Il tumore al polmone
Il tumore del polmone in Italia è la prima causa di morte per cancro negli uomini e seconda per le donne. La prima regola di prevenzione è smettere di fumare e ridurre il consumo di alcool: quali sono gli altri fattori di rischio e come si può avere una diagnosi precoce?
Cos'è il tumore al polmone?
Le neoplasie polmonari (tumore al polmone) rappresentano un capitolo importante della patologia oncologica interessando un buon numero dei pazienti affetti da forme di cancro ed essendo una delle principali cause di morte al mondo.
In particolare in Italia, anche se il tasso di mortalità è in diminuzione, il cancro del polmone è la prima causa di morte per cancro negli uomini e la seconda nelle donne, è la seconda neoplasia più frequente tra gli uomini (15%) e la terza tra le donne (6%), e nel 2022 sono stati registrati più di 43.000 nuovi casi (29.300 negli uomini e 14.600 nelle donne) [1].
I tumori al polmone si sviluppano a partire dalle cellule maligne che proliferano nei tessuti polmonari e può essere di diverse tipologie che sono suddivise in due grandi categorie:
- tumori a piccole cellule (SCLC, usando l'acronimo inglese di carcinoma polmonare a piccole cellule) che riguarda il 10-15% dei casi;
- tumori non a piccole cellule (NSCLC Non small cell lung cancer) che riguarda circa l'85% dei casi.
I dati del tumore ai polmoni
Per approfondire:Tumori in aumento: i numeri del 2023
Stadi del carcinoma polmonare
La stadiazione del tumore del polmone si avvale del sistema TNM ove la T indica l'estensione della massa principale, la N il coinvolgimento linfonodale, la M la presenza di metastasi a distanza macroscopicamente evidenti.
Lo stadio del tumore polmonare è un concetto che deriva dalla somma dei parametri TNM ed è numerato da 1 a 4. Lo stadio quarto indica una malattia in fase metastatica con diffusione a distanza rispetto all'organo di origine. Sino allo stadio IIIa la malattia può essere suscettibile di resezione chirurgica, il quarto stadio controindica la chirurgia salvo eccezioni nelle singole condizioni cliniche (ad esempio metastasi unica, stabile da tempo).
Tumore del polmone
Cause
Principale responsabile del tumore ai polmoni è il fumo di sigaretta: al tabagismo si può imputare la maggior parte delle neoplasie polmonari che vengono diagnosticate.
Il danno da fumo di sigaretta si esplica negli anni ed è proporzionale, oltre che alla durata temporale dell'esposizione, anche al numero delle sigarette che vengono fumate giornalmente. Mentre i prodotti di combustione e le sostanze radioattive contenute nel fumo hanno azione cancerogena diretta, la nicotina deprime la reattività immunitaria e diminuisce la capacità di sorvegliare e di abbattere le cellule tumorali mediante i linfociti NK e delle altre sottopopolazioni linfocitarie.
Un altro fattore di rischio del cancro ai polmoni correlato al fumo di sigaretta è l'alcool che sinergizza con il fumo amplificandone di 50 volte l'attività nociva.
Altri agenti chimici, l'inquinamento ambientale, il radon (gas che si sprigiona con l'invecchiamento del tufo nelle abitazioni con esso costruite), l'asbesto concorrono con le mutazioni genetiche spontanee e congenite all'insorgenza dei tumori polmonari maligni.
Sintomi
Nelle fasi iniziali il cancro al polmone è asintomatico, pertanto i sintomi quando presenti sono variabili a seconda del grado di avanzamento della malattia e quindi delle strutture coinvolte, nonché dettata dalla eventuale presenza di cellule tumorali che producono sostanze che alterano l'equilibrio dell'organismo (sindrome paraneoplastica).
La sintomatologia più comune include:
- dolore toracico (pleurodinia),
- abbassamento del tono della voce per paralisi parziale o completa delle corde vocali, causa interessamento da parte della malattia del nervo ricorrente (tale via nervosa decorre nel mediastino, lo spazio compreso tra i due polmoni),
- sindromi da compromissione dell'innervazione del plesso brachiale o delle strutture nervose adiacenti l'apice polmonare,
- febbre intermittente,
- parestesie migranti,
- indolenzimento di arti inferiori e/o superiori,
- tosse con o senza dispnea.
Se la malattia è diffusa nell'organismo altri sintomi sono correlabili al cedimento funzionale di uno o più organi coinvolti.
Diagnosi
Essendo spesso asintomatico, il tumore al polmone spesso viene diagnosticato quando è già in stadio avanzato. Per questo motivo le percentuali di sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi sono basse: circa il 16% degli uomini e il 22% delle donne in Italia.
Ecco perché nei soggetti a rischio, come per esempio i forti fumatori, è consigliabile eseguire periodicamente una TC (tomografia computerizzata) polmonare al fine di poter avere un'eventuale diagnosi precoce.
Ovviamente il dibattito nella comunità scientifica riguarda la mole di radiazioni che tale approccio comporterebbe: il superamento di questa difficoltà passerà attraverso la produzione di apparecchiatura di diagnostica per immagini sempre più sofisticate ed a minore impatto radiante. Certamente quantomeno un soggetto a rischio dovrebbe effettuare una RX del torace in due proiezioni una volta l'anno.
Per approfondire:I marcatori tumorali
Prevenzione
Le misure di prevenzione del tumore al polmone si basano principalmente sullo stile di vita:
- smettere di fumare prima di tutto,
- eliminare l'assunzione di alcolici,
- effettuare una sanificazione ambientale,
- mantenere un regime alimentare sano e variato,
- svolgere regolare attività fisica quotidiana.
Per approfondire:Prevenire i tumori con l'attività fisica
Cure e terapie
Dopo una attenta valutazione dell'estensione della neoplasia polmonare si possono mettere in atto tutta una serie di percorsi terapeutici.
Il primo approccio ove possibile è quello chirurgico: la resezione della malattia è sempre auspicabile.
Prima della chirurgia, se la massa malata è avanzata localmente, si può eseguire un trattamento chemioterapico neoadiuvante, volto a ridurne il volume e consentire un più agevole intervento: un volume minore consente una maggiore facilità nell'esecuzione della chirurgia e minori esiti chirurgici.
Gli interventi possibili in caso di tumore polmonare sono:
- di pneumonectomia (asportazione completa del polmone malato),
- di resezione cuneiforme o di lobectomia (interventi parziali che si eseguono con malattia più confinata).
Anche la radioterapia può avere un ruolo nel trattamento neoadiuvante prechirurgico.
Per approfondire:Radioterapia sempre più precisa: nuova tecnica che segue il respiro
Il tumore al polmone è sempre operabile?
I tumori polmonari a piccole cellule sono per definizione inoperabili alla diagnosi, poiché diffondono precocemente nell'organismo anche in via microscopica non visibile da subito alle metodiche di diagnostica radiologica.
Quando fare la chemioterapia?
Dopo la chirurgia, se la malattia era localmente estesa e presentava all'esame istologico particolari fattori di rischio per la diffusione metastatica, si mette in atto un approccio in chemioterapia antiblastica sistemica e/o una radioterapia locoregionale di consolidamento.
Il concetto di chemioterapia sistemica prevede la somministrazione per via orale o endovenosa di farmaci antitumorali che diffondano nell'organismo andando ad agire sperabilmente contro la malattia minima residua, ovvero piccoli focolai di malattia presenti ma non visibili alla diagnostica strumentale. Una chemioterapia e/o una radioterapia messa in atto per questo scopo prende il nome di terapia adiuvante.
Parlando invece di fase metastatica i trattamenti chemioterapici e radianti sono molti a ridurre le masse ed a far stare il paziente il meglio possibile, il più a lungo possibile, assumendo i contorni di un contesto di palliazione (anche della sintomatologia legata alla crescita tumorale).
L'esame istologico indirizza la scelta dei farmaci: strategie moderne di trattamento prevedono l'impiego, in associazione con i classici agenti citotossici o da soli, dei cosiddetti farmaci a bersaglio molecolare. Tali farmaci vengono indirizzati contro recettori cellulari che mediano la crescita e lo sviluppo delle cellule o contro fattori di crescita della rete vascolare tumorale (agenti antiangiogenetici che contrastano la neoangiogenesi nelle masse tumorali).
Oltre le classiche strategie terapeutiche stanno nascendo e si stanno affermando metodiche coadiuvanti volte a rafforzare lo stato immunitario dell'organismo e a migliorarne la condizione generale minimizzando gli eventuali effetti collaterali dei trattamenti. Si possono annoverare in questo contesto l'ipertermia oncologica, la fitoterapia in oncologia, gli accorgimenti nutrizionali.
Lo sforzo quotidiano è nel migliorare l'approccio terapeutico e la qualità di vita oltre la quantità delle persone colpite.
Per approfondire:Chemioterapia e radioterapia nel tumore al polmone
Fonti: