Come si calcola il rischio reale per il tumore al seno

salvocatania
salvocataniaMedico Chirurgo

Ho allegato i disegni per semplificare un concetto cruciale nella cura dei tumori.

Ora chiederemo anche un parere al dr. Vito Barbieri oncologo

salvocatania
salvocataniaMedico Chirurgo
477657:
A me ad esempio mi hanno fissato la visita a 7 mesi dall'intervento ma mi sembra troppo lontano! Comunque una cosa l'ho compresa, questa settimana fissero' l'appuntamento o in ospedale o privatamente e da li in poi si vedrà...ciao a tutte Linda ( Piemonte)

Ci informi dopo la visita.
salvocatania
salvocataniaMedico Chirurgo
375201:
Veronica , Vanessa ed io abbiamo scritto qualcosa che non va? Perché dr. Catania non ci ha più risposto. Clara

Clara con voi tutte insieme volevo affrontare un problema che mi sta a cuore : della vita reale del blog attraverso convegni e serate organizzate anche dalle ex pazienti.

Non vi ho risposto ancora perche' sto raccogliendo su questo tema molti dati .
Quando arrivero' ad una conclusione, il tempo e' tiranno, vi rispondero' senz'altro.
Non mi sono dimenticato....tutt'altro
Daniela Sicilia
Daniela Sicilia
salvocatania
Buon giorno dott Catania una curiosità x chi ha avuto un tumore ormoneresponsivo lei ha detto facciamo l antiormone ma a parte la terapia ormonale cosa dobbiamo fare??mi spiego ce un attività fisica particolare o dei cibi particolari che ci possono aiutare ancora di più.
Buona giornata forse ho fatto una domanda stupida
Speranza
Speranza
Daniela Sicilia
Io andavo in bicicletta, tutti i gg, anche dopo la radioterapia, col sole e con la pioggia...forse ho pure esagerato
67Stefy
67Stefy

Benvenuti a Heriano e sopratttutto alla Moglie, a Linda ed alla mia omonima Stefania dalla Toscana.
Perche' rifiutare le cure ormonali? A mio parere diventa fondamentale essere seguiti da un/una bravo/a oncologo perche' puo' spiegare ogni decisione che viene presa, ma ahime' anche in questo ambito di scribacchini ed insensibili ce ne sono ma ci sono anche tanti angeli che ti stanno al fisnco.
E' vero le cure ornonali hanno degli effetti negativi, ma in primis una bella camminata tutti i giorni diminuisce il fastidioso dolore alle ossa.
Stamattina per esempio devo fare ecografia al fegato proprio per gli eventuali effetti della cura, ma la mia bravissima oncologa mi ga gia' detto che eventualmente valuteremo altra tipologia di medicinale.
Buona giornata a tutti Stefania

Pattiy
Pattiy
67Stefy
Ciao Stefy ma che disturbi si potrebbero avere a carico del fegato come conseguenza della terapia ormonale? È una cosa che non so. Cioè so che gli effetti di solito sono a carico delle ossa però non sapevo nulla di eventuali effetti sul fegato. Io comunque prendo femara. Facci sapere poi come è andata l' ecografia. Buona giornata a te e a tutto il nostro fantastico blog.
Patty
salvocatania
salvocataniaMedico Chirurgo


Qui la discussione prende una piega fuorviante, ma va benissimo entrare in tutte le pieghe del problema.

La terapia ormonale come tutte le altre va personalizzata.
Per questo mi sono stupito che Linda non avesse un oncologo di riferimento.

Mentre qui stiamo discutendo del BUGIARDINO delle terapie ormonali. Ciascun farmaco se leggiamo il bugiardino senza valutare benefici/effetti collaterali sarebbe da demonizzare.

Gli effetti collaterali descritti dai bugiardini non vuol dire che assumendo quel farmaco saranno inevitabili, ma solo che quegli effetti qualcuno li ha avuti e devono essere obbligatoriamente riportati sul bugiardino



Il foglietto illustrativo (comunemente detto bugiardino) è il foglio allegato ai medicinali contenente descrizione (principio attivo), destinazione d'uso, modalità d'uso, posologia, controindicazioni, interazioni e tutti gli effetti indesiderati sperimentalmente raccolti e segnalati dagli assuntori e riconosciuti tali, periodicamente aggiornati col rilascio del farmaco dalla relativa casa farmaceutica
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BUGIARDINO delle TERAPIE ORMONALI nel trattamento del tumore al seno

Quando si fa la terapia ormonale per il tumore al seno?
In alcuni casi il trattamento viene prescritto prima dell'operazione, per ridurre le dimensioni del tumore da asportare, ma nella maggior parte dei casi si inizia dopo l'intervento e si prosegue per cinque anni, per contrastare un possibile ritorno della malattia. Se i medici ritengono sia necessaria anche la chemioterapia, la cura ormonale subentra dopo la fine di questa.
In altri casi la terapia ormonale viene intrapresa in seguito alla ricomparsa della malattia o quando questa viene diagnosticata già in fase avanzata.
È ancora dibattuta invece l'opportunità di somministrare questi medicinali per la prevenzione della malattia in donne sane ma che sono ad alto rischio, per esempio a causa di una forte familiarità per la malattia. Il tamoxifene e il raloxifene, in particolare, si sono dimostrati efficaci a questo riguardo, ma non tutti sono d'accordo che i loro effetti collaterali ne controbilancino i benefici.

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Nota
Se e' controverso il bilancio benefici/svantaggi per le donne ad alto rischio , ma che quindi non hanno un tumore, non ci sono dubbi che questo bilancio sia nettamente a favore della somministrazione nelle donne che il tumore l'hanno avuto
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Come si fa la terapia ormonale per il tumore al seno?

I medici valutano nei singoli casi, sulla base di diversi fattori, quale approccio seguire, quale farmaco usare o quando sostituirne l'uno all'altro, per esempio se si osserva una scarsa risposta da parte del tumore.
Nei tumori in fase precoce a tutte le età e in quelli in fase avanzata dopo la menopausa la terapia ormonale per il tumore al seno si assume per bocca una volta al giorno, di solito sotto forma di compresse. È importante attenersi alla dose di farmaco prescritta dall'oncologo e alle istruzioni su quando prenderlo in relazione ai pasti, perché il fatto di avere lo stomaco vuoto o pieno cambia in maniera sostanziale l'assorbimento del medicinale.
Nei tumori in fase avanzata nelle donne più giovani, per rallentare l'andamento della malattia occorre bloccare completamente l'attività delle ovaie (ablazione ovarica), inducendo in pratica la menopausa. Ciò si può fare in diversi modi:
· con un'asportazione chirurgica delle ovaie;
· con 3-4 applicazioni di radioterapia alle ovaie;
· con iniezioni di agonisti dell'LHRH, che bloccano il rilascio di LH, l'ormone luteinizzante prodotto dall'ipofisi che stimola l'attività dell'ovaio (goserelin).

Quali sono gli effetti collaterali della terapia ormonale per il tumore al seno?

Una delle caratteristiche fondamentali della terapia ormonale, che consente di utilizzarla per molti anni, è la sua sicurezza. Gli effetti collaterali che provoca, infatti, per quanto fastidiosi possano essere, raramente sono gravi.
I più frequenti sono comuni, in varia misura, a tutti i tipi di trattamento ormonale perché sono una conseguenza diretta dell'effetto inibitore sull'azione degli estrogeni. Richiamano quindi i disturbi tipici della menopausa.
Altri fenomeni sono invece caratteristici o più frequenti con l'uno o con l'altro farmaco e i medici ne tengono conto in relazione alle caratteristiche della singola paziente.

Quali sono i tipi di terapia ormonale usati per il tumore al seno?
Ci sono diversi possibili approcci al trattamento di un tumore al seno sensibile all'azione degli ormoni.
Inibitori delle aromatasi
Gli inibitori delle aromatasi bloccano l'azione dell'enzima aromatasi indispensabile per la sintesi degli estrogeni a partire dagli ormoni sessuali maschili (androgeni), i quali vengono prodotti dalla corteccia surrenale anche nelle donne.
Quando sono indicati gli inibitori delle aromatasi?
Gli inibitori delle aromatasi sono indicati nelle donne che sono già in menopausa e che quindi non producono più estrogeni dalle ovaie, ma solo nei tessuti periferici, soprattutto quello adiposo. Talvolta vengono prescritti anche a quelle più giovani, dopo alcuni anni di trattamento con il tamoxifene.
Si usano in genere dopo l'intervento per impedire recidive, ma in alcuni casi sono utilizzati anche prima dell'operazione, per ridurre il volume della massa da asportare, oppure nelle fasi più avanzate della malattia.
A questa classe di farmaci appartengono diverse sostanze tra cui:
· anastrazolo;
· exemestano;
· letrozolo.

Quali sono gli effetti collaterali degli inibitori delle aromatasi?

Gli effetti collaterali degli inibitori delle aromatasi possono essere di entità variabile da persona a persona e, nella stessa donna, in diverse fasi del trattamento. Ciò dipende anche dalle condizioni generali di salute, dalla dose di farmaco prescritta e dalla possibile interazione di questa cura con altre sostanze. Anche per questo è molto importante segnalare al proprio medico tutto ciò che si prende al di fuori delle sue prescrizioni, comprese le vitamine, i prodotti da banco o da erboristeria.
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NOTA : e abbiamo visto che nei sondaggi di questo forum il 69 % di voi assume ad integrazione di tutto : prodotti omeopatici, aloe ecc ecc con sa superficiale motivazione "che e' naturale e male quindi non puo' fare)
SIC ! E risic !! PERCHE' FALSO !
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Oltre agli effetti da carenza di estrogeni comuni alle altre forme di terapia ormonale, con questi medicinali, in una percentuale inferiore a una donna su dieci, si possono verificare anche:
· eruzioni cutanee non gravi;
· lieve nausea;
· lieve stipsi o diarrea;
· perdita di appetito;
· assottigliamento dei capelli.
Altri disturbi sono più frequenti con:
· anastrazolo:
· sindrome del tunnel carpale (che si manifesta con perdita della capacità di presa, dolore e parestesie alla mano e al braccio);
· tosse e disturbi respiratori;
· aumento del colesterolo nel sangue;
· secchezza e/o sanguinamenti vaginali;
· alterazioni della funzione del fegato, di solito lievi e transitorie.
· exemestano:
· mal di testa;
· vertigini;
· gonfiore delle mani e dei piedi.
· letrozolo:
·
· mal di testa;
· vertigini
· gonfiore delle mani e dei piedi
· tosse e disturbi respiratori
· aumento del colesterolo nel sangue (di solito lieve).
Tamoxifene
Il tamoxifene è usato da più di trent'anni per contrastare la crescita dei tumori al seno con recettori ormonali sulle loro cellule. Diversamente dagli inibitori delle aromatasi, che impediscono la produzione degli estrogeni, il tamoxifene "inganna" i loro recettori presenti sulle cellule tumorali, occupando il posto riservato agli ormoni senza però agire come loro. Il farmaco impedisce così agli estrogeni di comunicare con le cellule tumorali, interrompendo lo stimolo che apportano alla proliferazione delle cellule. In tal modo riduce il rischio che la malattia torni dopo l'intervento e l'eventuale radio e/o chemioterapia e abbassa del 40% la probabilità che si sviluppi un nuovo tumore nell'altro seno.
Dati recenti hanno dimostrato che l'effetto protettivo di questa cura si protrae a lungo. Per le donne che l'hanno seguita regolarmente per cinque anni il rischio di morire di tumore al seno nei 15 anni successivi è inferiore di un terzo rispetto alle donne che non si sono sottoposte al trattamento.
Altre ricerche suggeriscono che un ulteriore vantaggio si possa ottenere sostituendo a questo farmaco, dopo due o tre anni, un inibitore delle aromatasi, ma devono ancora essere bene soppesati rischi e benefici di questa scelta.
Quando è indicato il tamoxifene?
Il tamoxifene è usato nelle donne prima della menopausa o in quelle che l'hanno già superata ma che, per varie ragioni, non possono prendere gli inibitori delle aromatasi.
La condizione per l'uso di questo prodotto è comunque sempre la presenza sulla superficie delle cellule tumorali dei recettori ormonali, non necessariamente quelli per gli estrogeni ma anche quelli per il progesterone.
Il farmaco può essere usato anche nei rari casi in cui il tumore al seno colpisce gli uomini, purché comunque sulla superficie delle cellule siano presenti i recettori ormonali.
Quali precauzioni occorre avere quando si prende il tamoxifene?
Il farmaco va preso regolarmente per bocca, una volta al giorno, possibilmente sempre alla stessa ora, avendo cura che non sia a portata dei bambini. Non bisogna mai interromperne l'uso o modificarne la dose di propria iniziativa senza consultare il proprio specialista. Smettere la cura prima del tempo rischia di vanificare l'effetto protettivo del tamoxifene nei confronti di un possibile ritorno della malattia.
Al medico va inoltre segnalato l'uso contemporaneo di altri medicinali: alcuni tipi di antidepressivi e di farmaci per lo stomaco o per il cuore possono infatti interferire con la sua azione riducendone l'efficacia.
È importante sottolineare inoltre che anche quando i cicli mestruali sono interrotti per effetto della cura ormonale è possibile che si instauri una gravidanza. Poiché il farmaco può essere nocivo per lo sviluppo del feto è bene accertarsi di non essere incinte prima dell'inizio della cura e concordare con i medici un metodo contraccettivo adatto al proprio caso, da adottare per tutta la durata del trattamento.
Quali sono gli effetti collaterali del tamoxifene?
Con il tamoxifene si possono verificare gli effetti tipici da carenza di estrogeni comuni alle altre forme di terapia ormonale.
In particolare:
· vampate e sudorazioni: colpiscono circa la metà delle donne in trattamento;
· stanchezza: colpisce circa una donna su quattro durante il trattamento;
· dolori articolari: sono lamentati da circa una donna su quattro;
· nausea: circa una donna su cinque può avvertire una leggera nausea all'inizio della cura, facilmente controllabile con i farmaci, che sparisce dopo alcuni giorni o settimane;
· aumento di peso: un aspetto che preoccupa molto le donne è l'aumento di peso che può essere indotto dal farmaco. In realtà il fenomeno si verifica in meno di una donna su dieci e può essere facilmente contrastato controllando l'alimentazione e incrementando l'attività fisica;
· tumour flare: viene detta così, con un'espressione in inglese, la temporanea esacerbazione della malattia che si può verificare, in meno di un caso su 100, nelle prime fasi della cura. Si può manifestare con un aumento dei dolori alle ossa se la malattia ha localizzazioni a questo livello. Se ciò comporta un aumento dei tassi di calcio nel sangue si può avvertire nausea, eventualmente accompagnata da stipsi, o una forte sete: se compaiono questi sintomi è bene segnalarli al medico.
Agonisti dell'LHRH o del GNRH
I cosiddetti agonisti dell'LHRH agiscono più a monte degli altri farmaci ormonali, perché bloccano la produzione dell'ormone luteinizzante (LH), con cui l'ipofisi stimola l'attività delle ovaie e dei testicoli. Sopprimono la funzione delle ovaie nelle donne e dei testicoli nell'uomo, che smettono così di produrre ormoni.
La loro somministrazione avviene in genere sotto forma di iniezione sottocutanea o intramuscolare. È importante rispettare la scadenza di questi appuntamenti: uno scarto di pochi giorni non produce gravi conseguenze, ma se si ritarda ulteriormente c'è il rischio che il livello degli ormoni ricominci a salire.
Diversamente dall'asportazione chirurgica dei testicoli (orchiectomia bilaterale) e dall'ablazione ovarica tramite radiazioni o intervento chirurgico (ooforectomia), l'effetto di questi medicinali può essere reversibile.
Nelle donne gli agonisti dell'LHRH interrompono i cicli mestruali che, però, soprattutto nelle più giovani, possono ricominciare nel giro di sei mesi-un anno dalla sospensione della terapia. Una volta sospesa la cura, cioè, l'ovaio torna a funzionare, anche se nelle donne più vicine alla menopausa questo non sempre si verifica.
Nonostante ciò, non è impossibile che si instauri una gravidanza nel corso del trattamento. Poiché il farmaco può essere pericoloso per il nascituro è bene discutere con il proprio medico quale metodo contraccettivo utilizzare durante la cura, indipendentemente dal fatto che il partner in terapia sia l'uomo o la donna. In quest'ultimo caso occorre anche accertarsi che non ci sia una gravidanza in atto prima di iniziare la cura.
Questi prodotti possono scatenare nelle prime settimane di trattamento, in misura diversa da farmaco a farmaco e in relazione alle caratteristiche individuali, un effetto paradossale di esacerbazione dei sintomi detto tumour flare. Quando la malattia ha localizzazioni ossee i dolori che provoca a questo livello possono aumentare: per questo la cura negli uomini in trattamento per il tumore della prostata è inizialmente accompagnata dalla somministrazione associata di antiandrogeni. Il fenomeno non si verifica invece con gli inibitori del fattore di rilascio delle gonadotropine.
Ecco alcuni dei più comuni agonisti dell'LHRH usati per il tumore del seno o alla prostata.
Goserelin, usato nel tumore al seno e alla prostata
Il goserelin viene somministrato ogni 28 giorni con iniezioni sottocutanee sull'addome, da dove il farmaco viene assorbito gradualmente dall'organismo. Il trattamento blocca l'attività delle ovaie nelle donne trattate per tumore al seno e dei testicoli negli uomini con tumore della prostata. Provoca gli stessi effetti collaterali delle altre terapie ormonali per il tumore al seno e alla prostata, ma ha un effetto più marcato sull'umore, per cui può portare più facilmente alla depressione. Può agire inoltre sulla pressione arteriosa, alzandone o abbassandone i valori.
Triptorelina, usata nel tumore al seno e alla prostata
Viene somministrata per iniezione intramuscolare, di solito nei glutei, o sottocutanea, nell'addome, ogni 4, 12 o 26 settimane. Inibendo la sintesi di estrogeni e testosterone provoca tutti i sintomi da deprivazione tipici della terapia ormonale.

Un gruppo di ricercatori italiani guidati da Lucia Del Mastro dell'Istituto tumori di Genova ha pubblicato su un'importante rivista scientifica uno studio che propone un nuovo uso di questo farmaco: somministrato prima e durante la chemioterapia sembra ridurre notevolmente il rischio che le cure provochino una menopausa precoce nelle donne trattate.
Altri farmaci
In relazione alle caratteristiche della paziente e della risposta del tumore al seno alla terapia i medici possono anche ricorrere ad altri tipi di farmaci di tipo ormonale:
Fulvestrant
Può essere utilizzato nelle forme avanzate di tumore al seno con recettori ormonali che non rispondono più al tamoxifene né agli inibitori delle aromatasi. Ha un duplice meccanismo: oltre a occupare il recettore per gli estrogeni come fa il tamoxifene, lo modifica in modo che gli ormoni non vi si possano più legare. Il farmaco viene somministrato sotto forma di iniezioni intramuscolari e provoca in genere pochi effetti collaterali, ma la sua superiorità rispetto ai prodotti utilizzati da molti anni deve ancora essere dimostrata.
Progestinici
Nelle forme avanzate di tumore al seno comparse dopo la menopausa, con recettori ormonali che tuttavia non rispondono più al tamoxifene né agli inibitori delle aromatasi, i medici possono ricorrere agli analoghi del progesterone (come medrossiprogesterone acetato o megestrolo acetato), che si possono prendere per iniezione intramuscolare o per bocca.

e' un NON TENERE ALLA PORTATA DEGLI ANSIOSI e soprattutto delle ragazze
- Modificato da salvocatania
Pattiy
Pattiy
salvocatania
Buongiorno dottore, mi sono venuti dei dubbi circa enantone e femara. Di solito la siringa di enantone me la fanno sul braccio. In effetti tempo fa chiesi agli oncologi se andava bene e mi dissero di sì che anche sul braccio va bene perché ci sta il muscolo deltoide. Praticamente sul braccio o sui glutei non ci sarebbe differenza. Poi per quanto riguarda la compressa ormonale non mi hanno mai detto se a stomaco pieno o vuoto. Io di solito prendo femara al tardo pomeriggio. Quindi a stomaco vuoto. Spero che sto facendo bene e per come mi viene fatto enantone e per come assumo femara.
Patty
LindaTorino
LindaTorino

Salve Dr Catania...lei è fantastico e sono felice che pur abitando a Torino posso bearmi dei suoi consigli e consulti on line. Ho seguito il suo consiglio e domani ho appuntamento con un oncologo così iniziamo..."dall'inizio". Intanto la ringrazio per il suo preziosissimo consiglio sulla mia cicatrice che purtroppo tende ad allargarsi. Oggi ho fatto la prima radio e non ho chiesto ancora nulla sui cerotti al silicone ma sicuramente lo farò nei prossimi giorni. Intanto aspetto con ansia la visita di domani. Concludo dicendo che la curcuma ed i 90 gradini in salita, oltre 60 minuti di palestra al giorno stanno entrando a far parte del mio DNA. Buona giornata

Linda (Torino)

LindaTorino
LindaTorino

Ciao Sabrina...scusa per la confusione ma ora ti spiego meglio. L'ormonoterapia me l'ha prescritta il chirurgo che mi ha operata insieme alla radio ma come mi ha fissato l'appuntamento con il radioterapista per concordare il numero delle terapie ecc, non ha fatto altrettanto per la pastiglia dicendomi solo che da protocollo la devo prendere per 5 anni. Allora lo splendido Dr. Catania alla mia domanda su quando avrei dovuto prenderla si è stupito che non avessi un oncologo di riferimento che vedrò domani. Nel frattempo ieri ho sentito una donna che sta prendendo Femara e mi ha detto che gli ha consumato le vertebre e per questo deve fare una puntura al mese. Invece la radio gli ha lasciato, a distanza di 3 anni, delle fitte al seno fortissime che gli vengono ogni tanto. Mamma mia che casino...e dire che io faccio sempre di testa mia ma questa volta non posso fare finta di niente. E poi cosa sono questi esami che si fanno al fegato? Lo danneggia in qualche modo? Grazie da Linda

Stefania toscana
Stefania toscana

Ciao a tutti. Vi aggiorno. ..Ieri sono andata a parlare con radioterapista per avere ulteriori chiarimenti. Mi ha spiegato con atteggiamento arrogante e acida come uno yogurt andato a male che non necessito di fare la radio e che facendo le terapie non escludo il rischio che mi venga un carcinoma infiltrant. Venerdì vado a parlare con il chirurgo che mi ha operato ! Poi vi faccio sapere
Stefania toscana

Pattiy
Pattiy
477687
Ciao Stefania Toscana, continui ad incappare tuo malgrado in situazioni non confortanti. Prima l' istologico dopo 88 giorni, poi questo atteggiamento tra il presuntuoso e il certamente poco cordiale del radioterapista. Non ti scoraggiare comunque e si individuerà cosa è giusto per te. Vedi domani che cosa ti dice il chirurgo che ti ha operato. Ciao.
Patty
salvocatania
salvocataniaMedico Chirurgo

Per favore potete spiegare a Stefania toscana e Linda come si fa a inserire il proprio nome sotto l'avatar ?
Io con il mio account non vedo quella funzione e quindi non ho idea.

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