Scarlattina: come si manifesta? Contagio, durata, cura
La scarlattina è una malattia infettiva esantematica causata dallo streptococco beta-emolitico di gruppo A che colpisce soprattutto i bambini. Vediamo come si trasmette, quali sono i sintomi e le complicanze per poterla gestire al meglio e prevenire eventuali complicanze.
Indice
Cos'è la scarlattina?
La scarlattina è una malattia esantematica e contagiosa comune tra i bambini, causata dal batterio Streptococcus pyogenes o streptococco beta-emolitico del gruppo A (Sbea). Si manifesta con sintomi come febbre alta, mal di gola (faringite), eruzione cutanea e lingua bianca con le papille rosse (comunemente chiamata anche "lingua a fragola").
È l'unica malattia esantematica dei bambini causata da un batterio e quindi non virale.
Come si trasmette: contagio e incubazione
Gli streptococchi del gruppo A sono microrganismi responsabili di diverse infezioni, come la faringite e tonsillite. Le infezioni da streptococco sono contagiose poiché possono essere facilmente trasmesse da persona a persona per via respiratoria attraverso le goccioline di saliva.
Il batterio streptococco beta-emolitico del gruppo A comunemente si trova nelle vie respiratorie superiori ed infatti anche responsabile della faringite streptococcica. Le persone infette lo trasmettono attraverso la parola, la tosse o lo starnuto, generando piccole goccioline che contengono lo stesso.
Possono ammalarsi se:
- Inalano le goccioline respiratorie che lo contengono;
- Entrano in contatto con superfici contaminate da queste goccioline e poi si toccano la bocca o il naso;
- Condividono bicchieri o posate con un soggetto infetto.
Durante il periodo di incubazione, di circa 2-5 giorni, il paziente potrebbe essere contagioso anche senza sintomi evidenti.
Per quanto tempo si è contagiosi?
I soggetti colpiti dalla scarlattina smettono di essere contagiosi dopo circa 48 ore dall'inizio della terapia con antibiotici. Senza questa possono essere contagiosi anche per tutta la durata della malattia.
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Sintomi della scarlattina
Dopo l'incubazione piuttosto breve, la scarlattina si manifesta inizialmente con:
- febbre alta
- nausea e vomito
- mal di testa
- esantema
- linfonodi ingrossati e dolenti
- mal di gola e tonsille infiammate.
Tipico della malattia è la lingua con patina bianche e conseguente arrossamento con le papille ingrossate che le danno l'aspetto "a fragola".
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Quanto dura l'esantema?
Il rash cutaneo si manifesta intorno all'inguine per poi diffondersi alle ascelle, ai gomiti e alle ginocchia. Premendo sulla pelle arrossata, questa tende a diventare pallida.
Inoltre, è comune osservare un rossore del viso con un anello pallido intorno alla bocca.
L'eruzione cutanea dura circa 4-5 giorni, dopodiché tende a scomparire portando alla desquamazione della pelle per circa 10-15 giorni.
Cosa fare in caso di sintomi?
Al manifestarsi di questi sintomi, per avere certezza che si tratti di scarlattina solitamente viene richiesta l'esecuzione di un tampone faringeo per rilevare la presenza dello streptococco (SBEA). In caso di dubbi è possibile fare anche un'analisi colturale.
Per approfondire:Come fare il tampone per lo streptococco?
Complicanze
Una delle complicazioni più frequenti è la febbre reumatica, una patologia infiammatoria che coinvolge il cuore, le articolazioni, la pelle e il sistema nervoso. Questo disturbo potrebbe provocare danni permanenti al apparato cardiocircolatorio e alle valvole cardiache, generando problemi cardiovascolari a lungo termine.
Un'altra possibile complicanza è la glomerulonefrite, una malattia renale che potrebbe portare a insufficienza renale e danni permanenti a due organi in questione.
Altre conseguenze più comuni sono l'otite, la sinusite e infiammazioni tonsillari.
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Cosa fare se si contrae la scarlattina in gravidanza?
La scarlattina in gravidanza non comporta rischi per la mamma e per il feto. In caso di positività del tampone faringeo a conferma della presenza dello streptococco, la donna incinta può assumere un antibiotico compatibile con la gravidanza (es. amoxicillina).
Per approfondire:Streptococco e altre infezioni in gravidanza
Come si cura la scarlattina?
È importante che il piccolo venga immediatamente portato dal medico per una corretta diagnosi e un trattamento tempestivo. Una volta confermata la presenza di scarlattina, lo specialista prescriverà un ciclo di antibiotici per combattere l'infezione batterica.
È essenziale che il paziente (bambino o adulto) segua scrupolosamente il trattamento prescritto per la durata indicata dal medico (solitamente 8-10 giorni).
Nel frattempo è importante anche evitare il contatto con altre persone per impedire la diffusione dell'infezione.
Dopo 48 ore dall'inizio della cura antibiotica, se non persistono sintomi, è possibile riprendere la vita in comunità (scuola, lavoro ecc.).
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Si può prevenire la scarlattina?
Per evitare il contagio è importante adottare misure di igiene: lavarsi le mani frequentemente e coprirsi la bocca e il naso durante la tosse o gli starnuti.
Più difficile è prevenire la diffusione della scarlattina se i soggetti sono asintomatici. Infatti, non esiste un vaccino per la scarlattina, al contrario di altre malattie dei bambini come la varicella o il morbillo.
Inoltre la scarlattina non è una malattia autoimmune, quindi è possibile riammalarsi.
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