NICOLA E I TRENI
Negli ultimi mesi del 2016 scrissi il seguente post :
" Buonasera, sono Nicola Torre, 24 anni di Sarzana (La Spezia) disabile in carrozzina e faccio uso frequente dei treni in autonomia.
Il 15 SETTEMBRE con mia madre volevo partecipare alla Giornata Regionale sulla Disabilità a Firenze che abbiamo raggiunto con uno dei treni nuovi denominati JAZZ .
E' un bel convoglio sia internamente che esternamente, dotato di telecamera, con carrozza DISABILI inclusiva in mezzo agli altri viaggiatori, in centro treno e innovativa perché dotata di pedana a scomparsa.
Sul convoglio, appena entrati, dopo lo stupore iniziale, io e mia madre ci chiedevamo come fermare la carrozzina manuale non essendoci ganascia, maniglia e nemmeno una cintura.
Nessuno del personale dell'assistenza quel giorno sapeva come bloccarmi e così all'arrivo in stazione a Firenze.
Non sapendolo ancora adesso, chiedo se qualcuno ha utilizzato il JAZZ e in che modo "
Da quel post, che ha tanto interessato il web, il problema è ormai in via di soluzione.
Da Trenitalia c'è stata collaborazione; sono stato contattato dall'architetto Traina delle Ferrovie, il quale si è dimostrato disponibile a venire incontro alle esigenze di quelle persone come me che,viaggiando da sole, sono sempre all'irrefrenabile ricerca e desiderio di una maggiore autonomia e libertà negli spostamenti.
Nell' incontro del maggio 2017 a Pisa con l'architetto Traina e con il Capo dei Capotreni toscani, Maurizio Bissola, si è ritenuto utile posizionare un mancorrente sotto il finestrino per garantire una maggiore sicurezza alle persone con disabilità, secondo le norme di sicurezza europee.( norme STI 2007 - 2014 )
Sono molto contento che Trenitalia sia aperta al dialogo costruttivo per rendere l'Azienda sempre più a misura di disabile, grazie anche alle sollecitazioni e confronti positivi con "Vorreiprendereiltreno" , la ONLUS, fondata da Iacopo Melio, che ha ricevuto il premio di Cittadino Europeo 2017.
Di questa vicenda se ne sono occupati anche l'ANGLAT e la FISH (federazione italiana Superando L'Handicap) con i rispettivi Presidenti Roberto Romeo e Vincenzo Falabella, MOBILITY ACCESS PASS, ANGLAT LATINA, FIAB ASSOCIAZIONE LUCA COSCIONI e l'Europarlamentare Brando Benifei; in un incontro, a casa mia, discutemmo di accessibilità e di come cercare di migliorare il servizio, per tutti.
Negli scorsi anni - comunque - sono stati numerosi i reclami che ho presentato a Trenitalia ( più di cento ) e gli articoli apparsi su Repubblica , con l'aiuto del giornalista Gerardo Adinolfi per segnalare i disservizi a cui sono andato incontro, viaggiando in treno in quanto pendolare quasi quotidiano tra Sarzana e Pisa, dove frequento la facoltà di Lingue straniere.
Ma non mi sono dato per vinto, mi sono arrabbiato per validi motivi soprattutto di sicurezza ( ganasce assenti o guaste – cinture ) , quasi completamente risolti. Riporto, parzialmente, quanto scrissi in una lettera pubblicata su Binario 18: " Ora sono contento, perché comincio a vedere che gli sforzi profusi da noi tutti stanno dando i risultati attesi, partendo dalla sala Blu di Firenze, guidata dalla signora Emanuela Cioni.
Adesso ci sono più treni attrezzati per disabili e la prenotazione arriva in tempi brevi.
Il personale dell'assistenza deputato alla salita, sia a Sarzana che a Pisa, è attento e disponibile. .......... sono stati attivati gli ascensori alla stazione di Pisa San Rossore .
La sicurezza a bordo treno è fondamentale e gli sforzi di tutti in questo senso hanno dato buon esito,............
La presenza dei capitreno a inizio e fine viaggio come da regolamento viene quasi sempre rispettata e si è rivelata fondamentale anche per le segnalazioni dei problemi.
Infine due parole per Gianluca Scarpellini, direttore della divisione regionale passeggeri della Toscana: è un direttore sui generis, è sempre stato attento e gentile, cercando di fare di ogni reclamo un suggerimento. .............infine il valido e prezioso contributo del rappresentante regionale toscano per la disabilità, il professor Massimo Toschi che ha sempre insistito nel non far calare l'attenzione sui problemi a cui vanno incontro i disabili, come spesso succede.
Rimangono comunque ancora tanti problemi da risolvere tra i quali segnalerei per primo la posizione della carrozza disabili nei treni regionali -in genere aggiunta in testa ma piu' spesso in coda - a differenza dei nuovi treni , gli I.C. e le Frecce.
La posizione centrale del vagone che ogni treno dovrebbe avere , oltre a semplificare e ridurre i tempi della salita e discesa, con minori disagi in caso di pioggia perchè il vagone è molto fuori dalla pensilina, riduce gli indubbi rischi legati spesso al rimanere nell'ultimo vagone, per lo più soli, legati senza alcuna possibilità di spostarsi , alla mercè di chiunque soprattutto nelle ore serali. Inoltre la posizione in centro treno favorirebbe l'inclusione ed il rapporto sociale.
E poi non dimentichiamo quello che ebbe a dire Jacopo Melio : sono single ! Per forza, non piglio l'autobus. In treno ci si potrebbe innamorare ........
Per il post sul Jazz ho ricevuto tanti consensi ed anche critiche soprattutto sul mio atteggiamento disponibile e poco aggressivo.
Riporto a tal proposito il commento che scrissi su Facebook a una mia amica disabile
" Cara Chiara,
ho letto quanto hai scritto alla giornalista Coggio, la quale nella stesura dell' articolo in questione ha correttamente rispettato la mia richiesta di evitare polemiche non necessarie.
Non condivido la tua equivalenza tra essere pacati e non rompere i coglioni ( titolo sintetico del tuo post ) anche se ben comprendo cosa vuoi significare.
Un comportamento pacato ma basato sulla conoscenza dei propri diritti e sui modi per farli rispettare può rompere i coglioni ( soprattutto può ottenere – non come favore - ) in misura più rilevante rispetto ad uno molto aggressivo ma talvolta inconcludente , soprattutto se non preparato . Con questo non mi attribuisco certo arie di persona preparata.
Poi, anche il termine disabile nella frase "disabili : non rompete i coglioni " potrebbe essere sostituito con " chiunque abbia bisogno e quindi sia costretto a chiedere qualcosa (istruzione, salute, giustizia, lavoro ecc )".
Tutti quelli che chiedono - disabili o non disabili – possono rompere i coglioni a proposito ed a sproposito. Sono le motivazioni e la modalità con cui si chiede che fanno la differenza oltre la tipologia dell'interlocutore.
Chi chiede rispetto dei propri diritti in modo adeguato non necessariamente ed automaticamente rompe i coglioni a chi lo chiede. Le richieste possono venire accolte, i reclami diventano suggerimenti per i decisori intelligenti e rispettosi dei diritti altrui ; e non è necessario rompere sempre e comunque. Dipende da chi si ha per interlocutori.
Indubbiamente se una richiesta giusta, motivata non trova le dovute risposte ma solo muri ingiustificati , anche chi opera inizialmente pacatamente è costretto a comportamenti molto più aggressivi .
La storia dimostra come entrambe le modalità d'azione aggressiva o pacata siano state in grado di ottenere risultati importanti e conquiste significative.
Comunque comprendo molto le preoccupazioni di Chiara, che pensa che io sia buono come il pane e potrei chiedere favori e piaceri per cose che mi spettano di diritto, come si evince dalle sue ultime frasi.
Però Chiara stai tranquilla : io sono molto testardo, tenace e grintoso all'occorrenza.
Tranquilla che non sono uno che si fa calpestare.
Per finire anch'io cito un grande cantautore, Francesco Guccini, che diceva " con questa spada uccido quando voglio... " paragonando la penna – canzone ad uno strumento offensivo . Credo che sia importante far sentire le proprie ragioni esponendole con chiarezza, fermezza e rispetto, per raggiungere un accordo condiviso.
A tal proposito, posso assicurarti che il servizio di Trenitalia FFSS è notevolmente migliorato sia perché a tempo debito e in svariate occasioni non ho mancato di difendere i miei diritti con determinazione , sia perché ho incontrato persone corrette , disponibili, che non si sono affatto " rotte i coglioni " ma che - da persone intelligenti - hanno trasformato i miei reclami in suggerimenti per migliorare il servizio.
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Secondo me noi disabili abbiamo anche un po' di responsabilità nel momento in cui ci arrendiamo accettando supinamente i disservizi o addirittura palesi ingiustizie senza protestare, segnalare ma soprattutto se agiamo divisi e non uniti e forti.
Quante volte si preferisce rinunciare a lottare per avere treni idonei per disabili ( modalità di prenotazione, numero di treni disponibili, personale di assistenza PMR adeguatamente formate, ascensori – montacarichi e carrelli elevatori presenti e funzionanti - capotreni presenti come da regolamento nelle operazioni di salita e discesa dal treno, - ganasce di ancoraggio e/ o cinture presenti collaudate frequentemente e funzionanti – sistemi di chiamata- allarme in caso di necessità - posizione carrozza disabili centro treno almeno in testa treno ma mai in coda – toilette - ecc ) e si rinuncia e si sta a casa o si opta per andare in auto.
Quindi bisogna lavorare assieme con costanza e soprattutto non fare calare l'attenzione perché quello che ora funziona potrebbe smettere di funzionare se non ci sono richieste frequenti.
I treni vanno usati !!!
"Secondo me noi disabili abbiamo anche un po' di responsabilità nel momento in cui ci arrendiamo accettando supinamente i disservizi o addirittura palesi ingiustizie senza protestare, segnalare ma soprattutto se agiamo divisi e non uniti e forti."
Grande Nicola vediamo di cambiare e di agire uniti e forti. La Tua è una storia di coraggio e determinazione che ci serviva come esempio per partire con queste stanze. Chiedendo (uniti) con intelligenza si può ottenere. Non dobbiamo chiedere cose per noi (saremmo meno ascoltati) ma solo cose per tutti. Questa Nicola è una bella storia di (parziale) successo, un'inizio di un percorso da fare insieme. Cantare in coro è molto più efficace che urlare da soli, DOBBIAMO FARE GRUPPO.
Grazie Nicola della Tua tenacia e della preziosa citazione " " con questa spada uccido quando voglio... " paragonando la penna – canzone ad uno strumento offensivo"
Vediamo ora se siamo capaci di fare gruppo.
Il nostro destino e quello dei nostri figli sono anche nelle nostre mani.
Daniele