Sesta malattia.

Sesta malattia: sintomi, contagio e cura

Revisione Scientifica:

stefaniapaesani

La sesta malattia è tra le malattie che colpiscono tipicamente i bambini e si manifesta con febbre ed esantema: vediamo come si trasmette e quali sono tutti i sintomi per riconoscerla.

Cos'è la sesta malattia?

La sesta malattia, nota come esantema critico, pseudorosolia o febbre esantemica dei tre giorni, è una malattia infettiva esantematica tipica dell'infanzia. Infatti, colpisce soprattutto i bambini di età compresa dai 6 mesi ai 2 anni.

Viene chiamata "sesta malattia" in quanto la sesta patologia infettiva scoperta tra quelle appartenenti a questa tipologia.

Cause

L'origine del disturbo è dato dall'attacco alle difese immunitarie perpetrato dall'Herpes Virus, agente patogeno che si infiltra nell'organismo attaccandolo e riuscendo il più delle volte a superarne la barriera in modo assolutamente semplice.

L'agente patogeno che si cela dietro l'insorgenza della sesta malattia nei bambini è il virus dell'herpes umano di tipo 6 o, meno comunemente, di tipo 7B.

I primi target del virus sono le ghiandole salivari, le mucose e i linfonodi regionali, zone che subiscono l'ingente attacco dei patogeni prima che essi raggiungano il reticolo isocitario per generare la risposta immunitaria da parte dell'organismo.

Il virus possiede un tropismo abbastanza spiccato verso i linfociti T, speciale tipologia di cellule contenute nelle ghiandole salivari responsabili del primissimo contrattacco del sistema immunitario contro l'agente patogeno esterno.

Non solo, il virus che innesca la sesta malattia attacca anche il sistema nervoso provocando dei sintomi ad esso correlato nel paziente.

Come si trasmette?

Dal momento che l'eziologia di questo disturbo è di tipo virale, le principali modalità di trasmissione prevedono il contatto diretto con il muco o la saliva infetta del paziente. Il contagio può avvenire anche per via aerea tramite le minuscole goccioline emesse dall'individuo colpito in corrispondenza di colpi di tosse o di starnuti.

La sesta malattia viene continuamente osservata nei bambini che non hanno superato i 24 mesi di età. I neonati al di sotto dei 6 mesi, invece, possiedono una sorta di immunità dall'Herpes Virus di tipo 6 grazie alla presenza di anticorpi naturali contenuti nel latte materno.

👉🏻L'esperto risponde: Sesta malattia: contagio e trasmissione

Quali sono i sintomi della sesta malattia?

I sintomi principali associati alla sesta malattia iniziano a comparire dopo un periodo di incubazione che solitamente dura dai 5 ai 15 giorni.

Uno dei primissimi sintomi è la febbre alta, con picchi di 39.5/40°C senza alcun altro segno che rende, quindi, difficile pensare subito alla sesta malattia.

Alla febbre si accompagnano sintomi comuni che colpiscono le vie aeree superiori:

  • tosse,
  • naso che cola,
  • congestione nasale.

Fase esantematica

Non appena la sindrome febbrile si attenua, dopo circa 3 giorni dall'esordio della patologia, iniziano a manifestarsi le prime eruzioni cutanee che caratterizzano la fase pre-esantemica della malattia.

Dopodiché esordisce la vera e propria fase esantemica con la comparsa di macule e papule di colore rossastro che si concentrano dapprima sulla cute del tronco, del viso e degli arti prima di diffondersi in tutto il corpo.

Contemporaneamente all'esantema, il quadro sintomatologico vede l'aggiunta di altri sintomi come:

  • l'iperemia congiuntivale,
  • l'arrossamento della gola,
  • la linfoadenopatia cervicale o auricolare (linfonodi ingrossati),
  • un senso di malessere generale.

Inizialmente le eruzioni cutanee si presentano come delle piccole macchie di color rosa pallido leggermente in rilievo rispetto alla morfologia normale della pelle ma prive di prurito, desquamazione o dolore.

In linea generale, l'esantema dura per un periodo di tempo massimo di 2 giorni a partire dall'attenuazione della febbre.

Complicanze

Le complicanze della sesta malattie sono piuttosto rare. Secondo alcune statistiche, solo il 15% dei bambini colpiti da tale patologia sviluppano:

  • febbre che porta a convulsioni,
  • perdita di conoscenza,
  • perdita di urine o feci,
  • contrazioni involontarie di braccia, gambe e viso per dei lassi di tempo di un paio di minuti.

Ancor più rara è l'insorgenza di epatite o encefalite, tranne nei casi in cui il soggetto colpito è immunodepresso.

La durata generale della malattia è di circa una settimana: dopo una prima fase caratterizzata da febbre che solitamente non persiste per più di 3 giorni, la fase esantemica ha una durata variabile da alcune ore a pochi giorni prima di risolversi spontaneamente.

👉🏻L'esperto risponde: La sesta malattia è contagiosa per gli adulti?

Diffusione negli adulti

Negli adulti, la sesta malattia insorge in casi molto rari poiché l'infezione contratta durante l'infanzia crea un'immunità permanente.

Tuttavia, nei casi in cui un adulto contragga la patologia, il quadro sintomatologico che la caratterizza è piuttosto severo.

Le possibilità che un adulto sviluppi la sesta malattia sono più alte nei soggetti affetti da AIDS, in coloro che hanno da poco subito un trapianto d'organo o negli immunodepressi.

Rischi in gravidanza

Il rischio che un feto contragga la sesta malattia in gravidanza è molto basso dato che la maggior parte delle donne in età adulta è immune all'infezione. È infatti frequente contrarla durante l'infanzia senza sperimentare alcun sintomo.

👉🏻L'esperto risponde: Sesta malattia in gravidanza: cosa fare?

Diagnosi e cura

Le modalità per diagnosticare la sesta malattia sono di tipo clinico e si fondano sul riscontro da parte del medico curante o del pediatra della sintomatologia lamentata dal paziente.

Ad ogni modo, il medico conduce un'analisi differenziale per distinguere la patologia dalle altre malattie esantematiche come la quinta malattia, la rosolia o il morbillo, valutando quindi l'aspetto clinico dell'esantema e il coinvolgimento dei linfonodi nell'infezione generale.

Un marker molto importante per diagnosticare la sesta malattia è il numero dei linfociti nel sangue, valore che si può ottenere mediante un semplice esame del sangue che evidenzierà eventualmente uno stato di leucocitosi.

Terapia

Esattamente come le altre malattie esantematiche, anche la sesta malattia si risolve spontaneamente nel giro di alcuni giorni dalla comparsa dei primi sintomi.

I farmaci più indicati sono l'ibuprofene o il paracetamolo che mirano all'eliminazione degli stati febbrili o alla riduzione della loro entità.

Prevenzione

Sebbene la sesta malattia non sia conosciuta per essere particolarmente contagiosa come il morbillo, la rosolia o la varicella, rimane comunque di cruciale importanza rispettare alcune norme comportamentali in modo da prevenirne l'insorgenza e limitare il contagio qualora si venga colpiti dalla malattia.

Nello specifico, è importante che al bambino si lavino spesso le mani dopo essere entrato in contatto con altre persone o coetanei.

Non solo, è più che saggio tenere sempre pulite accuratamente le superfici che possono entrare in contatto con la saliva del bimbo colpito o con le sue secrezioni mucose: questo diminuirà le possibilità di trasmissione della patologia ad altri individui sani.

Per approfondire:Come riconoscere la scarlattina?

 

Data pubblicazione: 05 giugno 2024

Autore

stefaniapaesani
Dr.ssa Stefania Paesani Pediatra

Laureata in Medicina e Chirurgia nel 1987 presso Bologna.
Iscritta all'Ordine dei Medici di Como tesserino n° 5563.

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