Come si calcola il rischio reale per il tumore al seno

Cara immagino come stai, prima delle chemio i miri figli e la loro reazione era il pensiero più grande poi al più piccolo di nove anni ho spiegato che anche se ero guarita dovevo fare delle cure un po' come l'antibiotico che lo prendo anche quando la febbre è passata. L'ha presa bene ma non ha mai goito vedermi senza capelli e io dono sempre stata attenta ad indossare anche in casa una cuffietta, pensa che andavo a letto con gli occhi truccati per farmi vedere il meno diversa possibile. Forza, se riuscirai ad essere serena lo sarà anche lei è cercate di riderci un po' su, la mia parrucca è stata battezzata il gatto morto. Adesso giace nell'armadio devo decidere se tornare in ufficio dopo le feste con o senza i capelli ci sono ma molto molto corti..

Sono scema se vi dico che ho ricevuto un rossetto rosso fuoco in dono da una sorella che sarà il mio marchio di accompagnamento alla chemio? Lo metterò per ogni seduta, sempre e comunque, sarà il mio raggio di sole in sala infusioni. Magari fa un po' "puttanone" ma mi farà sentire meglio!

le ho detto che al prossimo concerto che farà (suona il clarinetto la mia marmottina) mi presenterò con una parrucca e un paio di occhiali da sole da diva che scansati e che si preparasse che tra poco più di un anno torneremo in Italia a trovare amici e nonni.
Mi piacerebbe incontrarvi, sapete?

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Chiedo il vostro aiuto perchè se non sono crollata in questa ultima mezz'ora forse un po' posso definirmi marmottina anche io.
Mia figlia ha avuto una crisi di pianto inconsolabile: mamma io non voglio stare senza di te, la tua è una malattia seria, ma allora è grave? Se ti devi curare e perderai i capelli e starai male, cosa succederà allora? Sei in pericolo? Io non posso vivere senza di te.
E' stato devastante e terribile. Mantenere l'ascolto delle sue paure, che mi sono arrivate addosso come una raffica di pugni nello stomaco, terribile e difficilissimo cercare di tranquillizzarla spiegandole che le cure sono necessarie, che la mamma sarà qui con lei, che andrò via al mattino e tornerò in tempo per prenderla a scuola e aiutarla a fare i compiti e portarla alle lezioni di danza ma che potrebbe succedere che sarò un po' più stanca, ma potrò recuperare. Che sarò sempre io, anche senza capelli, che comprerò una bellissima parrucca così potrà anche evitare di vedere la mia "capa sparecchiata" come l'abbiamo chiamata per allentare la tensione. Che mi vedranno stare male, ma fa parte del processo di cure e che dopo essere stata male poi mi sentirò meglio.
Le ho mostrato le foto della mia cara amica durante le cure, prima senza capelli, poi con la parrucca, poi con i capelli cortissimi e infine con il ciuffo di insalata che le è cresciuto adesso a fine cure.
Si è rasserenata un pochino, perchè vedere in concreto quello che succederà l'ha un minimo protetta dall'ignoto, dall'idea che nella sua testa ha costruito di una mamma che affronta una malattia seria e delle cure pesanti.

Adesso è a letto e ogni tanto la sento tirare su con il naso. E dentro mi sento soffocare. Mi manca il respiro e correi spaccare tutto, vorrei urlare a squarciagola fino a perdere la voce. Trattengo le laacrime solo perchè ho paura che mi chiami per qualcosa e mi veda e questo la getterebbe nel panico totale.

Ma perchè, cazzo? Perchè, cazzo? Perchè i miei figli devono subire tutto questo.
Son così arrabbiata, così furiosa che faccio fatica a contenermi. Tremo dal furore.
Non è giusto, maledetta vita, non è giusto.

Hai ragione, prima della laurea c'è il concerto.
Quando venite in Italia? Se lo sappiamo prima si può organizzare, sarebbe bellissimo! E se poi questo coincidesse con un incontro del dottore allora la felicità sarebbe al quadrato.
Mi hai fatto cappottare dalle risate con il rossetto rosso che fa puttanone.
La vena ironica non ti manca...sei sulla strada giusta.

Adesso giace nell'armadio devo decidere se tornare in ufficio dopo le feste con o senza i capelli ci sono ma molto molto corti..

Tesoro,
Quando ho avuto la diagnosi il mio Luca aveva 15 anni. Un'età balorda già di suo.
Non dimenticherò mai la sua faccia quando gli ho raccontato per filo e per segno.
C'è stato un periodo non facile, quello dell'attesa, in cui ne ha combinate di tutti i colori. Bere, fumare, prendere a calci un vetro della sua camera....

Poi si deve essere accorto che il suo appoggio era per me fondamentalmente. Ed è venuto fuori l'uomo.

È cresciuto tanto, si è 'solidificato'.

Compirà 17 anni il mese prossimo.

In estate parte per un anno di liceo all'estero.

Ha bei voti a scuola ed è la mia migliore compagnia. E io credo di esserlo per lui.

Ne parlavo con un collega che da ragazzo ha avuto la madre ammalata. E lui mi diceva che se é così oggi é anche grazie a quello, nel bene molto più che nel male.

Fatti coraggio. La felicità a volte é diversa da come ce la saremmo aspettati. Ma è.