Come si calcola il rischio reale per il tumore al seno
Ciao Elisa, augurissimi per il tuo piccolo ometto. Anche io penso al giorno del convegno a quando ci siamo conosciute e vedere le nostre foto mi fa sentire vicina questa esperienza vissuta a Lecco e soprattutto il fatto di scrivere ora sul blog mi sembra meno virtuale. Mi rapporto a voi che ho conosciuto dal vivo e quindi la percezione dei nostri vissuti assume tutto un altro spessore. Un saluto a tutte. Ciao!
Patty
Ciao Daniela mi dispiace tanto per il tuo papà, che abbiano detto che non ci sono molte speranze. Sapere queste cose non confortanti poi investe anche altri aspetti della propria vita e si tende a vedere tutto nero. Per quanto riguarda te, per la dorsalgia hai fatto tanti esami e tutti negativi. Penso che puoi stare tranquilla sotto il profilo oncologico. Un abbraccio. Ciao!
Patty
Un abbraccio a Daniela x' so cosa significa avere il proprio papa' con un tumore celebrale e sentirti dire che non ci sono speranze e non e' possibile operarlo. Stagli vicino e sopratutto a mio parere non farlo soffrire se e quando i dolori diventeranno insopportabili .... Ricordati poi che il tempo non e' nelle ns mani ma il modo di viverlo si .... e quindi che siano 6 mesi, 2 anni, 20 anni goditeli tutti con il tuo papa' perche' dopo purtroppo sara' troppo tardi ......
Gentile Dott. Catania, certo, lo farò sicuramente!!!
Le do' la stessa risposta data da me quando Lei era a caccia di metastasi ossee con esami inutili
" cerchi di affrontare il problema in ambito ortopedico-fiasiatrico e non oncologico"
Abbiamo parlato a lungo nel nostro Convegno dell'isolamento come fattore di rischio paragonabile al fumo di sigaretta o al diabete o all'ipertensione.
C'e' una forma di isolamento poco noto ma altrettanto insidioso che pare si acuisca nel periodo che precede il Natale a partire dalla prima decade di dicembre e che si somma all'ansia provocata dal dover far fronte agli acquisti.
Questa sindrome e' nota come CRISTMAS BLUES
Per molti di noi il Natale non assomiglia affatto all'immagine da cartolina proposta dai media e al contrario si trasforma in un periodo difficile da affrontare.
Ma il Christmas blues non è una malattia. Piuttosto, è una crisi esistenziale che può accompagnarsi a sintomi malinconici.
Anche quando non gli si riconosce una valenza religiosa, infatti, il Natale è legato indissolubilmente alla celebrazione della famiglia. Vediamo insieme perché può capitarci di sentirci giù in giorni in cui essere felici sembra un imperativo categorico.
Una prima causa :la famiglia idealizzata che non esiste o che non esiste piu'.
Il punto è che la famiglia celebrata è una famiglia idealizzata che non trova riscontro nella realtà. E forse non è nemmeno mai esistita. Ciò non toglie che le persone, anche in presenza di un nucleo reale funzionante, provino una malinconia legata al mancato raggiungimento di una famiglia ideale.
La questione diventa ancora più critica per chi ha perduto persone care o per chi non ha ancora una propria famiglia" e all'insieme si aggiunge un ulteriore fattore aggravante.
Inoltre il periodo natalizio coincide con la fine dell'anno che è un momento di bilanci. Se radici del malessere, dunque, tendono ad affondare nell'idealizzazione o nella realtà della famiglia, nell'equazione entrano anche fattori personali e sociali.
In gioco possono esserci la mancata realizzazione di desideri, progetti o aspirazioni, ma anche il sovraccarico della routine. Ne sanno qualcosa i genitori, quando le scuole dei figli chiudono o quando il lavoro richiede turni extra per le festività. Poi, ci sono le motivazioni sociali: Appare quasi un dovere essere felici, celebrare la famiglia, mostrare attraverso regali e festeggiamenti un benessere economico che magari può essere cambiato nel tempo, talvolta non in meglio. In quest'ultimo particolare caso, è quasi automatico sentirsi esclusi.
Conclusioni : forse non e' prematuro cominciare ad augurarsi un
Ragazze buondì, passo per un saluto veloce. Sto bene, stamani abbiamo fatto l'albero di Natale Purtroppo il mio piccolino però ha il virus intestinale. Voi come state?
Vedere tutte le foto del convegno mi ha fatto rivivere le emozioni di quel giorno. Grazie dottor Catania.
Dina sono contenta che va molto meglio.
Elisa una volta ancora per dire che il tempo non è nelle nostre mani...e trascorrere con i propri bimbi è uno dei modi migliori.
Sara Pd lunedì saremo col pensiero vicino a te.
Daniela è dura accettare che un nostro genitore non abbia speranza, ma tuo papà c'è l'hai ancora per stargli vicino e dargli tutto l'affetto che puoi, poi quel che sarà lo sa solo il destino. Un abbraccio forte.
Ciao Giulia
Mi è partito il post....
Ciao Giulia bello sentirti che stai bene... vedi di non prenderti il virus intestinale.
Sono in apprensione per mia cugina che martedì si opera e questo mi fa rivivere un po' il mio percorso, nella sfortuna comunque è stata "fortunata" ad avere "solo" un cdi di 8 mm perché nel controlaterale l'area di 15 mm vista peraltro solo con RM ha dato esito negativo.
Un saluto e buon proseguimento di weekend a tutti/e.
Sabrina
mi dispiace che abbia avuto questa terribile notizia.
Ma Daniela può aiutare il papà chiedendogli in che modo ha bisogno di aiuto, proprio perché positivo, al di là di come stiano le cose. E bisognerà trovare un compromesso con il papà, tra quel che sa, quel che crede di sapere, quel che vorrebbe fare e quel che si può fare. E le cose andranno finchè potranno andare.
La parte più difficile che dobbiamo gestire nella vita è proprio azzardare delle scelte; Alcune scelte spesso sono frutto del semplice azzardo, della casualità, tra ciò che possiamo gestire e cambiare e ciò che dobbiamo accettare. Delle volte siamo impotenti, delle volte siamo potenti.
Un poco alla volta sistemiamo tutto quello che deve essere sistemato. Ed il tempo porta cambiamento, e può essere che quel che era gestibile ieri oggi non lo sia più, così come anche quel che doveva essere accettato ieri, oggi presenti un'opzione che prima non c'era.
Da una parte non possiamo non proiettarci nel futuro, qualunque esso sia, ma dobbiamo anche avere la capacità di vivere nel presente e cercare di restare il più possibile nel presente.
Daltronde, chi decide e sulla base di cosa, il parametro da attribuire alla parolina "futuro"?
Futuro può essere 1 minuto, 1 ora, 1 giorno, 1 settimana, 1 mese, 1 anno... 1000 anni, l'eternità...
E qui nuovamente la frase di Ada Burrone "il tempo non è nelle nostre mani, ma il modo di vivere sì"
In bocca al lupo, e speriamo bene.
Buongiorno
Grazie per aver sempre chiesto mie notizie, sto meglio fisicamente ma mentalmente ancora no e il periodo prenatalizio non mi aiuta (Dr.Catania ho letto il suo post)
Questo periodo mi riporta alle persone che mancano e nonostante il tempo passi mancano sempre di più
Ti sono vicina Daniela so benissimo cosa stai passando, io l'ho passato 26 anni fa ma il dolore è come allora, io sono stata vicina a mio padre dal momento che dal letto non si è più mosso fino alla fine, ci siamo regalati del "tempo" da passare insieme senza fare domande ma solo godendo della nostra complicità, questo è un bel ricordo.
Un abbraccio a Giulia, Sara, Onde con il suo Alessandro che è bellissimo, Dina, Lory
Patty, Sabrina,Marina e a chi ho dimenticato non volutamente
Spero di ritornare ad essere la Didi di sempre, senza pillole di saggezza, ma solo con la sua estrema fragilità che con un po' di aiuto tornerà ad essere un punto di forza
A presto
Didi
il
non e' comunque una malattia, ma un acuirsi della MALINCONIA, non sempre sinonimo di TRISTEZZA ,..........
Il modo migliore per limitare gli effetti del Christmas blues, però, è non farsi trovare impreparati:
Organizzare aiuta, come aiuta estendere o approfondire la rete di contatti e di rapporti con le persone per stemperare la malinconia, la tristezza e il senso di solitudine".
Insomma, anche se stare soli può essere una condizione ricercata, è meglio evitare di rimanere "da soli".
Quindi continuare a fare sport per mantenere in circolo gli ormoni del buon umore; prendersi cura di sé con massaggi, bagni caldi rilassanti, magari un nuovo taglio di capelli, programmare una gita o fare un regalo inatteso a qualcuno che non ne riceve.
Un saluto caloroso a tutti: al dott. Catania, al dott. Bellizzi e a tutti i RFS, a chi è in terapia, a chi è impegnato in questo periodo con i controlli (come me) e a chi è in attesa.
Un abbraccio forte.
Vera (Basilicata)
A quale scopo ????
Chiedo scusa ma ho replicato ad una vecchia richiesta
Intanto...Bentornata Vera !