Come si calcola il rischio reale per il tumore al seno
Sto sistemando il mio presepe, fatto su 3 piani nello scaffaletto di cucina. Ogni giorno sposto i pastori perché a Befana devono arrivare tutti davanti alla capannuccia! Mica posso lasciare qualcuno lontano e che non arriva mai! Ci sarà un po' di folla davanti a Gesù bambino, ma faranno una bella festa!
Di nuovo a tutte e tutti un buon anno pieno di momenti per onorare la Vita!
Buongiorno a tutte!!!
DrCatania grazie per aver pubblicato le foto e grazie a voi ragazze per le vostre belle parole!!
Fili colorati per Lisaf che oggi ha la visita con l'oncologo, per Venus per la gastroscopia e per tutte quelle che sono impegnate con esami, visite e terapie.
Venus dopo torno per cercare il tuo diario con cui riesci tu a far sorridere noi! Un abbraccio!!!
Annina
Buona giornata a tutte!!!
Finalmente ho imparato a dialogare con il blog
Io non prendo il tamoxifene ma ero già andata in menopausa e avevo il problema delle vampate notturne.
Dormivo nuda con una vestaglia pronta ai piedi del letto, casomai avessi dovuto alzarmi.
Dormivo da sola nel lettone così quando sudavo da una parte mi rigiravo sull'altra senza quasi svegliarmi.
Buongiorno cari tutti,
Come procede il soggiorno?
E' vero che oggi arriverà qualcuno a parlarti di un potenziale piano terapeutico (pur tenendo conto dei test ancora da fare)? Perchè sennò ci tocca venire veramente di persona tutte e 400 lì e potrebbe essere un po' un trambusto dal punto di vista logistico e organizzativo
Carissima Lasimo sono a digiuno in attesa di fare la gastroscopia. Stamattina presto mi hanno prelevato 4 fiale di sangue... immagina tu che sacchetto devo essere .
Oggi mio marito dovrebbe prelevare i vetrini da un altro ospedale dove ho fatto l'intervento di mastectomia perché si possa fare il test pdl1 per l'immunoterapia.
Il medico che fa l'elettrochemioterapia torna dalle ferie il 7 ma comunque il tutto se ne parlerà dopo l'esito della gastro. La preoccupazione principale dei medici è che mi nutra bene per rimettermi in forze. Oggi dovrebbe esserci il consulto con il nutrizionista.
Diciamo che finalmente si intravede una strategia comune tra gli oncologi. Mio cognato è riuscito a convincere il primario che un po' di elettro può aiutarmi a lenire i dolori anche perché la si può fare a più riprese.
Grazie a tutte per il vostro supporto. Vi abbraccio
Sono i miei precedenti a farmi stare tanto in pensiero....il fatto che a me è successo qualcosa di raro cioè la recidiva sul seno gia mastectomizzato. Che possa ripetersi mi fa tremare! Di buono c'è che stavolta è sul seno sano. L'istologico della mastectomia profilattica era negativo(!) ma ero piena di cisti,fibroadenomi e calcificazioni benigne.
E se con l'operazione si fosse mosso ed evoluto qualcosa?
Può anche succedere?!?!
Porca miseria!!! Starei dando un nuovo significato alla parola sfiga io.
mia moglie non ci legge e non scrive, non le va, sono io che la tengo aggiornata e spesso mi chiede
Eccoti, cara!
Benissimo! Si smuovono le acque e c'è all'orizzonte un percorso già in parte tracciato!
Aspettavamo questo messaggio, dolcezza. Avanti tutta
Le avevo gia' spiegato...che con interventi, biopsie, agobiopsie non si muove nulla !
Il medico che fa l'elettrochemioterapia torna dalle ferie il 7 ma comunque il tutto se ne parlerà dopo l'esito della gastro. La preoccupazione principale dei medici è che mi nutra bene per rimettermi in forze. Oggi dovrebbe esserci il consulto con il nutrizionista.
Connecting people.
Che si dessero una mossa, le feste sono finite!
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* il TRASTUZUMAB
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e piu' recente ancora il PERTUZUMAB
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Tumore al seno: novità per le pazienti ad alto rischio di ricaduta
Durante il San Antonio Breast Cancer Symposium di dicembre 2019 sono stati presentati nuovi dati che confermano i benefici dell'aggiunta di pertuzumab a trastuzumab e chemioterapia per le donne con tumore al seno Her2-positivo. Dimostrata anche l'efficacia della nuova formulazione sottocutanea dei due farmaci
Tumore al seno HER2 positivo: è una forma aggressiva.
Nel nostro blog abbiamo centinaia di utenti con questa caratteristica.
Per combatterla, è necessario colpire in modo specifico il recettore HER2 presente sulle cellule tumorali.
Finora gli studi si sono concentrati sulle pazienti in stadio avanzato, ma nuovi dati - presentati durante il San Antonio Breast Cancer Symposium i in Texas - confermano come anche le pazienti con tumore in fase precoce possono trarre vantaggi grazie all'aggiunta dell'anticorpo monoclonale pertuzumab alla terapia standard (trastuzumab e chemioterapia) dopo l'intervento chirurgico.
Il Breast International Group (BIG), l'Institut Jules Bordet Clinical Trials Support Unit (IJB-CTSU) e Frontier Science Foundation (FS) hanno, infatti, presentato i dati aggiornati di uno studio, APHINITY, che sta valutando l'efficacia e la sicurezza del trattamento combinato rispetto a quello standard come terapia adiuvante in oltre 4500 pazienti con tumore HER2-positivo in fase precoce.
Nuovi dati sulle pazienti con tumore in fase precoce
Già in seguito ai risultati positivi di una prima analisi presentata nel 2017 (con un'osservazione di 4 anni), pertuzumab era stato approvato per il trattamento adiuvante del tumore al seno in fase precoce per le pazienti ad alto rischio di recidiva in oltre 86 Paesi, inclusi gli Stati Uniti e tutta l'Unione Europea.
Ora un'ulteriore conferma arriva dai nuovi dati che riguardano un'osservazione di circa 6 anni: in particolare, le pazienti con tumore al seno in fase iniziale ad alto rischio di recidiva - come quelle con linfonodi positivi - registrano il massimo incremento della sopravvivenza libera da malattia invasiva e una riduzione del 28% del rischio di recidiva o decesso.
"Il vantaggio assoluto in termini di sopravvivenza libera da malattia è del 4,5% nelle pazienti con linfonodi positivi, indipendentemente dallo stato dei recettori ormonali",
. "Inoltre, questi ultimi dati confermano anche la sicurezza cardiaca a lungo termine e quindi è possibile definire il nuovo standard terapeutico per questa tipologia di pazienti".
Riduzione del rischio di recidiva
Nella popolazione complessiva (e non solo ad alto rischio), il regime basato su pertuzumab ha ridotto del 24% il rischio di ricaduta di malattia o di decesso per tumore al seno rispetto a trastuzumab, chemioterapia e placebo. A sei anni, il 90,6% delle pazienti nel braccio pertuzumab non ha osservato alcuna recidiva di tumore mammario, rispetto all'87,8% nel braccio placebo, con un beneficio assoluto del 2,8%. Inoltre, le pazienti trattate con pertuzumab hanno registrato un numero inferiore di decessi, ma per il momento i dati sulla sopravvivenza complessiva sono ancora immaturi: lo studio, infatti, continua e prevede una terza analisi della sopravvivenza globale nel 2022.
Un'iniezione sottocutanea per i due anticorpi monoclonali
C'è anche un'altra novità: la possibilità di somministrare contemporaneamente, in pochi minuti, i due anticorpi tramite iniezione sottocutanea a dose fissa in combinazione con chemioterapia endovenosa.
A tal proposito sono stati presentati i dati dello studio FeDeriCa - condotto su 500 pazienti con tumore in fase precoce HER2-positivo in trattamento in fase pre-operatoria (neo-adiuvante) e dopo l'intervento chirurgico (adiuvante) - che dimostrano la nuova combinazione a dose fissa è sovrapponibile alla formulazione endovenosa standard dal punto di vista di efficacia e sicurezza. I dati saranno inviati alle Autorità Regolatorie di tutto il mondo, inclusa l'FDA (Food and Drug Administration) e l'EMA (Agenzia europea per i medicinali) per l'approvazione della nuova modalità di somministrazione.
Da un paio di ore a pochi minuti
Ma qual è il vantaggio? La nuova somministrazione riduce in modo significativo il tempo necessario del trattamento: richiede circa otto minuti per la dose iniziale "di carico" e circa cinque per ogni successiva dose di mantenimento rispetto ai quasi 150 minuti di infusione di una dose di carico di pertuzumab e trastuzumab e ai 60/150 minuti per le successive infusioni di mantenimento della formulazione standard. "
Questa formulazione sottocutanea produce evidenti vantaggi per le pazienti, evitando le infusioni endovenose e riducendo al minimo il tempo necessario per la somministrazione della terapia.
Ulteriore vantaggio è la riduzione della possibilità di errori: la dose della formulazione sottocutanea è, infatti, fissa, mentre quella delle formulazioni endovenosa va calcolata per ogni singola paziente in base al peso corporeo. Questo studio dimostra che è possibile combinare i due anticorpi in una sola iniezione sottocutanea senza alcun compromesso di efficacia e senza particolari effetti indesiderati".
Se non fosse soddisfatta le mandiamo la cugina di Titina !
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