Tutto sul neonato
La nascita di un figlio è una sensazione stupenda, ma a volte, appena arrivati a casa, ci si sente impreparati a gestire questo "fagottino". Tra la stanchezza dopo il lieto evento della nascita e le raccomandazioni che giungono da amici e parenti, il dubbio di essere troppo apprensivi o di dimenticare qualcosa di importante si insinua tra la felicità del lieto evento. Scopriamo in modo semplice quali sono le cose da sapere per affrontare con serenità il ruolo di genitore di un neonato!
Ci sono tre fattori importanti che influiscono positivamente sulla crescita e sul benessere di un bambino dopo la nascita:
1. l'amore dei due genitori;
2. una sana e corretta alimentazione;
3. una sana vita all'aria aperta che si trasformerà poi in attività sportiva dal terzo anno di vita.
L'amore dei due genitori è chiaramente un elemento fondamentale che influenza positivamente lo stato psicofisico del neonato.
Bambini da 0 a 1 mese di vita: il neonato
La corretta alimentazione è un altro elemento cardine del primo anno di vita: tutti noi siamo fatti di quello che mangiamo e questo è ancora più vero per un neonato che è un cucciolo d'uomo e che a differenza dell'adulto si trova in una fase di crescita rapidissima nei primi mesi di vita.
E che cosa significa una sana e corretta alimentazione?
Significa latte e solamente latte per i primi 4-6 mesi di vita. Il gold standard è chiaramente il latte materno che è l'alimento specie-specifico migliore che esista per il cucciolo d'uomo. Una sana e corretta alimentazione proseguirà poi dal 4°-6° mese di vita con un adeguato svezzamento per tutto il primo anno di vita con modalità diverse a seconda delle caratteristiche e della crescita del bambino.
Un altro elemento, spesso poco indicato, ma che invece è fondamentale per una sana crescita del bambino è quello di abituarlo ad uscire di casa quotidianamente fin dal giorno stesso della dimissione dall'ospedale. Il bambino deve abituarsi ad uscire di casa tutti giorni. Un neonato che sta bene non presenta alcuna controindicazione ad uscire di casa fin dai primi giorni di vita. E' una buona abitudine dalla quale trarranno gran beneficio. É bene ribadire che il rischio di un neonato di ammalarsi non è mai rappresentato dall'uscire o dal clima esterno, al contrario lo stare sempre chiuso in casa, la temperatura interna troppo alta o troppo secca, le troppe visite dei parenti reffreddati ecc. ...ebbene questi sono i veri fattori di rischio!
I primi giorni
Quando si torna a casa dall'ospedale con un piccolo neonato cambiano le abitudini di tutta la famiglia. Nel primo mese di vita il neonato non ha orari fissi e se allattato al seno gli si dovrebbe lasciare la possibilità di attaccarsi ogni qualvolta lo richiede; si parla infatto nel primo mese di vita di un allattamento al seno a richiesta.
Poichè spesso nel momento in cui il neonato viene dimesso dall'ospedale, la montata lattea della mamma sta per arrivare e comunque non sempre è già arrivata, l'allattamento al seno a richiesta è il modo migliore per favorire la stimolazione dell'ossitocina ed il precoce arrivo del latte maturo. Quindi solo dopo le prime settimane di vita e cioè quando un buon allattamento è stato avviato e il neonato cresce regolarmente, allora è possibile iniziare, qualora lo si desidera, a dare degli orari un pò più precisi al neonato.
Non esiste uno standard di comportamento, ma a parte talvolta la frustrazione iniziale nel sentirsi impreparati basta perseverare per capire che presto il bambino inizierà ad assimilare gradualmente le sue regole.
Pulizia del cordone ombelicale
Il cordone ombelicale dopo la nascita va incontro ad un processo cosiddetto di mummificazione, fino alla caduta che generalmente si verifica nei primi 15 giorni di vita. Già prima della caduta del cordone si può comunque procedere a fare il bagnetto, anche se a volte viene consigliato di attendere. Non è necessario apporre per forza dei medicinali cicatrizzanti; spesso comunque in diversi reparti di ostetricia si possono ricevere indicazioni differenti, ma non vi sono comuque problemi. Nessuna modalità è mai stata dimostrata essere più efficace di un'altra.
Il bagnetto
Il neonato in realtà non avrebbe necessità di essere lavato tutti i giorni per motivi di pulizia. Tuttavia, poichè la maggior parte dei neonati gradisce molto il contatto con l'acqua durante il bagnetto, che rappresenta una sorta di ritorno alla posizione fetale in cui si trovava fino a qualche giorno prima, il consiglio è quello di eseguirlo tutti i gorni, se possibile allo stesso orario ed ancora meglio alla presenza del papà e della mamma, in modo tale da farlo diventare una sorta di routine quotidiana.
Lo screening metabolico
Tutti i neonati in ospedale ricevono dopo le prime 48 ore di vita una puntura, generalmente da tallone, per eseguire uno screening metabolico che serve a diagnosticare delle malattie metaboliche, piuttosto gravi che fortunatamente sono piuttosto rare e curabili in parte se diagnosticate precocemente.
Lo screening delle anche
A tutti i neonati durante le prime visite, viene eseguita una manovra di Ortolani che serve ad escludere la cosiddetta Displasia congenita dell'anca. Per maggiore sicurezza, in Italia viene consigliata generalmente anche l'esecuzione di un'ecografia delle anche da fare nei primi 3 mesi di vita.
L'allattamento
Il latte materno costituisce l'alimento più completo per un neonato. Durante la gravidanza il corpo si prepara all'allattamento e generalmente dai 2 ai 6 giorni successivi alla nascita arriva la montata lattea. E' fondamentale attaccare al seno il piccolo il prima possibile per permettergli di nutrirsi del colostro (un liquido importante e ricco di nutrimento che ha anche proprietà antinfettive).
E' consigliata sempre per la mamma un dieta varia ed equilibrata ricca di frutta e verdura e soprattutto di acqua; infatti tutto il latte prodotto va chiaramente reintegrato con l'assunzione di liquidi. Non ci sono cibi completamente controindicati durante l'allattamento. Si tenga però presente che tutto quello che la mamma assume, lo passa al bambino attraverso il suo latte. Quindi attenzione all'assunzione di farmaci e si chieda sempre al pediatra nel caso in cui sia necessario assumerne.
Per approfondire:Frenulo linguale corto e allattamento al seno
Tassativamente invece da escludere il fumo di tabacco!
L'arrivo della montata lattea rende il seno molto gonfio, questa situazione si protrae per qualche giorno e può causare qualche fastidio alla neo-mamma. Per avere un po' di sollievo in quei primi momenti basta fare docce calde o impacchi caldo-freddo. La fase dell'allattamento, soprattutto l'inizio, comporta molti dubbi e insicurezze, ma è sufficiente chiedere consigli all'ostetrica, al pediatra o anche solo ad un'amica che ha appena vissuto quella fase senza dimenticare che i dubbi sono comuni a tutte le puerpere.
L'aumento del peso
Per sapere se il piccolo sta bevendo latte a sufficienza si può controllare il numero di pannolini usati in un giorno; se ne vengono cambiati dai 6 agli 8 questo è sicuramente un segno che ci può tranquillizzare. Ma il dato principale che deve rassicurarci è il peso. Se il neonato cresce regolarmente significa che ha tutta la quantità di latte di cui ha bisogno. Fatta eccezione per la prima settimana in cui generalmente viene riscontrato un calo fisiologico di peso, nelle settimane a seguire è congruo un aumento di almeno 130-150 grammi a settimana.
Il momento dell'allattamento non è importante solo ai fini della nutrizione, ma anche ai fini emotivi di contatto tra mamma e bebè che per 9 mesi hanno vissuto in simbiosi.
Le coliche
Le coliche rappresentano un evento, per certi versi misterioso, che generalmente compare dopo le prime settimane di vita e poi miracolosamente sparisce dopo il 3° mese di vita.
Non è stato mai dimostrato il razionale delle coliche: alcuni lo spiegano come un problema di origine intestinale dovuto all'accumolo di aria nella pancia, altri hanno ipotizzato una difficoltà relazionale tra mamma e neonato che spesso può verificarsi nei primi mesi di vita. In ogni caso non esistono rimedi farmacologici realmente efficaci.
I rimedi della nonna come i massaggi sulla pancia o il cercare di distrarre il bambino portandolo a passeggio, forse rappresentano gli unici rimedi efficaci.
Nonostante ciò, poichè il problema è molto sentito e le ditte dei farmaci velocemente recepiscono, troverete sul mercato una miriade di prodotti farmacologici e pseudofarmacologici.
Essere genitori: nuove emozioni e sbalzi d'umore
Il cambiamento esistenziale forte dovuto all’ avvento di un figlio, così come il cambiamento fisico dovuto a questioni ormonali e fisiologiche, può comportare un notevole aumento degli sbalzi d’ umore. La nascita di un bambino è un evento eccezionale nella vita di ogni donna, carico di emozioni sconosciute e di risvolti psicologici profondi.
Si passa dal trasportare una vita in grembo per nove mesi, percependola come parte di sé, a una vera e propria separazione fisica che porta alla conoscenza di un nuovo essere umano. Le emozioni, in questo caso, non sono sempre positive, ci si può sentire, stanche e eccitate allo stesso tempo, oppure esauste e malinconiche. Ci si può ritrovare a piangere in preda a vere e proprie crisi depressive, e non è affatto un caso raro! La depressione post partum, infatti, affligge circa il 15% delle donne.
La depressione post - partum
La sindrome della depressione post partum, anche detta baby blues in inglese, è dovuta a vari fattori sia fisici che profondi. Fisicamente il corpo è spossato dalla gravidanza e dal parto, e questa stanchezza ci rende fragili anche emotivamente. I livelli ormonali variano bruscamente, e così il sistema nervoso ne risente. Inoltre la mamma si sente privata di qualcosa, poiché il rapporto di simbiosi che aveva creato con il bambino viene spezzato bruscamente con la nascita. A parte questo, la donna può anche risentire del fatto che prima aveva mille attenzioni che, dopo il parto, non vengono più rivolte a lei ma al bambino.
Si tratta di disturbi di natura transitoria, ma per facilitarne il superamento è necessario non lasciare la donna sola e far si che tenga il neonato accanto a sé il più a lungo possibile.
Alla depressione si può associare un senso di incapacità e inettitudine al ruolo materno. In questo caso bisogna aiutare la neo mamma, sostenendola e aiutandola, ruolo che spetta soprattutto al padre. Nel caso di insonnia, visioni, attacchi di panico e allucinazioni ci si trova di fronte alla più rara psicosi post partum, e in questo caso bisogna rivolgersi tempestivamente a uno specialista che saprà come trattare il problema, ma anche in questa forma più grave il disturbo, nella maggioranza dei casi, regredisce completamente.
Ritrovare il peso forma
Immediatamente dopo il parto, il corpo elimina una gran quantità di liquidi ritenuti durante la gravidanza, per cui si ha un repentino calo di peso. Si tende infatti a perdere, immediatamente, almeno la metà del peso accumulato durante tutta la gestazione. E’ importante, nel periodo dell’allattamento, non ridurre la propria alimentazione, anzi, è consigliabile incrementarla di circa 500 - 600 kcal, ma è anche importante nutrirsi di alimenti sani, evitando eccessi di grassi o cibi industriali particolarmente elaborati.
Si può cominciare da subito a praticare dell’attività fisica moderata, come delle lunghe passeggiate, o un allenamento gestito con un allenatore competente. Importante anche bere molto, poiché durante l’allattamento si ha bisogno di molti liquidi, e riposare, per riprendersi dalle fatiche della gravidanza e del travaglio.
Primi mesi da papà
Anche il ruolo del padre è molto importante, soprattutto nei primi mesi di vita di un neonato, tuttavia il ruolo centrale è sicuramente quello della mamma; il ruolo del papà è più di supporto nei confronti della mamma che del bambino. Alcuni uomini si sentono esclusi dal rapporto madre-figlio, che continua ad essere, se non più simbiotico, quanto meno esclusivo.
E’ importante che il padre senta un coinvolgimento e una partecipazione al mestiere di genitori sin dall’inizio della vita del bambino, contribuendo attivamente alle sue necessità, come igiene, cura e allattamento, nel caso di allattamento artificiale. Una grossa responsabilità del papà è quella di prendersi cura della mamma, aiutandola e dandole sostegno, in modo da trasmettere sicurezza a lei e al figlio.
Se mamma e papà lavorano
La gestione familiare diventa complessa nel caso in cui entrambi i genitori lavorino. Ma non bisogna disperare. Dopo il primo mese, infatti, le abitudini del neonato appaiono abbastanza chiare, la fase di rodaggio, anche per i neo genitori, è terminata, e così ci si può pianificare la giornata e la gestione dei tempi in modo tale che il peso non gravi tutto sulle spalle di uno solo tra i coniugi.
Non bisogna aver paura di usufruire dell’aiuto di nonni, tate o baby sitter. Non va, infatti, trascurato il tempo da dedicare alla coppia o alla propria vita, perché solo mantenendo un livello di soddisfazione generale si potrà dare il meglio come genitori. La frustrazione, infatti, si ripercuote sul rapporto coi figli, creando distanze e problemi che possono diventare insidiosi nel tempo.
Se c'è un fratellino/sorellina
Nel caso il neonato non sia il primo arrivato in famiglia, è necessario preparare bene i primi figli all’ arrivo di un nuovo fratellino o sorellina. Utilizzando un linguaggio dolce e appropriato alla loro età. Sarà opportuno informare il bambino sul nuovo arrivo, invitandolo a toccare il pancione e rassicurandolo che ci sarà sempre amore per lui e che il nuovo fratellino sarà una novità speciale anche nella sua vita.
Questa preparazione permetterà ai fratelli maggiori di accogliere i fratellini piccoli senza gelosie e, soprattutto, senza percepirli come intrusioni esterne nel rapporto con mamma e papà. All’arrivo del piccolo, le abitudini del fratello maggiore non dovrebbero essere sconvolte, coinvolgendo il maggiore nella cura del neonato. Si otterrà così il risultato di non farlo sentire escluso, e inoltre, soprattutto all’inizio, sarà importante dedicare ai più grandi del tempo solo per loro, senza l’ interferenza del nuovo arrivato.
Altri argomenti trattati:
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Revisione scientifica:
Dr.Lorenzo Giacchetti, Pediatria e Neonatologia.
Articolo pubblicato il 23/01/2013