Bruxismo: una innovativa proposta diagnostica e terapeutica
E' disponibile un semplice strumento diagnostico domiciliare, il Grindcare, per misurare l'entità del bruxismo mediante una registrazione elettromiografica di superficie, in grado inoltre di inibire la contrazione muscolare al di sopra di una certa soglia mediante biofeedback.
Per una trattazione più completa dell'argomento bruxismo, rimando all'ottimo minforma del dr. Daniele Tonlorenzi ( https://www.medicitalia.it/minforma/odontoiatria-e-odontostomatologia/699-bruxismo-come-riconoscerlo-e-come-affrontarlo.html ), pubblicato su questo sito.
La valutazione dell'efficacia di un trattamento si basa molto spesso su quanto riferito dal paziente; è una valutazione soggettiva, non una valutazione numerica, oggettiva, e questo è particolarmente vero nel caso del bruxismo.
Diversi fattori inficiano la percezione clinica:
- Lo stato psicologico del paziente, innanzitutto.
- Ma non trascuriamo neppure lo stato psicologico del curante e le sue aspettative cliniche.
- La memoria del dolore, inoltre, non è accurata; la percezione soggettiva di remissione dei sintomi è spesso sovrastimata.
- L'effetto placebo non va inoltre sottovalutato: a cura inefficace può corrispondere la convinzione che la cura funzioni e, come una sorta di profezia autoavverantesi, l'evento desiderato finisce per avverarsi per davvero.
- Abbiamo inoltre la tendenza a notare di più ciò che conferma la propria ipotesi o la propria aspettativa.
Fatta questa introduzione, possiamo capire quanto sia difficile approcciare l'argomento della terapia del bruxismo. I sintomi non sono chiari, e si sovrappongono per lo più a quelli derivanti da malocclusioni.
Non siamo per lo più neppure sicuri che una persona sia affetta da bruxismo, se non quando vediamo manifestazioni evidenti di usura dentale...
… Fino ad ieri.
Una diagnosi certa, oggettiva, numerica era possibile solo nei centri specializzati di patologia del sonno, effettuando una complessa serie di registrazioni chiamata polisonnografia.
Gli strumenti diagnostici sono però negli anni diventati più semplici, portatili.
Il Grindcare, l'ultimo nato di questi strumenti, è dotato di un solo sensore, e registra le contrazioni del muscolo temporale.
Possiamo avere così una valutazione NUMERICA, OGGETTIVA, dell'entità del problema.
E, naturalmente, possiamo avere una valutazione NUMERICA, OGGETTIVA, dell'efficacia della terapia, anche se questa è effettuata con dispositivi differenti.
Il Grindcare è in grado, inoltre, di inibire la contrazione muscolare quando questa avviene e supera una soglia prefissata, con un meccanismo di biofeedback.
Il sensore può infatti inviare una piccola innocua stimolazione elettrica in risposta ad ogni contrazione superiore alla soglia impostata, e nel tempo questo biofeedback elettrico determina una riduzione del numero e dell'entità delle contrazioni.
Vediamo nell'immagine sotto come è fatto il Grindcare:
Una riduzione dell'attività bruxistica notturna del 40/50 % a 3-4 settimane e del 70/80 % a 6-8 settimane è un obiettivo assolutamente realistico per il trattamento di biofeedback.
Nella tabella sotto, viene illustrato un esempio di misurazione e cura effettuato nel mio studio, in cui si nota una evidente e incontestabile riduzione dell'attività bruxistica.
E' evidente che sono stati già raggiunti gli obiettivi terapeutici, in anticipo sulla media statistica (circa 4 settimane di terapia, nonostante alcuni giorni in cui il paziente non ha effettuato il trattamento); il risultato però non è ancora stabilizzato e occorre proseguire ancora.
Al termine di questa fase terapeutica di riduzione del bruxismo, segue in genere una interruzione di un paio di settimane del trattamento, e una nuova rivalutazione.
A seconda della risposta all'interruzione, può essere impostato, se si notano segni di ripresa dell'attività bruxistica, un programma di mantenimento periodico di durata personalizzata.
Non è un trattamento, quello con il Grindcare, particolarmente costoso. Il paziente non deve acquistare nessuna attrezzatura, viene infatti fornita dagli studi che utilizzano lo strumento. Sono rari i casi, in genere particolarmente gravi, in cui risulta necessario mettere a disposizione esclusiva del paziente uno strumento.
Il trattamento effettuato con Grindcare è compatibile con le altre terapie eventualmente impostate volte a risolvere il bruxismo.
E' parere dello scrivente che questo sia il trattamento di prima scelta, in quanto meno fastidioso, nei casi di bruxismo in assenza di malocclusione, e che possa essere vantaggiosamente utilizzato anche solo come strumento di misurazione nei casi di bruxismo in pazienti con concomitante malocclusione e quindi portatori di bite.
La terapia del bruxismo con bite è supportata da una ampia documentazione scientifica, essendo una terapia in uso da decenni, mentre la terapia con Grindcare, essendo molto “giovane”, non ha ancora una sufficiente letteratura scientifica a supporto.
Nonostante questo, la metodica, data la sua “misurabilità” e innocuità, può essere tranquillamente proposta.
Va detto comunque che circa un terzo dei pazienti non risponde in modo adeguato al trattamento, o non lo trova sufficientemente confortevole durante il sonno e di conseguenza lo rifiuta dal punto di vista psicologico.
Non si tratta, concludendo, di una metodica rivoluzionaria, ma solo di un innovativo e utile strumento che si aggiunge agli altri che fanno già parte del bagaglio terapeutico del professionista.