Come si calcola il rischio reale per il tumore al seno
Comprensibile la sua ansia riguardo ad un reintervento.
Ma credo che i dubbi e ansie riguardo all'anastrozolo siano sovrastimati.
In questi giorni ho visto diverse pazienti terrorizzate dall'idea di dover affrontare la ormonoterapia, I cui effetti collaterali sono a mio avviso sovrastimati (NOCEBO) e che in ogni caso si POSSONO PREVENIRE E CURARE .
Anche nei consulti questa fobia ingiustificata nella maggioranza dei casi impazza
https://www.medicitalia.it/consulti/oncologia-medica/605889-carcinoma-lobulare-infiltrante-g2.html
A giorni ci torneremo su
E' una ricerca alla quale per come (cioe' poco) la conosco io non parteciperei per diverse ragioni psicologiche.
https://www.medicitalia.it/minforma/oncologia-medica/75-i-marcatori-tumorali-tumor-markers.html
I marcatori tumorali sono sostanze normalmente presenti nel plasma in quantità molto basse in chi non ha un tumore. Raramente sono completamente assenti. Rilevare la loro presenza è stato l'obiettivo di buona parte della ricerca oncologica da cento anni a questa parte. È molto affascinante l'idea di poter capire in anticipo, da un semplice esame del sangue, se una persona sta sviluppando una neoplasia, se c'è una ripresa della malattia o se non corre alcun pericolo.
Purtroppo, quasi mai i marcatori biologici ci danno questa informazione
Cioè? Non servono per prevedere le recidive?
È vero che sono stati a lungo usati per individuare precocemente la ripresa della malattia in chi ha già avuto un tumore, ma in modo improprio:
in generale, non esiste allo stato attuale un marcatore che ci può dire con un'affidabilità superiore al 95% 'sì c'è un tumore, o no non c'è un tumore' in ex pazienti asintomatici. In alcuni contesti clinici molto specifici e in casi particolari come per la prevenzione del tumore alla prostata, nel tumore del testicolo e delle ovaie, misurarli è effettivamente importante.
Ma in moltissimi casi si rivela inutile e dannoso: provocano un fortissimo stress – tutti i pazienti vivono il momento dell'apertura della busta con i risultati dei marcatori come un giudizio universale – e sono un costo insopportabile e ingiustificato per il sistema sanitario".
Quindi meno che mai sono utili per fare una prima diagnosi di tumore?
Mai, mai, mai devono essere utilizzati per fare diagnosi di tumore.
Non sono mai stati designati per fare diagnosi: sottoporre una persona asintomatica che non ha un tumore a una batteria di screening non ha senso. Non solo: se aumenta il numero di test a cui si sottopone la persona, aumenta anche la probabilità che, per effetto del caso, uno di questo test dia un risultato falso positivo. A quel punto si entra in un tunnel di approfondimenti che non risolveranno il problema: tac, pet, endoscopia.
I risultati, nella maggior parte dei casi, riporteranno che non è stata messa in evidenza una malattia neoplastica.
Ed eccoci al cuore del problema: un esame strumentale non può dire 'non c'è alcun tumore', può solo dire 'non lo vedo'. Il paziente resterà con il dubbio e il medico non potrà che consigliare di ripetere gli esami, a meno che non si prenda la responsabilità di dirgli di smettere. Ma difficilmente questo accadrà.
Nel caso del tumore al seno, quali sono le indicazioni?
"Già nel 2012, la Società americana di oncologia, l'Asco, aveva pubblicato 5 raccomandazioni per il tumore della mammella: 5 pratiche che dovrebbero essere interrotte.
La prima raccomandazione era non effettuare test di sorveglianza come i marcatori tumorali, pet, tac o scintigrafia ossea su ex pazienti asintomatiche a basso rischio di recidiva.
E le nuove linee guida per il follow up dell'Associazione italiana di Oncologia (Aiom) lo ribadiscono: 'Allo stato attuale non esiste alcuna evidenza che supporti la prescrizione routinaria dei seguenti esami nel follow-up del carcinoma mammario: esame emocrocitometrico e profilo biochimico, radiografia del torace, scintigrafia ossea, ecografia epatica, marcatori tumorali'. Non significa che non ci interessa riconoscere precocemente una recidiva, ma che questa non è questa la strada. Deve essere il medico oncologo a prescrivere i marcatori, valutando ogni singolo caso, e il risultato deve essere integrato con tutte le altre informazioni, in un percorso complesso di cura o di diagnosi".
Quando possono essere utili i marcatori per il tumore al seno?
I marcatori per il tumore al seno come CEA, CA 15.3, CA 125, CA50 sono abbastanza utili nella paziente metastatica e con una buona risposta alle terapie.
L'appropriatezza degli esami è un tema su cui dobbiamo lavorare molto: prescrivere screening appropriati si traduce in risparmio per il Sistema Sanitario, in maggiore tempo da dedicare alle pazienti e in più tempo-macchina per eseguire gli esami quando sono davvero utili".
P.S.
Didi, puo' essere che la ricerca Kronos dimostri invece una utilita', ma al momento attuale nella sua situazione....non si complichi la vita
Lei ha avuto un tumore a basso rischio (basso non NULLO) di recidiva e quindi rientra in una categoria di follow-up di minima e anche se non controllasse I marcatori ( vedi approfondimento a Didi) ...starei assolutamente tranquilla.
Dr Catania
Grazie dell'approfondimento e del consiglio non è proprio il momento per mettere altra carne al fuoco
Didi
Dr Catania
Mi scusi se le faccio una domanda
Quando sono stata operata mi fecero i marcatori ed erano tutti nei limiti quindi è possibile che non rilevandolo allora non servano neppure ora
Didi
Si, dott. Catania, ma la mia preoccupazione è che al prossimo controllo che dovrei fare a giugno l'oncologo mi ha prescritto SOLO i marcatori tumorali, escludendo l'ecografia o altre analisi strumentali, ed io, avendo comunque un rischio di recidiva (basso ma appunto non NULLO), ho paura che i soli marcatori tumorali non bastino per evidenziare o escludere un' eventuale ripresa della malattia o un nuovo tumore. Cioè come si fa a dire che non c'è alcuna recidiva o non c'è alcun nuovo tumore semplicemente guardando i valori dei marcatori tumorali ed escludendo l'ecografia o altro. Io mi sentirei più sicura del controllo dopo aver fatto un'ecografia. Ho paura che l'oncologo stia sottovalutando il problema. Lei sinceramente cosa ne pensa? Grazie per la disponibilità.
Vera
No non c'entra.
Per incrementare il valore dei marcatori occorre, cerco di semplificare, una grande "massa tumorale" . Credo di non avere mai chiesto i marcatori in tutta la mia attivita' professionale in fase diagnostica, perche' mi aspetto di trovarli normali.
Se ha questa preoccupazione per sentirsi piu' tranquilla farei la ecografia a giugno e la mammografia a dicembre, cosi' I controlli che contano ( I marcatori contano relativamente) sono intervallati ogni 6 mesi.
Ciao Didi mi spiace per il problema della protesi, per la terapia penso che la dottoressa poteva essere più sensibile. Un abbraccio forte.
Ciao Daniela hai ragione sul terrorismo psicologico della menopausa i cui effetti negativi si combattono proprio come dici tu e l'attività fisica comporta normalmente il fiatone e tachicardia, a me capita sul tapis roulant di arrivare a 140-145 e allora poi rallento.
Dottor Bellizzi si il video è ben sintetizzato, comunque tutti i suoi interventi sono sempre molto interessanti ed apprezzati.
Ciao Vera anch'io sono classificata a basso rischio e l'eco mammo sono previste annuali, ma per mia tranquillità ripeto solo l'eco a 6 mesi. Invece per i marcatori tumorali non li ho mai fatti perché mai prescritti e la spiegazione del dottor Catania ha risposto in modo esaustivo ai miei perché.
Un saluto a tutte/i
Sabrina
Buonasera a tutti
Scusate l'assenza di questi giorni. Purtroppo non ho avuto modo di seguirvi e ho perso molti vostri aggiornamenti sulle vostre vicissitudini. Sono stata ahimè male con gli effetti collaterali della prima chemio, come già vi avevo anche anticipato. Oltre a vomito, dissenteria, poi sono subentrati forti dolori muscolari e articolari tali che mi hanno relegato a letto.
Spero di cuore che stiate bene.
Mi siete mancate/ti
Se l'oncologo li richiedesse ovviamente occorre adeguarsi.
Bene Didi stai cominciando a renderti conto che in ogni caso le tue decisioni devono essere caute e dopo esserti informata su tutto. Le spiegazioni del dott. Catania mi pare che aiutino molto e non solo tu, ho letto anche ciò che ha scritto su Medicitalia e te lo consiglio.
Per quanto possa esserti utile vorrei raccontarti la mia storia. Nel 1996 con l'intervento alla mammella mi è stata messa una protesi subito tant'è che sono uscita dall'ospedale con un pseudo seno e......tutto a posto. Dopo circa 9 anni ho dovuto fare la sostituzione perché la protesi si era "scollata" e andava verso il braccio che mi doleva, non solo ma i margini si erano frastagliati......insomma doveva essere sostituita. Io non ho esitato a decidere di metterne una nuova che mi è stata consigliata dalla chirurga estetica, di nuova generazione, che non sarebbe stata più sostituita se non per motivi validi. Ora sono circa 12 anni e (toccando ferro) non mi crea problemi. Devi informarti bene ma credimi anche se un seno è "fasullo" è sempre un bel vedere. Io ci tenevo, e tuttora per quello che posso, a mantenermi "bella" per me stessa oltre che per mio marito.
Altro argomento quello della cura, anch'io come te alle volte vorrei smettere soprattutto quando arrivano certi scossoni come questo della trombosi (da farmaci) solo che la cura mi fa vivere e finchè c'è vita c'è SPERANZA. Per inciso i miei marcatori non sono mai stati fuori limite né con il tumore al seno né con le metastasi.
Non è mia intenzione darti consigli che non mi competono, solo cerca di essere ben informata e ben consigliata. Augurissimi e un abbraccio
Lori
Didi
Cosa è successo?
Ciao Speranza mi spiace di come stai, non a tutte succede, pensa che stai mandando affa....o la bestiaccia e sei più coraggiosa di lui. Un caro abbraccio e RESISTI !!!!!
Lori
Grazieeee Lori
Sì fa parte del pacchetto, ma non mollo
Adesso va meglio e, anzi, adesso penso di essere anche più forte per affrontare la seconda.