questa regione un certo grado di torpore o una sensibilità alterata in modo permanente. Ciò accade perché i nervi dell'ascella vengono irritati durante l'intervento chirurgico. Si manifesta con diversi sintomi.
– perdita o riduzione della sensibilità;
– intorpidimento o sensazione di freddo;
– debolezza del braccio;
– maggiore sensibilità al tocco o alla pressione;
– sensazione di bruciore o prurito;
– formicolio;
– dolori alle ossa.
Se la paziente ha avuto una mastectomia con o senza chirurgia ricostruttiva , può manifestare sintomi simili a livello della parete toracica.
Se la paziente ha fatto una ricostruzione del seno con propri tessuti muscolari e cutanei potrebbe accorgersi di un cambiamento della sensibilità anche nella zona da dove è stato asportato il tessuto.
Questi sintomi sono solitamente temporanei e migliorano o spariscono con il passare del tempo.
Se la paziente si preoccupa per questi sintomi, è bene che si rivolga al chirurgo o all'infermiera di senologia. Pur nell'impossibilità di trovare un rimedio efficace per tutti i sintomi, sono tuttavia disponibili validi trattamenti per un sollievo e un miglioramento della situazione.
Linfedema
Un intervento chirurgico di asportazione dei linfonodi dell'ascella può influire sui vasi che drenano la linfa dal braccio. Ciò può portare a un accumulo di linfa che provoca gonfiore. Un gonfiore che subentra poco dopo l'intervento chirurgico abitualmente si risolve con il passare del tempo, quando i vasi linfatici tornano a drenare normalmente.
Molto importante è prevenire l'instaurarsi del gonfiore permanente con sedute periodiche di linfodrenaggio presso fisioterapisti specializzati.
In alcune persone il gonfiore può persistere o non sparire mai del tutto, anche se di solito può essere tenuto sotto controllo. Questo fenomeno è noto come linfedema e può presentarsi settimane o anche mesi dopo l'operazione o addirittura dopo alcuni anni.
. Se si nota un gonfiore nel braccio o nelle dita, è importante contattare il chirurgo per una valutazione mirata. In caso di linfedema bisogna intervenire precocemente con un linfodrenaggio: è importante che il fisioterapista sia specializzato nel trattamento di pazienti operate per tumore al seno.
Recupero dopo l'operazione
Il recupero dopo l'intervento chirurgico coinvolge sia l'aspetto fisico sia quello emotivo. Il tempo necessario varia da persona a persona.
Le emozioni che le pazienti possono provare variano dal sollievo per il fatto che l'operazione è passata alla preoccupazione (di dover ritornare in ospedale) per i risultati dell'esame istologico definitivo.
La maggior parte degli ospedali fornisce alla paziente un numero telefonico per contattare l'infermiera di senologia qualora vi fossero domande o preoccupazioni specifiche.
Controllo post-operatorio
Prima che la donna lasci l'ospedale, le viene di norma comunicato entro quanto tempo ci sarà l'appuntamento per discutere i risultati dell'esame istologico. Durante questo incontro vengono discussi i trattamenti precauzionali indicati per la singola paziente.
Il ritorno alle attività normali
Quando la paziente rientra a casa dall'ospedale, può provare ogni giorno a fare un po' di attività fisica, con moderazione. Occorre cercare di non fissarsi obiettivi troppo elevati e ricordare di concedersi una quantità sufficiente di riposo. Il corpo richiede tempo ed energia per riprendersi.
Normalmente si raccomanda di non sollevare nulla di pesante finché le ferite non siano guarite del tutto. Se si affrontano le attività quotidiane con delicatezza e cautela fin dall'inizio, sarà più semplice portarle a termine in maniera efficace e soddisfacente, e senza dolori, nelle settimane seguenti l'operazione. Ovviamente i tempi variano da persona a persona.
Ciao Dina88 va meglio? Ti sei tranquillizzata dopo l'ecografia? Il tuo stato di agitazione l'ho provato anch'io quando mio marito ha avuto l'infarto, ma io ho avuto un buon motivo, te non puoi ogni volta che tua mamma fa un esame stare così male anche perché fai star male anche lei, lo so sono solo parole, e alle emozioni non si comanda, ti abbraccio.
Ciao Speranza spero anch'io che stavolta gli effetti non si sentano, come ha sottolineato Didi che saluto, sei veramente una ragazza molto sensibile, un forte abbraccio anche a te.
Manuela domani siamo tutti con te
Buona serata a tutti/e
Sabrina
Buonasera a tutti/e oggi a mia moglie le hanno inserito il pic al braccio. Qualche fastidio, niente dolore. Ci prepariamo per la seconda chemio. Buona serata
E questo ci piace assai
Grazie Sabrina
Ecografia tutto ok! Finalmente un pò di tregua
Siete davvero delle carissime persone! GRAZIE!
Grazie Speranza.